Number four.
Autunno.
Il vento soffiava forte, dall'autunno all'estate, dal dì alla notte, non ci abbandonava mai; penetrava tra le fessure del legno e si divertiva a farci rabbrividire per il freddo. La pioggia giocava ad allagare l'unica stanza della casa, rendendola umida e ancora più gelida.
Non avevamo granché, però la mamma lavorava sodo per garantirci almeno un pasto al giorno ed io e la mia sorellina eravamo così felici nonostante le difficoltà, eravamo certi che la luce sarebbe tornata a splendere anche su di noi.
Poi la mamma si è ammalata ed è da lì che le nostre vite iniziarono a crollare lentamente. Stavo perdendo il sorriso e con esso le mie certezze e speranze. La luce sarebbe davvero tornata a splendere? No, lei ci aveva dimenticato e le nere nubi che incombevano su di noi non ci avrebbero mai abbandonato.
Ma in quei momenti Daisy continuava a sorridere ed a infondere gioia nella nostra piccola stanza. Era sempre così raggiante e così fragile la mia piccola sorellina.
Quel giorno finalmente arrivò, le nubi si dispersero lasciando oltrepassare un piccolo raggio di luce; la vita mi aveva dato una possibilità di cambiare ed io non l'avrei di certo buttata.
Hai una bella voce, perché sprecarla? Furono queste le parole del signor James, le ricordo come se me l'avesse detto ieri, nonostante siano passati quasi due anni da quella giornata d'autunno.
Ora sono un cantante, chi l'avrebbe mai detto? Non di certo io, ho sempre odiato il mondo della musica. Le parole, che ogni tanto sentivo canticchiare da qualcuno, perdevano il loro valore, come se la musica fosse solo un mezzo per guadagnare soldi, ed io non ero da meno. Sono diventato ciò che sono solo per permettere le cure necessarie a mia madre e un po' di calore nella vita della mia piccola Daisy. Anche se in cambio ho dovuto sacrificare il mio tempo, non ne sono pentito.
I miei, cosiddetti, vecchi amici lentamente sparirono dalla mia vita e la mia piccola sorellina, chissà da quando non la vedo, fu costretta a passare tutto il tempo da sola.
La solitudine avvolse anche la mia vita, splendente di lacrime mai versate.
Tutto sembrava così perfetto dall'esterno e doveva rimanere tale.
Sorridere sempre e far credere che il mondo fosse solo rose e fiori, questo era ciò che ero costretto a fare.
Mi risvegliai dai miei pensieri quando la macchina si fermò. Ero arrivato. Feci un grande respiro e scesi dall'auto.
Il sole stava svanendo dietro le nuvole che, prepotenti, giocavano a chi lo oscurasse per primo. Il vento soffiava leggero, accarezzandomi i capelli e danzando insieme alle foglie, libere di volare. Io ero come esse, fragile e debole ma grazie al vento ho potuto fare molta strada.
Aprii la porta di casa e la chiusi dietro di me. Guardai a destra e a manca cercando il mio splendido batuffolo di felicità. In cucina non vi era nessuna traccia, così come in salotto e nei bagni; stavo incominciando a preoccuparmi seriamente. Il battito del cuore accelerava e le gambe tremavano sempre di più ad ogni passo che facevo, l'incertezza si impossessava di me mentre la paura mi divorava. Mi restò un ultimo posto in cui cercarla: la sua stanza. Le gambe sembravano fatte di gelatina, talmente tanta era l'ansia che popolava il mio cuore.
Bussai due volte ma nessuna voce giunse alle mie orecchie, così spalancai la porta e caddi a terra in preda al terrore. Che fosse successo qualcosa alla mia piccola Daisy?
La stanza era completamente buia, per qualche strano motivo le serrande erano del tutto abbassate; il letto era rifatto ed uno strato sottile di polvere ricopriva i mobili. Sulla scrivania un foglio stagliava sovrano. Lo presi e cominciai a leggere.
"Caro fratellone,
Probabilmente quando leggerai questa lettera sarà ormai già troppo tardi, ma voglio fare un tentativo comunque.
Sai, questi due mesi di solitudine sono stati veramente un inferno.
Sentivo freddo, tanto freddo, eppure le coperte erano così calde. Non riuscivo a scaldarmi perché il mio cuore si stava congelando ed il sole sembrava sparito. Tu sei il mio sole ma sembrava mi avessi abbandonata.
Mi manchi, fratellone.
Ti prego, non lasciarmi sola, ho tanta paura.
La solitudine è così vuota. Non sento rumori né emozioni. È tutto così monotono e grigio.
Il disegno della mia vita sembrava star perdendo colore, lentamente, come lo scorrere del tempo.
Voglio andarmene. Andare in un posto dove ci sia qualcuno, magari tu.
Così ho chiesto alla signora Angy di accompagnarmi dalla mamma.
L'ospedale era un luogo così freddo e nell'aria c'era una puzza tremenda. Sembrava la mia vita, era tutto un bianco e nero.
La mamma stava dormendo in un letto bianco, non volevo svegliarla.
In quel momento mi sentivo un po' più viva, con lei al mio fianco. Era così bella quando dormiva, anch'io lo sono? Chissà, forse no.
Cercami fratellone, sarò a casa, nella nostra casa.
Daisy."
Le lacrime iniziarono a sgorgare dai miei occhi. Non pensavo che avrebbe provato tanto dolore. Scusami Daisy, scusami, io volevo solo che tu e la mamma non soffriste di nuovo la fame e il freddo.
Strinsi gli occhi, sentendo il mio cuore rallentare i battiti.
Devo andare a cercarla. Devo trovarla. Devo.
Corsi letteralmente fuori dalla casa, verso la culla dei miei ricordi. Il vento graffiava la mia pelle e la pioggia si mescolava con le mie lacrime.
Arrivai con affanno di fronte a quella casa ormai a pezzi, spalancai la porta e mi inginocchiai vicino ad un minuto corpo. Era la mia Daisy.
«Daisy» la chiamai e richiamai più volte. Perderla sarebbe stato come perdere la mia stessa vita, non potevo, non volevo.
Il mio cuore sussultò di gioia quando la vidi socchiudere gli occhi. «Fratellone, ho tanto freddo» disse in un sussurro per poi stringersi a me. Le accarezzai i capelli sussurrandole dolci parole.
«Non aver paura, ci sono io con te ora.» le dissi.
Il suo corpo si rilassò all'improvviso e il battito del suo cuore cessò. Era morta ed io non ho potuto far niente per impedirlo.
Urlai al cielo tutto il mio dolore e mi accasciai a terra, col corpo di mia sorella.
«Sei bellissima Daisy quando dormi.» le sussurrai e la strinsi a me, nessuno ci avrebbe più separato.
Faceva freddo ma con lei al mio fianco avrei superato ogni ostacolo.
Ero felice.
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
1062 parole.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro