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Before


Le cose dolci da gustare si dimostrano amare da digerire.

William Shakespeare


"Quale è la nostra prossima tappa?" chiede Jason, depositando l'ultima scatola di lanterne all'interno della Jeep.

"La pasticceria Cukier suszony. Dobbiamo ritirare i Paczki " rispondo, aiutandolo a fare spazio all'interno del veicolo per il prossimo carico.

"Bene. Non perdiamo tempo e andiamo" mi comunica in tono perentorio.

La pasticceria polacca, rispetto al Yi Shu, è poco distante dal luogo in cui abbiamo parcheggiato la macchina, quindi non impieghiamo molto tempo a raggiungerla. Fin da subito il profumo inconfondibile dei dolci polacchi colpisce il mio olfatto, facendo brontolare il mio stomaco. Il negozietto dall'aspetto antico e classico è stato fondato nel 1926, come si evince dall'insegna in stile retrò che risalta sulla vetrina. 

Dietro quest'ultima - per attirare i clienti golosi - sono esposte diverse varietà di dolci, come il Chalka o il Challah polacco - brioche al burro -, il Babka - dolce realizzato con cioccolato fondente e cannella -, il Sernik - torta di ricotta -, il Piernik o pan di zenzero Polacco, il Makowiec - dolce ripieno di una crema ai semi di papavero - e il Karpatka - torta alla crema - e vi è anche un piccolo spazio dedicato a delle forme particolari di pane. Spingo la porta verso l'interno e vengo sopraffatta, investita e inebriata dal profumo di zucchero, cannella e cioccolato. All'interno dell'esercizio, vi sono due tavolini e tre scaffali ricolmi  di prodotti da forno tipici della Polonia. Sono talmente invitanti dal punto di vista visivo e olfattivo, che farebbero capitolare anche il più crudele dei re e dei dittatori.

Sentendo il campanello suonare, un uomo basso e rotondetto con un sorriso genuino stampato sul viso, si volta nella nostra direzione. Abbandonando la sua attività, il signore concentra tutta la sua attenzione su di noi.

"Buongiorno, sono il signor Piotr Bachinsky. Come posso aiutarvi?" domanda.

Ci avviciniamo alla cassa, dietro la quale si trova il simpatico signor Bachinsky.

"Buongiorno, abbiamo effettuato una prenotazione e dobbiamo ritirarla" dico, cercando la fattura dell'ordine, che Polly mi ha inviato insieme alla lista, all'interno del mio telefono.

"Ecco. Questa è la ricevuta" dico, mostrandola al proprietario del negozio.

Il sorriso si allarga ancora di più sul volto del signor Bachinsky, facendo risaltare i suoi folti baffi scuri e le simpatiche fossette sulle sue guance.

"Capisco. Siete i Jackson" afferma l'uomo.

"Esattamente" replica Jason.

"I Paczki alla prugna saranno pronti fra qualche minuto, mentre i Makowiec devo ancora impacchettarli. - annuncia il pasticcere - Nel frattempo, vorreste assaggiare uno dei miei dolci speciali?"

"No, la ringrazio" rispondo, declinando la gentile offerta.

"Vorrei assaggiare una fetta del suo speciale Piernik" interviene Jason.

"È il suo giorno fortunato signor Jackson, perché ne ho appena sfornato una teglia intera." 

Terminata la frase l'uomo scompare in cucina, nel retro bottega, per recuperare la teglia con i dolci.

"Perché l'hai fatto, Jason?" chiedo in tono contrariato.

"Perché è un dolce che mi fa impazzire e voglio fartelo assaggiare. Lo conosci?" dice, inchiodandomi sul posto con il suo sguardo da tigre.

"Sì."

"Perfetto. Così sentirai e vedrai la differenza tra quello tradizionale e quello del signor Bachinsky" aggiunge.

Perché deve puntualmente comportarsi in questo modo? E perché io devo sempre reagire in questo modo? Che cosa c'è che non va in me? Ho sempre respinto gli uomini come lui. Ogni volta. Ogni dannata volta. Tuttavia questo dottore ha qualcosa che mi manda fuori dai binari e io non riesco mai a rientrarvi in tempo. M'inganna con il suo modo di fare, con la sua scaltrezza e con il suo profumo. D'altronde lui è una bestia selvaggia, ma non in senso negativo e io non sono una preda stupida, perché sò quale sarà il mio destino e sono in grado di tenerlo a bada, trovando la via migliore per fuggire il più lontano possibile o fare il possibile per soggiogare a mia volta il predatore. 

