Woman Power Club (parte uno)
R-E-S-P-E-C-T
Find out what it means to me
R-E-S-P-E-C-T
Take care, TCB
Oh (sock it to me, sock it to me, sock it to me, sock it to me)
A little respect (sock it to me, sock it to me, sock it to me, sock it to me)
Whoa, babe (just a little bit)
A little respect (just a little bit)
I get tired (just a little bit)
Keep on tryin' (just a little bit)
You're runnin' out of fools (just a little bit)
And I ain't lyin' (just a little bit)
when you come home
...
Or you might walk in (respect, just a little bit)
And find out I'm gone (just a little bit)
I got to have (just a little bit)
A little respect (just a little bit)
Aretha Franklin, Respect
Emily 15 years old
Sono passati dieci anni da quando abbiamo abbandonato Boston e fatto arrestare mio padre.
Ricordo, ancora, la sera in cui siamo arrivate a Creek Point. Dal finestrino dell'autobus non si vedeva quasi nulla, a eccezione di qualche lampione che illuminava la strada. Quando l'autista si fermò alla stazione degli autobus di Creek Point e fece scendere tutti i passeggeri, la zia Dotty e lo zio Frank ci accolsero calorosamente.
All'inizio avevo un po' di paura di loro, in particolare dello zio - la mia reazione era dovuta, soprattuto, per quello che avevamo passato quella giornata. La zia ci ospitò a casa sua per la notte e il mattino seguente ci aiutò a trovare una sistemazione. I primi tempi furono davvero difficili. Passai il resto dell'estate sempre attaccata alla mamma. Non mi allontanavo da lei neanche un momento - non che a lei desse fastidio. Trovò lavoro come segretaria. La paga non era molto alta, ma ci permetteva di andare avanti.
Poi arrivò Settembre e dovetti cominciare la scuola. Fu un trauma, per non dire altro. Non mi fidavo delle maestre, del personale e men che meno dei bambini. Non volevo assolutamente entrare in quell'edificio. Poi vidi tre bambine - quelle che sarebbero diventate le mie amiche per la vita. C'era qualcosa in loro che mi tranquillizzava e mi faceva sentire al sicuro. Fu Sam ad avvicinarsi a me e a invitarmi a unirsi al loro gruppo. Indossava una t-shirt bianca sotto una salopette blu e scarpe nere, mentre i suoi folti capelli rossi le ricadevano sulle spalle. Ero ipnotizzata dalla sua indomabile chioma, tanto che giocai con una delle sue ciocche ribelli. Poi vidi Charlotte e Lucy. Sembravano due bamboline di porcellana nei loro vestitini. La prima portava jeans e camicia rosa, mentre la seconda gonna kaki e pullover grigio. Anche i loro capelli erano stati lasciati liberi di ondeggiare nell'aria. Così lasciai la mamma e mi unì a loro. Portai il mio orsacchiotto con me - so che è un po' sciocco per una bambina delle elementari, ma in quel momento avevo bisogno di aggrapparmi a qualcosa. Seguì le tre bambine verso l'aula. L'insegnante di inglese, Mrs Goodman, mi presentò all'intera classe e mi fece accomodare in prima fila. Per l'intera mattinata non feci altro che tremare nel mio cardigan arancione e nei miei jeans, poi arrivò la pausa pranzo. Sam mi prese per mano e mi condusse verso la sala mensa - era davvero una bambina simpatica. Non mangiai molto quel giorno, per lo più osservai le mie nuove amiche e ascoltai le loro conversazioni. A un certo punto - non so come - Lucy si offrì di farmi una treccia. All'inizio fui restia, ma poi mi lasciai andare al tocco delicato di lei. Mi fecero alcune domande sui miei giochi preferiti, se avevo animali in casa e sulla mia famiglia. Su quest'ultima preferii non rispondere, anche se poi con il trascorrere degli anni parlai loro di mio padre. Insomma, una giornata da ricordare.
La campanella suona, decretando la fine delle lezioni. Io e le mie amiche usciamo dall'aula di Mr Phelps - il nostro insegnate di matematica. Un uomo alquanto curioso, se così si può dire. Dall'aspetto lo si potrebbe scambiare per Danny De Vito. Una volta, durante una lezione, confessò che il suo hobby preferito era - quello di collezionare farfalle - nato a seguito di un suo viaggio in Inghilterra. Disse di averne all'incirca cinquecento esemplari.
All'uscita saliamo in sella alle nostre biciclette, lasciandoci alle spalle la Baron's High School e dirigendoci verso il Billy's restaurant. Il nostro posto preferito. Ci sediamo al nostro solito posto e ordiamo quattro frappé.
"Siete state inviate per il Prom?" domanda la biondina al mio fianco.
