09. Confessioni
Se infelice è l'innamorato che invoca baci di cui non sa il sapore, mille volte più infelice è chi questo sapore gustò appena e poi gli fu negato.
-Italo Calvino
***
La faccia di nostra madre appena ci ha visti è stata bellissima, ci è bastato sentire un "questa sera non cenate se non pulite" per sistemare tutto e rendere la mia camera ancora più pulita di prima.
Aiden mi si avvicina con una scatolina in mano e mi invita ad avvicinarmi alla finestra con lui; prende il piccolo e morbido pouf e lo posiziona vicino ad una sedia facendomi poi segno di sedermi. Io faccio come dice e poi lo guardo intensamente negli occhi; non so cosa stia succedendo ma come dice mia madre nella gran maggioranza delle volte "godiamoci il momento".
Mi porge questo pacchetto ed io lo guardo rigirandolo diverse volte tra le mani; è stato incartato veramente bene e mi stupisco del fatto che sia Aiden a fare una cosa così e tra l'altro senza nessun motivo. Tiro un estremità del fiocchetto e si slega cadendo poi nelle mie gambe, continuo a guardare il pacchetto indecisa se strappare la carta o se toglierla con cura, così guardo mio fratello <strappa dai!> dice impaziente.
Seguo anche questo suo consiglio e trovo una scatolina nera, la apro ed al suo interno trovo una catenina con una perla. La collana che indossava sempre mia nonna, era riposta con molta cura sopra ad un cuscinetto bianco.
Sorrido guardandola e la tiro fuori dalla scatola guardandola, poi guardo Aiden; <ti voglio tanto bene Ai!> dico per poi abbracciarlo forte e facendolo cadere dalla sedia; iniziamo a ridere entrambi e rimaniamo a terra abbracciati per talmente tanto tempo che prendiamo sonno.
Suona la sveglia e non ho nessuna voglia di alzarmi, ma quando mi ritorna in mente il fatto che tra esattamente, 2 settimane, avrò una breve vacanza in una piccola cittadina sperduta dell'Austria, mi torna almeno in parte, la voglia di cominciare la giornata come si deve.
<Buongiorno Aiden!> schizzando felicità da tutti i pori entro nella camera di mio fratello aprendo di scatto le tende, e facendo entrare quella poca luce che c'era all'esterno.
<Ancora cinque minuti!> mugugno quello scansafatiche di mio fratello.
Non riesco a capire come faccia a dormire così tanto, non che io sia meglio, ma lui mi batte di gran lunga.
Scendo le scale con un sorriso stampato nel volto e i miei genitori mi guardano stupiti da questo <Che succede fiore?> mio padre mi passò un croissant appena sfornato, preso da poco alla mia pasticceria preferita.
<Niente, sono felice e basta> addento questa squisitezza e lo gusto con piacere, finché arriva Aiden che mi ruba questo ben di dio dalle mani addentandolo, e quasi finendolo.
In tutta risposta si guadagna uno sguardo omicida da parte mia, così decide di andarsene, senza dire nulla.
<Mi stavo chiedendo perché non possiamo iscriverci ad un corso extracurricolare, ad esempio quello di teatro> Giorgia continua da ormai una settimana questa cantilena e alla fine decido che forse, un'attività come questa, potrebbe aiutarmi a reprimere questi continui pensieri negativi.
<E va bene!> gliela dò vinta e la vedo in preda alla felicità.
<Sei seria?> strattona il mio braccio continuando a sorridere; le accenno un si e subito si alza, trascinandomi con lei alla segreteria <Dobbiamo prendere i moduli e vedere gli orari!>
***
Arrivo a scuola con qualche minuto d'anticipo, per iniziare questo mio primo corso extracurricolare e non appena adocchio Giorgia la raggiungo, notando con piacevole sorpresa che sta parlando un un ragazzo della nostra età credo e con una ragazza poco più grande.
<Elena, lui è Nicola e lei è Asia> sorride guardando i due ed indicandoli uno ad uno.
<Piacere> e ad uno ad uno ci presentiamo, andando poi, a conoscere il resto del gruppo.
<Quest'anno, faremo uno spettacolo basato su un'opera nuova; "Romeo e Giulietta"> dice colui che ci giuderà in questa nuova attività.
