N°36 PREPARARE I BISCOTTI DI NATALE
CAPITOLO 21
Ormai inevitabile, mi capita tutti i giorni e mi sto chiedendo quando smetterò di farlo, ma ogni volta che preparo da mangiare l'occhio mi cade sulla fede ed è inevitabile non riportare alla mente il ricordo del nostro primo ballo insieme, di come tra le sue braccia mi sento decisamente invincibile. Di come il suo sguardo è in grado di farmi perdere qualsiasi tipo di concezione temporale, amo follemente quel modo, quella sua capacità di farmi credere di vivere in una favola. Lo amo con tutta me stessa e a volte il non riuscire a spiegare questo sentimento così profondo o non riuscire a gestirlo mi spaventa, ma lui mi prende la mano, la bacia e se la porta al petto, lì dove batte ciò che è solo mio, e ogni dubbio e paura svanisce come la nebbia man mano che il sole sorge. Amo vivere insieme a lui, perché amo tutto ciò che fa, amo perdermi a guardarlo farsi la barba la mattina, rotolarsi nelle coperte quando non ha assolutamente voglia di alzarsi per andare in università, quando studia sul tavolo in sala, si pizzica il mento ogni volta che una frase o un concetto gli è complicato da comprendere.... e be ora lo vedo molto più spesso con indosso gli occhiali.
Pensare a Shane mi riempie il cuore di gioia e mi rende felice e serena e ci sto provando, veramente, con tutte le mie forze ad accantonare quel pensiero, quella concezione di futuro e di ciò che accadrà, concentrandomi solo ed esclusivamente sul nostro presente.
Una volta che la colazione è pronta su un vassoio, procedo lentamente, per evitare di far cadere il tutto e svegliare l'orso che dorme.
Dormiamo ancora con la porta aperta, siccome la camera è invasa da scatoloni e valigie contenenti solo... i miei vestiti, sono decisamente troppi e non sono tutti, Shane è stato un'amore mi ha praticamente ceduto tutto l'armadio, mentre la sua roba è finita nei cassettoni di fronte al letto sui quali è appoggiata la televisione, è lì diciamo per bellezza, non la usiamo molto, preferiamo fare altro.
Ci sono voluti circa due viaggi per portarli tutti, naturalmente i miei fratelli hanno aiutato con il trasloco, erano molto contenti, ma quando fu il momento dei miei vestiti nessuno fu più così entusiasta. Persino mio marito fu dolce e gentile all'inizio, ma quando gli dissi che non erano finiti mi guardò male, mi rimproverò e mi assicurò che non ci sarebbero stati tutti nel nostro armadio, io naturalmente gli avevo detto che ci sarebbero stati. Diciamo che quando ho visto l'armadio mi sono fatta piccola piccola sotto il suo sguardo da, te l'avevo detto. Non importa, abbiamo comprato altri tre armadi da mettere nella stanza degli ospiti, i quali ospiteranno tutti i miei vestiti mentre questo armadio sarà solo per lui. sempre se questi fatidici armadi arrivino in tempo, sai com'è sotto le feste è tutto più lento. Si è dovuto ancora una volta parlare di me e di quando non ci sarò più, mamma non accettava che stessi portando via tutta la mia roba, non l'aveva detto ma l'avevo capito che gli si stava spezzando il cuore, camera mia sarebbe diventata il suo piccolo museo. Non doveva preoccuparsi, tutto sarebbe tornato nella mia vecchia camera e sarebbe stato tutto, come se io avessi vissuto lì dentro fino all'ultimo giorno, ad eccetto di un'unica cosa, Shane si sarebbe preso ogni macchina fotografica, anche se avrei dovuto chiedere il permesso a mio padre, erano pur sempre sue. E poi non avrei potuto lasciare la mia roba in questo appartamento, sarebbe dovuto andare avanti e anche se, pensarlo con un'altra donna mi strazia il cuore, so che prima o poi dovrà accadere, lo amo più della mia stessa vita, quindi ha il diritto di essere felice.
So che borbotterà siccome sono le otto e sto per svegliare un ragazzo che prima delle nove non si sveglia mai, ma oggi è la vigilia di natale e noi siamo parecchio indietro con i regali, siccome ci teneva a dare una sua opinione su cosa comprare per i nostri amici e per la nostra famiglia, aveva passato le ultime due settimane a preparare un esame molto importante e io non avevo voluto disturbarlo, però oggi avremmo passato la giornata al Brickell City Center.
Distava una bella mezzoretta dal nostro appartamento, la nostra casa era il regalo del padre di Shane per il matrimonio, era molto moderna e semplice, la cosa importante era che non era enorme, aveva un open space con cucina, salotto e un tavolo da pranzo che avrebbe ospitato sia la mia che la sua famiglia, due camere da letto e un bagno. La sala aveva una porta finestra che dava su una piccola terrazza, mio marito stava già immaginando un infinità di barbeque da fare in estate. Scacciai immediatamente dalla testa il pensiero del non esserci per l'estate. Mi stavo impegnando, dovevo solo pensare all'oggi.
