"Vendetta... dolce vendetta" (Finale)
Bonus che doveva far parte del capitolo precedente ma mi sono dimenticata
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Brasile pov
Argentina non fu l'unico motivo per cui volli tornare di fretta in hotel, avevo visto degli occhi scrutarci da un cespuglio. Erano degli occhi marroni e sembravano osservarci con molta attenzione, parevano addirittura compiacersi di quello che stavano guardando, poi il mio sguardo li incrociò. Una sensazione di orrore e oppressione attraversò tutto il mio corpo, i miei muscoli si paralizzarono e rimassi atterrito continuando a guardare negli occhi chiunque ci fosse stato dietro quel cespuglio. La figura sparì in pochi secondi, indietreggiando frettolosamente finché non si vide più niente. Non potevo crederci, pensavo fossimo soli qui, poteva anche essere una persona qualunque ma quando ho avvertito quella sensazione di orrore, come se tutto intorno a noi fosse stato avvolto da un vuoto nero, il sangue mi si era gelato.
Appenai tornai in me non ci pensai due volte e spronai gli altri a muoversi, non volevo rimanere lì un secondo di più.
Grecia pov
La mia occasione é finalmente arrivata, con le professoresse impegnate in infermeria, posso finalmente vendicarmi su Germania e Spagna.
Ho scritto ad Italia tutto il piano e lui ha acconsentito con riluttanza, so quanto lui voglia bene a Spagna ma non può negare che lo Spagna di adesso non é quello che abbiamo sempre conosciuto. Mentre tutti rientravano nelle proprie camera io feci cenno ad Italia ed entrambi andammo verso Germania senza farci notare. Appena gli fummo vicini, assicurandoci che solo Spagna ci stesse seguendo insospettito, spinsi Germania con tutte le forze che avevo. Lui cadde e si girò subito a guardarci, inizialmente spaventato che potesse essere qualcuno di grosso, ma quando si accorse che eravamo noi, la sua espressione divenne sempre più adirata." Da quando siete così audaci da mettervi contro di noi?~". Chiese Spagna scroccandosi le dita in modo minaccioso mentre Germania si rimetteva in piedi. Guardai Italia che sembrava essere determinato a portare a termine il nostro piano." Non ci fate più paura, siete soltanto due perdenti che non sanno fare altro che insultare per prevalere sugli altri". Spagna sembrò irritarsi molto al tono 'insolente' di Italia.
"MI STAI SOTTOVALUTANDO?! HO DETTO CHE NON AVREI ESITATO AD UCCIDERLA... ed io mantengo sempre la parola data~" disse estraendo un coltello e puntandolo verso di me. Sembravo essere così sicura del mio piano, ma alla vista di quel coltello mi tornò in mente quel giorno nel vicolo. Cominciai ad arretrare piano piano, con un'espressione terrorizzata in volto, forse non era stata una buona idea. Italia se ne accorse e si mise davanti a me per proteggermi guardando dritto negli occhi Spagna." Tu non le torcerai un capello finché ci sarò io". Divenni tutta rossa a quelle parole, non avrei mai potuto immaginare che qualcuno mi avrebbe protetto a costo della vita e non potevo lasciarlo accadere, soprattutto se quel qualcuno era Italia. Germania arrivò dietro di me e mi prese i polsi, tenendomi ferma in modo che non scappassi e non potessi difendermi."NO LASCIALA STARE". Urlò Italia girandosi mentre Spagna lo prendeva da dietro mettendogli il coltello vicino alla gola." Adesso mi sono stufato di giocare Italia~" disse bisbigliandogli nell'orecchio." Germania, tu ti occupi di insegnare una lezione a Italia... mentre io mi occupo di lei~". Germania mi spinse a terra mentre Spagna lasciava Italia in modo che potesse occuparsene Germania.
" Polonia dove cazzo sei?" mormorai tra i denti. Le avevo detto di portare qui Portogallo, se lei non fosse arrivata, il piano sarebbe andato in fumo ed Italia sarebbe potuto rimanere seriamente ferito. Spagna arrivò davanti a me con il coltello impugnato saldamente in un mano.
" Grecia Grecia... perché non ti fai da parte finalmente lasciando che di Italia mi occupi io~... tanto cosa mai potresti offrirgli tu...". Io rimasi in silenzio, non sapevo cosa rispondere, sentivo il mio stomaco rivoltarsi dalla paura e stavo avendo anche una leggera sensazione di nausea. Intanto Italia e Germania stavano combattendo, il primo però riuscii ad uscire dalla stretta del secondo correndo verso di me e mettendosi davanti a me di nuovo." Italia togliti... tanto sai anche tu che io sono la persona giusta per te... andiamo... aspetta solo che io la tolga di mezzo e capirai di sicuro che sono io la scelta giusta~". Italia si arrabbiò, digrignò i denti e le sue pupille si rimpicciolirono." Ti ho già detto che non ti lascerò farle del male". Entrambi si guardarono negli occhi, con una determinazione che ho visto raramente in Italia, ma non potevo lasciare che succedesse qualcosa di irrimediabile, dopotutto era stato mio il piano e se fosse fallito sarebbe stata solo colpa mia e solo io avrei dovuto pagarne le conseguenze. Germania si lanciò su Italia con un pugno pronto a colpirlo, ma io non lo permisi. Spinsi Italia e presi il pugno in faccia, cadendo di nuovo a terra. Mi faceva davvero male la guancia e sentivo in bocca il sapore di sangue essendomi tagliata il labbro. " GRECIA!" urlò Italia accorrendo con gli occhi gonfi di lacrime, si inginocchiò vicino a me e prese la mia guancia colpita con la mano, accarezzandola teneramente, continuando a piangere. Io gli sorrisi iniziando a piangere per lo stress accumulato, il piano era fallito ed era stata tutta colpa mia." ALLONTANATI SUBITO DA LEI!" Urlò Spagna sbattendo i piedi per terra.
" Ve la faremo pagare~" disse invece Germania pronto con un altro pugno. Io ed Italia stringemmo entrambi gli occhi, era arrivato il momento che non avevo calcolato nella mia vendetta, il momento del fallimento...
"GERMANIA CHE STAI FACENDO?!"
Polonia pov
Perché mai Grecia avrebbe voluto incontrarmi nel corridoio e poi perché mai dovevo portare anche Portogallo?!.
Andai a bussare alla sua camera e mentre aspettavo che qualcuno mi aprisse realizzai che quella era anche la camera di Germania. Il mio cuore iniziò a battere molto più velocemente del normale, ogni volta che pensavo a lui il mio corpo reagiva in modo strano. Il fatto che suo padre mi abbia fatto del male non aveva influito minimamente sulla mia relazione con lui. Germania si era aperto così tanto con me, mi aveva parlato del suo rapporto pessimo con il padre e di come lo odiasse. Si era scusato mille volte con me per gli atteggiamenti del padre ed io gli aveva sempre risposto che non doveva preoccuparsi e che era un episodio del passato. So anche che veniva bullizzato per colpa del padre, ma credo non abbia mai afflitto la sua personalità. Mentre ero assorta nei miei pensieri la porta si aprì e sull'uscio apparve Sud Corea." Ciao Sud, avrei bisogno di Portogallo, puoi chiamarlo per favore? O se c'è Germania puoi far affacciare anche lui?". Lui digrignò i denti." Germania non é qui, starà di sicuro facendo male a qualche povero malcapitato, comunque vado a chiamarti Portogallo". Io rimasi di sasso a guardare l'uscio vuoto. Che voleva dire, fare del male?...
Germania non potrebbe mai fare qualcosa del genere, lo conosco come le mie tasche e... se anche fosse così, perché nessuno non mi aveva mai menzionato una cosa del genere?!." Oh hey Polonia come stai?" disse Portogallo uscendo dalla stanza seguito da Sud Corea." C-cosa vuoi dire con far del male a qualche povero malcapitato?!". Portogallo mi guardò con sguardo interrogativo, guardò quindi Sud Corea a cui si era oscurato il volto e sembrò capire, anche lui sapeva qualcosa di cui io non ero a conoscenza.
" E ora che tu lo sappia... ricordi il gruppo dei bulli... Germania faceva parte di loro e le sue vittime preferite erano Italia e... Grecia". I miei occhi si dilatarono." N-non é possibile... Germania non farebbe mai nulla per far del male a qualcuno... lui sa che Grecia é la mia più cara amica... e poi lei me lo avrebbe detto".
" Credi a quello che vuoi ma quando lo vedrai con i tuoi occhi non dire che non ti avevo avvertito" disse rientrando e chiudendo la porta. Portogallo vide il mio stato di shock e mi abbracciò " tranquilla... cosa volevi dirmi?". A quel punto ricordai dell'appuntamento con Grecia... e se lei avesse voluto parlarmi proprio di questo?! Non poteva essere vero, era come se il mondo attorno a me si stesse sgretolando ed io stessi cadendo nell'oscurità. Riuscii a tornare in me grazie alle scosse di Portogallo che cercava di svegliarmi." Polonia! Mi sono spaventato, sembravi vuota". Io lo guardai sbattendo le palpebre più e più volte.
