N°1 DORMIRE SU UN TETTO
CAPITOLO 13
Ero appoggiata all' H2 mentre scrivevo un messaggio a Jade, dicendole che ero arrivata e la stavo aspettando. sì, diciamolo, l'H2 non era decisamente un'auto da donna, infatti era quella che usava mio padre quando andava a fare gite in montagna o robe del genere, ma dato che oggi a casa mia non c'era nessuno, questa era l'unica auto a disposizione che avevo. In più Jade era stata messa in punizione - era uscita senza permesso due sere prima per spassarsela con i membri della sua crew di parkour - quindi toccava alla sottoscritta fare da taxi e sdebitarsi di tutte quelle volte che scarrozzato la sottoscritta.
Jade andava all'Est high school, e io ero intenta ad aspettare davanti alla scuola, un posto in cui non mettevo piede da un sacco di anni.
Saremmo state un po' da lei e poi, dato che voleva i dettagli su ciò che stava succedendo tra me e Shane, siccome non riusciva ancora a capire se effettivamente fossimo una coppia - quello non lo sapevo nemmeno io per essere onesti - voleva sapere anche com'era andata la nostra avventura a New York.
Alle otto saremmo andate a vedere una delle partite di football della squadra, Shane e i ragazzi ci avevano persino invitate alla loro festa post partita. Jade non aveva potuto rinunciare, dicendomi che non ci sarebbe mai capitata un'occasione del genere, io le dissi che la mia ultima festa universitaria non era andata proprio come me la immaginavo. Anche se devo ammettere, che quella sera conobbi Shane, e non posso assolutamente dire che dopo quell'incontro le cose mi siano andate male.
Però la festa di questa sera, era anche la spiegazione del perché metà del mio guardaroba fosse sui sedili posteriori dell'auto di mio padre. Avevo optato per dei jeans e una felpa corta per questo pomeriggio, che ritenevo anche perfettamente adatti per la partita e anche per la festa, Jade me li aveva bocciati immediatamente quando gli avevo mandato una foto del mio outfit circa due ore fa, lei era a lezione di matematica ed era annoiata.
" Red! " mi girai verso la voce, di certo era l'ultima persona che immaginavo di incontrare oggi. Sam Delgrado era proprio di fronte a me, l'immagine di lei sulle gambe di Travis era ancora vivida nel mio cervello. Non capivo proprio cosa ci trovasse in lei, anche perchè stiamo scherzando, era una stronza egoista e il suo cervello era oltre il sottosviluppato.
In più... come diavolo andava vestita in giro? una spogliarellista ha più tessuto addosso. Se solo si fosse abbassata di poco avrebbe messo in mostra tutto. ok che era una bella ragazza, ma c'è differenza tra eleganza e volgarità.
" ciao " le dissi senza darle molto interesse continuando a fissare oltre lei, invece la signorina mi squadrò molto bene, anzi mi fece una perfetta radiografia
" si dice in giro che esci con Shane" e se anche fosse? non era affar suo
" e se anche fosse? non mi sembra sia un tuo problema " ma perchè non se ne poteva andare via! chi le aveva mai parlato, cosa diavolo voleva da me?
" be dai non durerà, c'è, non sei ai suoi livelli " come prego? ora si che aveva la mia più totale attenzione. Mi girai a fissarla, incrociai le braccia, e ascoltai per vedere cosa diavolo avesse da dire, e quale sarebbe stata la prossima stronzata che il suo cervello da criceto avrebbe partorito.
" diamine, avrebbe potuto avere me. Tu non hai nulla... starà con te solo perchè gli fai pena " mi disse con sufficienza squadrandomi dalla testa ai piedi per la seconda volta. però questa frase aveva avuto l'effetto che voleva, già da sola pensavo che stesse con me così tanto tempo solo perché gli facessi pena... non mi aveva lasciata indifferente.
" ha scelto la malata di cancro che morirà, quindi vuol dire che tu non esisti nemmeno per lui Barbie. Quindi se permetti, te ne vai, io e la mia amica vorremmo andare a casa " Jade spuntò all'improvviso e chiuse la bocca a mister ciglia finte, che non ebbe il tempo di rispondere siccome salimmo in macchina e misi in moto, lasciandola lì da sola, pronta a dire parole che non avrebbe ascoltato nessuno.
Jade aveva usato parole forti, però le parole di Sam, hanno effetto sulla sottoscritta e ora la mia testa era piena di dubbi e ancora più in crisi di quanto non lo fosse già prima. Con poche e brevi parole, Sam aveva messo a tacere tutto ciò che era successo a New York e la mia convinzione che ci fosse altro oltre la pena.
Lei lo conosceva sicuramente da più tempo di me, per quanto la odiassi e tutto il resto.
" a volte credo abbia una nocciolina al posto del cervello " mi disse mentre si guardava nello specchietto laterale mettendosi a posto i capelli
" io ritengo che non sia così stupida e che la usi come un'arma a doppio taglio " le dissi mentre imboccai la strada che ci avrebbe portato a casa di Jade
" secondo me è proprio stupida, in classe dice certe cose che ti fanno cadere le braccia da quanto sono ridicole " risi alle sue parole, anche perchè le disse mentre si ritoccava il rossetto.
" ti ricordo che anche Lydia in teen wolf fingeva di essere stupida, e poi era la più intelligente. Mi spieghi perchè ti stai truccando? " ora era passata all'ombretto e la sua espressione sembrava quella di un pesce.
" primo lei è una Banshee quindi non può essere stupida, e secondo i ragazzi sono a casa mia e mi devo fare bella per Ector " scossi la testa, però cazzo, voleva dire che c'era anche Shane.
" perchè non ti dichiari e basta! " lei si girò e mi guardò come se avessi bestemmiato
" hey sono ancora all'antica su quello, è l'uomo a fare il primo passo " scossi la testa, Jade era decisamente strana come ragazza.
" comunque perchè non hai urlato, ci sarà anche Shane, perchè non ti trucchi un po'!"
" primo perchè sto guidando, secondo sai che non mi interessa, io sono così, che gli vada bene oppure no " mi aveva visto anche in modi molto peggiore, come la mattina appena alzata, quindi non mi preoccupo di niente.
" a proposito raccontami del viaggio " non lo avrei fatto in macchina, l'avrei fatto a casa sua con una bella cioccolata calda che mi avrebbe aiutato a parlare di certi argomenti.
" quando saremo a casa, quindi piantala di truccarti, non staremo con loro. Parleremo io e te in camera tua... da sole " calcai bene l'ultima parola. Jade sbuffò per poi lanciare il mascara sul cruscotto.
" bè, almeno mi vedrà entrare " fece un lungo respiro e si lasciò andare nei sedili in pelle.
" sempre se non sarà in bagno o in cucina " Ector era un tipo molto attivo, come Jade e dopo un tot non riusciva a stare fermo e si metteva a girovagare in giro. Aveva sempre qualcosa in mano, anche mentre parlava con la gente, si rigirava tra le dita il mazzo di chiavi dell'auto. Una volta l'avevo beccato mentre studiava con Travis, continuava ad aprire e chiudere il tappo dell'evidenziatore mentre ripeteva, e quando leggeva continuava a schiacciare il tappo della penna. Mi ricordo anche di come mio fratello, gli abbia tolto qualsiasi cosa dalle mani lasciandolo solo con un libro davanti.
" hey, dammi una mano " richiamai la mia amica, che bellamente se ne stava per entrare in casa sua. Aprì la portiera dell'auto e le mostrai le due borse piene di vestiti che stavano sui sedili
" ma quanta roba hai portato?" mi chiese sconcertata afferrando la borsa più pesante. Era anche lei fissata sul mantra 'non facciamo portare a Nikky le cose pesanti'
" se ne porto poca perché ne porti poca, se ne porto tanta perché ne porti tanta. Se ti fossi fatta andare bene il modo in cui sono vestita il problema non sarebbe sorto - stava già alzando gli occhi al cielo cercando di non ridere - ah, e comunque ci sono solo pantaloni quì dentro " gli dissi sollevando la mia borsa e indicandogli la sua.
" guastafeste " mi disse per poi incamminarsi verso casa.
Quando aprimmo la porta, sentimmo un chiacchiericcio provenire dalla sala, così prima di andare a salutare i ragazzi, posammo le borse sulla tromba delle scale e poi ci avviammo verso le voci. Jade mi afferrò il polso, ci mancava solo che mi chiedesse se stesse bene
" si sei bellissima e hai tutto al posto giusto " le dissi guardandola, le aggiustai un ciuffo di capelli che era scivolato da dietro l'orecchio. Aveva l'abitudine di portarsi dietro l'orecchio la parte destra dei suoi capelli. lei mi sorrise a trentadue denti
" grazie, ma non era ciò che volevo dirti " la guardai con un sopracciglio alzato, allora cosa doveva dirmi?
" sai che quello che ha detto Sam non è vero, non pensarlo nemmeno ok! " era difficile non dare peso a quelle parole, dato che era uno dei dubbi che mi stavano logorando. lei non poteva capire, non poteva capire tutte le volte in cui abbia pensato che le persone stavano con me o facevano le carine con me solo per il cancro. Non poteva capire come ci si sente quando al supermercato notano che hai il cancro e ti facciano passare avanti alla cassa, come se sarei potuta morire in coda, da lì a un momento. Odiavo chi mi compativa. Preferivo cento mila volte il trattamento di Travis che la gente che mi guardava come se capisse ciò che stavo provando, odiavo fare pena alle persone e pensare che forse anche James stava con me solo perché gli facessi pena mi dava parecchio sui nervi.
