Lunedì: primo giorno della settimana
Russia pov
Mi svegliai grazie a quella maledetta sveglia che mi aveva regalato Bielorussia in modo che non facessi più tardi per andare a scuola anche se avrei preferito non andarci. Mi alzai dal letto e andai in cucina per trovare i miei fratelli e mio padre che facevano colazione e, parlando di mio padre, sembrava che da un anno a questa parte fosse cambiato, prima era sempre ubriaco e alcune volte diventava aggressivo e ci strillava contro anche se non aveva mai alzato le mani su di noi. Sembrava cambiato da quando aveva iniziato molto spesso a fare delle passeggiate e inizialmente credevo che lo faceva per non bere, poi scoprii che usciva con Third Reich, il padre di Germania. Io sapevo che lui era un uomo molto malvagio, che aveva ucciso milioni di persone innocenti e proprio mio padre diceva di odiarlo più di tutti ma adesso sembravano essere diventati amici. Personalmente non mi piaceva Third Reich perché credevo che avrebbe tradito mio padre come aveva fatto durante la Seconda Guerra Mondiale, ma sinceramente mio padre mi piaceva di più quando giocava con noi e ci chiedeva com'era andata la giornata." Hey Russia, vieni a fare colazione" disse Ucraina facendomi segno con la mano. Io mi avvicinai al tavolo e cominciai a mangiare i biscotti.
" Vuoi una tazza di latte Russia?" chiese mio padre." No grazie" dissi mentre continuavo a mangiare biscotti. Mi alzai e corsi in camera mia per andarmi a preparare per la scuola.
Quando scesi dalle scale i miei fratelli stavano salutando papà così mi avvicinai anch'io e feci lo stesso." Mi raccomando fate i bravi" ci urlò papà mentre ci allontanavamo dalla casa. Camminammo per circa dieci minuti finché non arrivammo a scuola. Appena entrammo Ucraina e Bielorussia andarono a cercare i loro amici mentre io andai verso i miei "amici".
A scuola c'erano molti gruppi e io purtroppo ero entrato nel peggiore, facevo parte dei bulli e il nostro scopo era quello di bullizzare e picchiare gli sfigati o quelli popolari. Tutti avevano paura di noi e io ero il capo, anche se non avrei mai voluto far parte di questo gruppo. É successo tutto il primo giorno di scuola superiori.
—————————flashback——————————
Camminavo per i corridoi della scuola e non c'era nessuno perché ero arrivato in ritardo il mio primo giorno di scuola. Cercavo la mia classe quando mi imbattei in due ragazzi che stavano picchiando un'altro ragazzo. I primi due erano tutti rossi ma uno aveva una sola grande stella gialla al centro mentre l'atro aveva sul lato della sua faccia quattro stelle piccole e una più grande. Quello a terra che stavano picchiando aveva 13 strisce bianche e rosse alternate e aveva un quadrato blu con cinquanta stelle su un lato della faccia. Era davvero carino... cioè non in quel senso... carino nel senso di ehm... ok era carino. Mi avvicinai per fermarli e loro non si accorsero neanche che io ero lì così gli toccai la spalla.
" Cosa state facendo?!" gli dissi cercando di non far sentire la paura nella mia voce." Hey tu vedi di andartene oppure ti-" appena mi videro si zittirono e cominciarono a guardare il mio cappello e poi cominciarono a parlare tra di loro. Feci segno al ragazzino seduto per terra di andarsene, lui rimase a guardarmi per un po' finché non ritornò in sé e scappò. Uno dei due ragazzi fece per rincorrerlo ma l'altro lo fermò
" Non preoccuparti lo prenderemo dopo piuttosto..." disse girandosi verso di me." Tu sei quello nuovo vero?"" S-si sono io" dissi un po' esitante." Io e te siamo in classe insieme" disse quello con la stella al centro della faccia." Io sono Vietnam e lui è Cina, e tu saresti?"" Io mi chiamo Russia". Loro iniziarono a guardare di nuovo il mio cappello." Tu assomigli molto a URSS, non è che sei un suo parente?"" Si, sono suo figlio" dissi e alla mia risposta loro reagirono in un modo strano, si guardarono, mi presero per le maniche della mia felpa e mi portarono verso una parte della scuola che sembrava essere stata abbandonata da tutti.
" Scusate, ma io dovrei andare in classe" dissi mentre mi trascinavano." Chi se ne frega delle lezioni, entreremo alla seconda ora, adesso vogliamo presentarti al resto della banda" dissero prima di spingermi in un'aula non troppo grande e con altri cinque ragazzi dentro. Cominciarono a guardarmi scioccati finché non videro il cappello sulla mia testa.