" Devi venire con me" dissi iniziando a correre verso il corridoi che mi aveva indicato Grecia nel messaggio." Ok ma non correre". Avevo un'idea di quello che avrei potuto trovare e speravo con tutto il cuore che mi stessi sbagliando. Girai l'angolo chiudendo gli occhi e quando li aprí vidi quello che voleva dire Sud Corea.
Grecia era per terra con una guancia rossa ed Italia era vicino a lei a confortarla, davanti a loro c'erano Spagna e Germania. Portogallo arrivò subito dietro di me e intuendo subito come mi stavo sentendo, mise le braccia attorno a me per confortarmi. Germania stava preparando un altro pugno ed io dovevo fermarlo." GERMANIA CHE STAI FACENDO?".
Italia pov
Germania non appena sentì la voce di Polonia si bloccò, stava tremando e cominciarono a scendere piccole gocce di sudore dalla sua fronte. Si girò molto lentamente con uno sguardo completamente sconvolto. Appena si girò e guardò Polonia negli occhi, lei scoppiò a piangere, scappò in camera sua singhiozzando e con le mani a coprirgli il volto. Germania si destò dal suo stato di trance e le corse dietro il più velocemente possibile." Ti prego aspetta" disse a bassa voce in modo da non insospettire le altre camere. Noi lo guardammo correre via, il piano di Grecia aveva davvero funzionato anche se deve essere stato un colpo durissimo per Germania. Aiutai Grecia a rialzarsi prendendola per i fianchi e sollevandola.
Alzando la testa però vidi la faccia spiritata di Spagna, il coltello che impugnava saldamente in una mano, i suoi occhi da pazzo omicida, era orribile. Nel momento in cui Spagna si lanciò su di noi, qualcosa, o meglio qualcuno, lo prese per i polsi e lo tenne fermo come se lo avesse ammanettato.
Portogallo pov
La scena era stata terribile, quando Polonia mi aveva detto di seguirla non mi sarei mai immaginato di assistere a tutto questo. Non ci pensai due volte a bloccare Spagna prima che potesse commettere qualcosa di inevitabile. Questo non é lo Spagna che conoscevo, lui era sempre gentile, non girava con un coltello e soprattutto non avrebbe mai ferito mentalmente e fisicamente il suo migliore amico. Lui cercava di dimenarsi ma io ero più forte di lui." Ti prego Spagna smettila, questo non sei tu, torna in te". Oltre a dimenarsi adesso cercava anche di pestarmi i piedi." Cosa ti é successo?!". Lui non rispose e si limitò a guardare Grecia e Italia in modo cagnesco.
"Cosa diavolo state combinando voi quattro?! Dovreste essere nelle vostre camere a fare le valigie!!". Girandoci ci trovammo faccia a faccia con la prof e Spagna sembrò calmarsi non appena sentì la sua voce." Andate subito nelle vostre camere e ditemi dov'è Germania".
" Credo verso camera di Polonia" disse Grecia a bassa voce. Lei annuì e se ne andò a spasso svelto aggiungendo " Ci saranno delle conseguenze non appena torneremo". Noi tutti la guardammo sparire dietro l'angolo e senza dire una parola tutti tornammo nelle nostre rispettive camere. Chissà perché voleva Germania, deve essere successo qualcosa di importante, non si é neanche importata di noi e ha soltanto fatto in fretta a raggiungerlo. Vorrei tanto scoprire quale notizia gli sta portando...
Germania pov
Polonia stava correndo più velocemente di me e arrivata alla porta della sua camera si chiuse dentro. Sbattei i pugni sulla porta nel tentativo di farmi aprire ma niente." Polonia ti prego... non é come sembra"." Come hai potuto fare del male a Grecia... ALLA MIA MIGLIORE AMICA?!... Il bello e che tutti lo sapevano tranne io... e-e sai perché?! PERCHÉ IO MI FIDAVO DI TE" urlò Polonia dalla stanza. Sentii un'altra voce femminile, presumibilmente Norvegia, chiedere spiegazioni ma Polonia si limitò a zittirla.
" Ti prego, c'è un motivo per cui lo fatto... io-".
"CERTO PERCHÉ C'É UN MOTIVO VALIDO PER PICCHIARE UNA PERSONA E MENTIRE A QUELLA CHE PIÙ SI PREOCCUPA PER TE!".
