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Day 4

Ripeto che la storia non è mia, detto questo vi auguro una buona lettura
Gemo mentre apro lentamente gli occhi, sbattendo le palpebre un paio di volte. Mi rendo conto che sono ancora nella prigione e questo stranamente non mi sorprende. È come se fossi qui da anni. Ogni giorno che passa lentamente perdo la speranza. Nessuno verrà a salvarmi. Probabilmente non sanno nemmeno dove mi trovo. E anche se lo sapessero, sarebbero degli sciocchi a rischiare tutto solo per salvarmi.

Prendo un respiro profondo e mi faccio forza. Non posso aspettarmi che rischino tutto solo per me. Vincere la guerra è più importante. Devo crederci. Il Professor Piton ci crede.

Il Professor Piton. Dov'è?

Subito mi guardo intorno. Non è seduto sulla sedia o in piedi nell'angolo come al solito. I miei occhi atterrano sul materasso nel lato opposto della prigione. Non posso fare a meno di aprire la bocca per lo shock nel vederlo lì,addormentato. Sta veramente dormendo. Questa è probabilmente la prima volta che si concede del riposo.

Lentamente mi alzo, i miei occhi non lasciano la sua forma addormentata. Mi avvicino a lui, facendo meno rumore possibile.

Sembra così ... rigido. Anche durante il sonno, il suo volto è duro e determinato. Le sue braccia sono incrociate sul petto e non posso fare a meno di pensare a quanto scomoda debba essere quella posizione.

Quando i miei occhi tornano al suo viso, faccio un salto per la sorpresa mentre mi accorgo che mi sta guardando.

"P-professore."

Si muove e si mette a sedere, continuando a fissarmi. "Ne hai avuto abbastanza o forse dovrei sdraiarmi di nuovo in modo che tu possa continuare con questa tua maleducata osservazione?"

"I-Io non la stavo osservando." Dico, anche se so che non è vero.

Lui alza un sopracciglio. "É così?"

Non riesco a mentirgli. Ma non posso nemmeno dirgli la verità. Non so nemmeno a cosa stavo pensando.

"Stavo semplicemente controllando se... stava davvero dormendo o-" Mi interrompo.

"O che cosa?"

"Non stavo facendo niente di male, perché non può semplicemente lasciar perdere?" Chiedo, con rabbia.

"Perché, Miss Granger, stavi invadendo la mia privacy."

"Cosa?" Non riesco a credere a quello che sta dicendo. Lo stavo semplicemente guardando. Non ho fatto nient'altro.

"Siamo costretti in questa situazione, Granger. Costretti a stare insieme 24 ore al giorno. Dobbiamo imparare a rispettare reciprocamente la privacy dell'altro o le cose finiranno male."

"Stavo semplicemente-"

Mi interrompe: "E se i ruoli fossero stati invertiti? Se ti fossi svegliata e mi avessi sorpreso ad osservarti?"

Apro la bocca per protestare, ma mi rendo conto di quanto inquietante sarebbe stato. Ha ragione.

"Capisco. Non accadrà mai più."

Torno al mio materasso e scivolo verso il basso, guardando ovunque fuorché lui.

***

L'atmosfera è ancora molto tesa, lo sento. E tutto a causa della nostra discussione la notte precedente quando l'ho accusato di non fare nulla di utile. Ho oltrepassato la linea, ma anche lui era in torto. Non riesco a capire il suo comportamento. Perché non sta facendo qualcosa,qualsiasi cosa? Non solo se ne sta seduto tutto il giorno, ma si oppone se cerco di fare qualcosa.

Sobbalzo quando le porte si aprono ed entra un uomo. Non è la guardia di prima, questa è un altra.

"Tutti e due, seguitemi." Ordina.

Mi alzo, guardando il Professore, così tante domande bruciano nei miei occhi. Mi guarda anche lui, poi di nuovo la guardia.

"Dove ci stai portando?" Chiede, il suo tono controllato e basso.

La guardia sorride. "Lo vedrai."

"Ci sta prendendo da lui? Da Voldemort?" Chiedo, la mia voce leggermente tremante. Sento il Professor Piton lasciarsi sfuggire un sospiro infastidito, ma lo ignoro.

"È così?" Chiedo di nuovo.

Questo è tutto. Dopo tre giorni, è finalmente arrivato. Non posso credere di essere stata veramente in attesa di questo. Essere chiusa in una prigione, senza sapere perché e per quanto tempo, mi ha quasi fatto perdere la ragione. Ho desiderato che succedesse qualcosa e ora che qualcosa sta accadendo, vorrei disperatamente rimangiarmi il desiderio.

"Venite." Dice la guardia.

Non riesco a muovermi. Sono letteralmente congelata dalla paura. Non voglio affrontare Voldemort. Non voglio affrontare i Mangiamorte. La realtà della situazione si abbatte su di me.

