21 Marzo 1941
POV Amos
Mi erano piaciute molte ragazze, nella mia vita. Diciamo che non ero mai stato molto fortunato in fatto d'amore. Ero piuttosto impacciato, e a dire una cosa dolce mi vergognavo. Solo due avevano corrisposto il mio amore. Mi facevo pena da solo.
Però con Leah era diverso. Lei era diversa. Insomma, se la vedevo non provavo piacere come con le altre di qui mi ero innamorato. Con lei, il cuore mi batteva fortissimo nel petto, tant'è che avevo paura che uscisse o che lei se ne accorgesse.
Inoltre, non la amavo perché fosse bella. Cioè, non per dire che fosse brutta, anzi, era proprio carina, ma non la amavo per quello.
La amavo perché il suo sorriso era capace di cambiarmi la giornata, perché era forte come una tigre, ma fragile come un bicchiere di cristallo. La amavo perché al solo vederla mi si scaldava il cuore e perché i suoi occhi erano capaci di farmi impazzire.
La amavo perché era dolce, perché era bellissimo vederla arrossire ed amavo vederla arrabbiata.
Adoravo tutto di lei. Tutto. Lei era tutto per me.
Era importante come l'aria che respiravo, come il sole che mi scaldava la pelle.
La amavo perché ne avevo bisogno; e perché senza non potevo starci.

POV Leah
Era strano quello che provavo per Amos.
Era una sensazione mai provata prima.
Per esempio, quando veniva la sera, mi si chiudeva lo stomaco, come se avessi fame. Se lo pensavo, il cuore mi batteva forte.
Forse lo amavo.
A volte, per una sciocchezza mi arrabbiavo con lui, ma poi bastava che mi salutasse e mi so scioglieva il cuore. Era una persona davvero dolcissima. Riusciva sempre a farmi sorridere. Anche se a volte mi arrabbiavo con lui, era quasi un modo per accertarmi che mi chiedesse scusa.
Mi aveva salvato dalla morte. Io senza il suo aiuto aiuto probabilmente non ce l'avrei mai fatta.
Lui era l'unica luce che riuscivo a vedere in tutto quel buio.
Mi aveva salvato anche spiritualmente.
Era semplice, sincero, buffo, carino e beh, potrei continuare per sempre!
Quando avevo pianto, lui era lì ad asciugarmi le lacrime e a rassicurarmi dicendomi che sarebbe andato tutto bene. Qualunque cosa accadesse, lui cercava di vedere il lato positivo.
Se diceva il mio nome un fremito mi percorreva. Aveva una strana influenza su di me. Non ero mai stata così dipendente da un'altra persona.
Era nei miei pensieri perennemente.
Sì, lo amavo.

* * *

Amos quella sera aveva un disperato bisogno di vedere Leah. Non importavano i rischi, doveva vederla. Era un desiderio irrefrenabile.

Leah temeva che Amos non sarebbe venuto neanche quella sera.
"Forse... Non vuole più vedermi, non vuole correre rischi." pensò trattenendo una lacrima.

Proprio in quel momento sentì la sua voce «Leah!»
«Oh, Amos!» gli gettò le braccia al collo.
Il ragazzo restò stupito da quella reazione.
«Mi dispiace non essere venuto ieri, ma non era saggio.»
Leah annuì disperatamente «oh, quel che importa è che tu sia qui!»
«Ma...? Come mai? »
«Come mai? Perché temevo che non saresti più venuto! »
Amos non rispose, ma le alzò il mento per guardarla negli occhi «Io non ti abbandonerò mai
Poi avvicinò le labbra a quelle della ragazza, congiungendole in un dolce bacio. Leggero, intenso, vero.
A Leah sembrò che il mondo si sciogliesse intorno a loro, come vernice che scivolava via sotto la pioggia.
Si sentì come se nulla fosse più realmente importante, solo lui, solo loro.
Amos si sentiva strano. La mente non ragionava più, una sensazione bellissima e calda gli inondò il petto.
Il bacio si fece sempre più intenso e profondo. Fino a quando ebbero bisogno d'aria. Solo allora si staccarono l'uno dall'altra. Si guardarono negli occhi, e non ci fu alcun bisogno di parole.
«Buonanotte» sussurrò Amos, lasciandole un altro leggero bacio sulle labbra.
«Buonanotte» rispose la ragazza, chiedendo gli occhi, mentre il cuore le batteva forte