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Punzer World (parte uno) (in revisione)


Turn around

Look at what you see

In her face

The mirror of your dreams

Make believe I'm everywhere

Hidden in the lines

Written on the pages

Is the answer to a never ending story

Never ending story, Limahl ( Stranger Things - Dustin & Suzie )


"Jason, mi dispiace per tua madre." dico con voce afflitta.

 Deve essere stato terribile perdere una persona cara a una età così giovane. Lui non sa quanto io comprenda il suo dolore e non dovrà mai saperlo.

"Grazie per la tua comprensione." dalla sua voce traspare un velo di tristezza. 

Devo assolutamente fare qualcosa per tirarlo su di morale. Anche se lo odio per il suo comportamento, non posso vederlo in questo stato.

"Perché non andiamo dove avevi programmato di portarmi" cerco di nascondere il dolore per la sua perdita dietro un sorriso.

"Sei sicura? Che cosa farai con Becky?" quei due smeraldi splendenti mi guardano con una certa apprensione.

"Non preoccuparti, scriverò a Charlotte."

A conferma delle mie parole estraggo il cellulare dalla tasca sinistra della felpa e mando un messaggio alla mia amica.

Io: Hey, potresti andare a casa mia per controllare Becky.

Charlotte: Ciao Emily, tutto bene? Che fine hai fatto ieri sera? Certo, dove trovo le chiavi?

Io: Sì, sto bene. Sono tornata a casa. Le puoi trovare sotto il tappeto.

Charlotte: Va bene...ma voglio delle spiegazioni domani. Ultimante scappi un po' troppo.

Io: Scusa mi farò perdonare 😊

Ho mentito un'altra volta. Ormai sta diventando una abitudine.

"Fatto, possiamo andare." scendo dal letto e indosso le scarpe. Esco dalla stanza e mi dirigo di nuovo verso la reception. In quel momento mi rendo conto di non avere la carta di credito con me. Cavolo, ho lasciato la borsa in auto.

"Qualche problema signorina?" chiede l'adetta alla reception sistemandosi gli occhiali rossi sul naso "no, devo prendere la mia bors-" non ho neanche il tempo di terminare la frase, che Jason tira fuori la sua carta platino della America Express e la porge alla donna. Ma chi si crede di essere ? Il mio benefattore ?.

"Jason, che cosa fai?" sibillo "non ho bisogno della tua carità." stringo le mani a pugno.

"Non esagerare, Emily, quello che ti è successo, è stata tutta colpa mia." sospira.

"Va bene" dico senza aggiungere altro.

Esco dal pronto soccorso ancora traballante e vado verso la macchina. Appoggio la schiena contro lo sportello e alzo la testa. È sera ormai e nel cielo risplendono migliaia di stelle. Questo è uno dei vantaggi di vivere a Creek Point, oltre ad essere lontana dal caos delle grandi metropoli e avere uno dei più bassi livelli di smog, la sera è possibile vedere un cielo limpido di stelle.

"Andiamo Emily" caccio un urlo e cado con il sedere per terra. Uno di questi giorni mi verrà sicuramente un infarto a causa sua.

"Sei impazzito per caso?" dico alzandomi da terra "dillo che vuoi uccidermi così la facciamo finita subito " mi avvicino a lui e incrocio le braccia.

"Non è colpa mia se hai la testa fra nuvole" sorride in modo beffardo.

"Non è vero" ringhio.

"Invece sì" 

"Smettila" controbatto sempre più arrabbiata.

"Che cosa mi faresti se non volessi farlo?" le sue morbide labbra sono a un soffio dalle mie. Bacialo Emily. Bacialo. Bacialo. Ma che cavolo sto pensando? Emily riprendi il controllo di te stessa.

Mi giro e salgo in macchina. Prendo la borsa dal sedile posteriore e metto il cellulare dentro. Subito dopo Jason si siede al posto di guida e fa partire l'auto. Devo assolutamente ricordarmi di farmi ridare le chiavi.

"Dove andiamo?" 

"Al Punzer World"

"Dove scusa?" chiedo confusa.

"Al Punzer World è una sala giochi che si trova a Wood Town - spiega - vedrai ti piacerà."

Detto questo, la sua attenzione ritorna a focalizzarsi sulla strada, mentre io decido di riposare un po' prima di raggiungere il misterioso Punzer World.

Quando aveva detto sala giochi, pensavo intendesse un posto pieno di slot machine, invece mi ritrovo catapultata nei mitici anni ottanta, anzi in una puntata di Stranger Things. Sento la colonna sonora della serie risuonarmi nelle orecchie. Fantastico. Sono troppo contenta.

L'esterno della sala giochi è costituito da vetrate trasparenti e un tetto di metallo con un' insegna blu al neon a intermittenza Punzer World.

"Entriamo?"

