9. Be my Marissa, and I'll be your Ryan.
Mi sento leggermente osservata.
Sì, insomma, mi sento osservata come il culo di Pippa Middelton. Avete presente la sorella di Kate? Esatto, la sfigata che ha il matrimonio del secolo, e alla fine l'unica cosa che ha fatto notizia è stato il culo di sua sorella. La vita.
"Che c'è?", sbotto.
Zayn non risponde, continua a guardarmi. "Niente".
Bene. Continua a guardarmi, fissarmi, osservarmi, studiarmi. Studiarmi come si studia la fisica. Sì, quella materia di merda che più che "fisica" sembra arabo scritto al contrario e macchiato di caffè. E se è macchiato di caffè, come minchia fai a leggerlo? E se è pure al contrario, come fai capirlo? Non ce la fai, ecco.
Malik aggrotta le sopracciglia. "Che c'è?", chiedo di nuovo.
"Niente".
Sbuffo. Mi sento studiata come un'equazione complicatissima di matematica. Cazzo, se hai così tante difficoltà basta dirlo e io ti aiuto. Tralasciando il fatto che io sia una sega in matematica, tutti i ragionamenti che sto facendo non hanno proprio senso.
Zayn sospira, continuando a guardarmi. "Che c'è?", gli domando per la terza volta. "Rispondimi ancora 'niente' e giuro che ti strizzo i capezzoli", lo avverto.
"Cioè mi strizzi i capezzoli?".
Mi avvicino a lui e con la mano tasto il suo petto, fino a fermarmi quando sento il capezzolo. Stringo e giro verso destra, facendolo gemere. " Cazzo, aia!".
Sorrido e mollo la presa. "Cioè ti strizzo i capezzoli, Zayn. Se dico capezzoli, intendo capezzoli, non rugiada che si posa sull'erba la mattina fresca e conferisce al paesaggio un'aria paesaggistica".
Lui fa un sorrisetto e si massaggi il capezzolo. "Hai notato che dici sempre questa frase?".
Annuisco. "Sì. E tu hai notato che sei altamente scopabile? Se avessi il tuo corpo e la tua faccia, troverei un modo per scoparmi da sola".
Mi porto una mano alla bocca, e per mia grande fortuna la porta della mia stanza di spalanca, facendo sbucare la testa di Liam. "E' tutto a posto, qui?".
"Sì, Liam", risponde Zayn, in quanto io sono troppo occupata ad arrossire come una spastica.
Payne - che oggi ha molta voglia di farsi gli affari degli altri - aggrotta la fronte. "Ti ho sentito urlare. Che è successo?".
"Mi ha strizzato un capezzolo", dice Zayn con noncuranza.
Liam spalanca la bocca, rimanendo immobile.
La situazione si fa imbarazzante. "Liam, lo sai che è scientificamente provato che se ti fai i cazzi tuoi le tue palle sopravvivono più a lungo senza bisogno di aiuti speciali?".
Le mani di Liam si posano in quel punto. "Oh, cazzo".
"Sì, cazzo, palle, testicoli... E' lo stesso. Ora vattene", chiudo con uno scatto la porta e mi ci appoggio contro.
Zayn muove qualche passo, per poi fermarsi. "E così hai vinto la scommessa. Non ci posso credere".
Tsk. "Cosa credevi? Che non ce l'avrei mai fatta?", lo provoco.
"Sì", ammette.
Be', ha ragione. Non ce l'ho fatta, e ho barato perché non ce l'avrei mai fatta. Insomma, non riuscirei mai a conquistare uno che perde la memoria ogni notte. Mi stringo nelle spalle. "Comunque ce l'ho fatta. Come la mettiamo?".
Sorride, avvicinandosi a me lentamente e fermandosi a pochi centimetri da me. Lo osservo, con la testa leggermente inclinata verso l'alto, deglutisco. "Be', ho perso".
Grazie al cazzo, Zayn. Quello lo avevo capito. "Sì, hai perso".
Con la mano mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio. "Me la ricordi la scommessa, me la sono dimenticata".
Sta scherzando?O lo fa apposta per farmi impazzire? "Noi due scopiamo", dico senza pensare.
"Come?".