Appoggiai il vassoio sul comodino di fianco alla sua metà di letto, anche se non era mai la sua parte di letto, siccome tutto era la sua metà, ormai mi ero abituata a dormire sopra di lui, un letto king size non gli bastava, ma non potevo che sorridere, perchè amavo anche questa parte di lui.
Scostai leggermente le coperte, dormiva a pancia in giù, ormai capivo anche dalla sua posizione come era andato il suo sonno, potevo dire che aveva fatto bei sogni e aveva dormito beatamente. Mi sedetti sulla base della sua schiena, facendo il meno rumore possibile e cercando di non essere né goffa ne buzzurra. Cominciai a fargli i grattini sulla base del collo per poi scendere sulle braccia e lasciare qualche bacio qua e là, gli passai la mano nei capelli che erano decisamente cresciuti, non mi dispiacevano per niente.
" James " cominciai a sussurrargli nell'orecchio, stava iniziando ad apprezzare il mio modo di chiamarlo per cognome, siccome aveva preso l'abitudine di chiamarmi signora James da un paio di settimane.
" mmmmh " mugugnò infastidito, mi odiavo per averlo svegliato, specialmente perchè sapevo che era rimasto sveglio fino a tardi per vedere la partita con mio fratello Travis e gli altri.
" amore mio, abbiamo parecchie cose da fare oggi " gli sussurrai continuando a passare le mani sulle sue spalle e a baciarne una
" lo so " mi sussurrò con la voce impastata dal sonno, e se mi ero innamorata della sua voce profonda e un po' rauca, sentirlo parlare appena sveglio mi aveva decisamente sciolto il cuore.
Cominciò a muoversi nel letto, sapevo che adesso si sarebbe rotolato per benino e stiracchiato, quindi feci per scendere dalla sua schiena, ma con una mossa veloce e rapida, mi afferrò la coscia destra e mi girò, così da appoggiare la schiena sul materasso e avere tutta la sua grandezza sopra di me. Mi fissava con quei bellissimi occhi azzurri ancora lucidi dal sonno e leggermente socchiusi
" sai che potremmo starcene qui e non pensare a nient'altro, vero?" annuii alle sue parole per poi dargli un dolce bacio sulla punta del naso
" ne sono consapevole, ma non possiamo " agganciai le braccia alla base del suo collo, mi fece una delle sue smorfie e poi mi diede un bacio a stampo per poi tirarsi sù, era seduto sulle ginocchia e si passò le mani sul volto e poi tra i capelli, i suoi muscoli sodi e tutti i tatuaggi erano tesi ad opera d'arte e mi mancò il fiato, sapeva perfettamente come farmi morire. Mi fece un sorriso divertito ammiccando, sapeva l'effetto che mi faceva e adorava prendermi in giro per le mie guance rosse.
" D'accordo signora James, ma prima sfama il tuo uomo " mi misi a sedere e gli indicai il vassoio, mi allungai per afferrarlo ma afferrò le mie mani per poi portarsele al petto e baciarmi il naso.
" non intendevo quel tipo di cibo " disse mordendomi il lobo dell'orecchio, mi sciolsi completamente e mi concedetti. La nostra vita sessuale era decisamente migliorata e il signorino mi stava insegnando proprio alla grande.
Alla fine per essere pronti entrambi ci vollero quasi due ore, alle dieci finalmente eravamo saliti in macchina.
" Te l'ho già detto che sei bellissima oggi??" scossi la testa alle sue parole e mi sporsi per dargli un bacio sulla guancia
" quanto sei stupido, non hai bisogno di dirmi certe cose " gli sussurrai appoggiando una mano sulla sua coscia coperta da un paio di jeans troppo aderenti per i miei gusti ma specialmente per i miei ormoni che mi impedivano di stare troppo tempo senza un contatto fisico.
" Lo so, infatti voglio dirti certe cose... quindi sei bellissima " gli sorrisi, ricevetti in risposta un occhiolino birichino. Diciamo che da quando ero passata dall'essere ragazza a signora il mio look si era migliorato come quello del mio sposo, era diventato meno estremo e infantile e più ricercato e sofisticato... mantenendo sempre il mio stile naturalmente.
In più adoravo quando ci vestivamo coordinati. Lui aveva dei jeans neri mentre io dei pantaloni in similpelle, entrambi indossavamo i nostri amati dottor Martens perchè quelli non si tradiscono mai. Io avevo un pullover color nocciola come il cappotto e lui un pullover leggero grigio e una giacca di pelle marrone molto simile ad un bomber con maniche e colletto in pelliccia, glielo avevo comprato tre settimane fa per i primi freddi e gli stava da Dio, un Dio che potevo toccare e amare solo io. I miei capelli erano decisamente cresciuti, tanto che ora riuscivo persino a legarli, avevo messo una fascia che mi coprisse le orecchie, una sciarpa abbastanza leggera e una borsa piccola e semplice, quel gran bronzo di riace che era alla mia sinistra seduto sulla nuova macchina aveva un cappellino nero che gli metteva ancora più in risalto gli occhi. Amavo letteralmente tutto di lui.
