1.4
"Questa è interessante" commento, mentre Dylan mi manda uno sguardo curioso. "Se tu avessi la possibilità di vivere fino a 90 anni mantenendo il corpo o la mente di un trentenne per gli ultimi 60 anni della tua vita, quale sceglieresti tra i due?" finisco di leggere e poggio il foglio sul tavolo.
Dylan storce un attimo la bocca. "La mente" risponde. "Preferirei avere la mente di un trentenne, piuttosto che l'aspetto, decisamente. Tu?"
Mi trovo in difficoltà e mi passo una mano fra i capelli. "Non lo so..." rispondo sincera.
"Non sai davvero scegliere tra la superficialità di una bellezza e la profondità di una mente?" mi domanda sconcertato.
"Non è solo quello" ribatto irritata. "Il lavoro che voglio fare si basa sull'immagine, quando sarò vecchia probabilmente non sarò un'attrice, non potrò più recitare"
"Meryl Streep recita ed è vecchia" osserva lui.
Io lo guardo sconcertata. "Nessuno è come Meryl" obietto ovvia. "Lei è l'unica che può fare ancora questo mestiere ed essere superba, le donne che recitano anche da vecchie sono molto poche: quindi, sì, forse sceglierei l'aspetto, piuttosto che la mente"
"Ma se hai l'aspetto e non la mente, come fai a recitare? Magari reciti da schifo"
"Devi per forza andare contro tutte le mie risposte personali o puoi stare zitto per una volta e non commentare?" chiedo, con un tono di voce forse più cattivo di quello che avrei voluto.
Dylan, infatti, non parla per un attimo e mi guarda dispiaciuto. "Scusa, Amelia" e sento che è sincero mentre lo dice.
Sospiro profondamente e chiudo un attimo gli occhi. "No, scusa tu" replico. "Sono stata davvero stronza. Ogni tanto ho questo lato di me che compare e non so mai come fare a gestirlo"
Lui annuisce e mi fa sentire più tranquilla.
"Mi dispiace" aggiungo.
***
Alyssa mi lancia addosso uno dei suoi giornalini: "Leggi" mi ordina.
Mi tolgo gli occhiali da studio e distolgo lo sguardo dal libro di Analisi Matematica. "Cos'è?" domando, mentre lei si lancia sul mio letto.
"Una fantastica iniziativa. Vai a pagina 46" risponde soltanto.
Eseguo e, arrivato a pagina 46, faccio fatica a credere ai miei occhi: un esperimento che, in 36 domande, dovrebbe far innamorare due persone? Esperimento che verrà provato per la prima volta? Ma non ha senso. "Perché me lo hai dato?" mi giro verso di lei.
"Perché così magari trovi qualcuno, idiota" mi fa il verso e si siede, puntando gli occhi nei miei.
"Io non ho bisogno di trovare proprio nessuno" ribatto, confuso, lanciandole il giornalino.
Lei si ributta sul letto con un gesto teatrale. "Che palle!" urla. "Sei una rottura di palle, Dylan. Cosa devi fare se non pensare alle ragazze? Studiare continuamente matematica? Chiuderti nello studio e dipingere tutta notte? Vedi qualcuno, santo cielo, quanto cazzo sei noioso"
La fisso, leggermente scombussolato dal suo comportamento. "Scusa, ma anche se ci provassi, sai quanto sono basse le probabilità di trovare davvero qualcuno di cui innamorarsi?"
"Sai cosa ti dico?" comincia. "Che sei davvero pesante. Tu, le tue probabilità, la tua matematica... La vita non è questo, Dylan" indica il libro che ho sulla scrivania. "La vita non è cercare di aggiustare me, non è essere sempre addosso a mamma perché hai paura si rompa" mi dice e non mi guarda nemmeno in faccia. "Hai pensato a noi per due anni, devi iniziare a pensare a te"
Posa il giornalino davanti a me, a pagina 46.
"Magari è una cazzata, anzi, probabilmente lo è" sorride appena. "Ma provaci, okay? Fai qualcosa per te, per una volta"
Non le dico niente, mentre si avvia fuori dalla mia stanza e si chiude la porta alle spalle.
Punto gli occhi sulla pagina 46.
flowers' hall 🌸
come promesso, eccoci qui di mercoledì ad aggiornare questa storiella, che mi pare stia venendo letta, più di quanto pensassi.
spero che vi stia anche piacendo, ci tengo molto.
grazie per leggere 36 domande e tanti baci sul naso.
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