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Il ballo 🌸


I've seen that look in your eyes

It makes me go blind

Cut me deep, the secrets and lies

Storm in the quiet

Madness, Ruelle


Come promesso Sam, Lucy e Charlotte passano a prendermi. Per l'occasione ho scelto di indossare una blusa color celeste con maniche larghe e una gonna lunga nera.

Prevedo che la serata sarà un disastro, ma raccolgo tutta la mia forza e salgo in auto. Le ragazze si voltano e mi salutano. Charlotte è al volante e Sam è al suo fianco, mentre io prendo posto accanto a Lucy. 

Tutte e tre sono vestite in modo elegante: Lucy indossa un abito color argento con una fascia nera intorno alla vita e ha raccolto i suoi lunghi capelli color miele in un elaborato chignon, Charlotte ha scelto un vestito corto color kaki con calze nere e i capelli color cioccolato le ricadono perfettamente dietro le spalle, mentre Sam ha optato per un elaborato abito rosso senza spalline con una acconciatura alla Grace Kelly.

La biondina seduta accanto a me estrae dalla borsa uno specchietto e un rossetto. Passa il cosmetico più e più volte sulle labbra, fino a quando non diventano di un rosso intenso, poi rimette tutto nella borsa e si gira verso di me.

I suoi occhi color viola scrutano il mio volto attentamente, facendomi sentire come un topolino in un laboratorio, chiuso in una gabbietta con tutti gli scienziati attorno. Dopo vari minuti di attenta analisi, la mia amica decide che ho la sua approvazione e inizia a parlare del ballo.

"Allora, Emily, sei pronta? Finalmente conosceremo di persona i Jackson, non sei entusiasta?"

"Se lo dici tu, Lucy... allora devo sprizzare di felicità" dico con poca convinzione.

Lucy è sempre stata contenta di partecipare a queste occasioni. Se all'università gli studenti organizzavano una festa, lei era sempre la prima a saperlo. 

"Dai, Emily, non tenere il broncio per tutta la serata! È un ballo di beneficenza non un rave party."

"Sì, sì, ma lo sai che non so ballare e sarò costretta a restare seduta" le rispondo guardando fuori dal finestrino. 

Perché ho accettato di andare a questo ballo? Potevo benissimo restare a casa e guardare la serie Hunters o Stranger Things, invece no, mi sono lasciata convincere dalla mia amica Sam. Sono proprio una stupida. 

"O in alternativa potresti parlare con la signora Jackson, così potrai ringraziarla della generosa donazione che ha fatto alla biblioteca" insiste Lucy.

"Non so se sarò così fortunata da poter parlare con la signora Jackson. Sarà circondata da tantissime persone e io sono solamente la bibliotecaria, non la direttrice della biblioteca" e alzo le mani al cielo. 

Per il resto del viaggio nessuna dice più una parola.

Giunte a destinazione, Charlotte consegna le chiavi della macchina al parcheggiatore e ci dirigiamo verso l'entrata della villa, si tratta di un edificio bianco a due piani. Il vialetto, che conduce all'entrata, presenta su entrambi i lati un'ampia varietà di fiori, dalle rose alle violette. Il profumo delle piante è così intenso che potrei rotolarmici dentro.

All'ingresso, quella che sembra essere la coordinatrice della serata, chiede i nostri inviti e ci lascia entrare. L'interno è ampio e luminoso, le pareti sono riccamente decorate con disegni di boschi e ninfe. Al centro della hall, una scala in stile liberty conduce ai piani superiori. Da lontano, vedo arrivare una cameriera vestita completamente di nero a eccezione di un grembiule bianco, che le circonda la vita e due alette - anch'esse bianche - intorno al collo. La domestica accompagna me e le mie amiche alla festa.

C'è solo una parola per definire la sala da ballo: magnifica. Tutto l'arredamento rispecchia perfettamente i primi decenni del ventesimo secolo, dalle tende a sbuffo al pavimento.

Sono così estasiata e rapita che quasi mi manca il respiro.

I miei occhi vagano per la sala in cerca della padrona di casa, ma come avevo previsto la signora Jackson è circondata da ospiti di diverse nazionalità e ceto sociale.

Che peccato! Sarà per una prossima volta e magari parleremo a quattr'occhi di femminismo e grandi scrittrici. Quanto sarebbe bello conoscere le sue idee.

Charlotte mi riscuote dai miei pensieri, schioccando le dita vicino ai miei occhi.

"Allora che cosa facciamo, io ho puntato già qualche ragazzo e voi?" dice prendendo un bicchiere di champagne dal tavolo del buffet.