"Ho fatto un riassunto", spiego. "Sono sempre stata brava nei riassunti".
Zayn ride e poggia una mano sul mio fianco, accarezzandomelo. "Sono sempre stato un ragazzo di parola, sai?".
Annuisco.
"Quindi accetterò questa sconfitta".
Sì, va bene, Zayn. Abbiamo capito che oggi sei logorroico. "Ok. Mi sembra giusto". Osservo le sue labbra e chiudo gli occhi, avvicinandomi.
"Anche a me sembra giusto", dice, con mia irritazione. "Poi, ti avevo detto che speravo vincessi la scommessa. Quindi...".
"Ma cazzo!", esclamo. "Non dici mai niente, se apri bocca è solo per aspirare il fumo della sigaretta e sei sempre stato più muto di un pesce senza bocca, e proprio quando io vinco una scommessa decidi di raccontarmi tutta la Divina Commedia di Dante? Minchia, hai rotto i coglioni", mi sposto e vado sedermi sul letto, ormai insicura di quello che sta succedendo.
"Oh", è la sua risposta intelligente.
Sbuffo e abbasso lo sguardo. Non so perché, ma mi sembra di stare compiendo un errore. Ho barato, e fare sesso con lui per una scommessa nemmeno vinta, mi sembra un atteggiamento tipico da... zoccola.
Lo sento raggiungermi nel letto e sedersi accanto a me. Senza preavviso, le sue labbra sono sul mio collo. Inclino il capo, tentando di mandare a fanculo la mia coscienza. Ma più la bocca di Zayn sale lungo la mascella, più mi sento in colpa. Sento che è tutto sbagliato.
Ma cosa posso dirgli, adesso? "Senti, Zayn, non voglio fare sesso con te perché ho imbrogliato e non mi sembra giusto nei confronti di Louis. Sì, il tipo che ogni mattina è già molto se si ricorda se lì in basso è maschio o femmina". Che poi, perché è sbagliato nei suoi confronti? Non mi piace, ovviamente, ma...
Le labbra di Zayn sono quasi arrivate alle mie, e non c'è più tempo per pensare. Improvviso un colpo di tosse, che lo costringe ad allontanarsi, confuso. "Tutto bene?".
"Sì", un altro colpo di tosse. "Mi stavo scatarrando". Mamma mia, che finezza.
"Ti stavi cosa?".
"Niente, Zayn. Cose che in Pakistan non hanno ancora inventato", commento.
Con mio orrore, non si è arreso e si riavvicina a me, afferrandomi il volto tra le sue manone. "Dove eravamo arrivati?", sussurra.
Le sue labbra sfiorano le mie per un istante, prima di venire allontanate da uno starnuto che a parer mio avrebbe potuto sollevare per la seconda volta la casa di Dorotea, la tipa che se la faceva col Mago di Oz.
Zayn si pulisce la faccia, sconvolto. "Posso sapere cosa succede?".
Lo guardo negli occhi, mortificata. "Mi dispiace", mormoro.
"Ti dispiace? Per cosa?".
Prima il colpo di tosse, poi lo starnuto e infine la frase "mi dispiace". E' stupido, non c'è altro da dire. Un ragazzo normale l'avrebbe capito che non voglio più fare niente.
"Ecco, io volevo, ma adesso non fa...".
Lui socchiude gli occhi, inquadrandomi meglio. Poi annuisce. "Oh, certo, ho capito. Che stupido", sorride grattandosi la testa.
Sorrido di rimando, rincuorata. "Meno male!".
Malik si alza in piedi e mi accarezza la guancia. "E' ovvio che non puoi fare sesso col raffreddore. E' scomodo, vero? Una volta ci ho provato, ho rischiato di soffocare e la ragazza si è fatta una corsa in farmacia".
Molto interessante, Zayn. Se non mi raccontava le sue esperienze sessuali, non era una buona giornata.
Un momento.
Cosa ha detto? "Non posso fare sesso col raffreddore?!".
"Certo", spalanca gli occhi. "Non ti forzo. Tu prendi le medicine, e poi fammi un fischio".
Non ha capito che non voglio fare sesso con lui e basta? "Ehm, non so fischiare", mi metto due dita in bocca e fischio. L'unico effetto, è quello della mia saliva che esce a spruzzi in stile fontanella.
