Tutto cominciò il 15 settembre del 2016.

Ero appena tornato da scuola quando mio padre mi chiamò dal suo ufficio-laboratorio.

Dovete sapere che mio padre è una specie di scienziato pazzo. Adora la chimica e la fisica e ogni cosa che abbia anche solo la minima attinenza con la scienza. Da anni ormai cercava invano di riuscire a creare una sostanza che potesse portare le persone in un'altra epoca.

Quel giorno però era diverso.

Andai verso il laboratorio di mio padre, attraversai la stanza piena di provette, alambicchi, spirali di condensazione e microscopi e lo vidi che saltava euforico con una fiala piena di un liquido viscoso, verde e luminescente.

Mi disse che finalmente, dopo anni di duro lavoro e di estenuanti ricerche, ci era riuscito.

Mi spiegò che, mescolando insieme oltre 200 elementi chimici dai nomi davvero impronunciabili, era riuscito finalmente a ottenere la sua "creatura": l'aveva chiamata OBAT (Ossido Bisolfato Ammonico Tripolare).

Mi disse che ogni millilitro di quella sostanza portava avanti nel tempo colui che la ingurgitava di un intero anno.

Io gli chiesi se funzionasse davvero e lui mi rispose, un po' frustrato, che ne era sicuro e che gli effetti collaterali erano davvero minimi e remoti.

Allora mi chiese se volessi provare.

Io ci riflettei per un po' e pensai che non mi sarebbe ricapitato mai più di poter andare nel futuro e quindi decisi di farlo, ma ad una condizione.