" smettila di pensarci, riesco a vedere da qui gli ingranaggi che si muovono nella tua testa " annuii alla mia migliore amica, cercando di essere il più convincente possibile. La seguii in sala, salutò tutti con un bacio e si mise al fianco del fratello, io salutai tutti con la mia solita manina e mi sedetti sulla poltrona vuota, poi mi persi nei miei meandri.
Non mi passò inosservato lo sguardo confuso di Shane, ma lo ignorai e come dice Jade, feci andare gli ingranaggi. Era difficile, e anche se volevo smettere non riuscivo a togliere dalla mia testa quelle parole, volevo fermarmi ma era complicato. Stavo fissando il vuoto e non mi importava di quello che avrebbero pensato tutti, potevo benissimo aver avuto una giornata no, anche le persone con il cancro hanno le giornate no... anzi forse le abbiamo più delle altre persone.
" Nikky, faccio la cioccolata e andiamo di sopra?" sentire il mio nome mi fece risvegliare dai miei pensieri. Fui costretta a girarmi verso la mia migliore amica ancora un po' intontita e annuire stordita a causa della situazione, sinceramente non mi ricordo nemmeno cosa mi ha chiesto. Lei mi sorrise dolcemente per poi scuotere la testa mentre si dirigeva in cucina. Non era colpa mia, non potevo farci niente, mi aveva messo la pulce nell'orecchio che già si faceva sentire di suo, quindi pensarci era inevitabile. L'unica persona che poteva darmi una risposta mi stava fissando, credo non sia nemmeno molto felice di questo mio atteggiamento, non voglio essere cattiva o mancare di rispetto, ma ora come ora questa cosa mi sta logorando dentro. Non voglio essere presa in giro, non voglio stare male per i pochi mesi che mi mancano, non voglio essere giù... ma non so cosa fare.
" pronta, andiamo?" Jade si presentò di nuovo con due tazze fumanti e mi fece segno con la testa di raggiungere la scala. Se ci aveva messo così poco voleva dire solo una cosa, aveva fatto la cioccolata con il microonde e lei lo odiava siccome non veniva mai abbastanza densa, che poi era uguale. Questo bastava a farmi capire che ci teneva a tirarmi fuori da questa situazione e a porre fine al movimento degli ingranaggi o mi sarebbe letteralmente scoppiata la testa.
" eh! per noi?" chiese Simon alla sorella, Jade sollevò le spalle
" sai dov'è... fattela da solo " che bello vedere che non ero l'unica che aveva questo atteggiamento con il proprio fratello. Simon borbottò offeso mentre io mi alzai per seguirla, con la consapevolezza di avere due zaffiri confusi puntati addosso.
" Shane non ti ha mai tolto gli occhi di dosso. E so per certa siccome ti conosco troppo bene che mentre pensavi che per te fossero passati si è no una manciata di minuti... è stato mezz'ora a fissarti " mezz'ora, ma va impossibile, saremmo arrivate si e no dieci minuti fa. Jade conoscendo la piega dei miei pensieri scosse la testa, mi indicò l'enorme orologio sopra la sua scrivania a tema floreale e per poco non presi un colpo. Era veramente passata una buona mezz'ora
" scusa, ma non riesco a non pensare a quello che ha detto Sam. Già ci pensavo di mio poi detto da lei " le dissi demoralizzata sedendosi alla base del suo letto, appoggiando la schiena a uno dei pali del suo baldacchino
" quella ragazza non dice una cosa vera e giusta nemmeno a pagarla. So che puoi avere tutti i dubbi del mondo e le insicurezze... ma Nikky quel ragazzo sta con te, perchè gli piace passare il suo tempo con te. Non perchè gli fai pena " abbassai lo sguardo sulle mie mani e cominciai a giocare con l'elastico - decisamente inutile - che portavo al polso da non so ormai quanti anni, aveva buchi, fili tirati ed era troppo largo da starmi al polso con un solo giro. Sentii il letto abbassarsi e vidi Jade davanti a me, le si leggeva la comprensione e il desiderio di farmi sentire bene.
" devi smettere di pensare al peggio, il modo in cui ti guardava prima non è il modo con cui si guarda una persona che ti fa pena, non c'era la compassione. Sei sempre stata in fissa con la filosofia ma ti dimentichi che Schopenhauer disse che la compassione è una delle strade che porta alla liberazione del dolore universale dell'uomo "
" disse anche che l'uomo per liberarsi dal dolore deve isolarsi come i monaci buddisti ed arrivare ad una sorta di Nirvana " Jade sollevò gli occhi al cielo, ma sapeva che avevo vinto io
" pensa a Shane come il tuo nirvana dato che con lui non pensi al cancro e stai bene. non ti è mai capitato con nessuno, so che con me stai bene e tutto il resto. Ma quando sei con lui è come se ci fosse un'altra Nikky " non ho mai fatto caso a come potessi apparire agli occhi degli altri quando ero con Shane, anche perchè pensavo solo a noi due e ad essere serena. O forse era semplicemente lui che distrae i miei pensieri dalla realtà portandomi nel suo mondo.
