Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

19. Boobs Kitty.











Lancio un'occhiata a Douglas, che sta mangiando il suo cornetto, in tutta tranquillità. Abbasso lo sguardo sulla mia tazza di tè, per poi tornare a fissare Doug.
«Ehm...» inizio. Non so come dirglielo, sinceramente.
Anche perché credo sia una cosa impossibile. Insomma, può una tetta fratturarsi? Non lo so, da quando ho sbattuto due ore prima, mi fa malissimo.
«Tutto a pofto?» chiede Doug, smettendo di mangiare.
Scuoto la testa. «Ti posso chiedere una cosa? Però non devi commentare, non devi dirmi niente. Devi solo fare quello che ti dico.»
Douglas poggia il pezzo di cornetto e mi si avvicina. «Vuoi fcopare?»
Alzo gli occhi al cielo e lo spingo via, sentendo dolore alla tetta. Cazzo. «Me la porti una borsa del ghiaccio?»
«Da mettere dove, fcufa?» chiede avviandosi verso il frigo.
Forza. «Sulla tetta.»
La bocca di Douglas si spalanca e il suo sguardo va a finire sul mio petto. Istintivamente mi copro, urtando però la tetta. «Aia! Cazzo, vaffanculo a te, Douglas!»
Doug afferra una borsa del ghiaccio e me la porge, per poi sedersi e prendere a fissarmi mentre me la appoggio delicatamente sul punto dolorante. «Grazie.» mormoro.
«Poffo chiederti una cofa?» esordisce.
Bene. Adesso non solo mi fa male una tetta, ma me la sento pure completamente congelata. «Mmh.»
«Perché?» ha lo sguardo sconvolto, fisso sulla borsa del ghiaccio.
Sbuffo. «Credo di essermi rotta una tetta.»
«Che cofa?!» grida Douglas. Con mio orrore scoppia a ridere, cadendo dalla sedia e prendendo a strusciarsi sul pavimento, come uno spastico con una crisi epilettica che si è appena eccitato dopo aver visto Megan Fox nuda.
Spalanco gli occhi. «Douglas!»
Sembra un ballerino di breakdance uscito male.
Sento dei passi provenire dalle scale, e in pochi secondi Louis e Poncho sono sulla soglia della cucina. La scena non dev'essere delle migliori. C'è una ragazza con una borsa del ghiaccio premuta su una tetta e un ragazzo con una canottiera nera a rete e dei pantaloncini che si agita nel pavimento, ridendo e gridando.
«Che cazzo succede qui?» urla Poncho per sovrastare il figlio.
Louis mi si avvicina, cauto. «Pistacchietta, perché hai del ghiaccio sulla tetta?»
Inclino la testa. «Tetta? Quale tetta? Penso di non averla più.»
Lui fa una smorfia e con delicatezza mi sfila la busta del ghiaccio. «Cos'è successo?»
«Lou, credo di essermi rotta una mammella.» dico.
Louis rimane immobile, a fissarmi la tetta, con la bocca aperta a "o". «Ma è possibile fratturarsi una tetta? Insomma... Lì non ce ne sono ossa.» mormora.
Mi stringo nelle spalle. Dolore. «Non riesco a muoverla e mi fa male. Quali altre spiegazioni sai darmi?»
Lui aggrotta la fronte. «Non riusciresti a muoverla comunque. Non puoi muovere una tetta, Mary!»
«Si che posso!»
Mi fissa.
Io lo fisso.
Poncho e Douglas ci fissano.
«Ok, forse no, ma credo sia rotta. O forse il capezzolo... Non lo so...» commento frustrata, sentendo ancora il dolore al petto.
Douglas si alza in piedi, sventolandosi. «Non vedo un paio di tette vere da troppo tempo. Ho bisogno di aria. Telepass.» grida correndo fuori dalla cucina.
Louis rotea gli occhi al cielo. «Prima la mia ragazza dice di essersi rotta la tetta, poi mio fratello si eccita sentendo la parola "capezzolo". Ma possibile?»
Rimaniamo in silenzio per un po'. Sospiro. «Non avete libri di medicina sulle tette?» chiedo.
Poncho mi guarda come se avessi detto una stronzata. E io non ho detto una stronzata. Chi è che non ha un libro sulle tette, in casa? I libri sulle tette sono come i dizionari o come il bagno. Servono! «Louis, io credo dovresti lasciarla.»
Spalanco la bocca. «Senta, mi sono fratturata una tetta solo per dichiararmi a suo figlio, non dica minchiate, per l'amor del cielo!»