Il Professor Piton fa un respiro profondo e poi si dirige verso la guardia prima di voltarsi nella mia direzione. C'è qualcosa nei suoi occhi, un messaggio, un avvertimento. Credo che stia cercando di dirmi di non discutere e fare semplicemente ciò che comandano.

Decido di fidarmi del Professor Piton. È lui quello più esperto. Ha già trattato con i Mangiamorte, è più vecchio e più saggio. Dopo un lungo momento annuisco e poi veniamo condotti fuori dalla prigione, non sapendo cosa ci aspetta.

***

Inciampo dentro la prigione, rabbrividendo e abbracciandomi con le braccia. Mi appoggio al muro e fisso con gli occhi un punto a terra, senza osare alzare lo sguardo.

Il Professor Piton rimane in piedi nell'altro angolo, il più lontano possibile da me.

La guardia se ne va, ridendo e chiudendo dietro di se la porta.

C'è un silenzio orribile.

Vorrei così tanto poter piangere, far uscire tutto, la frustrazione, la rabbia, l'umiliazione. Ma non posso. Le lacrime semplicemente non arrivano.

Ho così tanto freddo. I miei capelli sono bagnati, e così i vestiti. Sto tremando senza controllo, il freddo mi squarcia come un coltello.

"Miss Granger." Lo sento dire.

"Non lo faccia."

Non posso parlarne. È umiliante e sbagliato e malato.

"Almeno è finita." Dice a bassa voce.

Scuoto la testa furiosamente: "Non è finita. Posso ancora vederlo, ascoltare le loro risate, sentire l'acqua fredda. Io-"

"Smettila." Ordina e sobbalzo per la durezza del suo tono.

Mi rifiuto ancora di guardarlo.

Silenzio.

"Stai tremando." Afferma e mi limito a scrollare le spalle.

È accanto a me un attimo dopo, togliendosi il mantello e offrendomelo. Non mi muovo. Non riesco a muovermi.

Emettendo un sospiro arrabbiato, lo avvolge intorno alla mia figura tremante, poi indietreggia.

Non riesco nemmeno a ringraziarlo. Non voglio parlare con lui, non voglio guardarlo e non voglio che mi guardi. Vorrei che la terra si aprisse e mi inghiottisse intera.

"È stata semplicemente una doccia, Miss Granger." Dice con voce strascicata, non staccando gli occhi da me.

Chiudo gli occhi, facendo finta di non sentirlo.

"Quello è niente in confronto a cosa sarebbe potuto succedere." Dice e so che ha ragione, ma questo non lo rende meno orribile.

"Professore." comincio lentamente, "L-la ringrazio per le sue rassicurazioni."

"Non c'è bisogno, Miss Granger. Ho semplicemente fatto quello che ogni persona normale avrebbe fatto in simili circostanze." Poi aggiunge con calma. "Purtroppo non è servito a molto."

Di nuovo silenzio.

Dio, sono così imbarazzata. Ho pensato che saremmo stati portati da Voldemort. Invece, ci hanno portato in un lurido bagno. Mi ha ricordato dei bagni che ho visto in un film su una vecchia prigione, dove i prigionieri si lavavano insieme. Hanno preteso che ci levassimo i vestiti e mi sono rifiutata. Non è servito a molto. Hanno detto che se non l'avessi fatto io l'avrebbero fatto loro per me. Il Professor Piton ha cercato di aiutarmi, offrendosi di fare la doccia per primo così poi avrei potuto farla io, ma non lo hanno permesso. Abbiamo dovuto fare la doccia insieme. Li ha divertiti.

Posso ancora sentire l'umiliazione nel momento in cui mi sono tolta i vestiti. Ho cercato di ignorare le loro osservazioni.

Bastoni e pietre possono rompermi le ossa, ma le parole non potranno mai farmi del male.

La cosa più orribile era il fatto di essere nuda davanti al mio Professore. Non una volta l'ho guardato e penso che anche lui si sia rifiutato di farlo. Ci siamo allontanati gli uni dagli altri, entrambi di fretta, cercando di lavarci rapidamente e di farla finita. L'acqua era fredda come il ghiaccio, ma questo non mi ha dato fastidio. Tutto quello che riuscivo a pensare era come fosse così disgustosa, così rivoltante la situazione in cui eravamo costretti.

Voglio spingere quei ricordi fuori dalla mia mente, voglio dimenticare cosa è successo.

Lentamente mi avvicino al mio materasso e mi siedo, stringendo il mantello intorno a me. Tutto è così incasinato.

***

"Perché non mangi?" Chiede, la sua voce rompe il silenzio.

"Non ho fame." É la mia unica risposta.

