Capitolo XVI - un incidente fortunato
Uscii dalla mia suite e scesi al piano terra, dove c'era il ristorante.
Feci una colazione molto sbrigativa.
Uscii dall'Hotel e aspettai che arrivasse il Dottor Schwarz.
Dopo un quarto d'ora, non era ancora venuto.
Allora mi recai verso la stazione dei treni per raggiungerlo a casa.
Camminavo per il terminal affollato, osservando gli orari dei treni, senza vedere dove andassi.
Ad un certo punto mi schiantai contro una persona, cadendo all'indietro...
<<E che diamine!>> esclamai irritato.
<<Scusami, ero distratta...>>
<<La prossima volta vedi dove me... me...>>
La vidi... Era un angelo. Era bellissima, di una bellezza celestiale. Doveva avere più o meno la mia età. Aveva lunghi capelli rossi avvolti in una treccia che le passava sulla spalla e occhi blu oltremare, quasi ipnotici.
<<Mi dispiace davvero tanto...>> disse costernata.
<<No, tutto apposto, non fa niente...>> mi rialzai, come se niente fosse successo.
<<A proposito, io sono Sette De Rossi.>> aggiunsi tendendogli la mano.
<<Piacere Sette, io invece sono Quindici Bloom.>>
<<Piacere...>> dissi io un po' imbarazzato.
<<Posso esserti utile in qualcosa?>> chiesi.
<<Sì grazie, io non sono di queste zone... Vengo dalla teralopoli Americana. Dove si passa per arrivare al binario 25?>>
<<Seguimi.>>
La condussi dove desiderava e lei mi ringraziò.
Stava per salire sul treno, quando si rigirò, mi venne incontro e mi diede un delicato bacio sulla guancia.
Rimasi di stucco.
La salutai con movimenti quasi da robot.
Riamasi lì, per oltre dieci minuti, anche dopo che il treno era ormai partito per chissà dove...
MI AVEVA BACIATO!!!
Non ci potevo credere. Chissà se l'avrei mai potuta rivedere...
Presi il mio treno.
Arrivato a casa del Dottore, suonai al campanello.
Dopo un po', il Dottor Schwarz, ancora in camicia da notte, mi venne ad aprire.
<<Scusami Sette, non mi sono svegliato in tempo... La mia sveglia si è rotta!>>
<<Grazie Dottore...>> risposi io con lo sguardo sognante.
"Grazie di avermi permesso di vedere la creatura più bella sulla faccia della Terra" continuai a pensare...
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