«Fratturata una tetta! Ma che cazzata è?!» esclama lui.
Pesto un piede per terra, sentendo la rabbia montarmi dentro. «Non è lei che rischia di vivere il resto della sua vita senza una tetta. Ma si rende conto? Louis non vorrà scopare più con me.»
«Louis se ne dimenticherà!»
«Non quando mi toglierà i vestiti, farà per toccarmi le tette, e si ritroverà a tastare il nulla da una parte.»
Prima che Poncho possa ribattere, Louis si mette in mezzo, sollevando le braccia. Mi ritrovo a fissare i suoi muscoli e il modo in cui la sua maglietta a righe si adatta al suo corpo. Oh, cielo... «Ok, basta. Papà, non lascerò Mary, ok? - si rivolge a lui e poi si volta verso di me - e pistacchietta, anche se non hai una tetta, non ti discriminerò mica.» mi da una bacio sulla guancia.
Scuoto la testa. «Louis...»
«C'è solo una soluzione a tutto ciò.» mi interrompe Smemorino.
Cioè?

«Vedi che non era niente, pistacchietta?» dice Louis poggiandomi un braccio sulle spalle e attirandomi a se.
Annuisco, distratta, mentre osservo la lastra della mia mammella - così mi aveva detto che era meglio chiamarla, il dottore - fortunatamente non fratturata o congelata per sempre. «Mmh.»
«Certo che potevi anche evitare di fartela bendare.»
«Non lo so. - sbuffo rimettendo dentro il foglio - La mia tetta si sente più protetta, ora che è fasciata per bene. Vero, mammy?» chiedo al mio petto.
Lou sorride. «Mammy?»
«Mammella, bro.»
Ride, camminando lungo il ponte vicino a casa sua. E' quasi sera, infatti il cielo è di una tonalità di azzurro più scura, e in lontananza ci sono dei gabbiani del cazzo che si divertono a fare casino. Che poi, come fanno i gabbiani? Il loro verso è il... gabbianare? Cazzo, che cultura, gente.
Mi siedo improvvisamente, costringendo Louis a fare lo stesso. «Te la posso chiedere una cosa?» dico.
Annuisce. «Certo.»
Mi sento stupida, oh sì. «Se... Fosse risultato che la mia tetta ormai era persa e, tipo, me l'avessero dovuta tagliare - al solo pensiero me la sfioro, facendo le corna verso il basso e noto Louis toccarsi il pacco - tu cosa avresti fatto?»
Gli occhi azzurri di Louis mi osservano dolcemente, e sul suo volto si fa spazio un sorrisone. «Ma, piccola pistacchietta verde, ti rendi conto che quello che mi hai detto è impossibile?»
«Rispondi e basta, Louis!» mi agito sul posto. Lui mi blocca, facendomi poggiare la testa sulle sue gambe e sospirando pesantemente.
«Avrei fatto come il creatore di Hello Kitty - esordisce con aria saggia - sai la storia, no? Questo uomo ha creato il gattino di Hello Kitty senza bocca perché sua figlia era nata muta. Be', io avrei creato Boobs Kitty, un gattino senza tette, che abita in un mondo di gattini senza tette. Per non farti sentire sola.»
Non so se mettermi a ridere, incazzarmi perché nemmeno in momenti come questo riesce ad essere serio o dargli un colpo lì in basso per farlo sentire come mi sono sentita io. «Sei coglione? Io parlavo sul serio!»
«Però niente reggiseni di Boobs Kitty. Ti immagini che cosa oltraggiosa?!» esclama con sguardo offeso.
Sbuffo, evitando il suo sguardo.
«Apri gli occhi.» mi ordina.
Scuoto la testa e li chiudo.
«Ti è sparita la tetta, omg!» grida.
Spalanco gli occhi e mi sollevo di scatto, dandomi un sono pat sul petto. «Aia! Porca puttana!» grido.
Louis scoppia a ridere, battendo le mani come una foca lavatrice. Che poi non so nemmeno se esistano, ma non fa niente. «Io si che ti conosco.»
«Tu si che sei un coglione, Louis!» mi lamento.
Lui sorride e mi costringe a sdraiarmi di nuovo. «Ok, va bene, rifacciamo tutto da capo. Tenterò di essere serio, te lo prometto!»
Sollevo la mano e gli punto l'indice contro. «L'hai promesso.»
