Follia oscura
-Sto diventando matta, papà?
-Ho paura di sì, Alice: sei matta, svitata, hai perso la testa... Ma ti dirò un segreto: tutti i migliori sono matti.
Alice in Wonderland, Tim Burton
Non tutti vivono un momento nello stesso modo, c'è chi preferisce cogliere l'attimo e viverlo e chi preferisce farlo passare per non soffrire. Ma c'è una terza categoria: quella degli indecisi. Quelli che vogliono vivere l'attimo, ma restano sempre nel dubbio o più semplicemente quelli che raccolgono solo una parte della felicità.
Non so perché e non so come, però io mi sento una di quelle persone che rientrano nella terza categoria. E non per una semplice capriccio o inezia, ma per un atroce dubbio quello di commettere un passo falso, ovvero fidarmi completamene di Jason e lasciarmi il passato alle spalle. Purtroppo una vocina nella mia testa, mi dice di aspettare e vedere come evolveranno gli eventi. Forse devo ascoltare la mia coscienza, ma la parte irrazionale e folle non vuole darle ascolto. Per il momento l'unica cosa da fare è solo una: pazientare.
Un lieve colpo di nocche interrompe il nostro contatto visivo e io approfitto del momento per ritornare a sedermi sulla comoda poltrona.
"Avanti" dice Jason in tono autoritario.
La porta si apre leggermente, mostrando la gracile figura dell'anziano maggiordomo. Benjamin.
"Signorino Jackson, il signore, la signora Jackson e i suoi fratelli sono tornati" annuncia in tono referenziale.
"Grazie, Benjamin. Fra poco scendiamo."
"Certo, signorino Jackson."
Benjamin fa un lieve inchino ed esce dalla stanza, chiudendo la pensante porta dietro di sé.
Mi è sempre piaciuto osservare il comportamento delle persone: il vecchietto che sorseggia la sua tazza di caffè, mentre sfoglia svogliatamente il giornale, la cameriera con il suo finto sorriso per celare la sua stizza verso il cliente, gli impiegati oppressi dal lavoro, dal capo e dalla società, i volti dei passati nella metro contornati da mille preoccupazioni. Potrei andare avanti all'infinito.
Osservare è un po' come entrare nella vita di una persona, come aprire il vaso di Pandora. Sai che non è giusto farlo, ma la tentazione è forte. E qui torniamo a Jason. È già la seconda volta, che assume un tono freddo e distaccato nel sentire nominare i suoi genitori o in particolare la sua matrigna. Forse il loro rapporto non è molto cordiale. Ma d'altronde non è così che funziona, quando una persona cerca di sostituirsi a un'altra?
Jason si siede dietro alla scrivania e sul suo volto compare un profondo cipiglio. Scruto il suo aspetto ancora per un po', prima di intraprendere un nuovo discorso con lui.
"Che cosa succede, Jason?" domando d'impulso.
I suoi occhi verdi non mi guardano più con calore, ma con un lieve accenno di rabbia.
"Pensavo di avere più tempo, ma a quanto pare no" sospira con frustrazione.
"Non riesco a capire, Jason" esclamo perplessa.
"Non c'è nulla da capire, Emily" sibilla.
Detto ciò afferra uno dei fascicoli sulla scrivania e lo sfoglia senza un particolare interesse, prima di lanciarlo contro la finestra e far sparpagliare il suo contenuto sul pavimento. A quanto pare, la situazione deve essere molto più grave di quanto sembri o almeno credo. Così tento un nuovo approccio.
"Ti va di parlarne?" chiedo con cautela.
"Adesso abbiamo invertito i ruoli, Emily?" domanda con malcelato disprezzo.
"No - rispondo con calma - però anche tu hai bisogno di aiuto" sospiro.
Mi alzo nuovamente dalla poltrona per avvicinarmi a Jason. In pochi passi lo raggiungo e mi posiziono di fronte a lui, sedendomi sul bordo della scrivania. L'emozioni sul suo volto passano dalla rabbia allo sconforto, fino alla sorpresa.
"Una volta mi hai detto di parlare e confidarmi con te, quindi io ti chiedo di fare lo stesso, Jason" esclamo con tutto il coraggio che ho nel corpo.
"Non mi sembra che tu abbia detto un granché."
"Certo, non mi hai lasciato il tempo di parlare" ribatto, incrociando le braccia indignata.
Un sorriso malizioso contorna il suo viso, così schiarisco la voce e riprendo a parlare.
"Potremmo fare un patto" affermo in tono deciso.
"Di che genere?" domanda con una certa curiosità.
"Io mi confido con te e tu fai lo stesso con me. Mi sembra equo, no?"
Lui ci pensa un po'. Lo vedo appoggiare due dita affusolate sulle labbra carnose e aggrottare la fronte, poi i suoi occhi scattano verso di me.
"Va bene, ma a una condizione" proferisce in tono autoritario.
"Quale?" chiedo con un po' di diffidenza.
"Dovremo essere onesti l'uno con l'altro" sentenzia.
L'onestà può avere molti significati. In alcuni casi può aiutarti e in altre situazioni può condannarti a pagare un prezzo molto alto. Quante volte ho visto nei film e ho letto nei libri di personaggi, che confessavano le loro verità, per poi pentirsene amaramente. L'onestà ti distrugge e annichilisce, ma è pur sempre una liberazione. Una sorta di espiazione. Nel mio caso, so già, quale sarà la risposta. Sarò condannata per quello che ho fatto in passato.
Questi pensieri mi fanno rabbrividire, tanto che mi stringo ancora di più nel mio maglioncino nero, per scacciare via quelle preoccupazioni.
"Che cosa intendi dire, Jason?" esordisco.
"Mi riferisco alle nostre vite passate, come anche ai nostri sentimenti" esclama, guardandomi dritto negli occhi.
"Jason, io non pr-"
Non riesco a finire la frase, perché lui posa un indice sulle mie labbra per zittirmi.
"Non dire nulla adesso" mi dice in tono di rimprovero.
Si alza dalla poltroncina in stile vittoriano, per avvicinarsi pericolosamente al mio viso. Il suo respiro caldo sfiora la mia pelle, scatenando emozioni contrastanti in tutto il mio corpo. Perché deve farmi questo effetto? Perché deve provocarmi in questo modo?
Le sue mani si posano ai lati del mio bacino e la bocca peccaminosa si avvicina a un soffio dalla mia. Trattengo il respiro, quando mi sfiora appena le labbra, per poi scendere lungo la curva del collo e lasciare un piccolo bacio. Quei pochi secondi bastano a lanciare delle scosse al mio addome.
"Il tuo profumo mi manda fuori di testa" sussurra.
Vorrei dirgli che è lui, quello che mi manda fuori di testa e non il contrario. E invece non pronuncio neanche una parola, lascio che mi guardi, mi esplori e mi divori con quelle due foreste oscure. Qualche mese fa, Lucy mi ha parlato di un articolo, che ha pubblicato su una importante testata giornalistica di New York. Dato che non ha un contratto fisso, ma lavora come freelance, ha molta libertà. Quando scrive un nuovo pezzo, mette tutta se stessa e anche questa volta non è stata da meno. È partita per un viaggio di due settimane in Amazzonia e ha passato del tempo con le popolazioni indigene del luogo, per raccontare al mondo esterno i pericoli, che ogni giorno sono costrette ad affrontare, ovvero le minacce delle grandi multinazionali. Mi ha raccontato che un pomeriggio lei e Halan, un suo amico esperto del luogo, hanno avuto un quasi-incontro ravvicinato con un animale molto pericoloso: un giaguaro. Inizialmente, si è spaventata, perché la creatura era a meno di duecento metri da loro, però poi sono riusciti a trovare un riparo e ad ammirare l'animale in tutta sicurezza. Ha confessato di essere rimasta affascinata dalla sua forza e dalla sua grazia, dai suoi movimenti studiati nel cacciare la preda, ma soprattuto dai suoi occhi enigmatici e profondi. Ed è proprio così, che definirei quelli di Jason.
"Sei un uomo ingordo, Jason" dico, infrangendo il momento.
"Lo so, ma solo di te" aggiunge con un ghigno malizioso.
Si stacca per farmi alzare dalla scrivania e lasciarmi un po' di spazio. Lui si risiede sulla poltroncina, appoggiando con eleganza i gomiti sui braccioli e accavallando le gambe muscolose. Mi scosto di pochi centimetri dalla scrivania e faccio qualche passo verso la finestra contornata da ampie tende blu. Fuori, il cielo è coperto da minacciose nuvole grigie e una lieve pioggerellina bagna l'ampia varietà di piantine del giardino, poi qualcosa cattura la mia attenzione. È strano da descrivere e anche un po' buffo, ma quello che vedo è un piccolo coniglio grigio che saltella con disinvoltura tra i fiori. La scena è così ironica che mi scappa una risatina. Magari cerca la sua Alice?
La bestiolina dopo aver saltellato per un po' qua e là, mangia qualche stelo d'erba in tutta tranquillità e senza alcun timore di essere catturata da qualche predatore. Terminato il suo pasto, si dirige verso il fondo del giardino, per poi scomparire dietro a un alto muro di erba.
"Cosa c'è che ti fa tanto ride?" domanda, affiancandomi e appoggiando il suo ampio petto contro la mia schiena.
"Un coniglietto è appena scomparso dietro quel muro d'erba" rispondo, voltando la testa e guardandolo negli occhi.
"Intendi il labirinto?"
Le sue possenti braccia avvolgono completamente il mio piccolo busto, riscaldandomi in poco tempo.
"Quello è un labirinto - dico sbalordita - ho sempre voluto vederne uno da vicino. Da piccola immaginavo ci fossero nascosti passaggi segreti o cose simili."
"Se vuoi, posso mostrartelo la sera di Natale" propone.
La mia felicità si spegne come la fiamma di una candela, quando mi rendo conto di quello che mi sta chiedendo. Un'altra festa, un altro ballo, un'altra seccatura.
"Non parteciparò a un'altro ballo, Jason" sibillo.
I suoi muscoli si contraggono e irrigidiscono. Le sue braccia si stringono di più intorno a me.
"Perché?" domanda in tono freddo e distaccato.
"Non mi piacciono" sentenzio in tono un po' brusco.
Improvvisamente, qualcosa cambia nel suo comportamento. Lo sento sospirare e allenatare la presa sulle mie spalle, prima di farmi girare dalla sua parte. I lineamenti del suo volto sono ancora un po' duri, ma qualcosa nelle sue iridi mi fa capire che comprende le mie paure.
"Ti prometto che questa volta sarà diverso."
"Come?" chiedo scettica.
"Perché ci sarò io al tuo fianco."
La sua affermazione mi turba e prima di poter ribattere con altre argomentazioni sul mio rifiuto a non voler partecipare alla festa, lui pronuncia le fatidiche parole.
"Perché non riprendiamo, da dove avevamo interrotto la nostra conversazione sulla tua famiglia?
Ed ecco che ricomincia la mia nuova discesa verso il baratro e questa volta andrò fino in fondo.
Ciao cara lettrice e caro lettore!!! ^^
Che cosa ne pensate del capitolo?
Fatemelo sapere nei commenti :-)
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