" dai che metto Dirty Dancing sperando che Patrick Swayze e il suo sex appeal ti levi quel broncio orribile... sei proprio brutta imbronciata " mi disse mentre trafficava con il pc, le lanciai il cuscino addosso. Nessuno mi diceva che ero brutta, anche se sapevo benissimo che scherzava.
" oh, un briciolo di emozione " mi disse per poi far partire il film, prese le due cioccolate che aveva poggiato sul suo comodino e me ne porse una
" è diventata fredda... ma è buona lo stesso, l'ho fatta io " disse con il fare da finta snob facendo swish con i capelli. Jade stava cercando di farmi ridere, faceva sempre la finta oca e diva sapendo quanto le odiassi e ogni volta riusciva nel suo intento... mi faceva ridere.
" allora il suo sex appeal ha funzionato?" mi chiese a film finito, annuii alle sue parole
" mi ha decisamente sollevato l'umore e mi ha fatto venire la voglia di andare a ballare e scatenarmi come una pazza " le dissi muovendo le mani a ritmo di musica
" oh stasera ci daremo dentro alla grande io e te alla festa " scossi la testa per poi alzarmi dal letto
" vado in bagno, così poi iniziamo a prepararci " le dissi dirigendomi verso il bagno di casa sua, che era esattamente di fronte alla sua camera. Il loro bagno era decisamente enorme e bellissimo, era sui toni del grigio, aveva la parete della vasca fatta di mattoni, sui lati era aperta siccome nascondeva la doccia. c'era un bellissimo lavandino per due, lo condivideva con il fratello, mi fece pensare al nostro. io e i miei fratelli condividiamo il bagno, era un po' più grande di questo ma era comunque troppo piccolo per sei persone. Finivamo sempre per usare anche quello di mamma e papà, quello di servizio e quello per gli ospiti. Eravamo decisamente in troppi.
Quando uscii dal bagno andai a sbattere contro qualcuno, quando sollevai lo sguardo mi trovai Shane davanti agli occhi, aveva un cipiglio in mezzo alla fronte. Non era arrabbiato ma sembrava semplicemente confuso. Mi mise dolcemente le mani sulle guance, fece passare i pollici sulle sopracciglia - aveva scoperto di apprezzare quel gesto che mi faceva chiudere istintivamente gli occhi - che aprii quando percepii che stava avvicinando il mio viso al suo
" che succede?" mi chiese a fior di labbra nel modo più dolce e tranquillo possibile.
" nulla " gli dissi sorridendo e cercando di essere il più serena possibile, non mi andava di dirgli cosa frullava nella mia testa
" so per certo che quando una donna dice nulla, in realtà sta dicendo tutto " gli sorrisi ancora più sinceramente
"sono stata un po' giù per alcune cose, ma ora è tutto a posto. Seriamente non preoccuparti"
" mi è difficile non preoccuparmi quando si tratta di te " quelle parole mi fecero sorridere il cuore
" grazie " gli dissi con gli occhi da cucciola, lui mi rubò un bacio a stampo, che non mi aspettai e mi lasciò sorpresa
" vado che è tardi, ci vediamo alla partita " annuii alle sue parole e poi lo vidi svoltare l'angolo. Confusa tornai in camera, Jade mi stava aspettando sdraiata sul letto intente a messaggiare con qualcuno. Sollevò lo sguardo, appoggiò il telefono e mi guardò preoccupata
" hai per caso visto un fantasma nel tragitto per andare in bagno " scossi la testa e mi sedetti di fianco a lei
" allora cosa è successo? " mi voltai per guardarla negli occhi
" ho appena parlato con Shane... mi ha trattato come se fossi la sua ragazza " lei alzò gli occhi al cielo, si era preoccupata per nulla.
" è da quando siete tornati che ti tratta come se fossi la sua ragazza, l'unica che non lo capisce tesoro sei tu! " mi disse per poi alzarsi dal letto e dirigersi verso la sua cabina armadio, faceva parecchia concorrenza alla mia.
Jade aveva sopra la testata del letto una mia foto, la ritrae sotto la pioggia con un ombrello blu elettrico. Mi ricordo quel giorno come fosse ieri, era di circa quattro anni fa, eravamo molto piccole, la mia passione per la fotografia era agli inizi ed era incontenibile, fotografavo qualsiasi cosa, persino il cibo o i cuscini di casa, qualsiasi cosa che mi veniva in mente.
