Mercoledí e Giovedí
Mercoledì
(Non sarà un vero e proprio giorno, ci saranno soltanto le storie dei bulli)
Germania pov
Mi svegliai e mi preparai per andare a scuola. Controllai se avevo messaggi e ne avevo uno da Polonia che mi chiedeva se camminavamo insieme a scuola. Io e Polonia eravamo fidanzati da cinque mesi e io l'amavo tantissimo, ma non gli avevo mai detto che facevo parte dei bulli e nessuno lo sapeva. Tutto era cominciato quando alle medie venivo bullizzato a causa di mio padre, Third Reich. Non piaceva a nessuno perché scatenò la Seconda Guerra Mondiale e infatti mio padre non piaceva neanche a me, lo odiavo per questo, non gli rivolgevo neanche lo sguardo. Io volevo far sentire alle persone lo stesso dolore che ho provato io quando tutti mi prendevano in giro e Italia e Grecia facevano proprio al caso mio. Loro mi chiedevano spesso soldi quando venivo bullizzato, soldi che non mi avevano più ridato e così ho iniziato a picchiarli per sfogarmi. Non so perché anche Spagna, che era il migliore amico d'Italia, abbia iniziato a bullizzarli, anche se a me sembrava che se la prendesse più con Grecia che con Italia. Comunque nessuno sa che ero un bullo perché dissi a Italia e Grecia che se solo avessero aperto bocca li avrei picchiati fino a fargli uscire il sangue da tutti i vasi sanguigni. Il problema è che Grecia era la migliore amica di Polonia e ho sempre paura che lei lo possa scoprire e che mi possa lasciare. Dissi si a Polonia è gli diedi appuntamento alle 8:00 sotto casa sua che è più vicina alla scuola. Andai in bagno e poi scesi giù a mangiare qualcosa e trovai il mio orribile padre che stava cucinando delle crêpes." Hallo Germania" disse mio padre girandosi verso di me e dandomi la crêpes, ma io non lo guardai neanche in faccia, presi la crêpes senza nemmeno ringraziarlo e andai a mangiarla sul tavolo. Era colpa sua se ero diventato così. Avevo anche saputo che ultimamente usciva e si vedeva con qualcuno ma non so con chi e sinceramente non mi interessava. Finita la crêpes andai a vestirmi, poi uscii di casa per andare a prendere Polonia
Norvegia pov
Mi svegliai con un leggero mal di testa così corsi giù in cucina per prendere qualcosa. Sentii delle urla di gioia fuori dalla finestra e vidi Svezia che parlava e scherzava con Finlandia. La sua risata era la cosa più melodiosa che avessi mai sentito, purtroppo non avevo l'occasione di ascoltarla spesso. Io facevo parte dei bulli e lui del gruppo dei "forti", era chiaro che lui mi odiasse. Ero entrata a far parte dei bulli perché loro mi avevano costretto, prima avevo tanti amici anche Svezia era mio amico, ma adesso tutti i miei amici mi hanno abbandonata. Loro un giorno mi portarono in una stanza e mi chiesero se volessi far parte del loro gruppo. Io non sapevo cosa fare, sapevo che se mi fossi rifiutata avrebbero iniziato a bullizzarmi e quindi avevo paura. Alla fine accettai e me ne pentii. Tutti quanti iniziarono ad evitarmi, finché non rimasi sola, anche Svezia non mi parlò più. Cercai di spiegare a tutti che ero stata costretta ma nessuno voleva sentire le mie scuse, così mi rassegni e cominciai a comportarmi da bulla.
Dopo aver pensato così tanto, il mal di testa si fece ancora più forte e decisi di rimanere a casa, alla fine non avremmo fatto niente e le autorizzazioni si dovevano consegnare Giovedì quindi potevo saltare un giorno di scuola. Tornai in camera e mi rimisi a letto.
