Capitolo IX - il piano
Cominciammo a pensare ad un piano. Lui mi disse che aveva molte conoscenze e che la maggior parte dei prodotti sarebbe stata presto reperibile. Ma per il resto dei composti ancora non sapeva come fare. Io chiesi se potevano essere ottenuti da qualche parte e lui mi rispose che c'era un solo posto dove, anche se poco probabilmente, potevano trovarsi quegli ingredienti: Contrada Notturna.
Mi spiegò che Contrada Notturna era un grandissimo quartiere che si estendeva, più o meno, nella zona dell'ex-Emilia Romagna ed era lì che risiedeva il peggior organismo di criminalità organizzata della teralopoli Euroasiatica: la Mafia Capitolina. Lì, la legge, non valeva niente...
Rimasi scioccato quando il Dottore mi disse queste cose, perché non pensavo fosse possibile che, in una società talmente evoluta e in continuo progresso tecnologico, potesse ancora esserci una qualche organizzazione criminale.
Decidemmo che ci saremmo incontrati il giorno successivo e che saremmo partiti alla volta della residenza di un suo amico: il Professor Franz.
Egli possedeva la più vasta collezione di sostanze chimiche vietate dalla legge.
Da lui avremmo preso la maggior parte degli ingredienti necessari.
Poi ci saremmo recati a Contrada Notturna per svolgere le nostre "faccende top-secret".
Uscii pensieroso dalla casa del Dottore e presi il treno a levitazione magnetica per tornare all'Hotel Future.
Quando arrivai, entrai nella Hall, dove mi feci dare le chiavi della suite, e salii al novantesimo piano, per andare finalmente a dormire.
Entrai nel comodissimo letto a bolla (un letto che, quando entravi all'interno, si avvolgeva intorno a te come una bolla) e mi addormentai presto come un sasso.
Pensai che il giorno dopo si prospettava davvero una lunga giornata.
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