Annuisce e ci pensa su qualche secondo, con una faccia terribilmente seria che mi fa sorridere dolcemente. Sembra un bambino. La maglietta a righe, i jeans con il risvolto in basso, le converse e i capelli spettinati verso l'alto. «Allora? Cosa avresti fatto se fossi rimasta senza tetta?»
Lui fa uno scatto. «Oh, Dio, Mary non lo so! Ma importa così tanto? Saresti stata perfetta comunque.» esclama dolcemente accarezzandomi una guancia.
Con un colpo gli allontano la mano. «Idiota! Avresti dovuto dire che ti saresti tagliato la mano corrispondente, in modo tale da palparne solo una!» grido.
Louis scoppia a ridere, attirandomi a se per il collo, spettinandomi i capelli e facendomi stendere ancora una volta. «Dai, pistacchietta.»
«Dai un cazzo, Louis.»
«Sai qual è stata la prima cosa che ho notato in te?» domanda.
Aggrotto la fronte. «Come fai a ricordartelo?»
Lui rimane basito, sussulta leggermente e dà un colpo di tosse. «Be', per il diario...»
Ah, giusto. «Perché sei rimasto così... sconvolto?»
«Non sono sconvolto - ribatte sorridendo - è solo che mi vergogno un po' ad ammettere che nel diario ci sono scritte cose particolarmente dolci.»
Oh. «Vai avanti.» lo sprono con un gesto della mano. Dopo Boobs Kitty ho bisogno di tanto zucchero.
Tomlinson si schiarisce la voce. «La prima cosa che ho notato in te, secondo il mio diario, è stato il tuo sorriso. Ogni volta che sorridi, sembra che tutto il mondo si fermi per ammirarti. Per ammirare ciò che sei. Bellissima.» sussurra guardandomi negli occhi.
La mia bocca si apre lentamente, fino a formare una "o". «Lou...»
Mi zittisce. «Parlo sul serio. Penso che il sorriso sia lo specchio dell'anima...»
«Questa l'hai letta.»
Sbuffa. «E se il sorriso è davvero lo specchio dell'anima, la tua dev'essere la più bella, pura e meravigliosa.»
Eh, sì. Proprio pura. Soprattutto quando immaginavo di sbattermi Zayn sul tavolo da cucina, mentre lui preso dalla passione afferrava un grappolo d'uva e lo schiacciava violentemente gridando "uva fresca, uva bella!".
«Io?» chiedo stupidamente.
Annuisce. «Sì, tu, Mary.» il suo tono è serio.
Lo guardo negli occhi. «Davvero?»
Scoppia a ridere. «Certo che no. Ti ho guardato prima il culo, e poi le tette.»
Gli do una spinta, facendolo cadere all'indietro, con i gomiti poggiati sul pontile di legno. Ride, allegramente. La sua risata invade tutto il molo, facendomi sorridere di rimando e facendomi passare la rabbia. «Anche tu sei bellissimo, sai?» esordisco.
Louis smette di ridere. «Come?»
«Ho detto che sei bellissimo.» mi chino su di lui lasciandogli un bacio a fior di labbra.
«Frena. Tu che dici cose dolci?»
Incrocio le braccia al petto e lo guardo dall'alto verso il basso. Be', forse anche perché io sono in piedi e lui è sdraiato. «Io sono dolce. Ma solo quando voglio.»
«Allora sentiamo, dai.» mi sfida con un'occhiata.
Mi schiarisco la gola e batto le mani per incoraggiarmi. «La prima volta che ti ho visto, i tuoi occhi mi hanno rapita e...» Louis fa una smorfia e mi blocco istintivamente. «Che c'è?!» esclamo.
«I miei occhi ti hanno rapita? Sa troppo di pagina facebook sfigata. "Camorra and Love", hai presente?»
Gli tiro un calcio nel polpaccio, facendolo gemere. «Io sto cercando di essere dolce, e tu mi dici che "i tuoi occhi mi hanno rapita" sa di una squallida pagina facebook caduta in rovina?»
Rimane in silenzio, fissandomi con un sopracciglio inarcato. «Io lo so che ti piaccio tanto, ma che non sei il tipo che lo dice ogni secondo. So che ti batte forte il cuore se stiamo vicini. So che ti piace baciarmi e abbracciarmi. E mi basta saperlo. Non ho bisogno di sentirmelo dire. Preferisco un "vaffanculo, pistacchietto di merda." A un "il tuo sorriso mi ha rapito." Ok?»
Sorrido come una cretina, buttandomi addosso a lui e abbracciandolo forte. «Vaffanculo pistacchietto di merda.»
«Scherzavo su quello.»

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro