Un giorno come tutti o forse no ? 🌸
I've been tryna call
I've been on my own for long enough
Maybe you can show me how to love, maybe
I'm going through withdrawals
You don't even have to do too much
You can turn me on with just a touch, baby
I look around and
Sin City's cold and empty
No one's around to judge me
I can't see clearly when you're gone
Blinding lights, The weeknd
Arrivo al lavoro prima del solito. Come tutti i giorni, ripongo i libri al loro posto, invio le email e catalogo i nuovi volumi. Verso le nove, arrivano gli studenti universitari e le scolaresche.
Le ore trascorrono tranquille, fino a quando la direttrice Schulzmann non mi convoca nel suo ufficio. È una donna molto avanti con l'età, anche se non si direbbe dal suo aspetto. Da quando la conosco, l'ho vista indossare sempre e solo giacca, camicia e gonna di colori diversi a seconda dell'occasione e con i capelli argentei raccolti in un elegante chignon. Si occupa della biblioteca di Creek Point da più di vent'anni e propone sempre nuovi progetti, cercando di coinvolgere i più giovani nella lettura di libri di ogni genere. È grazie a lei se ho intrapreso la carriera di bibliotecaria. Quando varco la soglia del suo ufficio, la trovo con una scatola di biscotti tra le mani -accanto alla finestra che si affaccia sull'ingresso della biblioteca-.
"Buongiorno, Emily. Vuoi un biscotto alla cannella e zenzero?" chiede con gentilezza.
"No, grazie. Perché voleva vedermi? Qualche nuovo progetto?" domando sorridendo.
Poggia il contenitore con i biscotti sulla scrivania e mi invita ad accomodarmi.
"Ho saputo che ieri sei andata al ballo di beneficenza dei Jackson."
Sento il corpo paralizzarsi. Cerco di respirare lentamente per non entrare nel panico. Non può sapere nulla di quello che è successo. È impossibile.
La guardo con decisione e annuisco.
"Bene, sei riuscita a parlare con Rose?"
"Purtroppo no." rispondo.
"Peccato, ma non importa perché oggi verrà suo figlio." dice sorridendomi.
"Chi? Ben?"
"No, Jason Jackson."
"Perché lui? Da quello che so il suo campo è la psichiatria. Ha deciso di cambiare professione? Da dottore a filantropo?"
Rido.
Non ho mai incontrato Jason di persona. Le poche cose che conosco sul suo conto me le ha riferite Sam. A quanto pare, dopo aver terminato gli studi, ha lasciato Creek Point per lavorare in una clinica privata a New York. È un dottore molto stimato e rispettato nell'ambito della psichiatria. Qualche anno fa, ha aiutato la polizia in un importante caso di pedofilia.
"Certo che no, ma sua madre ha dovuto cancellare il nostro appuntamento per un impegno urgente. Arriverà nel pomeriggio." dice con una nota di disappunto.
"Va bene."
"Perfetto. A dopo, Emily." mi dice lei.
Saluto la Schulzmann e torno al lavoro.
Durante la pausa pranzo, vado al Billy's restaurant per incontrare le mie amiche.
Le trovo sedute al nostro solito tavolo. Ordiniamo la specialità della casa: il Twinky Stinky. Si tratta di una zuppa di pesce e verdure, molto leggera e salutare. Ho quasi terminato il piatto quando Lucy ha la brillante idea di raccontare tutto quello che è successo al ballo. Il mio stomaco si chiude, metto da parte il piatto e cerco di restare calma. Perché tutti vogliono parlare di quel dannato ballo!Non ci sono altri argomenti?Prima la Schulzmann e adesso Lucy.
"Allora, Emily, perché sei scappata dal ballo? Hai incontrato il tuo principe azzurro?"
Sbuffo e incrocio le braccia. Guardo Lucy e le altre ragazze. Tutte aspettano una mia risposta. Non mi piace mentire alle mie amiche, ma non posso dire loro la verità.
"No, ero stanca e sono tornata a casa."
Sembrano convinte della mia risposta così Lucy riprende a raccontare della festa.
Alle tre ritorno al lavoro e mi preparo per affrontare l'incontro con il Dottor Jackson. Sono davanti al computer, quando squilla il telefono.
"Biblioteca pubblica di Creek Point, come posso aiutarla?"
"Ciao, Emily, sono la direttrice Schulzmann. Purtroppo non riuscirò ad arrivare in tempo. Potresti occuparti da sola del signor Jackson?"
Ci mancava solo questa!
"Nessun problema. Quando dovrebbe arrivare?"
"Fra cinque minuti, ho fiducia in te, Emily." dopo aver detto queste poche parole, chiude la chiamata.
Perfetto. Oggi non è proprio la mia giornata. Con tutta la forza che mi resta, vado verso l'ufficio principale. Per ingannare l'attesa, prendo uno dei biscottini. L'accostamento dello zenzero e della cannella è perfetto - forte e deciso. Sto mangiando il terzo biscottino, quando bussano alla porta.
"Avanti" grido con la bocca piena.
Giro la poltrona per finire di deglutire l'ultimo pezzo di biscotto.