Quella foto era nata siccome Jade ama Mary Poppins, era la stagione delle piogge qui a Miami e anche se c'era il sole, era sempre meglio portarsi dietro l'ombrello. Mi aveva portato in un viale dove dei ragazzi avevano colorato le mura di edifici abbandonati con dei bellissimi murales, dovevo fare delle foto che lei avrebbe scelto da mettere in camera sua. Alla fine era finita lei sulla sua parete, aveva cominciato a piovere, le avevo scattato una foto, nell'unico attimo in cui non saltellava da una pozzanghera all'altra e non cercava di volare come la signora Poppins.
" Hey, ti svegli dai tuoi pensieri e ti vieni a preparare " annuii e sparii insieme alla mia amica nella sua enorme cabina armadio.
" ok, sei cresciuta con ben cinque fratelli, io ne ho solo uno e gioca a football... eppure io non ho ancora capito come funziona questo dannato gioco " gli sfoghi di Jade su quanto non comprendesse il football mi facevano sempre ridere. La partita era finita, i ragazzi avevano perso ma non erano usciti dal campionato... Travis sarebbe stato intrattabile, odiava perdere, specialmente se la squadra era sotto la sua guida.
" va che la colpa è solo tua, non mi stai a sentire nel modo giusto quando cerco di spiegartelo nella maniera più semplice possibile " le dissi sedendomi sul solito muretto, dove aspettavo sempre i ragazzi. I quali erano negli spogliatoi, i miei fratelli negli anni hanno sempre raccontato delle famose cazziate del coach a partita persa. Quell'uomo viveva di solo sport, quindi sapevo benissimo che ci sarebbe voluto parecchio tempo prima che fossero usciti dallo spogliatoio.
" sei tu che non ti impegni abbastanza, non sei mai stata brava a spiegare " scossi la testa per poi alzare gli occhi al cielo, era sempre la solita, diciamo che non accettava la sua ignoranza in fatto di sport, anche perché il suo adorato Ector viveva per il football.
" bè ma in fondo, non mi importa io lo capisco " alzai le spalle, con la coda dell'occhio vidi che mi guardava a bocca aperta.. scoppiai a ridere
" riuscirò a farti capire il football prima di morire "
" ti conviene, o non ti lascerò mai in pace " questa cosa non mi dispiaceva.
Ci girammo verso la porta che dava agli spogliatoi, Simon smanettava con il cellulare, Travis aveva lo sguardo fisso sull'asfalto mentre faceva girare tra le dita le chiavi dell'auto, Ector aveva lo sguardo di un bambino triste e Shane stava guardando me, marciò a passo veloce verso la mia direzione, il suo sguardo mi lasciò un po' spiazzata, era pieno di determinazione e un pizzico di rabbia. Si piazzò tra le mie gambe a penzoloni, mise una mano alla base del mio collo e mi attirò verso di se, unì le nostre labbra in un bacio. Mi ci volle un po' di tempo per riprendermi da quel gesto inaspettato e assecondarlo in ciò che stava facendo, potete giurarci ero rossa come un peperone, in più i fischi dei ragazzi non aiutarono a placare il mio rossore. Quando pose fine al nostro piccolo attimo d'intimità, poggiò la fronte sulla mia, era sorprendente quanto questo ragazzo fosse alto. Ed era altrettanto sorprendente, la capacità che avevano i suoi occhi di farmi perdere in lui.
" che succede? " gli chiesi cercando di essere il più silenziosa possibile in modo che solo lui potesse capirmi, mi sorrise e mi diede un bacio sul naso, poi avvicinò la sua bocca al mio orecchio
" sin da quando sono bambino ho sempre odiato perdere nello sport, e quando perdevo ero arrabbiato con me stesso... oggi è la prima volta che ho detto, ' ho perso ha football, ma ho vinto una ragazza fantastica '" rimasi letteralmente a bocca aperta, mi immaginavo tutto meno che ciò che aveva appena detto. Nessuno e dico nessuno mi aveva mai detto una cosa più bella di questa, quindi gli saltai letteralmente in braccio, lui rimase un attimo sorpreso ma poi mi strinse a se impedendomi di cadere
" piccioncini, vogliamo andare, c'è una festa a nostro nome che ci aspetta " ci urlò Ector con le mani davanti alla bocca per amplificare il suono, era appoggiato alla sua auto. Noi scoppiammo a ridere poi Shane gli andò incontro con me ancora in braccio, allacciai le braccia al collo e appoggiai la testa sul suo muscoloso petto. Era sorprendente come riuscisse a tenermi in braccio e nello stesso tempo portare il suo borsone, che sembrava tutto fuorché leggero.
