prologue.
Londra. 1542.
300 anni prima.
"Come può un essere umano fare una cosa del genere?!"
"Sono degli abomini!"
"Banditeli, nessuno di noi dovrebbe posarci gli occhi di nuovo!"
Il villaggio di Londra, al momento antiquato, si era accesso di una furia in una notte d'estate nel centro della città. Le donne si aggrappavano al fianco dei loro figli sulla soglia di casa, mentre gli uomini portavano forconi, le fiamme illuminavano le strade affollate. I corpi pendevano ancora dai cappi dalle fontane, i quali coprivano le ferite sul collo, le mani legate sulle loro fronti come se stessero pregando.
L'autorità della città non esitò a correre per la premura, entrambi i bambini vennero afferrati da dietro in una presa ferrea.
La primogenita, la sorella, rimase immobile mentre le afferrarono la schiena, anche se le lacrime non esitarono a strisciare lungo le guance sporche. Tuttavia il ragazzo, suo fratello, rimase frenetico: i suoi occhi smeraldo lampeggiavano dal panico, i riccioli castani frustavano violentemente nel vento leggero.
Il giovane lottava contro la presa degli uomini, "Gemma! Gemma!" Urlò alla sorella, anche se la sua corporatura fragile di sei anni non era sufficiente per liberarsi dagli uomini.
La sorella rimproverò il fratello, mantenendo la sua compostezza anche in base alle difficoltà: "Tranquillo, Harold! Dobbiamo stare tranquilli!"
Il giovane era troppo ingenuo per capire le conoscenze che sua sorella aveva compreso. E lei sapeva che il peggio doveva ancora venire. Le voci dicevano che la nubile della regina possedeva poteri da strega, e chiunque avesse scatenato la sua rabbia, lei si sarebbe scatenata.
In lontananza, la regina, la regina Elizabeth stessa, era fumante nella sua carrozza mentre pensava al disturbo che era stato imposto alla sua città. Assunse tutto quello che gli altri avevano assunto quando i genitori alzarono le mani dei bambini insanguinate: erano agitati, e loro li avevano assassinati.
La città ruggì quando la regina si fermò nel terreno fangoso, dei tuoni partirono dal cielo illuminato mentre i suoi servitori la scortarono dalla massa. Delle grida iniziarono, istruendo la regina delle idee su cosa fare con i bambini apparentemente criminalizzati.
Sua maestà si fermò davanti a loro, naturalmente, non senza la nubile Elise al suo fianco, e vari sguardi pieni di disgusto vennero puntati su di lei. La ragazza cercò di mettere a tacere i singhiozzi, mentre il ragazzo lasciava fuori urla che potevano mandare un vetro in frantumi.
Si trattò di pochi secondi prima che la mano della regina si schiantò con la guancia del ragazzo, lasciando una chiazza rossa e zittendo il ragazzo se non per qualche piccolo sussulto scioccato.
"Animali," Brontolò la sua agghiacciante voce, abbastanza forte per farsi sentire prima di voltarsi nuovamente verso la folla.
"Questi bambini, come vedete, hanno causato un altra grande ingiustizia nella nostra amata terra!" Cominciò uno dei suoi discorsi da far rizzare i capelli, e la folla urlò in segno di apprezzamento. "E io, mi vergogno di vedere tali giovani sfidare i loro anziani. I loro superiori!"
Altri applausi di approvazione, e prima che qualcuno potesse anche solo reagire, Elise afferrò il ragazzo per la gola.
"NO!" La sorella pianse, tentando di togliersi di torno tutti i concittadini. Era inutile. "Non lui, la imploro! Prenda me! Punisca me, la prego!"
La regina stessa si ritrovò in mezzo alla folla, "Mio popolo, dovremmo porre fine alla sfida dei giovani, credo che non ci rimanga scelta di agire fin da subito."
La folla approvò, collocando un sorriso diabolico sulle sue guance pallide, la sua voce nuovamente urlò; "La ragazza! La ragazza deve venire con me, e imparare a servire come una ragazza della sua età dovrebbe fare!"
La giovane ragazza non riusciva a sentirsi sollevata, ma bramava la sicurezza di suo fratello più della sua. Così, le grida e le suppliche continuarono.
"E per il ragazzo! Il bambino con il sangue sui vestiti, l'arma di un coltello nella sua cintura! Egli, insieme al resto dei giovani di sesso maschile, sarà portato via!"
"Banditi essi saranno!" Elise, la presunta strega finalmente parlò, rilasciando il ragazzo dalla sua presa che inconsapevolmente cadette sul pavimento. La sorella urlò in agonia per suo fratello quando venne trascinata verso la carrozza, una grande mano coprì le sue labbra per far tacere le sue suppliche.
I suoni dei tuoni si diffusero nel cielo: "E mai cercheranno di fuggire, non lo faranno." Il vento iniziò ad agitarsi, racchiudendo Elise e il ragazzo impotente fuori dal resto del gruppo come se ci fossero solo loro.
"All'isola occidentale sarà portato. Lontano, lontano da ogni forma di vita. Gli anni passeranno, i governanti andranno e verranno, e lui rimarrà lì." Alcuni potevano giurare che la polvere stava girando attorno alla strega e al ragazzo in quel momento. Alcuni addirittura giurarono di aver visto la sua magia oscura colpirlo.
"E quando sarà compiuta la sua età gli occhi degli Dei congeleranno il suo invecchiamento, costringendolo a vivere negli errori della sua giovinezza per tutta l'eternità. Egli non desidererà altro che sangue - il sangue per significare il liquido di tutti quelli a cui ha fatto del male. Avrà grandi poteri, si. Tutto ciò alla fine sarà limitato dal suo senso di colpa, e desiderio. Sarà odiato dal sole. Un picchetto e brucerà. Per le sue azioni egli deve essere punito!"
Le guardie non esitarono a sollevare il ragazzo inerte che non ne sapeva nulla del suo destino, trascinandolo per le navi.
"Per carenza di amore richiederà una punizione. E solo l'amore potrà mai guarire un simile mostro."
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Story by lightsaberstyles (thanks again for permission xx )
Ultima traduzione! Per ora almeno. Questa storia solo dal prologo mi è piaciuta troppo, era da tanto che volevo tradurre una storia con Harry aka vampiro, eheh. E poi l'autrice è davvero brava a scrivere, quindi non vi deluderà, sappiatelo!
Aspetto i vostri bellisssssimi commenti x
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