Brasile pov
Mi svegliai e sembrava che la sveglia non avesse suonato così guardai la sveglia e lessi 8:05. Balzai fuori dal letto e corsi in bagno, poi corsi in camera mia per vestirmi e per ultimo scesi in cucina a mangiare. Tornai in camera ed inciampai in una maglietta e per aiutarmi ad alzarmi mi appoggiai al comodino dove c'era la sveglia e mi accorsi che erano le 7:15. Iniziai a bestemmiare ma mi calmai subito. Avevo circa 45 minuti prima di dover uscire di casa quindi presi il cellulare, mi sedetti sul letto e aprii instagram. Il primo post che comparii era una foto di Argentina e del suo cane. Io arrossii pensando ad Argentina ma mi rattristai perché mi ricordai il motivo per cui ero diventato un bullo. Appena iniziai le scuole superiori scoprii di avere una cotta per Argentina, ma lei era una delle ragazze più forti della scuola e faceva parte appunto del gruppo dei "forti", ovvero tutti quelli che non avevano paura di noi e che anzi avrebbero potuto distruggerci soltanto sfiorandoci. Facevano parte di questo gruppo lei, Finlandia, Svezia, Portogallo e Indonesia. All'inizio non sapevo che lei facesse parte di questo gruppo, anzi credevo quasi che fosse una bulla, ma non poteva esserlo perché era troppo buona. Pensai che entrando nel gruppo dei bulli sarei sembrato forte ai suoi occhi e quindi mi avrebbe potuto notare e forse si sarebbe potuta innamorare di me, ma le cose non andarono secondo i miei piani. Lei mi notò, ma provava odio nei miei confronti. Come ho anche potuto pensare che i bulli potessero apparire fighi. Mentre pensavo a tutto questo mi resi conto che forse non potevo più rimediare ai miei errori e che quindi dovevo accettare i miei sbagli.
Ormai si erano fatte le 7:50, spensi il cellulare, presi il mio zaino e uscii di casa.
Cina pov
Ero arrivato con Vietnam a scuola prima degli altri bulli come sempre e quindi andammo a cercare le nostre belle vittime. Io e Vietnam eravamo diventati bulli soltanto perché ci piaceva vedere la gente soffrire e piangere. Forse non stavamo del tutto bene mentalmente però non mi piaceva bullizzare se non c'era Vietnam con me. Lui riusciva a a far diventare tutto più bello, anche deridere qualcuno con lui diventava fantastico. Sapevo di amarlo e avevo superato già da tempo il fatto di essere gay, non sapevo però cosa lui provasse per me. A me comunque non importava, riuscirò a farlo innamorare di me.
Vietnam pov
Dopo aver vagato un po' per i corridoi trovammo Malesia e gli facemmo del male, poi ci andammo a sedere nelle scale che portavano al piano superiore. Come Cina sono diventato un bullo perché volevo divertirmi e mi piaceva molto prendere in giro le persone. Mentre facevo colazione con dei biscotti che mi aveva dato Cina, lui mise il braccio attorno al mio collo spingendomi vicino a lui. Non credevo di essere gay e soprattutto non per Cina, ma lui mi faceva battere il cuore come nessun altro faceva. Non sapevo se provassi qualcosa per lui e mi serviva ancora un po' di tempo per capirlo ma in fondo sapevo che forse davvero lo amavo, ma non sapevo cosa lui provasse e questo mi spaventava.
Turchia pov
La campanella della prima ora suonò e tutti entrarono in classe parlando della gita mentre io mi andavo a sedere. Mi faceva ridere il fatto che le prof dicevano che era una gita per contrastare il bullismo, tanto rovineremo la gita a tutte le persone che bullizziamo tutti i giorni. Io ero diventato un bullo per fama, volevo che tutti avessero paura di me e che quando mi incontravano dovessero tremare. Non so perché ma credo di avere una piccolissima cotta per Grecia, non so cosa ci trovi di bello in lei, forse non è che mi piaceva, forse mi piace soltanto vederla soffrire e piangere, soprattutto quando facevo male a Italia. Lei ci tiene così tanto a lui, che tenerezza. Nonostante questo però credo di provare qualcosa di più forte per Georgia.