Io sospirai, la stavo perdendo e non so cosa avrei fatto se l'avessi persa." Devi capire come mi sono sentito, per colpa di mio padre nessuna mi degnava di uno sguardo e i pochi che lo facevano mi guardavano male... tu sei stata l'unica che mi ha aiutato... quando finalmente ero riuscito un po' a ripulirmi dalla reputazione che mi aveva lasciato mio padre ho provato una sensazione di ira e vendetta e...".
" E hai preso di mira i paesi che in quel momento ti erano sembrati più deboli non é così?! Ti sei ripulito da quello che ha fatto tuo padre ma ti sei macchiato di nuovo con quello che hai fatto... sai bene che tuo padre non ha avuto scelta ma tu non provi nessuna compassione per lui, nonostante lui si impegni al massimo per essere un buon padre e avere un messaggio d'affetto da parte tua, tu lo tratti come spazzatura... smettila di trattare male tutti quelli che ti stanno accanto, non farai altro che cadere ancora più in basso Germania...". Non avevo mai visto mio padre sotto questo punto di vista, io lo odiavo ancora ma... le parole di Polonia mi avevano fatto pensare a tutto quello che mio padre faceva effettivamente per me... mi é sempre stato vicino dopo la guerra anche se io non volevo la sua compagnia e mi ha sempre curato quando mi sono ferito oppure ammalato.
Non era mio padre il mostro ma io.
Quando raggiunsi quella conclusione delle lacrime scesero dai miei occhi, dovevo farmi perdonare da tutti quello a cui avevo fatto del male e primo fra tutti mio padre.
" GERMANIA" sentii chiamare il mio nome e girandomi una delle insegnanti si stava avvicinando a passo svelto e con un'espressione preoccupata." Scusi prof se non sono in camera mia ci vado su-"." No fermo devo dirti una cosa urgente". Io mi asciugai le lacrime e annuii. " lei mi guardò e poi sospirò chiudendo gli occhi." Non so come dirtelo... ci é appena giunta una chiamata dall'ospedale... tuo padre é stato ricoverato d'urgenza ed é in condizione critiche... in questo momento é in coma".
Terza persona pov
Germania si lasciò cadere per terra, gli occhi e la bocca spalancati, i pugni stretti e tutto il corpo tremante." I dottori hanno detto che ormai ci sono poche speranze che lui riesca a sopravvivere... per questo devi andare a preparare subito la tua valigia"." Non può essere vero" bisbigliò Germania tra i singhiozzi. La professoressa lo aiutò ad alzarsi e lo portò in camera sua affidandolo ai suoi compagni e andando a chiamare tutti i suoi alunni dicendogli di sbrigarsi.
In cinque minuti tutti erano pronti a caricare le valigie sull'autobus. Ogni paese guardava Germania che si sosteneva a malapena sulle ginocchia. Polonia lo guardava con pietà, aveva sentito tutta la conversazione e voleva parlargli ma oltre ad essere ancora molto arrabbiata e delusa, non sapeva cosa dirgli. Saliti tutti sull'autobus la prof li avvisò." Sarà un viaggio accidentato quindi tenetevi forte".
Ussr pov
Non ce la facevo più, i dottori avevano portato Reich nella stanza per l'intervento da più di quattro ore e ancora nessuno era uscito da li dentro. L'ansia mi stava divorando e il solo pensiero di poter perdere Reich mi metteva tutto lo stomaco in agitazione. Finalmente dopo un'altra ora un dottore uscì dalla stanza e mi si avvicinò." Abbiamo fatto tutto il possibile ma purtroppo non sembra neanche che supererà la notte... con permesso dobbiamo andare ad avvertire suo figlio". Le mie ginocchia divennero molli mentre vedevo medici e chirurghi uscire dalla stanza preoccupati e affranti. Non appena furono tutti fuori mi avvicinai a passo lento alla porta della stanza. E appena entrai il mio cuore si frantumò in mille pezzi. Reich aveva delle bende tutte intorno alla testa, dove era stato colpiti da quel figlio di puttana, ed era collegato a numerose macchine. Mi sedetti vicino a lui osservando lo schermo della macchina che mostrava il suo battito cardiaco, presi la sua mano fra le mie e in quel momento crollai. Iniziai a piangere e ad urlare più forte che potevo, strinsi la sua mano fra le mie, portandola prima vicino al mio petto e poi vicino alla mia guancia." Ti prego... ti prego non lasciarmi... ho bisogno di te... nessuno potrà mai prendere il tuo posto nel mio cuore... Reich non farmi questo... no ti prego". Le lacrime cadevano come un fiume in piena dai miei occhi e i singhiozzi divennero sempre più forti e incontenibili. L'avevo appena ritrovato, non potevo perderlo così, mi ero appena dichiarato... non poteva finire così...
