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Il caldo strusciare di corpi, il profumo di sesso ancora nell'aria, centinaia di sensazioni impagabili si accompagnarono senza fine mentre la mente di Jules riprendeva contatto con la realtà, allontanandolo dal pacato mondo di sogni e piacere nel quale lo avevano condotto i gemelli la sera prima. Non appena il giovane trovò la forza di sollevare lentamente le palpebre, la piccola finestrella posizionata sopra il suo letto permise all'azzurro del cielo, misto al rosa dell'alba, di accarezzargli le iridi  facendolo sorridere. I muscoli del moro si stirarono leggermente, per quanto i fisici possenti dei due marmorei biondi ai suoi lati glielo permettessero.

- Non riesco a credere di essere resistito così tanto ... - *trattengo una risata* - ... e nemmeno che, dalla cantina, siamo riusciti ad arrivare al mio letto di sessione in sessione - *porto le mani ai bicipiti scolpiti di Ernst e Claes mordendomi il labbro inferiore* - Come ho fatto a farli innamorare di me resterà per sempre un mistero - *sposto le mani sui loro petti e poi, lentamente, scendo*

Jules non avrebbe mai pensato di nascondere dentro di sé un lato tanto vorace, famelico e bisognoso, quei gemelli da urlo dovevano avergli fatto qualche incantesimo strano, qualcosa di incredibilmente forte in grado di tenere il suo desiderio sempre acceso, così come la necessità costante di soddisfare ogni loro più profondo istinto. Approfittando di uno spostamento di Claes, il moro si infilò sotto le coperte scendendo a piccoli baci e carezze delicate fino alle intimità svettanti dei Bergman, sull'attenti, e talmente invitanti, da obbligarlo a deglutire un paio di volte per bloccare l'eccessiva salivazione. Quale buongiorno migliore  poteva esserciper i fratelli delle sue labbra su quei due baluardi di mascolinità e morbida peluria dorata ? Dopo aver preso un bel respiro, ormai a bocca aperta e pronto a donarsi ai propri amati ancora una volta, il giovane Lindgren venne bloccato da un visitatore inopportuno che prese a sbattere furiosamente alla porta della baita.

*scendo subito dal letto passando per il fondo senza svegliare Ernst e Claes* - Chi mai potrebbe essere a quest'ora ? Mamma ha detto che avevamo casa libera fino a domani ! - *mi infilo un paio di mutande e scendo dalla mansarda fissando i miei dei dell'amore, mugolando per il fastidio al sedere, ed apro*

Non appena l'uscita venne spalancata le narici del moro vennero investite da un profumo fortissimo di rose, quasi stomachevole per quanto era dolciastro, in effetti un enorme mazzo di fiori riempiva totalmente la sua visuale, ma l'odore che emanavano non sembrava affatto naturale. Jules dovette fare un passo indietro ed, ancora prima che potesse esprimere una minima lamentela, la barriera di petali si spostò permettendogli di vedere qualcosa di davvero ridicolo a cui non assisteva da quasi due anni a quella parte. Adam, vestito nell'identico modo in cui si era presentato al loro ultimo appuntamento, la stessa acconciatura, gli abiti, lo sguardo da grande notizia, tutto uguale, pronto ad aprirgli il cuore. In passato l'ex cittadino sarebbe corso fra le braccia del fulvo riempiendolo di baci e giurandogli amore eterno, quanto aveva sognato quel momento dopo che era stato lasciato, ma vedendo l'altro lì, in mezzo alle montagne vestito come un damerino, con un litro di profumo addosso per nascondere la puzza del letame, sembrava solo triste e ... pietoso. 

Cosa ci fai qui ? Guarda che stavamo dormendo *incrocio le braccia al petto* Quale parte della frase "sono fidanzato" non hai capito esattamente ? O forse il pugno dei miei futuri mariti ti ha fatto partire qualche rotella ?

*gli porgo il mazzo* Sono venuto qui per provare a riconquistarti Jules e non me ne andrò da questo ... questo ... schifo di posto senza di te ! *lo fisso seriamente* Non capisci che quei due mostri ti stanno prendendo in giro ?!? Non ti amano e la storia del matrimonio è una bufala !!! * do uno sguardo dentro per assicurarmi che i due gorilla non arrivino* Non intendo lasciarti con gente così pericolosa ! Ricordi quello che ti ho detto al mercato su loro padre vero ?

*gli tiro una forte sberla* Non permetterti di parlare in questo modo ! Questo "schifo di posto", come lo chiami tu, è casa mia, i "due mostri" sono i miei futuri sposi e la "gente pericolosa" è la mia famiglia !!! *stringo i pugni, ma poi sorrido rilassando le mani* Grazie Adam, mi hai lasciato nella sofferenza quasi due anni fa  *lo vedo sbiancare alle mie parole, così simili a quelle dette da lui durante la nostra ultima serata da coppia* Mi hai ferito ed abbandonato come nessun altro, dopo mio padre, aveva mai fatto prima, permettendomi di capire che ... *gli tiro un pugno facendolo indietreggiare di qualche metro e cadere su una montagnola, calda e fumante, di sterco del mio cavallo* ... merito di meglio *urlo sbattendo la porta*

Solo quando fu calato il silenzio il moro si sedette a testa bassa sul pavimento riprendendo a respirare e scoppiò in una risata liberatoria mentre innumerevoli lacrime, simbolo di tutta la tristezza accumulata in passato, abbandonavano il suo corpo cancellando, come un fiume in piena, ogni istante in cui aveva pensato di voler tornare con quell'imbecille. E, mentre la calma andava tornando lentamente, il ragazzo si sentì sollevare ritrovandosi così fra le braccia dei gemelli Bergman.

Andiamo Jules *sorrido guardandolo* Non possiamo più perdere tempo

Prepara uno zaino leggero con abiti pesanti *gli accarezzo i capelli* Abbiamo già aspettato troppo

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