Spagna pov
Era appena suonata la campanella dell'ultima ora il che significava che anche questo giorno di scuola era terminato. Mentre mi dirigevo a casa vidi America, Giappone, Sud Corea, Grecia e... Italia. A me non importava di loro, il mio sguardo era puntato su Italia, sul suo viso così carino e affettuoso, sul suo sorriso dolce, sul suo piccolo corpo magro. Avevo un'ossessione per Italia, lo amavo tantissimo e sono sicuro che questo amore per lui mi abbia portato alla follia. Alle medie ero il suo migliore amico, ma già a quei tempi sentivo di provare qualcosa di molto forte per lui. Lui però continuava a parlare di quanto Grecia fosse bella, fantastica e divertente, ma ogni volta che lui parlava di lei sentivo che dentro di me qualcosa si stesse rompendo o meglio frantumando. Non potevo lasciare che lei portasse via l'amore della mia vita e così alle superiori sono entrato a far parte dei bulli, e ovviamente nessuno se ne accorse, neanche Italia. Il mio unico obbiettivo era quello di picchiare Grecia per sfogo e magari costringerla al suicidio bullizzandola e picchiandola, purtroppo lei è Italia si fanno sempre forza a vicenda. Germania mi disse che già lui aveva preso di mira Grecia e Italia, e non capiva perché io, migliore amico d'Italia, dovessi far del male alla migliore amica d'Italia. Io non gli risposi, dissi solo che ne avevo bisogno, ma quando eravamo sul punto di picchiare Grecia arrivò Italia a difenderla e quando mi vide posso dire che rimase di sasso. Era scioccato, non riusciva neanche a crederci che io la stessi per picchiare. Io non volevo che lui mi scoprisse ma ormai lo aveva fatto. Lui tornò in sé, prese Grecia e corse via e non so se stava piangendo oppure no. Prima volevo che Italia si innamorasse di me, ma adesso voglio soltanto averlo tutto per me, e questa gita sarà la mia opportunità. Anche se dovrò usare la forza, Italia sarà tutto mio e di nessun altro, e se solo Grecia prova ad avvicinarsi, non esiterò ad ucciderla, e non sto scherzando, sono davvero pronto ad uccidere per avere Italia.
America pov
Dopo essere tornati a casa, presi l'autorizzazione dallo zaino e la portai a mio padre per farmela firmare. Lui come sempre era nel suo ufficio e la sua scrivania era piena di documenti e fogli, chissà di cosa parlavano. Mi avvicinai a lui, gli toccai la spalla e lui si girò, guardò l'autorizzazione e poi guardò me con una faccia annoiata e arrabbiata." Adesso non posso pensare a te, ho cose più importanti da fare che firmarti una stupida autorizzazione" disse tornando a leggere i documenti sulla sua scrivania. Lui mi trattava come se fossi la delusione più grande della sua vita, per fortuna per cinque giorni non lo vedrò. Andai in camera mia e presi i compiti che ci avevano assegnato. Passai circa due ore e mezza a studiare e decisi di fare una pausa visto che mancavano ancora un paio di pagine di storia da studiare. Non sapendo che fare presi delle matite e dei fogli bianchi e iniziai a disegnare. Ero abbastanza bravo, da piccolo avevo fatto un disegno di tutta la mia famiglia e tutto contento lo portai a mio padre, ma lui prese il disegno e lo strappo." I DEBOLI DISEGNANO, TU NON DEVI ESSERE DEBOLE, MI HAI CAPITO!?", e dopo mi portò in camera mia e mi picchiò. Mia madre non era in casa e neanche i miei fratelli, ma anche se ci fossero stati non sarebbero riusciti a fare niente. Non sapevo cosa disegnare e lasciai che mi guidasse il cuore. Appena finii guardai il mio disegno e devo dire che era davvero bello. Eravamo io e Russia, seduti con le spalle contro un pino tenendoci per mano, io avevo la testa sulle sue spalle e lui aveva la testa poggiata sulla mia. Magari questo succedesse nella realtà, ma è impossibile. Nascosi il disegno insieme ad altri disegni in una cartellina che tenevo sotto tutti i libri di scuola. Tornai a studiare storia, ma dopo circa quindici minuti mi addormentai.