Un grande entusiasmo si alza tra tutti noi e con molta felicità iniziamo a leggere il copione.
<Ci rivediamo a gennaio per iniziare a provare, iniziate a memorizzarvi il copione; prima però vi assegno le parti> il regista inizia ad elencare i vari personaggi e sceglie me per fare il personaggio di Giulietta e Andrea, l'amico di mio fratello, che ho scoperto fa la mia stessa scuola, farà Romeo; guardo Giorgia imbarazzata e lei sorride incoraggiandomi, lei farà una parte un po' meno 'importante' ma comunque impegnativa, ma visto il mio carattere chiuso e riservato, ribatto.
<Non che non ne sia contenta ma non me la sento, sono troppo timida> sorrido imbarazzata.
<Ancora meglio!> chiude il discorso dando un copione a tutti e augurandoci buona fortuna nell'imparare le varie parti.
***
Sono passate due settimane da quando ho detto "addio" a Riccardo e devo ammettere che c'è la sto mettendo tutta per togliermelo dalla testa ma è davvero difficile. In questo tempo sono successe diverse cose ma le principali sono due. Ho fatto amicizia con Riccardo Leonardi, il famosissimo bad boy di quinta che ho scoperto essere molto popolare all'interno della mia scuola. Il pomeriggio del giorno in cui ci siamo presentati mi è arrivata la richiesta su instagram da parte sua e da quel momento abbiamo iniziato a scriverci e a parlare quasi tutti i giorni a scuola. Devo ammettere che è davvero simpatico e si, mi ci sto facendo un pensierino forse ma è troppo grande per me, non che l'altro Riccardo non lo sia ma..
E rieccoci. Un'altro pensiero su di lui. <stupida me, stupida me!> dico un po' troppo forte.
<ma ei! Tutto bene?> chiede qualcuno dietro di me.
Mi giro e guardo il ragazzo che credo sia il mio vicino di appartamento in questo hotel in Austria; perché si, sono in Austria per uno spot che mio fratello dovrà girare in questi giorni. Gli sorrido e rispondo più cortesemente possibile visto il nervoso che mi è nato a causa dei miei sciocchi pensieri. <oh certo, tutto bene. Tu?> dico un po' nervosa.
<sisi, tutto bene> dice stando poi zitto e guardandomi, creando una situazione troppo imbarazzante da sostenere.
<ora dovrei andare, ciao!> dico facendo un sorriso nervoso.
<ciao! Ma aspetta, come ti chiami?> chiede un po' più ad alta voce, solo che ormai avevo già aperto la porta dell'appartamento mio e di Aiden e me la richiudo alle spalle e non rispondo più a quell'estraneo che di sicuro avrà pensato io fossi pazza. I miei genitori hanno deciso di lasciare un po' di spazio a me e mio fratello quindi staranno nella stanza sotto alla nostra.
L'appartamento mio e di mio fratello è veramente carino, un bagno piccolino e una cucina piccola ma graziosa, un letto matrimoniale al centro della stanza principale, un tavolo ed un divano, al lato della stanza una finestra che faceva vedere tutti i paesi nella valle tra queste montagne.
Il panorama che si vede da questo posto è bellissimo, ha un che di magico. Dalle alte cime ricadono lunghe lingue di neve, che pur essendo già tanta continua a cadere dalle grandi nuvole che ricoprono il cielo di questa bellissima città. Sta iniziando a fare buio e le luci delle varie case iniziano ad accendersi creando un effetto ancora più bello, ed è proprio in questo momento ed in questa situazione che la sua mancanza mi si ripresenta davanti. Dopo aver fatto quella specie di litigata con la sua migliore amica ero stata talmente brava da esser riuscita ad evitare sia lui che lei e questa cosa mi faceva bene ma allo stesso tempo male. Quanto mi sarebbe piaciuto averlo affianco, e quanto mi piacerebbe averlo affianco ora. Accantono di nuovo tutti questi pensieri a causa dell'arrivo di mio fratello che entra in camera in tutta fretta. <Elena! Sono in ansia; renditi conto che domani dovrò girare lo spot!> dice per poi andare verso il piccolo bagno che c'è nell'appartamento. Si guarda al minuscolo e grazioso specchio appeso alla parete e si sistema i capelli; rendiamoci conto che sono le dieci di sera e lui si mette apposto i capelli pure per dormire, solo perché domani ha questo "straordinario e tanto desiderato da tutti spot" così nominato dallo stesso lui; mi lascia senza parole sempre di più giorno dopo giorno.
<ma perché ti sistemi i capelli ora? Dobbiamo andare a dormire tra poco!> dico facendo la finta isterica, anche se devo ammettere che mi viene proprio bene.
<se per caso un giornalista piombasse all'interno di questo bellissimo ed arredatissimo appartamento d'hotel, durante la notte, potrebbe trovarmi in condizioni pietose! E tu vuoi che mi succeda questo?!> chiede facendo il finto drammatico.
<ovvio che no fratellone, però mi sa che al posto di un giornalista qui dentro piomberà uno psicologo> dico alzando gli occhi al cielo per poi andare a stendermi nel mio letto. Dopo poco mi raggiunge lui e non fiata più, non sapendo cosa dire dopo la mia frase; si stende nel letto affianco a me e mi guarda, io mi giro dall'altra parte e chiudo gli occhi.
<buonanotte Ai> dico a bassissima voce, spegnendo la lampada che si trova affianco al letto e prendendo subito sonno, ma non prima della sua buonanotte e non prima di aver sentito le sue braccia stingermi da dietro.
Una leggera brezza mi fa muovere i capelli e un rumore leggero mi culla facendomi quasi prendere sonno; un solletichio al braccio mi fa scuotere ma presto questo diventa sempre più rilassante. Apro gli occhi e trovo steso affianco a me Riccardo con gli occhi chiusi a causa del sole che gli punta in faccia, che con la mano mi sta accarezzando in modo tenero il braccio facendomi dei piccoli grattini. Lo guardo sorridere e mi perdo non sapendo più a cosa pensare o a cosa fare; il suo tocco è leggero e delicato e averlo vicino mi da un forte senso di sicurezza. Lo scruto attentamente e nella sua semplicità è veramente bellissimo, i suoi lineamenti sono perfetti e la sua mascella è alquanto scolpita, un particolare che a me piace tanto. Ha le labbra rosee e carnose, insomma, ha veramente un bel visino.
Mi sveglio di scatto prendendo paura a causa di mio fratello che mi sta osservando da vicino, guardo l'ora e noto che sono appena le tre del mattino.
<ma sei matto? Mi hai fatta spaventare!> dico con la voce impastata dal sonno <ma poi, cosa ci fai sveglio a quest'ora?> mi metto seduta appoggiando la schiena al bordo del letto e lo guardo curiosa.
<chi è Riccardo?> chiede sospirando ed alzando le sopracciglia.
<chi scusa?> chiedo iniziando a diventare nervosa, perché questa domanda? Non avrò mica..
<stavamo dormendo beatamente e tu hai iniziato a sussurrare il suo nome accarezzandomi un braccio> arriccia il naso e mi guarda curioso, ed ovviamente come avevo immaginato, sognandolo, l'ho nominato.
<Riccardo è il ragazzo che.. che mi piace> dico arrossendo bruscamente.
<come? cosa? quando?> fa una pausa <e perché non me l'hai detto?!> si avvicina a me mettendosi con le gambe incrociate di fronte a me.
Provo a spiegargli il motivo del perché non l'avevo tenuto informato di questo ma lui mi blocca subito <non importa, ora mi dici tutto! Tanto abbiamo una notte davanti> e sorride buttandomi le braccia al collo <la mia sorellina è innamorataa! Cara la mia piccolina!> e da lì, comincia un discorso senza fine riguardante ogni singola cosa che io sapevo di Riccardo, e anche che spiegasse le mie varie emozioni.
Non so come farò a dimenticarlo, ma so che sarà alquanto impossibile. Forse perché ogni singola persona che fa qualcosa, anche la più insignificante, mi fa tornare alla mente lui; e non riesco a capire cos'ha di così tanto speciale. È una normalissima persona con difetti e fragilità, con pregi e bellezze, ma nonostante questo era riuscito ad entrare in me in un modo indescrivibile; in un modo impossibile da spiegare.
E così si concluse la nottata, continuando a parlare del mio sciocco, ed doloroso, amore impossibile.
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