" dormi da me stasera???" mi chiese mentre posava un bacio sulla mia tempia
" sono costretta a rifiutare, Jade vuole ubriacarsi... quindi dorme da me " gli dissi triste stringendolo di più. Non sapevo ancora cosa fossimo, ma ora come ora volevo godermi questo momento, perchè tra le sue braccia mi sentivo come a casa, mi sentivo bene ed era l'unico in grado di farmi dimenticare del cancro
" allora vorrà dire che domani sera sarai tutta per me " acquisi il miglior sorriso perverso della storia
" direi che la cosa mi piace parecchio " gli sussurrai all'orecchio per poi stampare un bacio alla base del suo collo e mordergli il lobo dell'orecchio, d'istinto Shane strinse la presa sulle mio cosce e fece un verso gutturale
" quindi dovrò aspettare... credo di poter aspettare la mia ragazza per una sera " lo guardai negli occhi leggermente sbalordita
" ripetilo " gli sussurrai a fior di labbra, eravamo vicinissimi e non mi sarei allontanata per nessuna ragione al mondo, perchè amavo perdermi in lui, amavo sentire il suo fiato che solleticava le mie labbra morbide che pregavano di essere baciate dolcemente e con passione dalle sue.
" credo di poter aspettare " mi guardò con un sopracciglio alzato
" no dopo " cercò di pensaci su un po'... sembrava tremendamente confuso, la cosa mi piaceva un sacco, si formava una piccola ruga tra le sue sopracciglia ogni volta che cercava di pensare.
" per una sera?" ora me lo stava chiedendo, credo non fosse più sicuro di ciò che avesse detto, gli sorrisi e poi posai la mia fronte sulla sua
" prima " lui ci pensò ancora un attimo, come se nella sua mente stesse dicendo di nuovo quella frase... capì che se l'era ricordato quando mi sorrise
" la mia ragazza " annuii a quelle parole, volevo una risposta e un chiarimento
" si kiky, ho detto la mia ragazza perchè tu sei la mia ragazza, che ti piaccia o no! " mi sussurrò a fior di labbra. Da quando eravamo tornati da New York aveva cominciato a chiamarmi Kiky e la cosa mi faceva un sacco piacere
" fidati, mi piace eccome " gli stampai un bacio veloce sulla bocca per poi saltare giù e avviarmi verso la macchina, lo guardavo con la coda dell'occhio e lui non smetteva di fissarmi con uno sguardo famelico e da predatore. Era questo quello che volevo, quello che leggevo nei libri, ragazzi che non hanno paura o non si vergognano a dire come la pensano o cose sconce, che adorano essere beccati dalla propria donna mentre la fissano con sguardo affamato. Questo era essere normali, e non mi ero mai sentita più normale di come lo ero in questo periodo.
Jade decisamente era andata, non c'era più, posso dire che ormai aveva ballato con tutti i ragazzi presenti nella stanza, che il quantitativo di alcool che aveva in corpo la stava facendo accaldare così tanto che io e suo fratello eravamo riusciti a fermare due spogliarello al pelo. Avevo perso Shane circa un'ora fa siccome ero troppo occupata a tenere d'occhio Jade, non volevo che stesse appresso a me o che gli rovinassi la serata, così l'avevo costretto a seguire i suoi amici. Mi aveva pregato con gli occhi di non lasciarlo, siccome odiava queste feste e soprattutto stare con gli altri. Non so molto di Shane, per esempio non so perchè non ama stare con i suoi compagni di stanza e perchè preferisca passare il tempo in camera sua durante le feste o in giardino da solo. Avrei scoperto tutto di lui, ogni virgola e ogni punto. Non me ne sarei andata senza aver scavato in Shane James.
" forse è arrivato il momento che ti porti a casa " dissi a Jade quando la vidi incamminarsi su per le scale con un ragazzo al seguito, non glielo avrei lasciato fare, la conoscevo e sapevo che si sarebbe sentita una merda da qui in eterno se avessi permesso una cosa del genere, così liquidai il tipo con la sua voce di protesta e la guardai, come una mamma che guarda il proprio figlio quando combina qualche disastro.
