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L'acqua fredda gli investì il viso, prima una, poi due e tre volte, ghiacciata al punto che, dopo la seconda immersione delle mani, già queste avevano iniziato ad intorpidirsi, ma al ragazzo non importava, aveva assolutamente bisogno di darsi una calmata, di estinguere il fuoco che gli stava avvampando il viso. Il giovane Lindgren sapeva di essersi comportato come un marmocchio vigliacco a fuggire in bagno a quel modo, ma, in fondo, che altra reazione si aspettavano che avrebbe avuto a quella notizia così scioccante ? Cioè, il moro poteva capire di non essere più un preadolescente in attesa della comparsa del primo pelo e che il signor Bergman, anzi, Franz, fosse un uomo piuttosto all'antica e legato alle vecchie tradizioni sui rapporti amorosi, ma da questo, ad organizzargli un matrimonio con due ragazzi che, nonostante la bellezza sconvolgente e l'amore che corrispondevano verso di lui, in fondo aveva conosciuto da meno di un mese, lì si esagerava !
* chiudo il rubinetto e mi asciugo il viso mettendomi a sedere, le gambe mi tremano come se fossero percorse da pungenti geloni * - Io li amo ... so che li amo ... loro mi amano ... so che mi amano, ma ... - * mi lascio scappare qualche singhiozzo * - E se, non accettando, mi venisse proibito di vederli di nuovo ? Cosa faccio adesso ?!? -
Un paio di colpi alla porta fecero scattare Jules sull'attenti. Il ragazzo era così spaventato da quel suono brusco che, quasi automaticamente, afferrò saldamente l'asciugamano che teneva fra le mani stringendoselo al petto come unica fonte di calore e rassicurazione. Non aveva il coraggio di chiedere chi fosse, il giovane immaginava un più che furente uomo delle montagne circondato da fiamme altre fino al soffitto e dagli occhi taglienti come schegge di vetro, se davvero si fosse trattato del padre dei gemelli, lui, fragile e mingherlino a confronto, non sarebbe mai uscito vivo da quel bagno. Il pensiero lo fece tremare ancora di più, la paura era tanta che, per un momento, il moro pensò addirittura di scrivere le proprie memorie sulla carta igienica, certo, non possedeva molte cose di valore, forse l'unica davvero importante era il mangiacassette e non poté fare a meno di stupirsi quando, nelle profondità del proprio cuore, il giovane desiderò che esso andasse ad Ernst e Claes. Nella consapevolezza di quanto entrambi i biondi fossero diventati indispensabili nella sua esistenza Jules trovò nuovo vigore e coraggio alzandosi in piedi ed andando verso la porta più sicuro che mai.
- Il matrimonio è una scelta mia e dei suoi figli, se quel vecchio orso non può accettarlo a me non interessa - * appoggio una mano sulla maniglia ed apro la porta di scatto serrando gli occhi * Ascolti signor Bergman non è che l'idea del matrimonio mi dispiaccia, ma è troppo presto e ... * sollevo lo sguardo e mi accorgo che sono Ernst e Claes così lascio perdere il discorso e li stringo * Mi dispiace ! M-ma ... i-io non sono ancora p-pronto ! I-io vi amo m-ma ...
* prendo il mento di Jules fra le dita e gli faccio sollevare il viso baciandolo per un istante in un contatto rapido, ma dolce * Lo sappiamo piccolo, guarda che per noi è lo stesso * sorrido * Ci conosciamo davvero da poco tempo e ci piacerebbe goderci un po' di più la nuova relazione, senza legarci immediatamente in un rapporto duraturo come il matrimonio
* bacio Jules a mia volta sorridendo * Ernst ha ragione, è la verità Jules * gli accarezzo il viso ghiacciato * Comunque non avevi nulla di cui preoccuparti, dopotutto tocca a noi farti la proposta e ti assicuro che nostro padre si aspetta che seguiamo delle tradizioni specifiche prima del momento fatidico e del grande sì * prendo le sue mani nelle mie scaldandole * Sei diventato un ghiacciolo, dobbiamo proprio starti sempre vicini in modo da tenerti bene al caldo
Il moro sorrise rassicurato dalle parole dei due ed annuì lasciando che i gemelli lo ricoprissero di baci leggeri e carezze bollenti sul viso, erano davvero straordinari, in poco tempo avevano imparato a leggergli dentro, usando sempre le parole giuste per metterlo a suo agio e tranquillizzarlo. Jules si sentì veramente fortunato ad averli incontrati, Ernst e Claes gli avevano fatto capire quando avesse sbagliato a considerarsi la causa del proprio fallimento amoroso con Adam, la verità era che lui non aveva avuto alcuna colpa, era stato l'altro ad aver commesso un errore madornale a non averlo trattato come meritava, a non averlo apprezzato pienamente, il giovane Lindgren era grato alla vita per essere stato lasciato, forse per la prima volta da quando era accaduto.
* prendo le mani di Ernst e Claes * Grazie per avermi insegnato come tornare a vivere * dico colmo di gratitudine ritrovandomi in un nuovo bacio mozzafiato *
FINE PRIMA PARTE
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