Terza persona pov
Germania venne portato in ospedale e solo lì sembrò finalmente essere tornato in sé. Appreso dove fosse il padre, si fece tutti i piani di corsa e arrivato davanti alla stanza del padre, prese un bel respirò ed entrò. Dentro trovò chi non si sarebbe mai aspettato di trovare. Ussr che giaceva addormentato vicino a suo padre, con delle orribili occhiaie e le guance rigate dalle lacrime. Aveva la mano di suo padre stretta fra le sue e la sua testa era appoggiata delicatamente a quella di suo padre. Sorrise fra sé e sé mentre altre lacrime si formavano dai suoi occhi ."Hai trovato qualcuno che ti ama". Andò dal lato opposto e prendendo l'altra mano di Reich la strinse a sé." Non sono mai stato bravo con le parole... ed ora di sicuro non ho le forze per farti un discorso commovente quindi andrò dritto al punto papà... sono stato un egoista ed un pessimo figlio... tu sei stato un buon padre ed io lo capito troppo tardi... v-volevo chiederti scusa e ringraziarti... s-sono stato uno stupido e-e-e un imbecile perché se adesso ti trovi in queste condizioni e solo per colpa mia...
non lasciarmi... ho bisogno di te..."
"Germania?". Germania aprì gli occhi e si ritrovò a guardare Ussr, avevano entrambi gli occhi rossi, anche se Soviet molto più scuri avendo pianto per molto più tempo.
" Scusami e solo che io-"." Tranquillo, va tutto bene... tu e papà dovete amarvi molto" disse Germania rivolgendo lo sguardo al padre. Soviet annuì asciugandosi delle nuove lacrime che si erano formate." Si... più di ogni altra cosa al mondo... é stata tutta colpa mia... se solo io lo avessi protetto adesso lui sarebbe sano e salvo". Germania si girò di scatto verso Soviet." Tu sai chi é stato?!"." É stato Inghilterra senza ombra di dubbio... vedi noi ab-". In quel preciso momento i macchinari iniziarono a fare dei rumori strani e il battito cardiaco rallentava sempre di più. Soviet si giro spaventato e guardò il suo amato tenendo il più forte che poteva la mano stretta tra le sue.
" TI PREGO NOOO... NON ANDARTENE COSÌ... DEVI RIMANERE QUI CON ME...".
Beeeeeeeeeep
"No... non é vero... non può essere vero". Lo schermo mostrava una linea piatta. Germania guardava lo schermo sentendo come se il suo corpo fosse stato svuotato di ogni forza vitale mentre Soviet abbracciava ormai il corpo senza vita del suo fidanzato. I suoi pianti e le sue urla richiamarono subito i medici nella stanza che li cacciarono via il più velocemente possibile. Fuori dalla stanza gli infermieri provarono a calmare Soviet ma quest'ultimo non riusciva a crederci." L'HO PERSO... SE NE ANDATO PER SEMPRE". Sbatteva i pugni per terra mentre singhiozzava mentre Germania al contrario non aveva la forza né di piangere né di urlare, lui rimaneva immobile come se fosse stato pietrificato e svuotato della vita. Ma in quel momento il tempo sembrò fermarsi.
???:" Non sono soddisfatta, non é quello che volevo per la mia storia perfetta"
???:" Sei sicura? Hai anche usato quel maledetto pulsante... non si dovrebbe fare proprio come non si dovrebbero cancellare le proprie creazioni"
???:" So quanto ti importi degli AU, ma questo non é l'AU che stavo cercando"
???:" Così mi stai iniziando a ricordare Lui"
???:" Tranquillo, ho fatto solo una prova modificando un po' i loro caratteri... non farò soffrire le mie creazioni... adesso userò il pulsante del reset e ricominceremo tutto con una nuova storia... va bene?"
???*sigh*:" va bene... ma voglio sperare che non giocherai mai più con quel pulsante"
???:" tranquillo...
Fidati di me
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Finalmente questo libro é finito, era anche la prima volta che ne scrivevo uno quindi spero vi sia piaciuto. Ho deciso di concludere questo libro con la conclusione dell'anno. Ho gia pronto il seguito di questo libro lo pubblicherò domani.
Buon anno nuovo a tutti e grazie per aver letto.
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