" Ragazzi lui è Russia, il figlio di URSS" disse Cina entrando nella stanza. Tutti cominciarono a guardarmi a bocca aperta." Scusate ma perché mio padre è così famoso?" chiesi a Cina che mi guardò sbalordito." Tuo padre è fortissimo ed è per questo che speriamo che anche tu lo sia. Loro sono Turchia, Brasile, Norvegia, Spagna e Germania e insieme formiamo il gruppo dei bulli, siamo i più forti e temuti di tutta la scuola, nessuno si mette contro di noi. Noi prendiamo in giro e picchiamo i ragazzini sfigati oppure popolari perché sono dei rompiscatole, quindi ti unisci a noi?" disse Vietnam dopo avermi spiegato tutto quello che facevano. Io personalmente non volevo essere un bullo e le loro ragioni per prendere in giro qualcuno erano insensate, però avevo paura che mi avrebbero picchiato se non fossi entrato nel loro gruppo così accettai." Fantastico, con te dalla nostra parte tutti ci temeranno ancora di più" disse Norvegia e notai che lei era l'unica ragazza nel gruppo. Comunque volevo assicurarmi che i miei fratelli fossero al sicuro." Però dovete promettermi che non toccherete i miei fratelli ok?" dissi rivolgendomi a tutti loro." Ma è naturale, non toccheremo mai i figli di URSS" disse Turchia.
Improvvisamente suonò la campanella della prima ora e iniziammo a dirigerci verso le nostre aule. Scoprii che io ero in classe con Vietnam, Norvegia e Brasile e quindi ci dirigemmo insieme in classe. Appena entrammo ci accorgemmo che la prof della seconda ora non era ancora arrivata, così cominciai a cercare un posto in cui sedermi. C'era lo stesso ragazzino di prima, quello a cui avevo fatto cenno di andarsene e quello che avevo pensato fosse carino e in effetti guardandolo lo era davvero. Notai che vicino a lui c'era un posto e avrei tanto voluto sedermi vicino a lui ma avevo paura di cosa avessero pensato Vietnam, Norvegia e Brasile, poi qualcuno mi chiamò e girandomi vidi Ucraina che sembrava molto arrabbiata." Russia ma dov'eri finito!?"" Mi sono perso è ho conosciuto i bulli di questa scuola e beh, mi hanno fatto entrare nel loro gruppo" dissi ironicamente. Lei mi guardò a bocca aperta ma poi la prof entrò in classe.
" Parleremo dopo" disse Ucraina guardando la professoressa che posava la borsa sulla cattedra. Io mi andai a sedere vicino a quel ragazzo perché era l'unico posto libero e guarda che fortuna, era proprio tra Brasile e Vietnam, che erano in posti singoli. Loro mi guardarono per un momento prima di tornare a guardare la prof che iniziò a parlare. Il ragazzino all'improvviso appoggiò la sua mano sulla mia e io arrossii lievemente," Hey grazie per averli distratti, sai io sono uno dei ragazzi più popolari qui e per questo I bulli mi odiano" disse sorridendomi quel ragazzo. Aveva gli occhiali da sole anche in classe, chissà perché.
" Non ringraziarmi, ora faccio parte di loro" gli dissi triste abbassando lo sguardo.
Lui accarezzò il dorso della mia mano," Guarda che lo so che stai dalla loro parte, non preoccuparti, nessuno può mettersi contro di loro, comunque, qual'è il tuo nome?". Io esitai un po', le sue carezze erano davvero soffici e dolci." I-il mio nome è R-Russia" dissi guardandolo in faccia mentre arrossivo un po'. Lui mi fece un grande sorriso," Piacere, io sono America".
————————fine flashbacks———————
Io ero ancora seduto vicino ad America dal primo giorno e adesso eravamo a metà Aprile, ogni volta avevo così tanta vergogna. Dopo due mesi i miei "amici" mi chiesero di diventare il loro capo. Era strano, ogni bullo aveva la sua vittima: Spagna e Germania avevano Grecia e Italia, Turchia bullizzava un po' tutti come il Brasile, Norvegia aveva Estonia e Lettonia e io avevo solo America e Cina e Vietnam avevano America, Giappone,Sud Corea e Malesia. Io ero sempre con quei due e riuscivo a evitare che picchiassero America, non sembravo neanche un bullo, non sapevo neanche offendere qualcuno. Mi vergogno però quando America mi parla come se niente fosse, come se io fossi il suo migliore amico. Forse lo faceva per farmi sentire un po' meglio visto che ero sempre un po' triste per le mie scelte di vita. Entrai in classe é mi sedetti al mio solito posto vicino ad'America e lui come al solito sembrava troppo felice di vedermi." Russia ciao come stai?" urlò America poggiandomi una mano sulla spalla. La sua voce era un po' stridula ma mi piaceva quando mi
parlava. America mi piaceva tanto ma sono sicuro che mi odiava per quello che gli facevo." Sto bene, grazie America".
