You're a warrior!
Ognuno di noi ha un lato sconosciuto, quello che nessuno dovrebbe conoscere. In fondo, quale sarebbe l'utilità di farlo sapere a tutti? Così ci daremo tutti per scontati, come se già non lo fossimo. E' oggettivamente giusto aprirsi totalmente? Per me no, la segretezza riguardo noi stessi è ammissibile, non fatevene una colpa. Chi non vuole far conoscere ogni suo lato di sé non è egoista, non è asociale, non è apatico... ma ciò che vuole essere e ciò che vuole dimostrare, senza vincoli.
Matilde, che bel nome vero? Dal punto di vista sonoro è bello, ma vi siete mai chiesti cosa significhi? Ogni nome ha un proprio significato, nessuno è inutile o stupido. Tutti abbiamo un nome, perciò non dobbiamo mai pensare di risultare inutili o stupidi in questo mondo.
Beh, il 16 marzo di 16 anni fa nascevo io, in una piccola cittadina milanese. Milano, una città così tanto amata dagli stranieri, ma anche dagli italiani stessi. Solo crescendo, mi rendo conto di quanto sia bella la mia Milano. Sempre trafficata da tram, macchine, autobus, metro, treni e aerei, ben due aeroporti! Chissà da quanti tipi diversi di persone è trafficata... da coloro che vanno a lavoro quotidianamente, dai miei coetanei che si vogliono soltanto divertire in quest'adolescenza già troppo complicata, dai turisti stranieri che non capiranno un accidenti d'italiano, dai bambini che corrono verso le loro scuole a salutare i loro 'amici' d'infanzia.
Tornando a me, Matilde.
Forte in battaglia ('mag' o 'macht' o 'mahti' = forza, potenza; 'hild'-'hildjo' = battaglia, combattimento): colei che combatte con forza
Questo sarebbe il significato che si troverebbe, nel caso in cui qualcuno andasse a digitare sulla tastiera di qualche nuovo e triste marchingegno.
Tutti a questo mondo dovremmo chiamarci Matilde, perché tutti noi esseri umani siamo dei cosiddetti Guerrieri. Passiamo sopra ogni fatto, che sia brutto da far piangere o così bello da volerlo raccontare alle persone più malinconiche per aiutarle a trovare un pizzico di gioia da usare nella loro pietanza chiamata Vita.
Vivo insieme a mia madre, mentre mio padre vive a Roma. Nella stessa città, c'è anche mio fratello Edoardo che sta seguendo i suoi studi presso l'università di medicina. Ammetto che un giorno vorrei tanto seguire le sue orme.
Ahimè, sono una semplice ragazza nella sua fase di crescita. La fase nella quale abbiamo più dubbi che certezze, maggiori "non so chi sono" e minori "so cosa voglio da me". Proprio per questo mi attira anche la psicologia, scoprire come funzionano le nostre menti e come prevalere su esse. Questa sono proprio io, ma con gli occhi verdi smeraldo e i capelli castani come il guscio delle nocciole.
Inutile dire che non avendo una spessa autostima, il mio fisico mi piace quanto mi fa schifo, noi alla nostra età andiamo a giornata. Noi giovani abbiamo bisogno di annotarci cose al momento, ma non per il futuro. Abbiamo bisogno di vivere il presente a pieno. Benvenuti nel mondo dell'adolescenza, dove niente è sicuro e qualsiasi cosa è fragile.
Se fossi su un banco di scuola e mi venisse chiesto di scrivere un tema riguardante il mio essere, sarebbe così:
Sono quella classica persona che non si fida di sé ma che si fida del primo che vede, non accetta le sue imperfezioni però è la prima a dire agli altri di accettarsi sempre. Una forma di incoerenza complessa. Sono una ragazza dolce accompagnata dalla sua costante sensibilità per tutto, riesco ad essere solare solo con chi a mia volta penso meriti un po' di me e non sopporto i prepotenti.
Sono una ragazza che sogna, che aspira ai suoi sogni ma che non ci crede fino a fondo e si domanda, quasi spesso, perché è lì. Dò sempre il meglio per gli altri, ma mai per me.
Da poco ho finito il mio periodo di stage presso un hotel nella mia zona. Vorrei specializzarmi nelle lingue, in modo che in futuro possa relazionarmi veramente bene con gli stranieri e lavorare bene con loro. È stata un'esperienza formidabile, oltre ad avermi formato per un futuro lavoro.
Proprio qui, ho conosciuto Marta, con i capelli ricci, corti e neri e con gli occhi azzurri da far letteralmente invidia. Marta si può dire che la conosco da appena un mese, ma sto imparando a conoscerla meglio.
L'altra persona a cui sono legata è Riccardo, il mio ragazzo da quasi un anno. La nostra è una di quelle relazioni che nasce quando si è giovani, una di quelle storie che si ricorderanno con piacere nell'età adulta. È un ragazzo dolce e con le sue idee, non si lascia influenzare e ha una mentalità aperta. In lui vedo tutto ciò di cui ho bisogno.
Eravamo nel mese di maggio quando lo conobbi. Frequentando la stessa scuola, ci siamo ritrovati in gita insieme in una cittadina svizzera e si era improvvisò guida turistica, a seguito di una donna specializzata che si diede malata. Successivamente, si scoprì che quella era stata una tecnica per farsi notare e proprio per questo mi colpì. Tra cui il suo modo di fare con la gente e di relazionarsi con essa. Fu così che iniziammo a frequentarci e la nostra storia ebbe i suoi frutti: scoprimmo che dovevamo provarci, non sapevamo come sarebbe andata a finire...
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