Giovedì
America pov
Mi svegliai nel mio letto con i vestiti del giorno prima, forse mi ci aveva messo mia madre nel letto. Mi alzai e controllai se i soldi e l'autorizzazione erano sulla scrivania e lo erano, c'era la firma di mia madre quindi forse lei mi aveva preso e messo a letto. Andai in bagno e poi scesi giù a fare colazione e giù c'erano Canada e Australia che mangiavano pancake e bevevano dei succhi di frutta. Io presi una banana e la mangiai velocemente.
Quando arrivammo a scuola Canada e Australia andarono come sempre con Ucraina e Bielorussia, mentre io andai a cercare Giappone, Sud Corea, Grecia e Italia. Appena entrai, mi avventurai per i corridoi alla ricerca dei miei amici e sentii delle voci dietro l'angolo ma non ci feci caso." HAI DIMENTICATO I SOLDI?! MA SEI STUPIDO?!"" Calmati, lì troverò"," Tu devi venire"" Non ho mai detto che non verrò". Girai l'angolo e con mia grande sfortuna trovai Cina e Vietnam che parlavano e visto che sono proprio sfigato, anche loro si accorsero che io ero davanti a loro. Loro appena mi videro, corsero verso di me e mi spinsero a terra entrambi senza che io avessi il tempo di scappare." Guarda un po' chi c'è qui" disse Vietnam mentre Cina prendeva il mio zaino e lo controllava. Dopo aver frugato nel mio zaino estrasse le cinque euro che avevo messo in una tasca interna e le diede a Vietnam che lasciò la presa su di me. Presi lo zaino e iniziai a correre più velocemente che potevo. Senza soldi non potevo andare in gita e quelli erano gli unici soldi che mi ero portato, potevo chiedere ai miei fratelli o ai mie amici ma non sapevo neanche se loro li avevano. Corsi in classe disperato.
Vietnam pov
" Visto? Abbiamo trovato le cinque euro" disse Cina porgendomi i soldi." Forse questo è troppo Cina, rubargli i soldi forse é esagerato" dissi accettando con riluttanza i soldi arrossendo lievemente." Farei di tutto per farti venire a questa gita, anche rubare i soldi al "Maiale", voglio divertirmi con te~". Io arrossii ancora di più. Non credevo di essere gay e soprattutto non credevo di essere innamorato di Cina, ma il mio cuore cominciò a battere più velocemente ed iniziai a sudare." G-grazie C-Cina". La campanella suonò e noi corremmo in classe per non essere sospesi.
Russia pov
Appena entrai in classe notai che America si comportava in modo strano, andava a chiedere ai suoi amici e a Canada qualcosa e non riuscivo a capire cosa perché parlavano a voce bassa. Loro scuotevano sempre la testa e così America tornò sconsolato al suo posto vicino a me. Mi feci coraggio e gli chiesi cosa fosse successo poggiandogli una mano sulla spalla come lui faceva con me, ma quello che mi rispose mi lasciò senza fiato." Cina e Vietnam hanno preso le cinque euro che mi servivano per la gita e non mi sono portato altri soldi. Sono andato a chiedere a tutti i miei amici se avevano cinque euro in più ma non li avevano". Cina e Vietnam non si erano mai spinti a tanto, se solo ci fossi stato forse si sarebbe potuto evitare tutto questo disastro. Poi mi ricordai di avere altri cinque euro nello zaino oltre a quelli per la gita e quindi li presi e li diedi ad America. Lui prima mi guardò a bocca aperta poi allungò la mano per prendere i soldi sorridendomi, e per me quel sorriso valeva più di tutti i soldi del mondo. Quando, per prendere i soldi, le nostre mani si toccarono io arrossii molto e con l'altra mano mi coprii la faccia con il mio cappello. Spero soltanto che non ci abbia visto nessuno e soprattutto Norvegia e Brasile.
Salto temporale alla fine della giornata
Terza persona pov
Tutti tornarono a casa a fare quello che uno di solito fa a casa.
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Ok spero vi piaccia anche questo capitolo, non so neanche io quante volte ho ripetuto mi svegliai, scusate se ci metto tanto ma mi piace anche disegnare le immagini per i miei capitoli.
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