Una volta scesi dalla macchina mi prese per mano e ci avviammo verso il centro commerciale, spinse la porta d'entrata per poi appoggiarsi con la schiena per farmi passare e seguirmi a ruota.
Ci scambiammo uno sguardo d'intesa quando la miriade di gente che camminava davanti a noi indaffarata a cercare i regali per la famiglia.
" dimmi che hai un piano ti prego? " mi stava letteralmente pregando con gli occhi.
" sei fortunato ad avermi sposato, io ho sempre un piano " gli dissi mentre gli afferravo la mano e mi incamminai verso il primo negozio
" come minimo hai chiesto a Jade che ti avrà detto di fare una lista con i possibili regali da fare e in che negozi potresti trovarli " mi fermai sui miei piedi e mi girai verso di lui
" shhh, non dirlo a nessuno " gli dissi posando il mio indice sulle labbra per poi fingendo di guardarmi in giro come se qualcuno potesse avermi sentito. Rise leggermente scuotendo la testa
" tira fuori questa lista moglie, così prima finiamo meglio è " mise il braccio intorno al mio collo e ci avviammo verso le nostre mete.
" cosa regaliamo a Travis?" gli chiesi mentre camminavamo, era l'unico a cui non avevo scritto nulla, non ne avevo idea, Shane prese il mio foglio e lo esaminò
" perchè hai scritto anche mio padre?" lo guardai con un sopracciglio alzato e una smorfia di rimprovero
" non guardarmi così sai che non so resisterti " mi disse tirandomi a lui per darmi un bacio sulla fronte
" non cercare di distrarmi sig. James, il regalo a tuo padre si fa punto, soprattutto perchè domani ospita tutta la mia famiglia " sbuffò contrariato ma alla fine accettò... ovvio comandavo io
" comunque per tuo fratello, va bene un portafoglio dato che ha rotto il suo " lo guardai un po' confusa
" non guardarmi così non ho idea di come abbia fatto " scossi la testa alle sue parole, mio fratello era proprio un caso disperato.
" Dio finalmente " disse James lasciandosi cadere a peso morto sulla panchina vicino al ristorante di sushi dove saremmo entrati da lì a poco per mangiare. Mi sedetti educatamente io di fianco a lui e spuntai anche l'ultimo nell'elenco
" sono solo le due e noi abbiamo già finito, quindi non lamentarti " gli diedi un bacio delicato sulla guancia. Mi fulminò con uno occhiata di traverso, cosa che lo rese ancora più buffo, era sommerso di pacchi regalo e la sua testa penzolava letteralmente dal bordo della panchina. Fece un profondo respiro e poi si alzò di scatto. Mi sorprese così dedicai tutta la mia attenzione su di lui
" non mangiamo qui, ti porto in un posto " non feci in tempo a rispondergli che già si stava incamminando verso l'uscita.
Per l'acquisto dei regale avevo aderito al fondo fiduciario che avevo per l'università che non avrei mai frequentato, però così ero riuscita a fare dei bei regali alle persone che amavo.
A Tino avevo comprato il suo profumo preferito di Armani siccome mamma mi aveva scritto che l'aveva finito. Per Nicholas ero riuscita a trovare in un mercatino delle pulci un disco dei Ramones, questo senza mio marito, il quale aveva pensato di comprargli lei ari pods della Apple. Per i gemelli aveva scelto James, Niko e Tyler erano diversissimi, infatti per il primo avevamo optato per un bomber in jeans e per il secondo una camicia elegante di alta sartoria Italiana. Aveva scelto entrambi Shane, se non gli sarebbero piaciuti la colpa era del mio sposo. Travis era stato il più costoso e quello che mi aveva fatto scuotere di più la testa, il portafoglio di Versace Harlequin in pelle era decisamente azzeccato per lui però. A mamma avevo comprato gli stivali in camoscio Ardesia di Baldinini che voleva da non so quanto tempo, mentre per papà un orologio semplice come era lui. A Jade avevo fatto qualcosa di personale e più semplice come Shane per i suoi amici. Ero riuscita a convincerlo nel fare un regalo anche a Rosa e suo fratello. Per il piccolo avevamo pensato ad un libro sull'universo, Rosa mi aveva raccontato di quanto le stelle lo affascinano. Rosa, ci avevo pensato io, quando avevo visto l' Edie rose gold cuff, un braccialetto di oro rosa con due pietre bianche, pensai che fosse perfetto per lei. Shane non mi volle dire cosa aveva pensato per suo padre, ma lo accettai e non indagai.
Mi ripresi dai miei pensieri e corsi incontro a mio marito.