"Come posso aiut-" nel momento in cui faccio ruotare la poltrona, resto scioccata dall'uomo che mi ritrovo di fronte. È lui. Il mio incubo. Jason è fermo vicino alla porta. Oggi indossa un pullover blu, jeans neri e un cappotto grigio. Il maglione definisce in modo perfetto i suoi muscoli. Il ricordo delle sue mani che stringono i miei polsi, è ancora vivo nella mia mente. Il terrore che ho provato, la sensazione di essere una preda caduta nella trappola del predatore e poi i suoi occhi. Quei due smeraldi che ispirano forza e tenacia ma anche una profonda compassione.
"Ciao, Emily, ti sei intrufolata anche qui?" le sue labbra si piegano in un sorriso.
"No. - sussurro - Come hai fatto a trovarmi?"
"Se vuoi sapere la verità, ho un incontro con la direttrice della biblioteca." dice guardandomi con occhi seri e profondi.
"Aspetta, tu sei il dottor Jackson? - annuisce - non è possibile, stai mentendo."
"È la pura verità e tu sei l'assistente di Eliza?" domanda.
Nessuno chiama la Schulzmann per nome, nemmeno io. Devono conoscersi da molto tempo.
"Sì"
"Sono contento di saperlo, perché da oggi in poi passeremo molto tempo insieme, Emily." mi dice in tono sarcastico.
"Perché?"
Un brivido corre lungo la mia schiena.
"Perché tu sarai la mia Bunny."
La sua Bunny? Che cosa vuol dire? È pazzo.
"Tu sei completamente folle. Non voglio essere la tua Bunny, quindi esci immediatamente da questa stanza." urlo.
Jason deve essere completamente fuori di testa.
"No, Emily. Io ti voglio" mi dice in tono sicuro e deciso.
Chiude a chiave la porta e viene verso di me.
"Quando sono tornato nella stanza e non ti ho visto più, sono quasi impazzito. Volevo distruggere tutto. Non riuscivo a smettere di pensare ai tuoi occhi blu, alla tua pelle chiara e ai tuoi capelli corvini. Mi sono detto che avrei fatto di tutto per ritrovarti, Emily, ma il fato ha voluto farci rincontrare."
Siamo così vicini che i nostri corpi quasi si sfiorano. Sento il calore della sua pelle e il profumo fresco della sua acqua di colonia. Devo allontanarmi, subito. Spingo di lato la poltrona e cerco di fuggire, ma due braccia muscolose avvolgono la mia vita.
"Dove credi di andare, Emily?" sussurra.
"Fuori di qui!"
Tento di svincolarmi dalla sua presa, ma è troppo forte. Non posso fare nulla. Quando smetto di lottare, affonda la faccia nell'incavo del mio collo.
"Profumi di lavanda" dice con voce roca.
Con un unico gesto gira il mio corpo e mi guarda negli occhi.
"Sei bellissima, non puoi immaginare quante cose vorrei farti in questo momento."
La sua mano sfiora la mia guancia e la sua bocca si schianta sulla mia. È un bacio duro ed esigente, quasi possessivo. Sono sconvolta e rapita. Le nostre lingue iniziano una danza selvaggia. Perdo il senso dell'orientamento. Nessuno mi aveva mai baciata così. Mi spinge contro la scrivania e si posiziona tra le mie cosce. Dannazione, perché ho indossato la gonna oggi?. È come se avesse il disperato bisogno di dimostrarmi qualcosa. Che sono sua e di nessun altro. Le sue mani scivolano giù dalla mia vita per andare ad afferrare i fianchi.
"Sei una ragazza molto cattiva, Emily Black."
Riprende a baciarmi con ancora più impeto. Questo è quello che definirei il paradiso, l'estasi di un attimo quasi infinito.
Quando decide di porre fine al bacio, il mio corpo è completamente in fiamme e le mie labbra gonfie per l'eccitazione.
"Hai un sapore buonissimo."
Ha le pupille dilatate e lo sguardo puntato su di me. Non so che cosa dire o fare. Apro la bocca e non esce nulla.
"Ci vediamo presto, Bunny."
Apre la porta e scompare.
"Allora, Emily, come è andato l'incontro con il Dottor Jackson?" chiede la Schulzmann.
"Direi molto bene - le dico guardando fuori dalla finestra, per evitare di mostrale tutto il mio imbarazzo - Potrei chiederle una cosa?"
"Certo, cara."
Recupero dentro di me il coraggio necessario a formularle la domanda, che mi tortura da quando Jason ha lasciato l'ufficio.
"Lei conosce da molto tempo i Jackson?"
"Certo, io e Rose siamo amiche dai tempi dell'università. Abbiamo condiviso così tante esperienze insieme - sospira - poi ha incontrato Patrick, l'amore della sua vita, ed è cambiato tutto."
"Perché?" le chiedo incuriosita.
"Perché ha dovuto prendersi cura del figlio di Patrick, Jason. Era un bambino molto problematico."
Non volendo andare oltre, ritorna a lavorare sul suo computer e io alla mia postazione.
Al termine della giornata, rientro a casa. Accendo lo stereo e inserisco Chopin. Faccio una doccia e preparo la cena. Per questa sera solo pollo e curry. Quando ho finito, mi sdraio sul divano e ripenso a quello che la Schulzmann ha detto su Jason. Era un bambino problematico. Forse ha subito un trauma e ciò potrebbe spiegare il suo comportamento possessivo.
La stanchezza prende il sopravvento, chiudo gli occhi e sogno mia madre e mio padre.
Vi è piaciuto il bacio tra Emily e Jason?
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