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La situazione doveva essere più grave di quanto Jules avesse immaginato viste le occhiate che l'intera tavolata gli stava lanciando. Avere accanto i mariti avrebbe sicuramente dato più sicurezza al moro, ma purtroppo non era riuscito a convincere suo padre a farli entrare, quindi nella fossa dei serpenti se la sarebbe dovuta cavare da solo. Tutti erano in silenzio, più volte il ragazzo si era deciso a chiedere qualche spiegazione, ma ricacciava indietro l'idea non appena le labbra cominciavano ad aprirsi. L'immagine di suo padre di schiena lo metteva in soggezione, forse per il modo in cui la luce della lampada a neon sul soffitto batteva su lui o per il fatto di non potergli parlare in tranquillità a causa delle tribune di spettatori ai due lati a separarli. Non appena il giovane Lindgren si decise ad emettere un fiato, venne stroncato dal voltarsi repentino del proprio genitore che, a differenza di quanto aveva pensato Jules, non appariva per niente arrabbiato, anzi, gli sorrideva con grande soddisfazione.

Ho saputo quello che hai combinato in giro per l'azienda da quando sei arrivato figliolo *appoggio le mani sul bordo del tavolo sporgendomi verso la sua figura, resa ancora più minuta dalle sedia bassa sulla quale si è accomodato* Però, prima che io cominci, c'è qualcosa che vorresti dirmi prima tu ?

*sospiro ed abbandono sconfitto la schiena sulla seduta* E va bene, io, Ernst e Claes ogni tanto ci appartiamo per fare l'amore in qualche stanzino ! Pero sappi che ogni volta ripuliamo tutto, comprese le fotocopiatrici, i piani da lavoro, le scrivanie ed i porta-scope ! *incrocio le braccia al petto mentre passo uno ad uno i volti imbarazzati dei vari presenti* - Ma perché ci teneva tanto che tutta questa gente lo sapesse ? Vuole forse vantarsi delle mie conquiste amorose ? Inoltre perché tutti stanno distogliendo lo sguardo come se loro non lo avessero mai fatto in vita loro !?! - *arrossisco innervosito*

*mi porto una mano contro il viso* Quello lo so Julien ... *sospiro* - Avrei fatto a meno di sapere le esatte locazioni - *scuoto la testa per scacciare l'immagine e poi incrocio il suo sguardo con orgoglio* Io mi riferivo ai nuovi programmi installati da te su sporadici portatili aziendali e dei suggerimenti che hai dato ad alcuni dipendenti ! Sei riuscito ad aumentare i nostri profitti di un eccellente quindici percento in una settimana ! *sorrido* Grazie a te non abbiamo mai dovuto richiedere l'intervento di tecnici specializzati piuttosto costosi, in più, i tuoi compagni hanno velocizzato gli spostamenti di comunicazioni e materiali incrementando la nostra produttività ! *apro un power point sullo schermo alle mie spalle* Mi sono preso la libertà di organizzare dei corsi informatici per tutti i dipendenti da svolgersi quest'anno al fine di trasformare il tuo quindici in un bel cento per cento entro i prossimi cinque anni e sarai proprio tu, figlio mio, a gestire quest'evoluzione tecnologica ! Congratulazioni !

Tutti i presenti allora si alzarono in piedi cominciando una lunga standing ovation, battendo le mani e parlottando euforici all'idea di quell'importante progetto, ma in tutto ciò il giovane percepì solo dei botti secchi, degli spari dritti al proprio cuore. Era una situazione disperata, suo padre aveva in mente di ancorarlo in quel palazzo di vetro e metallo per il seguente lustro ! Ernst e Claes, obbligati a restare ancora lontani dalle montagne, non sarebbero mai sopravvissuti a lungo e chissà quali altri mezzi avrebbe trovato in seguito l'uomo per non farli andare via. E pensare che il giovane aveva cominciato a pensare che il suo genitore ritrovato avesse compreso quanto importante fosse per lui tornare da sua madre e vivere sereno ed indipendente nella natura, con coloro che amava, ma a quanto pare Jules si era illuso, nuovamente.

*mi alzo lentamente in piedi trattenendo a stento i singhiozzi* S-scusate presidente ... potrei riferirvi una co...cosa in privato ? *ad un cenno di mio padre tutti i presenti escono, non appena siamo soli lascio scivolare le lacrime lungo le guance* Voglio tornare a casa ...

*mi siedo* Sta tranquillo, potrai festeggiare all'appartamento con i fratelli Bergman appena la giornata lavorativa sarà conclusa *prendo in mano alcuni fogli e do loro una rapida occhiata*

No, io voglio tornare a casa dalla mamma *incontro lo sguardo di mio padre da sopra il bordo dei fogli* Sulle montagne, quello è il posto mio e dei gemelli ! Loro sono cresciuti lì, la città è deleteria per chi non vi è abituato e tu dovresti saperlo bene ! L-lasciaci tornare e dimentica il ricatto !

*abbasso i fogli seriamente* Bene, li farò ripartire *mi alzo* Ma tu non vai proprio da nessuna parte ! Non ti rimanderò mai da Anne e, se pensavi davvero che, dimostrarmi quanto vi amate e che ancora senti dello sciocco affetto padre-figlio nei miei confronti, mi avrebbe fatto cambiare idea, allora sei un illuso *mi avvicino a lui sempre di più, fino a quando non siamo uno di fronte all'altro* Se davvero sei così preoccupato per la nostalgia di Ernst e Claes allora lasciali, tanto ti dimenticheranno in fretta, come ... *ricevo uno schiaffo dritto in faccia che mi fa indietreggiare e guardo la figura di mio figlio uscire di corsa dall'ufficio* ... Frans con me ...

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