Quando aprii gli occhi la sveglia alla mia destra segnava le 8:30, diciamo che essendo Natale mi stupisce che io a quest'ora stia ancora dormendo. Negli anni mi svegliavo da orologio alle 7 e svegliavo tutta la mia famiglia siccome ero impaziente nell'apertura dei regali... negli anni, fino all'anno scorso era così quindi.
Mi stiracchiai per benino e poi scesi dal corpo di James cercando di non svegliarlo in nessun modo, anche se potevo fare come mi pareva ci volevano le cannonate per svegliarlo.
Sorrisi alla mise che indossavo, Shane mi aveva obbligato a comprare un pigiamino un po sexy da babba natala costringendomi a indossarlo la sera della vigilia. Mamma ieri sera ci aveva invitati a cena, l'avevamo pregata di fare una cosa leggera dato che oggi Rosa e Jack avrebbero preparato l'ira di Dio, siccome quel genio di mio marito li aveva informati degli stomaci molto voraci dei miei fratelli.
Mamma aveva l'abitudine di aprire il panettone la mattina di natale, tra l'altro se lo faceva portare da mia nonna dall'Italia, era qualcosa di buonissimo. Il problema era che poi decideva che bisognava mangiare pandoro o panettoni a colazione per almeno un mese, che per l'amor di Dio è buono ma dopo un po' non ce la facevi più, io e i miei fratelli ci cambiavamo i piatti quando vedevamo che qualcuno l'aveva già finito.
Indossai la vestaglia di paperina, si avete capito bene, poi mi diressi verso la cucina per preparare la colazione al mio uomo. Misi a bollire il latte e presi le bustine di cioccolata che avevo comprato il giorno prima, quando avevo supplicato Jade di accompagnarmi a fare la spesa, mi piaceva fare shopping ma la spesa no e avevo smesso di farla con James dopo che mi aveva tenuta per più di due ore in un supermercato, siccome doveva vedere tutte le corsie nel caso si dimenticasse di qualcosa o trovasse qualcosa che stuzzicasse il suo palato.
Presi il panettone che mamma ci aveva regalato la sera prima e cominciai ad aprirlo, non smettendo mai di controllare la nostra cioccolata per evitare che si formassero i grumi. Quando fu densa al punto giusto la versai in due bellissime tazzine in stile natalizio, versai una manciata di marshmallows ad entrambi e le posai sul vassoio, poi tagliai due fette di panettone e spalmai un leggero strato di crema al pistacchio.
Mi bloccai sulla porta sorpresa quando lo vidi seduto sul letto con la schiena appoggiata alla spalliera che messaggiava, mi schiarì la voce così da attirare la sua attenzione.
La sua testa scattò nella mia direzione, mi sorrise per poi liberarsi del cellulare, mi venne incontro gattonando sul letto e io gli andai vicina, mi prese il vassoio dalle mani e mi sorrise raggiante. Ormai sapevo quanto la cioccolata lo facesse impazzire, era il motivo per cui la ciotola di cioccolatini sul tavolo all'entrata era quasi sempre vuota. Lo adagiò alla sua destra per poi afferrarmi a se facendomi accomodare a cavalcioni in mezzo alle sue gambe.
" buongiorno " mi disse a fior di labbra stampando un semplice e dolce bacio, le sue mani scorrevano sulle mie cosce in un gesto affettuoso ma sapevo anche che mi stava scaldando, mettevo la vestaglia solo quando avevo freddo e questa mattina avevo più freddo del solito, mentre lui era a torso nudo davanti a me.
" come stai? " mi chiese afferrando un ciuffo di capelli che mi dondolava davanti agli occhi per poi agganciarlo dietro le orecchie
" magnificamente, poi a natale io sto sempre bene " gli dissi passando le mani sui suoi avambracci
" e non hai ancora visto il mio regalo " mi disse a fior di labbra, gli sorrisi trionfante e serena, stavo bene con lui, stavo divinamente, stavo una favola. Non pensavo a nulla che non fossimo noi e a quanto ci amassimo. Io e lui eravamo una cosa sola e amavo occuparmi di lui ed essere la sua mogliettina, non mi sentivo inutile o sbagliata, non mi sentivo di troppo o in errore, mi sentivo giusta per questa vita. Una vita che però il destino a deciso non essere la strada giusta per me.
Afferrai la cioccolata per poi sorseggiare, averla tra le mani mi riempiva di calore, era proprio alla temperatura giusta, mi sentivo al caldo, non quel caldo da caloriferi accesi o camini e stufe, no era quel caldo da famiglia quello interno... quello che ti scalda il cuore.
" quello è il panettone di tua madre?" mi chiese indicando, per poi afferrare la sua cioccolata, che era in una tazzina decisamente il doppio della mia. Annuii alla sua risposta.
Bevve un lungo sorso di cioccolata e mi chiesi come non si fosse scottato, era super bollente.