Sono affamata, ma non posso mangiare quel pane. Ho bisogno di verdure,di frutta, qualsiasi cosa, ma non pane.

"Non siamo nella posizione di rifiutare del cibo, Miss Granger."

"Non ho fame." Ripeto.

Lui resta in silenzio per un paio di momenti, poi dice: "Sei ancora più debole di quanto pensassi."

Questo cattura la mia attenzione. "Mi scusi?"

"Patetica. Debole. Sono solo quattro giorni. Quanto tempo pensi di durare se continui così?"

"Non sono affari suoi."

Alza il sopracciglio. "Insolente. In soli quattro giorni hai dimenticato tutte le maniere."

"Mi lasci in pace." Dico a bassa voce, poi aggiungo: "Per favore."

"No."

"Cosa?"

"No."

Lo guardo. "Che cosa dovrebbe significare?"

"Mi hai deluso. Hai volutamente messo la tua vita in pericolo infastidendo i Mangiamorte, tentando acrobazie e cercando di raggiungere la finestra, rifiutando il cibo, piangendo dove non c'è nulla da piangere-"

"Quando stavo piangendo?" Chiedo con rabbia nella voce, anche se so che ha ragione.

"Oh per favore, Granger." Rotea gli occhi. "Dovresti essere grata che nulla di grave sia successo. Siamo entrambi ancora abbastanza in salute e tutti interi."

Stringo i denti per la frustrazione. Non capisce.

"Non mi è concesso di sentirmi arrabbiata, umiliata, ferita?"

La sua voce si ammorbidisce un po'. "Non ho detto questo. Sto semplicemente dicendo che dovresti tenere le emozioni bloccate dentro di te. Non mostrare loro quanto tutto ciò ti colpisca. Non dar loro il piacere."

Non so cosa dire. I nostri occhi restano incatenati per qualche lungo istante poi guardo altrove, annuendo con la testa. Mi alzo in piedi, camminando verso il piatto sul pavimento e prendendo il mio pezzo di pane. Non renderò più semplice per loro il distruggermi.

***

Si sta facendo buio. Probabilmente dovrei andare a dormire. Questo è l'unico modo per sfuggire all'orribile realtà in cui mi trovo.

Mi alzo e mi avvicino al Professor Piton per restituirgli il mantello.

"Tienilo." Dice senza nemmeno guardarmi.

"Ma ... è suo."

Questa volta mi guarda,osservandomi dall'alto al basso "E tu hai meno vestiti addosso di me. Non ci sono coperte, né lenzuola, niente. E le notti sono fredde. Tienilo, Granger."

"Io- grazie." Dico goffamente.

Lui si limita ad annuire e mi giro per tornare al mio materasso. Poi un flashback mi colpisce.

La classe di pozioni. Il Professor Piton. E poi più nulla.

"Cosa?" Sussurro piano, ma lui mi sente.

"Miss Granger?"

Mi giro verso di lui ancora una volta, uno sguardo di confusione scritto sulla faccia.

"Signore." Comincio lentamente. I-io credo che mi sia tornata la memoria."

Il suo volto si irrigidisce, ma non dice nulla mentre aspetta che continui.

"Ricordo che ero nella sua classe e poi più nulla. Stava parlando con me e-"

"Non ricordo di nessun caso simile, Miss Granger."

"So che è strano ... Non mi ricordo neppure perché ero nella sua classe, in primo luogo. Non c'era nessun altro. E c'è un sentimento ... come se avessi voluto andarmene, ma-"

"Ora è ridicolo, Miss Granger. Non mi chiudo nella mia classe con uno dei miei studenti. Soprattutto contro la loro volontà. I ​ ​tuoi ricordi probabilmente stanno interferendo l'uno con l'altro e aggiungendosi la tua immaginazione-"

"Perché non può dirmi come sono stata catturata?"

Qualcosa lampeggia nei suoi occhi ma non riesco a riconoscerlo. É sparito così velocemente come è apparso.

"Non sarebbe prudente." Dice con semplicità.

"Hanno scoperto del suo doppio-"

"Miss Granger!" Alza la voce e indietreggio.

Lo sguardo che mi rivolge è abbastanza per farmi tacere. Sono stata sciocca ad iniziare quel discorso. Ma dovrà raccontarmi la sua versione prima o poi. Niente conta più ormai. Siamo stati catturati, probabilmente non verremmo mai salvati

Ecco il secondo capitolo del giorno. I mangiamorte sono stati molto ma molto...
E cosa ne pensate del flashback?

Mi chiedo come si faccia a non pubblicare, la tentazione è troppa!! E tipo ora esce Piton che mi dice che sono patetica. Si, sono patetica ok? Ma se serve a trovarmi Sev davanti allora lo sarò😂😂😂
Poi ci riprendiamo e gli saltiamo a dosso😊

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