Zayn ridacchia. "Era un modo di dire".
Grazie al cazzo, Zayn, l'avevo capito!
La mattina dopo mi ritrovo nel bar Domenica D'Agosto, e non so nemmeno io il perché. Insomma, che diamine ci faccio qui adesso che ho vinto la scommessa? Non devo più cercare di conquistare Louis, quindi non dovrei nemmeno andarci.
Ma... Ecco... Io devo fare colazione! Sì, devo fare colazione perché se non si fa colazione, le forze mancano, e poi non riesci a seguire la lezione a scuola e rischi anche di collassare, sbattere la testa contro lo spigolo del banco e morire. Ancora più negativamente, puoi collassare addosso al tuo compagno di banco e farlo cadere a terra, facendogli rompere un osso.
Momento: io non vado a scuola e ho già fatto colazione.
Ancora persa nei miei pensieri, cercando una soluzione al mio gesto ingiustificato, sento lo sgabello accanto al mio cigolare.
Sollevo distrattamente lo sguardo, trovando una maglietta a righe bianche e azzurre, dei jeans rossi con il risvolto, e la faccia di Louis Tomlinson. "Ciao", lo saluto senza pensare. Ovvio che mi prenderà per pazza.
"Ci conosciamo?", mi chiede con un sorrisetto.
Scuoto la testa. "No, scusami. Ti avevo scambiato per un altro".
"Piccola, posso essere chiunque tu vuoi che io sia", risponde alzando un sopracciglio.
Nascondo un sorrisetto. "Ti manca solo uno spinello in bocca e sei perfetto nel ruolo di Ryan, di O.C.".
"Sii la mia Marissa, e io sarò il tuo Ryan".
Santo cielo. Non è giornata, Louis. Non è giornata! "Sì, vabbè". Mi volto, dandogli le spalle e prendendomi la testa fra le mani, disperata. Perchè minchia sono venuta qui, stamattina?!
"Comunque a me sembra di conoscerti, sai?".
Basta quella frase a farmi voltare completamente, speranzosa. Che gli sia tornata la memoria? Magari la sua malattia sta guarendo, e possiamo conoscerci e frequentarci senza che lui dimentichi tutto!
Calma, stronza. Datti una calmata.
"Davvero?!", grido. Roxy mi lancia un'occhiata assassina, e torna ad affettare.
Lui annuisce, con un sorrisetto furbo. "Mi sei apparsa in sogno, come un angelo", mormora.
"Ma vaffanculo!", esclamo tornando ad accasciarmi sul bancone. Non si ricorda niente, ecco la verità.
Louis è confuso, mi fissa. "Credevo fosse una frase carina, dolce, romantica...".
"E' una frase tipica da abbordaggio. E credimi se ti dico che oggi non ho voglia di essere abbordata nemmeno da Adam Levine", dico. Ok, forse questa era una balla.
Il fatto è che sono confusa. Non so più niente. Tutto mi sembra un enorme punto di domanda, accidenti!
"Capisco. Se ci riprovassi domani?", ammicca.
Sorrido debolmente, un po' triste. Se magari tu domani ti ricordassi di me, sarei pure contenta di conoscerti, Louis. Ma purtroppo il caso ha voluto che tu avessi una vita difficile. "Potresti trovarmi di buon umore", sussurro.
Gigi arriva, interrompendo il bel momento. "Ragazzi, volete un accompagnamento musicale?".
Minchia. Era anche da troppo tempo che non ce lo chiedeva.
Mi alzo dalla sedia e saluto tutti e due, avviandomi verso la porta d'uscita del locale. Mi volto un'ultima volta, per vedere Louis gettare il capo all'indietro e scoppiare a ridere.
La sua risata invade il locale, o almeno così sembra a me. Improvvisamente sento la voglia di conoscerlo davvero. Trovare un modo che gli faccia ricordare della ragazza che per una settimana le ha provate tutte. E forse non l'ho fatto solo per Zayn e per la scommessa. Forse l'ho fatto perché infondo - molto infondo, più infondo della scopabilità di Zayn - lui mi interessa almeno un po'.
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