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Diciottesima lettera

*Preparatevi per il fluff più estremo,o almeno credo :D*

Erano le due di notte,quando Louis dovette lanciare un'imprecazione per colpa della luce che gli aveva appena accecato l'occhio destro.Luce che,a quanto pare,proveniva dal cellulare posto sul comodino che si era illuminato per colpa di una notifica.

Il ragazzo sbloccò l'aggeggio,prima di abbassare la luminosità al minimo e leggere il messaggio che gli era arrivato dal suo vicino di casa,un certo Stan.

"Hey,se tu non lo sapessi,il tuo amichetto Styles sta facendo fin troppa baldoria in discoteca e ho paura che qualcuno ne possa approfittare.

Ps:so quanto ci tieni ;)"

Louis si era dato un ceffone in faccia per essersi completamente dimenticato del riccio e così,giusto per controllare le condizioni del piccolo,si infilò velocemente il pantalone di una tuta,una felpa e le scarpe da ginnastica,per poi uscire di casa.Mentre guidava verso la discoteca di cui gli aveva parlato Anne,cercò di calmarsi ,in modo tale da non fare cazzate quando sarebbe arrivato nel luogo,se avesse visto qualcuno approfittarsi di Harry.

Louis,dopo circa venti minuti, arrivò all'esterno dell'edificio e,notando che la situazione era tutto tranne che tragica ,si calmò un pochino e lentamente uscì dalla sua piccola auto,prima di incamminarsi dentro il locale.Stranamente non c'era un buttafuori o cose del genere,e questo spaventò il ragazzo abbastanza dal farlo sudare freddo.

Insomma,chissà quanta gente senza scrupoli vi era entrata,visto che non c'era nessuno a moniterare l'ingresso.

Il ragazzo quindi si addrentò,facendosi spazio in mezzo a molti adolescenti in preda a crisi ormonali fin troppo evidenti.Per fortuna riuscì quasi subito a distinguere una chioma riccia in mezzo alla folla,che girava spaesata e in preda al panico,a quanto pare.Louis raggiunse Harry con non poca fatica e quando arrivò dietro di lui gli prese il polso e senza alcuna spiegazione lo fece voltare e lo portò fuori dal locale.

"Mi spieghi che ci facevi là,da solo?"gli chiese,una volta lontani dal volume alto della musica.

"Che ci facevi tu,piuttosto"replicò Harry,che aveva i ricci scompigliati e un sorriso ebete sul volto.

"Ero preoccupato..."brontolò in risposta.

"Aaaaw"

Harry si avvicinò a Louis e lo abbracciò,facendogli percepire il nauseabondo odore di alcool che emanava.Era ubriaco fradicio.

"Dobbiamo tornare a casa,Harry.Okay?Ti accompagno io.

Hai preso tutto?

Luke dov'è?"

Harry si passò una mano sulla fronte e disse"Luke?Booooooh.L'ultima volta l'ho visto che baciava uno...poi non ricordo"gli rivolse un sorriso con tanto di fossette.

Louis si ritrovò a imprecare tra i denti,Gemma aveva ragione su tutto,pure su Luke.Ma se il riccio il giorno dopo si fosse scordato di quello che aveva fatto?

Se la mattina successiva si fosse trovato a dormire in un letto non suo(non voleva farlo vedere ad Anne in quella situazione,già)e avrebbe fatto delle domande?

Il liscio avrebbe dovuto naturalmente dirgli di lui e di qualcuno che a quanto pare stava approfittando della sua semi incoscienza,per poi inserire in modo tattico anche il fatto che Luke non era impegnato con la sua bocca.

Giusto per aprirgli gli occhi.

Sicuramente però,il riccio non gli avrebbe creduto.

Ma i suoi pensieri in quel momento dovevano essere incentrati solo sul tenere al sicuro Harry,che oltre a essere un po' brillo sembrava anche più gentile.Meglio per lui.

Louis lo fece entrare in macchina e,accompagnato dalle canzoncine infantili che il ragazzo accanto a lui stava cantando con la mano fuori dal finestrino,guidò fino a casa sua dove cercò di entrare senza fare rumore.D'altronde sua madre Johannah era conosciuta per il suo sonno leggero.