Sempre la solita, quando vede un uomo, subito cerca di rimorchiarlo per andarci a letto. Non cambierà mai.

"È mai possibile che pensi solo a scopare? Guarda Emily, lei è così felice senza un uomo ventiquattro ore su ventiquattro." Risponde Lucy scherzando.

Che stronza! Saremo anche amiche, ma in questo momento vorrei proprio ucciderla a mani nude.

"Basta, ragazze, è ora di divertici!" Sam afferra me e Charlotte per il braccio e ci trascina in mezzo alla sala.

Le mie care e dolci amiche, che cosa farei senza di loro, sicuramente morirei di noia.

"Va bene, Sam, ma se inciampo e faccio una brutta figura sarà solo colpa tua." 

In risposta lei mette la mano sinistra sulla mia vita e intreccia la destra con la mia.

"Sei pronta?"

"Sì."

L'orchestra fa partire un valzer, io e Sam iniziamo a volteggiare.

"Brava!" mi incoraggia.

I suoi occhi color giada mi guardano con ammirazione.

Oh cara Sam, quanto ti voglio bene in questo momento! La mia piccola e impavida amica rossa.

Balliamo fino allo sfinimento e solo quando sento i polpacci doloranti, mi allontano per riprendere fiato. 

Direi che per questa sera io e la danza abbiamo chiuso.

Così esco dalla sala affollata e gironzolo per la casa.

Sì lo so, non è molto educato ma la curiosità e i muscoli indolenziti, mi spingono ad andare avanti.

Dopo aver attraversato varie stanze, mi ritrovo di fronte a una porta verde riccamente decorata con disegni di piante di ogni tipo.

Quando apro la porta rimango sconvolta dalla quantità di libri e quadri presenti nella stanza, sembra una combinazione tra una biblioteca e una galleria d'arte.

Al centro della stanza vi è un antico tavolo di legno circondato da varie poltroncine rosse.

Mi dirigo verso gli scaffali per scoprire quali libri sono presenti e con mia grande gioia trovo una copia di Orgoglio e Pregiudizio  di Jane Austen, il mio romanzo preferito.

Prendo una poltroncina e mi siedo per iniziare a leggere il libro, ma delle grida provenienti da dietro la porta, da cui sono entrata, mi impediscono di intraprendere il mio intento.

Appoggio il libro sul tavolo e mi accosto alla porta per poter capire che cosa stia succedendo. A quanto pare, un ragazzo e una ragazza stanno urlando nel corridoio.

"Polly, non puoi continuare a comportarti così!" urla lui sbattendo una mano sulla porta.

"A te che cosa importa di quello che faccio, Ben! Sono adulta e posso fare quello che voglio!"

Ora sono troppo interessata, i figli dei Jackson stanno litigando in modo violento nel bel mezzo di una festa.

"Sarai anche adulta, ma ti comporti come una bambina!" 

Quando cerco di capire di più, una terza voce interviene nel discorso, mettendo fine ad ogni mio proposito.

"Smettetela! L'unico che si comporta da adulto in questa situazione sono io e a meno che non vogliate essere puniti severamente, vi consiglio di tornare alla festa e intrattenere gli ospiti, avete capito?"

"Sì."

"Va bene."

Oh Dio, e adesso cosa faccio? Potrei nascondermi sotto al tavolo oppure uscire fuori e inventare delle scuse. Ma ormai è troppo tardi, la porta si apre e mi ritrovo due occhi verde smeraldo puntati addosso.

L'uomo che ho di fronte deve avere più di trent'anni, il suo viso sembra stato scolpito nel marmo e i suoi capelli neri lo fanno assomigliare a un dio degli inferi, ma ciò che mi colpisce di più sono le sue braccia e il suo petto ampio. L'uomo avanza con passo felpato e mi afferra il braccio. 

"Chi diavolo sei tu? Che cosa fai qua dentro? Sei una ladra? Rispondimi!" 

Tento di svicolarmi, ma la sua presa è troppo forte.

"Io non sono una ladra, lasciami!" urlo.

Il cuore inizia a battere forte nel petto, ho paura. Il mio corpo diventa un pezzo di ghiaccio, solo una volta ho provato questa sensazione, questa folle paura.

"Davvero? E allora che cosa fai qua dentro?" Il suo sguardo è minaccioso.

"Stavo esplorando la villa e mi sono imbattuta nella biblioteca, così ho iniziato a leggere un libro quando ho sentito delle urla provenire da dietro la porta" dico con voce impaurita.

"Come ti chiami, ragazzina?" 