" che ti salta in mente?" le chiesi con finta rabbia ma più che altro apprensione
" Ector è da tutta la sera che balla con una Barbie tutta rifatta e non mi considera nemmeno" ok, stava per scoppiare a piangere e dovevo evitare la crisi del secolo
" Jade devi dichiararti, non saprai mai se lui prova la stessa cosa per te se non ti dichiari, lui magari ti ama alla follia ma non si dichiara perché è il migliore amico di tuo fratello e non vuole rovinare la sua amicizia con lui! Fai tu il primo passo " le dissi dolcemente afferrando le sue mani
" sarebbe un vigliacco " scossi la testa
" sarebbe semplicemente un ragazzo, sono cresciuta con cinque fratelli, so cosa fanno per evitare di soffrire, so quando credono che fare certe cose sia il modo giusto per attirare una ragazza... loro non ragionano, vanno a istinto, orgoglio e a come gli tira il loro amichetto " Jade scoppiò a ridere per la mia ultima battuta
" ok, andrò a dichiararmi adesso! " lo disse con fermezza e mento alto, ma potevo vedere dal suo sguardo che non ci sarebbe mai riuscita
" d'accordo nel mentre cerco Shane, lo saluto e poi andiamo " lei annuì
" si brava vai dalla tua sexy montagna " scoppiai a ridere per le parole di Jade e mi avviai di sopra, l'avevo visto una dozzina di minuti prima salire di sopra.
Quando varcai la porta della sua camera lo trovai stravaccato sul suo letto con il computer sull'addome, mi appoggiai allo stipite della porta e mi godetti il momento
" che fai tutto solo, bicipiti " lui mi guardò con la coda dell'occhio per poi tornare a ciò che stava facendo
" aspettavo che la mia ragazza si facesse viva " credo che non mi stancherò mai di sentirglielo dire. Mi avvicinai al suo letto e mi misi comoda a fianco a lui
" ero venuta a salutare il lupo solitario " gli dissi abbracciandolo, mise il computer alla base del letto e poi mi strinse a se. Appoggiai il mio volto sul suo collo, lui mi strinse forte e mi mise leggermente sopra di lui, cominciai a dargli piccoli bacini e a bearmi del suo profumo
" devi proprio andare via?" mi chiese tirandomi ancora più vicina a se, mi allontanai leggermente per guardarlo negli occhi, con faccino triste fui costretta ad annuire
" E' ubriaca fradicia, è ora che la porti a casa - mi misi seduta sul suo addome - ma ci vediamo domani, promesso " gli sussurro a fior di labbra per poi baciarlo, ora sarebbe stato più difficile andare via. Anche perché il furbone, cambiò velocemente le posizioni, mi ritrovai di nuovo sdraiata sul suo letto, con la mia montagna a farmi da scudo. Si staccò controvoglia per poi guardarmi triste
" vai o non ti faccio uscire da qui finchè non sarà sorto il sole " gli diedi un bacio veloce per alzarmi, si tolse dolcemente da sopra di me, e poi da persona carina mi accompagnò al piano di sotto, dove la mia migliore amica faceva baldoria.
Quando arrivammo nella sala in cui si concentrava la maggior parte della gente, rimasi un po' confusa da tutte le persone che erano a cerchio intorno a qualcosa e avevano smesso di ballare anche se la musica era al massimo
" che sta succedendo?" chiesi un po' confusa a Shane, non vedevo nulla a causa di tutta la gente, era lui quello alto, infatti si spinse un po' avanti e fece ondeggiare la sua testa nella direzione in cui tutti sembravano guardare
" non ci crederesti mai! " mi disse con un sorriso a trentadue denti, oh cazzo, cosa diavolo aveva combinato, l'avevo lasciata da sola solo una manciata di minuti.
" cos'ha a fatto Jade??" gli chiesi già preoccupata
" come fai a sapere che si tratta di lei, comunque guardalo con i tuoi occhi " continuava a sorridere divertito ma anche un po' scioccato e confuso
" è la mia migliore amica, so di cosa è capace da ubriaca " gli dissi mentre mi facevo largo tra la folla trascinandomelo dietro. Cercai di spingere via più gente possibile e arrivare il prima possibile al centro, per cercare di vedere cosa stesse succedendo. Quando riconobbi la chioma di Jade mi bloccai di colpo, tanto che Shane mi venne addosso, mise velocemente un braccio intorno alla mia vita per evitare di farmi cadere.
Jade aveva preso un po' troppo alla lettera le mie parole, aveva la lingua in bocca del povero Ector che era sorpreso tanto quanto Simon, che di fronte a sua sorella e al suo migliore amico li stava guardando a bocca aperta, mi girai verso Shane e lo trovai a ridere di gusto, gli diedi una gomitata o lo guardai male
" sai cosa mi toccherà passare domani quando si ricorderà di cosa ha fatto, potremmo non vederci, se fossi in te non riderei " Shane si fece subito serio e mi guardò come per capire se fosse una bugia solo per farlo smettere di ridere o la verità.
" ok Kiky, mettiamo fine a questa scena " disse per poi dirigersi verso il suo migliore amico a cui chiuse la bocca con una mano
" ti entrano le mosche ragazzone " non era decisamente il modo in cui intendevo finire quel contatto tra Jade e Ector
" forse è ora che andiamo " dissi a Jade prendendola per le spalle e allontanandola da Ector, imprecò in disapprovazione, mentre Ector fissava il vuoto ancora sconvolto. Ormai lo spettacolo era finito quindi tornarono tutti a ballare e a divertirsi
" cosa devo farci con questi due?" mi chiese il mio ragazzo - faceva strano pensarlo - indicando i suoi due migliori amici ancora scioccati
" non lo so, prova con la manovra di heimlich, cerca Travis, sorprendimi! " gli dissi mandandogli un bacio volante mentre mi allontanavo
" mi lasci così, quì da solo con questi due " con Jade a braccetto per paura di poterla perdere o che sgattaiolasse via mi dirigo verso la porta, non prima di essermi girata e avergli mandato un bacio volante con la mano
" ci sentiamo domani, non abbandonare lì i tuoi amici " gli dissi urlando sempre di più man mano che lo perdevo di vista
" dovrai farti perdonare!! " lo sentii urlare dall'altra parte della stanza, non potei che sorridere a quelle parole mentre mettevo seduta Jade sull'auto
" se devi vomitare, non farlo nella macchina se non vuoi che mio padre non ti faccia più frequentare la sottoscritta " quando vivi da sola con sei uomini sai quali sono le priorità per loro, le auto erano al secondo posto dopo la figa.
Aprire la porta di camera mia fu un'impresa, Jade aveva vomitato nella siepe della signora Morral... ora giaceva a peso morto sulla mia spalla destra e la cosa non era confortante, anche perchè la mia dolce amica non era pesante, ma per la sottoscritta nemmeno tanto leggera.
La lasciai andare a peso morto sul mio letto, dove si raggomitolò come un gatto e afferrò uno dei miei cuscini abbracciandolo, feci un grosso respiro a causa dello sforzo enorme che avevo fatto. Posai entrambe le borse sul pavimento poi mi avviai verso la camera di Nicholas, aveva sempre nell'armadietto del suo bagno aspirine a portata di mano, a causa della musica che faceva e dell'alcool che ingeriva molto spesso, aveva molte volte il mal di testa la mattina o dei terribili postumi, quindi Jade era fortunata, avrebbe avuto tutto il necessario pronto per domani mattina. Quando tornai in camera, non feci nemmeno in tempo ad appoggiare le medicine e il bicchiere d'acqua anche quello rubato a mio fratello, che venni investita da una folata d'aria fredda, mi girai a vedere e Jade non era più a letto e la piccola finestra che porta sul tetto era aperta... ora si spiega l'aria fredda. Afferrai due coperte per me e una per Jade, indossai la giacca e presi due cuscini, non potevo decisamente permettermi di ammalarmi, anche se ormai non faceva più così freddo e il caldo torrido stava cominciando a farsi sentire, ma in piena notte faceva ancora un po' freddino.
" che ci fai qui fuori?? " le chiesi mentre mi sedevo di fianco a lei porgendogli una coperta, se l'avvolse intorno alle spalle e non smise nemmeno un attimo di guardare il cielo
" numero 1, non ricordi "
" per cosa pensi li abbia portati a fare i cuscini " le dissi lanciandogliene uno che afferrò con maestria, ci sdraiammo entrambe coprendoci bene dal freddo e osservammo il cielo.
" quale sarai?" mi chiese tutto d'un tratto Jade, non mi fu difficile capire a cosa si stesse riferendo, anzi era scontato
" sarò quella che vorrai, la più luminosa, che ci sarà sempre con brutto e bel tempo, che se anche è coperta da una nuvola brillerà solo per farsi vedere da te " annuì alle mie parole continuando ad osservare il cielo, come a trovare la stella più luminosa.
" ma se ti parlerò, tu non risponderai " scossi la testa a quelle parole, doloroso era non poter rispondere alle persone che ami, ma il mio destino era questo e come dice Nietzsche l'uomo deve saper accettare la vita e ciò che il destino riserva per lui, bello o brutto che sia, è l'unico modo per vivere.
" ma sarò li ad ascoltarti, non potrò risponderti è vero, ma sarò le orecchie più grandi che hai mai avuto con cui confidarti " Jade appoggiò la testa sulla mia spalla e in silenzio contemplammo l'infinità dell'universo.
Cara amica mia, mi strugge doverti lasciare da sola, averti privato di amici nuovi per badare a me, ma la tua vita è lunga e posso giurarci avrai un futuro pieno d'amore e di amicizia, non ti scorderai di me, quello mai, ma smetterai di ricordarmi ogni giorno e di pensarmi quando sei da sola... ti ricorderai di me quando le foto, i video, canzoni, oggetti o momenti ti capiteranno sotto mano... ma alla fine mi ricorderai solo nei giorni speciali, le feste, i compleanni e i giorni in cui farai vedere al mondo il tuo successo, perchè mi vorresti al tuo fianco e io sarò li!
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