"No" risponde Charlotte, risucchiando il liquido dal bicchiere.
"Neanch'io - dice delusa Sam - tu, Emily?"
"No, ma nel caso caso avrei rifiutato." Dico in tono deciso.
Non mi sarei mai e poi mai prestata a questi eventi mondani. In passato i balli erano occasioni per fare conoscenza e scambiarsi opinioni, invece oggi non sono altro che un modo per ostentare il proprio status sociale.
"Sei sempre la solita guastafeste, Emily." mi dice Lucy.
"Che cosa posso farci se non mi piacciono i balli, Lucy - sistemo una ciocca dietro l'orecchio - tu sei stata invitata?"
"Sì, andrò con Peter." risponde, facendomi l'occhiolino.
Quasi mi strozzo a sentire il nome di quel ragazzo. Uno studente con più testosteroni che cervello. Alto, biondo, occhi azzurri e quaterback della squadra di football. Insomma il solito ragazzo stereotipo.
"Chi? Quel pallone gonfiato di Peter Mckennan?" dico, guardandola seriamente.
"Sì"
"Dovresti ripens-"
Prima che possa terminare la frase, una ragazza afroamericana si avvicina al nostro tavolo con una pila di volantini di tutti i colori. Il suo corpo snello è avvolto da un vestito arancione e ai piedi indossa un paio di Dottor Martens bianche - con questo caldo!. Lascia a ognuna di noi un foglietto e passa al tavolo successivo. Prima che possa terminare il suo lavoro, Billy la raggiunge.
"Hey, Marshall! Quante volte te lo devo ripetere che in questo locale è vietato fare voltantinaggio?" domanda infervorato Bill.
Marshall si posiziona di fronte a lui e lo guarda dritto negli occhi.
"Lo faccio per una buona causa, Bill."
Prende uno dei volantini e lo sbatte sul bancone del bar, prima di uscire dal locale. L'ultima cosa che vedo sono le sue treccine colorate ondeggiarle sulle spalle.
"Che ragazza prorompente." commento.
"Sì, decisamente." fa eco Sam.
Sollevo uno dei volantini e leggo il testo in esso contenuto.
WOMAN POWER CLUB
Siete tutti invitati a partecipare al nostro piccolo esprimento sociale.
Una discussione sui diritti delle donne e sulla loro posizione all'interno della società.
Vi aspettiamo numerosi!
Sabato 13 giugno alle ore 9 p.m.
Victoria street,14 Wood Town.
Una discussione sui diritti delle donne? Davvero molto interessante. Non posso assolutamente perdermelo.
"Hey, ragazze, perché non partecipiamo?" le guardo con un certo entusiasmo.
"A cosa?" chiede curiosa Charlotte.
"A questo incontro." punto un dito sul volatino davanti a lei.
"Sei impazzita spero? Quel giorno c'è il Prom. - mi dice Lucy, guardandomi con ironia - non posso, tesoro."
"Anche noi due passiamo. Io devo andare a trovare mia cugina Megan e Charlotte deve aiutare sua nonna con il giardino." dice Sam controllando il cellulare.
"Allora andrò da sola." dico, finendo il mio frappé al cioccolato. Mi alzo dalla sedia e metto lo zaino in spalla, lasciando tre dollari sul tavolo.
"Ci vediamo lunedì." dico, salutandole.
Quando esco dal locale, noto che la ragazza dei volantini, Marshall, non è ancora andata via, così mi avvicino a lei, schiarendomi la gola. Lei si gira e mi scruta dalla testa ai piedi con circospezione.
Forse penserà che sono una stalker?
"Dimmi, cara."
Il tono della sua voce è dolce al contrario della sua espressione corrucciata. Lei continua a osservarmi in attesa di una mia risposta.
Cerco di pronunciare qualche parola, ma dalla mia bocca non esce nulla.
"Se vuoi parlami bene, altrimenti me ne vado."
Avanti Emily parla!
"Ehm...Vorrei partecipare al tuo incontro - le mostro il volantino - posso oppure sono ammessi solo gli studenti universitari?"
Che domanda del cavolo! È naturale che sia rivolto a tutti,no?
"Ma certo! Non è un club esclusivo. - risponde, sorridendomi - come ti chiami?"
"Emily. Emily Black."
"Piacere, Emily. Io sono Marshall Jenckins."
Allunga la mano verso di me e io la stringo con gioia.
"Allora ci vediamo sabato."
Sale sulla sua moto e va via sfrecciando. Io rimango sul ciglio della strada, mentre la vedo sparire nella penombra della sera.
Ciao a tutte ☺️☺️☺️
Simpatica Marshall ✌️✌✌
Trovate la sua foto nella pagina WHO?
Alla prossima 🙈🙈🙈
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