"Certo" rispondo entusiasta.

Con la mano intrecciata alla sua, solchiamo l'ingresso. Un mix di odori pervade le mie narici, facendomi venire l'acquolina in bocca. Sicuramente deve esserci anche un ristorante.

"Da dove cominciamo?" chiede Jason impaziente "lì c'è il ristorante" con il dito della mano sinistra indica un punto in fondo alla sala "mentre da questa parte" sposta il braccio verso di me "trovi tutti i videogiochi" sembra eccitato come un bambino che scarta il regalo di Natale.

"Non saprei - dico indecisa - scegli tu."

"Forse è meglio andare prima al ristorante, devi avere molta fame."

Effettivamente è da questa mattina che non mangio nulla, così annuisco e lo seguo verso il ristorante. È quasi tutto pieno, ma riusciamo comunque a trovare posto in fondo. Ogni postazione è formata da un tavolino di metallo con due sedie. Poco dopo arriva una ragazza con capelli rossi a caschetto e un vestitino da marinaio con capellino coordinato. Ci porge i menù con gesto quasi teatrale.

"Che cosa vi porto?" dice picchiettando la matita sul blocchetto delle ordinazioni. Questa ragazza mi sta dando sui nervi.

"Un hamburger con patitine speziate e acqua." dice Jason porgendole il menù.

"Alette di pollo piccante, patatine e acqua."

"Bene, le vostre ordinazioni arriveranno fra dieci minuti." sorride e va via sfrecciando sui monopattini.

"Ma quanti anni hai?" chiedo scherzando "Una sala giochi? Non è da bambini?"

"Rispondendo alla tua prima domanda, ho trentotto anni e no non è da bambini." risponde con tono quasi serio.

"Io ho venticinque anni e mi limito a guardare la serie di Stranger Things su Netflix." dico giocando con il portatovaglioli.

"Sembri molto più giovane" allunga le mani sul ripiano e mi strappa l'oggetto "sai che cosa vorrei fare in questo momento?" dice leccandosi il labbro inferiore "no" sussurro "piegarti e sculacciarti su questo tavolino" le sue parole mi fanno bagnare all'istante "Jason non devi dire certe cose in pubblico" dico imbarazzata "qualcuno potrebbe sentirci."

"Non mi interessa." dalla sua voce percepisco una nota di eccitazione.

"Jason per fav-" 

"Ecco a voi ragazzi." la cameriera mette i piatti sul ripiano e va via sfrecciando.

L'odore del pollo è come un richiamo per i miei sensi e senza pensarci due volte, mi tuffo sul cibo  come se non ci fosse un domani.

"Dovresti mangiare più lentamente." mi ammonisce.

"Sono passate più di dodici ore dall'ultima volta che ho mangiato qualcosa." dico addentando un altrettanto di pollo.

Il sapore piccante della carne brucia le mie papille gustative, facendomi rabbrividire.

"Io lo dico per te." 

"Non preoccuparti sono adulta e vaccinata." dico con voce quasi stizzita.

Proprio non lo capisco il suo comportamento, un attimo prima è aggressivo e quello dopo dolce. È come se nel suo corpo esistessero due entità, un po' come il dottor Jekyll e Mr Hyde.

Forse siamo matti tutti e due.

"Emily" schiocca le dita davanti ai miei occhi "Ci sei?" 

"Sì" prendo un'altra aletta e la divoro in meno di cinque secondi.

Se vado avanti così, finirò nei Guinness dei primati.

"Perché non mi parli un po' di te?"

La mia mano resta sospesa a mezz'aria tra la bocca e il piatto. Stiamo per entrare in un terreno molto pericoloso.

"Che cosa vorresti sapere di preciso?" chiedo sulla difensiva.

"Parlami della tua famiglia"

Bingo.

Signore e signori facciamo un forte applauso all'uomo dell'anno Jason Jackson e per la sua domanda da un milione di dollari.

Ma stiamo scherzando? Tra tutti gli argomenti possibili proprio questo doveva scegliere?

"No" rispondo secca.

"Perché?" insiste.

"Non ne voglio parlare" prendo il bicchiere con l'acqua e lo bevo tutto d'un soffio.

Dio come sono piccanti queste alette, la prossima volta ordinerò dei nuggets.

"Puoi parlare con me, Emily."

Eccolo che ricomincia.

"Come ti ho detto una volta, io non ho bisogno dello strizzacervelli."

Spingo la sedia all'indietro e mi alzo per andare a buttare i rifiuti.

Questa storia deve finire una volta per tutte e se lui non vuole capire allora dovrò usare le maniere forti.

Salve a tutti !!!

Se siete arrivati fino a questo punto, allora vuol dire che la storia vi sta piacendo!!!

Lasciate un commento e una stellina.

Grazie mille 

:-)

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