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"Fondamentali"

«Dag?»
Remus si girò verso la porta della sua stanza, trovandovi davanti, in piedi, l'ultima persona che avrebbe potuto aspettarsi.

Stephen.

Il bambini gli si avvicinò, sedendosi davanti a lui, sul pavimento, a gambe incrociate, e invitando Remus a fare lo stesso.

Il mago si sedette di fronte al piccolo, guardandolo negli occhi, sorridendo.
Il piccolo lo guardò, poi si distese con la schiena per terra.

«Guarda che non devi sorridere per forza, eh. Non sono mica un bambino di tre anni. Si vede che stai male.»
Remus sgranò gli occhi.
«È Greyback, vero? Fa paura anche a me, ma stai tranquillo, con gli altri in giro non ti potrà fare niente.»
Remus sorrise amaramente, consapevole che a consolarlo fosse un bambino.
«Hai ragione, ma non è comunque facile.
Il piccolo lo guardò, lievemente sorpreso.
«Be', è ovvio che non sia facile. Riesci a tenere un segreto? Ho paura del buio. Quando è notte mi spaventa...»
Remus sorrise.
«È normale. Prima o poi passerà.»
«Ne sei sicuro? Mio padre dice che a lui non è mai passata...»
«A te passerà sicuramente» rispose Remus, pensando che non ci fosse cosa più vera al mondo.
Poi abbassò la voce in un sussurro.
«Riesci a tenere un segreto?»
Il bambino si sporse verso di lui, pronto ad ascoltare la confessione che Remus aveva da fargli, lasciando che il mago appoggiasse le labbra al suo orecchio.

Remus correva lungo la strada che lo avrebbe portato alla lezione, che sarebbe dovuta iniziare dieci minuti prima, ma che per ritardo del professore, doveva ancora iniziare.

Parlare con il figlio di Matthew gli aveva fatto perdere notevolmente tempo, e non era neanche tanto sicuro di aver fatto bene a rivelargli del motivo per cui odiava Greyback. Be', ormai il danno era fatto.

Remus entrò nella stanza-classe come una furia, si scusò per il ritardo, quasi lanciò la borsa sul tavolo e si mise subito a spiegare la lezione, che oggi trattava di Incantesimi utili in casa.

Dopo circa un'ora, Remus guardò l'orologio.
«Grazie a tutti, la lezione è finita. Potete andare. Chi di voi ha domande può venire a farmele quando vuole.»

Incominciò a risistemare la stanza.
Le persone del branco erano adulte, ma ogni tanto il loro comportamento lasciava un po' a desiderare, così Remus, alla fine di ogni lezione, si occupava di rimettere in ordine l'aula, specialmente quando non aveva da presenziare ad altre lezioni, e quindi aveva tempo da riutilizzare.

Molti uomini del branco, invece, avevano da fare ancora per molto tempo, spesso fino a sera, e perciò Remus capiva perché non avessero né voglia né tempo da dedicare alla rimessa in ordine della classe.

Alcune volte, le persone rimanevano a dargli una mano. Era abbastanza raro, ma capitava che un uomo o due restassero a riordinare con lui. Spesso - e Remus non ne era sorpreso - erano persone alle quali erano sorti dei dubbi, le quali non volevano porli davanti alla classe o in pausa pranzo, dove tutti avrebbero potuto sentirli con non troppa difficoltà.

Di solito, inoltre, Remus si accorgeva di queste persone solo dopo aver rimesso in ordine un bel pezzo di classe, poiché, impegnato a riordinare e concentrato su propri pensieri, dei quali non è importante fare menzione, non faceva caso alle persone in questione.

Così fu anche quella volta, ma ripensandoci col senno di poi, Remus sospettò molte spesso che più che non essersi accorto di quella presenza, essa volesse piuttosto celarsi al suo sguardo.

Remus si sentì toccare sulla spalla, e sebbene quella mano non avesse niente di particolare, sobbalzò per lo spavento. Si girò e sobbalzò un'altra volta.

Fenrir Greyback si stagliava davanti a lui, con una mano sulla sua spalla, i capelli perfettamente pettinati e la cicatrice ben visibile.

«Tutto a posto?» gli fece il lupo, le sopracciglia aggrottate.
«Sì» rispose Remus, accorgendosi il quel momento di essere coperto di sudore, «Mi hai solo spaventato.»
«In tal caso scusami, non era mia intenzione. Posso disturbarti?»

Lo hai già fatto, mi sembra, pensò Remus.

«Certo. Hai... hai assistito alla lezione?»
«Sì.»
«Non credevo che ne avessi bisogno...»
«Non ne ho. La mia era semplice curiosità di sapere come spiegavi. Bene, fra l'altro.»
Greyback sorrise di un sorriso così sincero da spaventare.
«Gra... Grazie» rispose Remus.

Non gli piaceva che Greyback facesse cose del genere. Lo facevano apparire buono, e lui non lo era. Per niente.

«Volevo farti una domanda, comunque» riprese il Lupo Mannaro, «A che livello porterai queste persone? Gli insegnerai altri Incantesimi, gli spiegherai cose che non necessitano di sapere per forza?»

A che gioco sta giocando?

Greyback sorrise un'altra volta.

Cosa vuole sapere? Cosa devo rispondere? Dannazione, a cosa gli serve questa risposta?

«Be', non saprei... Dipende molto da ciò che mi dirà Albert, da ciò che vorranno loro... Qualche altro Incantesimo glielo insegnerò, partendo da quelli difensivi, senz'altro i più importanti...»
«Già, hai ragione. Purtroppo, la nostra condizione ci obbliga a prendere dei provvedimenti...» fece un sorriso misto ad una smorfia, in modo molto comprensivo e realistico.

Merlino, che bugiardo.

«Esatto. Qualche altro Incantesimo, un altro po' di Trasfigurazione di base, l'uso delle principali erbe mediche...» sentì qualcosa accenderglisi nella testa «...e molte pozioni, anche di grado avanzato, quelle sono fondamentali.»

Il volto di Greyback si fece più scuro. Un secondo, non di più. Sufficiente.

Centro perfetto.

«Sì, certo» questa volta il sorriso gli venne lievemente più freddo «Fondamentali...»

Ringraziò Remus e si allontanò.

Signori, signore, buongiorno.

Da oggi, le pubblicazioni riprendono normalmente. Ho cercato di dirvelo ieri, ma Wattpad faceva le bizze, di conseguenza non ho potuto avvertire.

Ora mi faccio un po' di cazzi vostri.

Com'è iniziato il vostro anno scolastico? Tutto a posto, spero.

Va be', ora vi saluto.

Oh, già. Tanti auguri, Severus! Ti vogliamo bene (io sì)!!!!!!

Moro

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