Capitolo 5: "Male inaspettato"
17 marzo 1941
«E così, la mia famiglia ed io siamo stati deportati.» finì di spiegare Noa.
«Ah. Io invece vivevo con i miei zii, mio padre, mia madre e la mia sorellina sono stati deportati tempo fa. I miei zii non erano ebrei, ma poi sono arrivati i tedeschi e... Beh, mi hanno portata qui.» raccontò Leah.
«Posso farti una domanda strana?»
«Emh, certo»
«Ti sei mai innamorata?»
Leah avvampò «Io... Credo di si. Tu?»
«Si!»
«Ohhh! E ti piace ancora?»
«Sì!» esclamò la ragazza con occhi sognanti.
«Eddai, dimmi chi è! »
«È ebreo naturalmente, è... Lori»
«Lori?? Quel Lori?»
«Uff, ora non metterti a lamentarti e a dire "come hai fatto ad innamorartene"...!»
«D'accordo! Comunque secondo me anche lui ti ama!»
«Mi stai prendendo in giro?! Non è carino sai»
«Certo che no, solo che ho visto come ti guarda... »
«Se fosse vero...» sospirò Noa.
«Fidati; è vero.»
La ragazza non rispose.
«Noa?»
«Uh? Cosa c'è Leah?»
«Grazie. Grazie perché sei stata la mia unica amica qui, sei l'unica che è riuscita a darmi la forza di andare avanti»
"Beh, non proprio l'unica, anche Amos" rifletté, ma non ritenne opportuno dirlo.
«Oh, Leah, sai che non è affatto vero! Sai bene che tutta la forza ce l'hai sempre avuta tu dentro te stessa! E comunque, anche tu sei stata un'amica fantastica. Davvero.»
«Noa, grazie di esserci. Vorrei abbracciarti ma siamo sorvegliate, fai come se l'avessi fatto!»
«Lo stesso vale per me, amica mia!»
«Numero 46! Vieni con questo gruppo! Devi andare a fare la doccia.» gridò un soldato a Noa.
Il cuore di Leah perse un battito.
"No! No! Non può essere vero non può essere... No!" si disse la ragazza, disperata "Ma... C'è ancora speranza! Forse, forse esce acqua!" si consolò, ma l'inquietudine aveva già macchiato il suo animo.
Noa era bianca come un cencio, e, spaventata, andò dove le avevano ordinato.
«Voi! Tornare al lavoro, la pausa è finita!»
Leah dovette tornare negli orti.
Per tutto il giorno l'ebrea non riuscì a togliersi dalla mente Noa. Ogni secondo aveva sperato di vederla tornare, ancora spaventata ma viva. Però non era mai successo ed erano le undici. La ragazza aveva perso ogni speranza.
Aveva pianto solo una lacrima, una sola le era scappata.
"Non piangere. Non dargliela vinta, è questo che vogliono, far soffrire la gente. Non glielo permetterai vero?" le avrebbe detto Noa, e lei avrebbe fatto come le aveva detto.
POV Amos
Quella sera andai da Leah. Come sempre, del resto. Dovevo ammettere che già mi mancava; quel giorno non l'avevo ancora vista.
Arrivai al letto 35 e la vidi accasciata si di esso, gli occhi cupi e il volto tirato, come se avesse fatto fatica a trattenere le lacrime.
Subito le chiesi preoccupato «Cos'è successo Leah?»
«Lei è... È... Nelle camere a gas»
Era strano perché balbettava ma non piangeva.
«Chi? Chi è... Morta?» sussurrai.
«Noa. Lei era la mia unica amica... Lei...»
«Mi... Mi dispiace.» mormorai, senza sapere che altro dire.
«Certo, a te dispiace sempre, ma non fai nulla per cambiare le cose!»
«Ma che ti prende? Sto rischiando molto per te.»
«Beh, questi tuoi gesti devono venire dal cuore. Anzi, sai una cosa? Non devi sentirti affatto obbligato. Se questo ti pesa, evita pure di venire da me!» esclamò non riuscendo più a contenere le lacrime.
«Non... Non intendevo questo...» dissi mortificato.
«No, certo che no, e allora che intendevi?»
«Intendevo che non è poco quello che sto facendo.»
«Beh, nessuno ti ha obbligato. Cosa ti aspettavi? Che cadessi tra le tue braccia come una principessa? Beh, mi dispiace averti deluso.»
«Io... No! Non inventarti cose...»
«Beh, sappi che e è quello che vedo! Io vedo che tu mi aiuti solo per sentirti ringraziato e per giocare all'eroe!»
«Bel modo di ringraziarmi.»
«Se l'hai fatto solo per essere ringraziato puoi uscire di qui.»
«Mi fa male che tu mi dica queste cose. Sappilo» e detto questo uscii dal dormitorio. Lei non rispose.
Le parole di Leah avevano veramente fatto male. Le aveva dette con un tono che le aveva fatte sembrare pugnali.
Io avrei dovuto consolarla in quel periodo difficile, e invece avevo solo peggiorato le cose.
"Stupido." mi dissi.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro