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Chapter 4

Piatti rotti per terra, urla a non finire.

Cosa sarà successo?

"OH MA CHE È SUCCESSO?"urlo ad un certo punto

"Cos'è successo? Tuo padre, che mi tradisce con la segretaria. Ma che vada a farsi fottere"

A quelle parole una lacrima solitaria riga il mio viso.

Poi un altra ed un altra ancora. Fino a diventare un vero e proprio pianto.

"Non piangere" si avvicina mio padre.

Ma lo scaccio subito.

Salgo di corsa sopra e chiamo Luke.

"Luke"dico singhiozzando

"Dimmi, ma aspetta perché piangi?"

"Mio padre a lasciato mia madre, non riesco a vederli così. Posso venire a dormire da te?" Dico sempre in lacrime

"Certo. Ti vengo a prendere. Preparati le cose."

Annuisco, sapendo che non mi può vedere. E stacco.

Vado vicino l'armadio gigante e prendo i vestiti per domani. Non credi che stasera avrò voglia di uscire.

Ma comunque prendo uno skinny strappato sul ginocchio tutto nero. La maglia della Vans rosa. Il capello rosa e le converse nere.

Poi mi avvio verso il bagno e prendo l'intimo, e la matita. Visto che la uso solo nei momenti più bui della mia vita.

Si è strano ma è così.

Ritorno in camera mia e prendo le mie ciabbatte blu e rosse con le orecchie e il mio pigiama di unicorno.

Alla fine in lacrime scendo sotto.

"Dove vai?"dice com voce rauca mia sorella

"Da Luke.. io qui non ci rimango"
"Domani non andare a scuola, sicuramente dobbiamo andare dal avvocato"si avvicina mia madre.

"Va bene mamma. Non ti demorallizare. Ci siamo io è Mia sorella."

Finisce per abbracciarmi. E a quel abbraccio si aggiunge anch la mia sorellona.

"Io vado"dico quando sento suonare il clacson della moto di Luke arrivare.

"Ciao piccola" dice mio padre che era fuori la porta

"Tua madre."finisco col dire per poi dirigermi verso la macchina di Luke.

Salgo sulla moto, senza far parola con Luke.

"Allora?"dice

Mi limito solo a sospirare.

"Ehy"

"Che hai?" Dice, poi continua dicendo "Non mi hai detto nulla al telefono, o meglio non ci ho capito un cappero"dice

"Va bene. Appena arriviamo a casa. Ora non mi sembra il caso. C'è il vento che mi perforfa nelle orecchie, e non sentirei quello che ti dico. Ora fammi meditare in pace. Non sto molto bene"

A quelle parole lui si concentra sulla strada ed io incomincio a pensare

Ricordo ancora quando vidi il loro filmino del matrimonio.

Erano cosi dolci.

Mia madre aveva un vestito ampio, lungo e bianco con un corpetto pieno di brillantini. Ed un velo che le copriva il viso.

Era stupenda. Dal tronde lo è sempre stato.

Invece mio padre aveva una camicia bianca con al collo una cravatta nera, con uno svarosky  trasparente. Quello che copriva le sue spalle era una giacca nera in velluto e un pantalone del medesimo colore.

"Tu Michael Batter, vuoi prendere in tua sposa Susanna Lorence ed amarla ed onorarla tutti i giorni della tua vita, fin che morte non vi separi?"

"Si lo voglio" disse commosso mio padre e con voce tremolante.

"E invece tu Susanna Lorence, vuoi prendere come tuo sposo Michele Batter ed amarlo e onoralro tutti i giorni della tua vita, fin che morte non vi separi?"

"Si lo voglio" disse a quei tempi mia madre con voce fioca.

Beh i ricordi che ho di loro inisieme sono tanti.

E vederli divisi ora a causa di un tradimento, e come vedere uno dei due morire.

Ma in questo caso non era colpa di mia madre. Ma era colpa di quel essere spregevole.

Come può avere fatto una cosa del genere? Mia madre gli aveva dato il meglio di lei. Invece lui se n'è approffitato. Lasciandogli area libera alla bella Josefin. Che poi secondo me quello che in bello trovano i ragazzi i Josefin e la taglia del reggiseno.

A distogliermi dai miei pensieri e Luke.

"Perché piangi?"mi chiede scendendo dalla moto

"Oh non me ne sono accorta. Ma comunque entriamo, ti spiego."

Annuisce apre il cancello e mi fa spazio per entrare.

Entro dentro il vasto giardino e ad accogliermi sono le gemelle Sandy e Sunny. Due piccole pesti bionde e con occhi azzurri. Non so precisamente da chi abbiano preso dato che il vano ricordo che ho di suo padre e quello di quando lo vidi morto nella bara.

Ma a questo sorvoliamo.

Entriamo dentro e Luke mi fa sedere.

E poi si siede anche lui.

"Allora signorina mi spieghi cosa l'è successo" dice con far da filosofo.

"Conosci Josefin vero? La segretria di mio padre"

"Mi sembra ovvio" dice con una faccia pervertita

"Beh.. Lei e mio padre sono andati a letto. Quindi i miei non stanno più insieme ed io non li possi vedere separati"

Si alza da divanetto in cui era seduto e mi viene ad abbracciare forte.

È uno di quegli abbracci che ti rompono le costole ma ti aggiustano il cuore. Ed io in quel momento ne avevo bisogno davvero tanto.

Dopo un po' ci stacchiamo, mi è  sembrato strano il divorzio dei miei però non potevo farci niente ormai.

Ormai quel 'noi' che si era restaurato tanti anni fa era svanito e con loro anche un pezzo del mio cuore...





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