Che cosa ha detto questo idiota? Mi ha chiamata ragazzina? Certo il mio aspetto non è quello di una donna di venticinque anni e sono in molti a dirmelo, ma darmi della bambina è come essere insultata.

 "Come scusa?" chiedo in preda allo shock.

"Voglio sapere il tuo nome." 

Il suo volto è così vicino al mio che sento il suo respiro sulla mia bocca.

"No" 

La sua espressione torna a essere seria.

"Bene, allora chiamerò la polizia e ti farò arrestare."

Quest'uomo deve avere qualche rotella fuori posto. Non vede come sono vestita? Non indosso mica la tuta da Eva Kant.

"Con quale accusa, lettura di libri?" ribatto per nulla intimorita.

"Non provare a scherzare con me, ragazzina." I suoi occhi sono freddi come la notte.

Adesso gli tiro un pugno su quel bel visino da Adone, perché la mia sopportazione ha quasi raggiunto il limite.

 "Smettila di chiamarmi così!" urlo con tutto il fiato che ho nel corpo.

Senza che me ne accorga mi sbatte la schiena contro la porta e mi blocca le braccia lungo i fianchi. Siamo a pochi centimetri l'uno dall'altro. Lo guardo dritto negli occhi e quello che scorgo mi lascia completamente stupefatta: una profonda rabbia mista a sicurezza.

"Io chiamo i ladri come mi pare e piace, hai capito?"

"Sì" 

"Bene, ora dimmi quale è il tuo nome?"

"Emily"

"Emily come?"

"Black"

Devo uscire da questa stanza prima che la situazione precipiti. 

Cerco di liberarmi dalla sua presa e lui stringe ancora di più. Forse dovrei tentare di farlo ragionare ma prima che possa prendere una decisione, apre la porta e con la mano stretta intorno al mio braccio, mi conduce lungo il corridoio. Non so dove stiamo andando, ma sicuramente non nella sala da ballo. Il braccio comincia a farmi molto male perché la sua presa è troppo forte. Vorrei dirgli di fermarsi e lasciarmi tornare alla festa, però ho il timore di farlo arrabbiare ancora di più così resto in silenzio.

A un certo punto si ferma vicino a una porta, anche questa è decorata con dei fiori: orchidee, violette e bucaneve. La apre e mi spinge dentro. Che uomo spregevole e ignobile, come può trattare una donna in questo modo? Per di più un'ospite. Sono infuriata e vorrei urlargli contro, ma la paura prende il sopravvento quando si avvicina a pochi centimetri dal mio volto.

"Io non ho fatto niente, perché mi tratti così?" il suo viso resta impassibile.

"Se provi a scappare, le conseguenze saranno molto gravi" dice in tono brusco.

Senza aggiungere altro se ne va, lasciandomi sola. Non posso darmi per vinta devo andare via da questa casa. Decido di approfittare della situazione per esplorare la stanza e trovare una via d'uscita. Non è molto grande: al centro vi è una scrivania in mogano e una poltrona in pelle, sulle pareti sono appese delle fotografie in bianco e nero, che ritraggono tre bambini sorridenti. Dietro la scrivania, un'ampia porta-finestra si affaccia su un giardino ricco di fiori, la apro e inizio a correre verso il vialetto di ingresso dove trovo il parcheggiatore. Cerco di non sembrare una donna appena scappata da uno sconosciuto psicopatico e gli chiedo di chiamarmi un taxi.

Quando arriva, salgo su e fornisco all'autista l'indirizzo di casa. Tutta questa situazione mi ha completamente frastornato. Avvolgo le braccia intorno a me e cerco di calmare il respiro. Poco dopo il taxi si ferma di fronte alla mia abitazione, scendo e pago la corsa.

Nel momento in cui apro la porta, vengo accolta dalle rassicuranti fusa della mia piccola palla di pelo, Becky. È una gattina di colore nero di razza bobtail giapponese. Quando l'ho adottata era poco più grande del palmo di una mano. 

Becky mi segue fino in camera da letto e si raggomitola sul materasso. Ancora scossa dalla serata, faccio una rapida doccia e infilo il pigiama. Prima di addormentarmi mando un messaggio a Sam per dirle che sono andata via prima. Durante la notte ripenso a quello che è successo e agli occhi di quell'uomo.


SPAZIO AUTRICE:

Ciao a tutti!!! 🙈🙈🙈

Vi è piaciuto questo capitolo? 

Che cosa ne pensate di Emily?

Non soffermatevi e continuate a leggere, perché nulla è quello che sembra :-)



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