" non l'ho mai mangiato " aprii gli occhi sconvolta alle sue parole poi sorrisi ai suoi baffetti di cioccolato. Appoggiai la mia cioccolata
" ti sei perso una delle cose più buone al mondo " gli dissi per poi farmi più vicina, gli passai il pollice sul labbro superiore per togliere i residui di cioccolato, quando feci per portarmi il dito alla bocca, il bambino che era in lui afferrò il mio polso e leccò via lui la cioccolata
" è la mia cioccolata, tu hai la tua " scossi la testa per poi stampargli un bacio
" si ma questo è il mio dito " glielo feci scorrere davanti agli occhi.
" dopo che hai detto si, hai praticamente accettato un contratto che dice che il tuo corpo è più mio che tuo " mi disse tirandomi vicino a se, i miei gomiti erano sulle sue spalle e lo guardavo dall'alto in basso sfiorandogli il naso con il mio.
" sei fortunato, questo contratto mi va più che bene " gli baciai la fronte per poi afferrare il panettone, strappare un pezzo, della dimensione che sapevo potesse andargli bene per capire gusto e tutto il resto, quindi era tipo un quarto della fetta, lo imboccai e aspettai il verdetto. Mi guardava riflettendo mentre masticava il panettone, poi lo prese dalle mia mani, gli diede un grosso moroso e lo posò sul vassoio per poi allontanarlo dal letto.
" decisamente buonissimo " mi disse a bocca aperta per poi prendermi di sorpresa - tanto che emisi un urletto - e farmi sdraiare sul letto.
" ma ora voglio qualcosa di molto più buono e godermi il tuo nuovo pigiamino " mi disse mentre sfilava il nodo alla vestaglia. Risi divertita, affondai le mani nei suoi capelli e poi lo pagai con ancora il sorriso sulla faccia.
" amore, credo ci sia qualcosa che non va! " mi urlò James dal salone, era seduto davanti all'albero di natale, mentre io ero in cucina a posare le tazze nel lavandino.
" per quale ragione? " gli chiesi appoggiata allo stipite della porta che dava sul salone mentre asciugavo la prima tazza lavata
" mi hai comprato un regalo da tiffany, ma non sono una donna " gli feci un sorriso a trentadue denti e posai la tazza sul tavolo della cucina per poi raggiungerlo.
" amore mio bellissimo, fanno anche collezioni da uomo " gli dissi abbracciandolo da dietro. Lui annuì alle mie parole anche se non era del tutto convinto.
" chi comincia?" gli chiesi rimanendo nella mia posizione, semplicemente stringendolo un po' di più e posando la mia testolina nell'incavo della sua spalle.
" prima le signore " mi disse porgendomi uno dei due pacchettini di Tiffany prima di averli visti bene
" pensa se ti sto passando quello sbagliato " quando aprii il sacchetto capii che non era quello sbagliato, io avevo usato solo il sacchetto di tiffany, il suo regalo era qualcosa di più speciale.
Aprii delicatamente la custodia e rimasi sorpresa, era una collana con un pendente a forma di giara, come se dovesse contenere qualcosa. Guardai confusa Shane, era bellissimo ci mancherebbe, ma era particolare e ci doveva essere sicuramente un perchè
" tua mamma non ti ha insegnato che prima di aprire i regali si leggono i biglietti " mi feci piccola piccola alle sue parole
" scusa " gli dissi con una vocina dolce alla quale era impossibile controbattere
La prima cosa che ho fatto per te, è stato portarti al mare, ho depennato un punto della tua lista e ne sono stato orgoglioso, mi hai cambiato il modo di vedere e concepire la vita. Mi hai dato dei valori nuovi e ti ringrazierò per sempre. Lì dentro c'è la sabbia che ci ha permesso di essere qui ora, innamorati più che mai. Perchè ti amo Kiki e ti amerò per sempre.
Lo guardai con le lacrime agli occhi e gli sussurrai grazie, lui mi tolse le lacrime dagli occhi e io gli premetti le mie labbra sulle sue in un bacio semplice ma pieno di amore.
Mi passai le mani sulle guance e poi mi girai così che potesse mettermi il ciondolo, mi arrivava giusto giusto all'altezza del cuore.
" ora tocca a me! " gli porsi il sacchettino di Tiffany. Quando vide una scatola in legno marrone che con Tiffany non centrava niente mi fece una linguaccia. Aprì la scatola e mi guardò confuso, al suo interno c'era un braccialetto di pelle nero, proprio nel suo stile, con incastonata una chiave che sarebbe servita a qualcosa
" non ho un biglietto che spieghi il mio regalo, perchè capirai a cosa servirà e cosa volesse dire per me... al momento giusto " gli dissi afferrandogli le mani per fargli capire che era una cosa importante e anche di un certo peso.
" e se è una cosa che mi piace più del normale, una cosa che mi riempie di gioia... come faccio a ringraziarti " il fatto che avesse capito che sarebbe diventato importante dopo la mia morte mi ha fatto sorridere. Mi misi in ginocchio di fronte a lui e portai la mia mano sul suo cuore.
" Non importa che tu mi ringrazi nel modo giusto, perché io sarò quì dentro e il solo sentirti felice, mi fa riempire il cuore. Mi fà sentire come quando Wendy baciò per la prima volta Peter, lui si illuminò e cominciò a volare come una scheggia. Mi basta che tu sia felice per essere la persona più contenta sulla faccia della terra " Mi afferrò con impeto il volto e posò con urgenza e passione la bocca sulla mia
" finitela voi due là dietro " mi girai per rimproverare i gemelli che stavano cercando in tutti i modi di cercare di capire cosa ci fosse dentro i regali, il fatto è che avevano cominciato a scuoterli e sapendo della ricercatezza che ci metteva mia madre per trovare i regali e quanto questi fossero particolari, sapevo per certo che c'era del vetro in alcuni di loro.
" cosa ci hai regalato sorellina?" ecco questa era decisamente una cosa che mi faceva sempre venire i brividi, quando parlavano sincronizzati.
" non ve lo dirò, lo scoprirete a breve... siate pazienti " diciamo che gli unici che erano contenti che andassi a svegliarmi alle sette della mattina per aprire i regali erano i gemelli, forse amavano aprire i regali più di me.
" guastafeste " mi disse Tyler per poi farmi un occhiolino.
Una volta arrivati a casa James, Jack ci venne a dare una mano per portare dentro tutti i regali, diciamo che la famiglia Red riceveva circa sette regali a testa e dato che volevamo aprirli a casa dei James avevamo parecchi regali, specialmente perchè ora si era aggiunto anche Shane alla lista. Io presi le due buste di cartone nelle quali mia madre aveva preparato qualcosa da mangiare per aiutare Rosa, le due andavano molto d'accordo, tanto che una settimana fa quando passai da casa per salutare, le ritrovai sedute sul divano a bere vino. Per l'amor di Dio la cosa mi andava bene, solo che era strano, non vedevo mia madre con delle amiche da non so più quanto ormai e sono consapevole del fatto che sia colpa mia.
Noi donne ci avviammo verso la cucina per finire di aiutare Rose con gli ultimi preparativi, versai il purè di patate in una ciotola, presi due cucchiai e mi avviai verso la sala da pranzo, dove i nostri uomini chiacchieravano tranquillamente, Tino e Nicholas giocavano con il fratellastro di Shane, quest'ultimo era impegnato ad accendere il fuoco. I due padri stavano discutendo di lavoro, ma la cosa non mi sorprendeva mentre i gemelli erano intenti ad ascoltarli mentre davano una mano con la preparazione della tavola, di Travis nemmeno l'ombra quindi ero più che sicura che stesse fumando. Posai la ciotola al centro della tavola e poi ritornai in cucina, come immaginavo mio fratello stava togliendo il giubbino
" vieni in cucina un secondo, il tacchino è pronto ma abbiamo bisogno di braccia forti per portarlo in sala " annuì alle mie parole e abbracciandomi da dietro andammo in cucina
" amore, sei venuto ad aiutare? " chiese mia madre a mio fratello mentre preparava ciotoline di cranberry sauce, Rose tirò fuori dal forno il tacchino e a seguire le patate con la salsa Yogurt e l'erba cipollina, quelle erano le mie preferite.
" Kiki mi ha detto che avevate bisogno per portare di là il tacchino " disse avvicinandosi all'isola, inserì il dito nella salsa e lo portò alla bocca, non prima che mia madre gli abbia schiaffeggiato la mano
" smettila " gli puntò il dito contro, per poi girarsi e recuperare la ciotola di Mac and Cheese, Rosa ci disse che fu costretta a prepararla, siccome il suo adorato figlio mangiava solo quello e naturalmente i dolci.
" Laura non preoccuparti, Travis giusto? - mio fratello annuì alla sua domanda - sei stato gentilissimo, portalo pure e saresti così gentile di dire agli altri di accomodarsi a tavola, grazie" mio fratello fece la posa da militare e con il tacchino si avviò in sala da pranzo, io presi le patate, mamma la pasta e Rosa il vassoio pieno di salse
" ok, Kiki ha addirittura preso la teglia con le patate, basta noi non le mangeremo " Disse Tino facendo ridere l'intera tavolata, gli feci la linguaccia per poi sedermi vicino a mio padre, James era di fronte a me e appena mi sedetti mi fece l'occhiolino e piedino sotto il tavolo.
" mamma dopo apriamo i regali vero?" chiese il piccolo seduto alla mia destra alla sua mamma che era a capotavola
" certo Luke, puoi aprire tutti quelli che vuoi " cominciò a battere le mani super contento, spettinati i suoi capelli facendolo ridere ancora di più per poi fargli una linguaccia e gli versai una bella manciata di Mac and Cheese, mi fece un sorriso enorme e cominciò a mangiare.
Erano le tre e ci eravamo appena alzati dal tavolo, infatti mia madre e Rosa a discolpa dei miei fratelli e degli altri uomini della casa, avevano deciso di mangiare i dolci dopo aver aperto i regali... che sinceramente non era proprio un male, anche perchè io stavo letteralmente esplodendo, avevo mangiato più del solito e mi ero sforzata perchè vedevo come Shane mi guardava, si preoccupava sempre e controllava sempre che prendessi le medicine e mi nutrissi a dovere. Era il marito perfetto.
" Vado un attimo al bagno " gli dissi in un orecchio, ormai eravamo tutti in sala, chi seduto sul divano e chi direttamente per terra con l'albero di Natale e il camino
" tutto bene?" mi chiese preoccupato, annuii alle sue parole e gli diedi un leggero bacio sulla guancia, poi mi alzai.
Una volta arrivata in bagno chiusi la porta, ma non a chiave, posai i gomiti sul ripiano di marmo del lavandino e misi le mani nei capelli e guardai la mia immagine allo specchio per poi cominciare a fare respiri profondi, mangiare tanto non faceva bene al mio organismo, loro non lo capivano, ma mangiare tanto mi provocava dolori allo stomaco forti e una nausea assurda. Aprì l'acqua fredda e mi sciacquai il viso e le mani continuando a fare respiri profondi, non volevo vomitare e stare male, specialmente perché era Natale e non volevo allarmare nessuno. Specialmente mia madre, mi avrebbe riempita di attenzioni, coperte, cose calde, medicinali e altro. Però non ce la feci, il conato di vomito arrivò e alla velocità della luce e mi fiondai sul water e rimisi tutta la cena di natale, ero abituata a vomitare, era parecchio abituale per una malata di cancro, tanto che il dolore che si prova alla gola, ormai era diventato un leggero fastidio, a volte anche impercettibile.
Percepii la sua mano sulla schiena, che cominciò a fare piccoli cerchi su tutta la schiena, mi sussurrò parole tranquille all'orecchio e mi prese per mano.
Quando finii sputai nel water, tirai l'acqua e abbassai la tavoletta, erano tre operazioni meccaniche che facevo sempre, ormai senza accorgermene più. Mi aiutò ad alzarmi, diciamo che ero un po' debole, poi mi fece sedere sulla tavoletta.
" Non dirmi mai più che stai bene quando non è così " avevo gli occhi chiusi, ma sapevo che era davanti a me inginocchiato, appoggiò le mani sulle mia coscie, aprii gli occhi ed annuii alle sue parole per poi posare le mie mani sulle sue spalle
" ma sto bene, ho solo mangiato troppo " mi guardò corrucciato
" perchè non hai smesso quando eri piena? " non volevo farlo sentire in colpa, ma non era difficile da capire il perchè, specialmente quando rimasi in silenzio e mi morsi il labbro senza smettere di fissarlo. Mi abbracciò
" non voglio che ti sforzi per me amore, a me preoccupa solo quando non mangi, non se mangi poco " gli accarezzai una guancia e annuii, mi rimise in piedi e mi aiutò a bere dal lavandino, poi ci avviammo verso la sala. Le sue mani stringevano le mie con fare protettivo e rassicurante, per ricordami che lui è lì e ci sarà sempre. Mi sorrise smagliante
" ti amo " gli sussurrai, sapevo che era quasi impercettibile ma sapevo che aveva letto il labiale, mosse la bocca " io di più " questo non lo sapevo, ma se mi amava più di quanto lo amavo io era veramente tantissimo, perchè per me lui era l'infinito.
A tutti erano piaciuti i regali, io mi ero follemente innamorata di jeans e maglione di coppia che mamma e papà avevano regalato a me e Shane, i miei fratelli erano stati sul semplice per entrambi e la cosa mi piacque decisamente tanto, specialmente Ty, sin da quando avevo cominciato a scrivere Ty mi regalava ad ogni natale un diario per l'anno nuovo e anche se non scrivevo più da tanto mi fece commuovere. Sul biglietto c'era una frase bellissima
" chissà che non ricominci, scrivi veramente bene sis " mi piaceva scrivere, raccontare storie che mi sarebbe piaciuto vivere, ma ora stavo pensando di scrivere qualcosa di vero, come la mia storia, di una ragazza con il cancro che capisce di voler vivere solo troppo tardi. Il regalo che Shane aveva fatto al padre mi aveva fatto essere ancora più orgogliosa di lui, gli aveva regalato un week end tra padre e figlio, sapevo che ci voleva provare veramente a fare le cose seriamente, fu anche il motivo per cui gli strinsi la mano e lo guardai orgogliosa. I miei fratelli invece si erano fatti regali stupidi e simpatici allo stesso tempo a vicenda, ma era una cosa più che normale per loro. Liuk amò il nostro regalo e mi chiese subito se potevamo giocarci assieme, quel bambino mi piaceva troppo.
Anche il regalo di Rose e Jack per noi mi piacque molto e fui molto contenta di questa cosa.