Al ragazzo venne in mente che il giorno dopo avrebbe dovuto darle una giustificazione plausibile per aver portato Harry a casa,ma a quello ci avrebbe pensato in seguito.

I due salirono in camera del più grande,che tentava di non far cadere l'altro tenendolo per il fianco.Quando entrarono Louis fece accomodare Harry sul letto a una piazza e mezza,dandogli una maglietta che usava come pigiama e un pantalone morbido,in modo da dormire comodo.

Sì,perchè quella sera avrebbero dormito insieme,non perchè il liscio volesse stuprare l'altro,ma perché gli mancava avere un contatto fisico con lui.

Anche se si erano baciati,niente valeva tanto quanto un suo abbraccio.

E di quelli non ne riceveva da un bel po'.

Così dopo che il riccio si fu vestito,entrò nel letto insieme a lui,notando quanto fosse teso.Prese un respiro e augurò la notte al ragazzo acccanto, che lo fissava con occhi adoranti,prima di chiudere gli occhi.

"Louis."ridacchiò Harry.

"Louiiiiiiiiis"

Louis aprì gli occhi e pizzicò un fianco all'altro"Shhhh".

Harry gli sorrise,prima di accucciarsi accanto a lui,facendo passare la testa fra le sue braccia e depositandola poi sul suo petto.

"Perché ti batte così forte il cuore?"gli chiese innocentemente.

Indovina.

"Perché ci sei qua tu"sbadigliò Louis,prima di dargli un buffetto sul naso.

"Ti farò morire di infarto?"

Louis scoppiò a ridere,coinvolgendo anche il ragazzo accanto a lui,che si girò verso la sua faccia e,portando il braccio dietro la sua schiena,lo fece avvicinare.

"Ora dormi"mormorò.Poi chiuse gli occhi.

"Non ho sonno"brontolò l'altro,avvicinandosi di più al corpo del più grande.

"Okay,allora vieni qua".

Louis si mise a pancia in su e fece stendere accanto a sè Harry,per poi fargli accomodare la testa sul suo petto,prima di abbracciarlo dalle spalle.

"Sei caldo..."

Louis arrossì.Ma cosa si era fumato Harry?

"Meglio, no?"

"Già"

"Ora dormi..."

"Mi baci?"

Louis riaprì per l'ennesima volta gli occhi,con un sorriso tenero sul volto che fece andare in confusione il piccolo(non tanto,alla fine)ragazzo accanto a lui.

"Domani mi odierai"sbuffò il liscio,prima di accarezzare i ricci dell'altro.

"E' già domani"gli fece notare.

"Appunto,dormi".

Harry fece un'espressione abbastanza delusa per poi annuire e accomodarsi meglio tra le comode braccia di Louis,che lo guardava intenerito.

E lo guardò tutto il tempo che impiegò ad addormentarsi,domandandosi perché fosse capitata a lui una persona così stupenda,lui che non aveva fatto niente di buono in quella vita.

Quando,finalmente,sentì il respiro del ragazzo regolarizzarsi gli diede un leggero bacio a stampo,prima di alzarsi e andare alla scrivania,dove sotto alla luce della luna iniziò a scrivere.

"Caro Harry,

lo so che va tutto male,sia nei nostri cuori sia nelle nostra teste(l'ho presa da te tutta questa poesia?)ma non posso evitare di parlarti di quanto tu sia fantastico.

Sei così bello,in quel bozzolo di coperte,con un'espressione corrucciata e gli occhi chiusi,mentre questa quiete momentanea ci avvolge.

E allora mi chiedo,che cosa sbagliamo?

Forse niente,forse doveva andare così e noi siamo solo scherzi del destino,che non siamo stati concepiti per stare insieme.

Ma poi penso,alla fine ci amiamo entrambi no?

E sai,non dovrebbe esserci nessun problema.

Nessun problema,se non ci fossi io e la mia inutile paura.

Troverò sempre una giustificazione per concepire il nostro rapporto come sbagliato,ma ti prego di sopportarmi anche in questo.

Lou"


sclero time

Della serie"Poco clichè in questo capitolo".

Ma dovevo fare questa scena,prima o poi.

Voglio dire,i fetus Larry abbracciati che si coccolano...*fangirla*.

Scusate se ci sono errori ma sto crepando dal sonno,domani rileggo e li correggo se sono presenti.

Addio.

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