America pov
"Sto bene, grazie America" mi rispose Russia molto triste. Lui crede che io non sappia che lui non sarebbe mai voluto entrare nel gruppo dei bulli, crede che io lo odii ma non è cosi, come potrei odiarlo se mi piace così tanto. Vorrei conoscerlo meglio ma lui non vuole parlarmi più di tanto, forse ha paura dei bulli però mi dispiace tanto per lui.
So che non vuole farmi del male perché da quando c'è lui i bulli non mi picchiano più, non mi prendono più in giro, sto una favola.
Passiamo a quando finisce la scuola
Russia pov
Stavo aspettando Bielorussia e Ucraina che stavano venendo verso di me con Australia e Canada, i fratelli di America e dietro infatti c'era anche America che parlava con Italia, Grecia, Giappone e Sud Corea. Appena arrivarono vicino a me, Ucraina e Bielorussia si presero un momento per salutare Australia e Canada mentre tutti gli amici di America lo salutarono e mi oltrepassarono dandomi delle occhiatacce. Italia e Grecia andarono da una parte mentre Giappone e Sud Corea andavano dalla parte opposta tenendosi per mano. Inizialmente ero geloso di Giappone, troppo vicina ad America ma poi scoprii che lei è Sud Corea erano fidanzati. Lo scoprii quando un giorno di dicembre, dopo le lezioni, vidi Vietnam prendere a calci Giappone urlandogli che Sud Corea non sarebbe venuto a fermarlo, dopo aver detto quella frase arrivò Sud Corea che con un calcio lo spinse a terra, prese il Giappone in braccio e scappò verso l'uscita. Mi faceva stare male quando vedevo quanto dolore i bulli provocavano ed era brutto quando le persone mi guardavano arrabbiate e disgustate, ma avevano ragione, sono stato uno stupido e mi merito di non avere amici. Gli unici che mi parlavano ancore, che non fossero i bulli, erano Ucraina, Kazakistan, Bielorussia e America, diciamo che i miei fratelli non contano quindi solo America." Ok ci vediamo domani" disse America e i suoi fratelli ai miei fratelli prima di andarsene per la loro strada, ma America si girò verso di me e mi sorrise agitando la mano, io arrossii un po' e ricambiai il sorriso salutandolo a mia volta. Canada però vedendo che America mi stava salutando lo prese per la mano é lo trascinò via e dalla sua espressione arrabbiata capii che non gli piaceva che America mi salutasse. Sospirai e mi incamminai verso casa.
Arrivati a casa io e i miei fratelli fummo accolti dal profumino del cibo che mio padre stava cucinando, ci sedemmo e cominciammo a mangiare. Quando ebbi finito andai in camera, feci i miei compiti, dopodomani mi stesi sul letto e dopo circa cinque minuti mi addormentai.
Canada pov
Mentre mi incamminavo verso casa mi accorsi che America non era con me e girandomi lo vidi salutare quel bastardo, mio fratello era proprio uno stupido, tu tra tutte le persone a cui puoi dimostrare affetto, vai a salutare l'unica che ti rende la vita un inferno. Sinceramente la famiglia di USSR era simpatica, mi trovavo davvero bene con Ucraina e Kazakistan ma Russia non mi piaceva affatto e non mi piaceva neanche che mio fratello provasse a fare amicizia con lui. Presi America e lo trascinai via fino a che non arrivammo a nel nostro giardino e mentre Australia entrava in casa io presi America da parte per parlargli. Nostro padre di aveva vietato qualunque contatto con la famiglia di "communisti" così come la chiamava lui, se mi avesse sentito parlare di loro saremmo finiti in guai seri." America perché continui a voler diventare amico di Russia, lui non vuole essere tuo amico" lui per tutta la risposta alzò le spalle e andò in casa, io sospirai e lo seguii.
America pov
Entrando in casa sentii un profumino invitante ma non potevo mangiare troppo di quel cibo, ero grasso e dall'inizio dell'anno che tutti mi dicevano così, anche mio padre, allora iniziai a non mangiare per dimagrire e non so se ho fatto bene. Mangia giusto due o tre Bocconi e poi andai in camera mia a fare i compiti. Poi mi misi a giocare col telefono.
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Spero vi sia piaciuto questo primo capitolo e spero di aver corretto tutti gli errori.
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