" ok, chi vuole preparare i Gingerbread men cookies??? " chiese Rose, Liuk naturalmente alzò la mano a tempo di record, mentre a me venne in mente la lista
" ti aiuto molto volentieri - i miei fratelli cominciarono a parlottare su chi dovesse decorare cosa e altro erano proprio dei bambini - ne faremo talmente tanti che potrete decorarne quanti ne volete " in fondo in fondo erano proprio dei bambini.
Dopo mezz'ora la povera cucina di Rose era diventata letteralmente un campo di battaglia, c'era farina dappertutto e la penisola era piena di smarties, Skittle, caramelle gommose, cioccolato, marshmallow, cioccolato fuso e tanto altro per decorare i biscotti. Rose aveva avuto una bella idea aveva deciso di fare i biscotti in formato molto grande così che ognuno potesse decorare il proprio, quindi avevamo invaso tutti la cucina. Papà e Jack se ne stavano un po' in disparte a bere vino commentando ogni tanto il nostro lavoro, Shane era stato costretto in questa avventura contro tutta la sua voglia, mentre le mamme continuavano a sfornare biscotti da decorare. Solo ora mi resi conto che la figlia di Rosa mancava e mi chiesi dove fosse.
" lo stai decorando male " Travis ammonì Niko che si fermò con la sacca al cioccolato bianco e lo guardo male
" dei due, chi passa tutto il giorno a disegnare sul corpo delle persone? " Travis gli fece la linguaccia, mentre Ty mise entrambe le sue braccia intorno al collo dei suoi fratelli
" ragazzi, l'arte è soggettiva, ognuno la fa a modo suo " Niko tirò una gomitata al gemello per poi scuotere la testa, ma sulle sue labbra aveva un sorriso caloroso
" che stai facendo?" mi chiese Shane alla mia sinistra sbirciando il mio lavoro
" un mini te di pan di zenzero " lo presi per le mani e cominciai a muoverlo davanti al suo volto
" io sono molto più bello " mi disse con lo sguardo corrucciato, io passai un paio di volte lo sguardo dal biscotto alla sua faccia, arricciai le labbra
" io credo ti renda perfettamente giustizia " aveva due smarts azzurri sugli occhi, avevo tagliato in due un marshmallow per la bocca che poi avevo colorato di rosso e avevo fatto diversi ghirigori di cioccolato amaro su tutto il corpo, dovevano rappresentare i suoi innumerevoli tatuaggi
" sei fortunata che ti amo lo stesso, ma non sei proprio un fenomeno nel decorare biscotti " gli diedi una gomitata per poi fargli una linguaccia
" allora fammi vedere il tuo " James mi mostrò il suo e rimasi colpita, era super carino, aveva fatto un perfetto pupazzo di neve, rimanendo negli spazi e non mischiando i cioccolati con colori diversi.
" hai vinto tu " gli dissi con la bocca a cuore e abbassando la testa ma guardandolo sempre, mi sorrise per poi stamparmi un bacio affettuoso sul naso
" però anche se non ti rende giustizia, è decisamente più buono di te " gli dissi addentando la sua testa
" mi hai appena decapitato " annuii alle sue parole continuando a masticare il biscotto.
" sei sicura comunque, che sia più buono lui?" mi sussurrò all'orecchio, mise una mano sulla natica e mi attirò vicino a lui, divenni rossa per l'imbarazzo a causa della presenza della mia famiglia. Sapevo che anche lui era buono, specialmente se metteva il mio profumo preferito.
" hey... amico! " la voce di Travis ci fece girare, stava puntando il dito sporco di cioccolato tra l'altro, contro Shane
" giù le mani da mia sorella " Shane alzò le mani immediatamente facendo scoppiare tutti a ridere.
" non ti si può prendere sul serio però, sei tutto sporco " gli dissi lanciandogli un tovagliolo.
" basta che i capelli stiano bene " fece nuovamente scoppiare tutti a ridere
" uff, qui nessuno che mi prende sul serio " brontolò a bassa voce tra sé riprendendo a lavorare, anche se l'avevamo sentito tutti.
" riprendendo il discorso di prima, credo di aver bisogno di altre dimostrazioni per capire chi è veramente più buono " mi guardò con occhi sbalorditi
" non puoi dirmi certe cose davanti ai miei " alzai le spalle e gli schiaffeggiai una natica, mi rimproverò con lo sguardo.
" sarò molto gentile, quindi ti farò capire bene il tutto quando torneremo a casa, ma ora per favore mogliettina mia, tieni a bada i miei ormoni " annuii alle sue parole e poi presi un altro biscotto da decorare con l'intento di impegnarmi per far vedere a mio marito che ero bravissima anche io.
Una volta finita la decorazione dei biscotti, ci fiondiamo tutti in sala a vedere una poltrona per due, bevendo cioccolata calda e mangiando i nostri fantastici biscotti.
Tra le braccia dell'uomo che amo, circondata dalle persone più importanti della mia vita, capii che questo fu il Natale più bello della mia vita ed ero non felice, di più, ero piena di gioia.
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