Le sue dita scivolano via dal mio viso, portando con sè il loro calore, appena pochi minuti prima che il signor Piotr ritorni con un piatto contenente una fetta di Piernik.

"Ecco a lei. È meglio assaggiarlo subito prima che si raffreddi" consiglia in modo gentile e zelante, porgendo il piattino a Jason.

Il Piernik è un dolce tipico del periodo di Natale in Polonia. È costituito da una sottile copertura di glassa al cioccolato e prevede cinque strati: tre morbidi e due di marmellata. Quello del signor Bachinsky, a prima vista, non sembra presentare differenze da quello tradizionale, ma con un occhio più attento, si può notare che al posto della marmellata di prugne o amarene ha inserito la marmellata di albicocche o forse arance. Il profumo delizioso e speziato del manicaretto mi colpisce, estasiandomi e consumandomi sin nel profondo.

"Avanti assaggia" m'incoraggia Jason.

Completamente soggiogata dal profumo del Piernik, allungo la mano verso di lui e afferro il piattino. Con una forchettina taglio via un pezzetto, portandolo alla bocca. Al contatto con il palato risulta morbido e saporito. Lo mastico lentamente per assaporare la consistenza soffice e leggera e gustare la fresca e squisita crema nascosta al suo interno. Il dolce si scioglie nella mia bocca, mandandomi in visibilio e scatenando le endorfine nel mio corpo.

"È delizioso!" esclamo. 

"Sì, lo è" replica Jason senza staccare lo sguardo da me.

I suoi occhi famelici e voraci seguono i miei movimenti con attenzione, mentre il suo corpo freme di promesse oscure. L'aria intorno a noi si fa più calda e la tensione aumenta vertiginosamente, scaldando il sangue nelle mie vene e inviando delle scosse al punto ipersensibile tra le mie cosce. Un calore liquido bagna le mie mutandine, scioccandomi e riportandomi alla realtà. Prima di cadere nella spirale della lussuria, poso il dolce sul tavolino accanto a me e tampono la bocca con un tovagliolo, datomi gentilmente dal signor Piotr.

"È molto buono" dico, distogliendo lo sguardo da Jason.

"La ringrazio, signorina. Le sue parole sono molto apprezzate" replica il pasticcere.

Il suono di un timer, che riconosco come quello del forno, mi consente di riprendermi dalla situazione imbarazzante.

"Torno subito" ci comunica il signor Piotr, prima di scomparire di nuovo in cucina per evitare un disastro e la perdita dei dolci.

Mentre attendiamo il suo ritorno, evito in tutti i modi di guardare in direzione di Jason e incontrare i suoi occhi ipnotici. Dal canto suo, lui non fa nulla per migliorare la situazione, ma la peggiora ulteriormente quando si avvicina ancora di più a me. Posso letteralmente sentire il suo corpo bruciare e andare in fiamme, il profumo fresco della sua acqua di colonia e il suo fiato caldo sfiorare la mia pelle.

"Emily" sussurra.

"Che c'è?" domando, evitando i suoi occhi magnetici.

"Sei sporca" risponde.

Le sue parole mi destabilizzano, tanto da farmi commettere l'errore di voltare la testa nella sua direzione e cadere nella sua trappola architettata a pennello.

"Che cosa?" chiedo, pensando di aver capito male.

"Sei sporca di glassa al cioccolato" dice, prima di sfiorare l'angolo della mia bocca con il pollice.

Il suo dito sosta per qualche secondo nella zona incriminata, prima di correre rapidamente verso la sua bocca. Con la lingua spazzola via la chiazza marrone, fino a ripulirlo totalmente. Lo guardo con curiosità e in attesa, ormai non più stupita dal suo modo di fare sfrontato. Jason non cambierà mai e forse questo suo lato così sfacciato un po' mi attrae. 

Dopo aver gustato parte del Piernik, i suoi dolci e selvaggi occhi verdi puntano verso la mia bocca, come a volerla divorare lentamente.

"Buono, ma forse dovrei assaporarlo direttamente da te" afferma.

"Non cred-"

Non ho nemmeno il tempo di terminare il mio disaccordo, che le sue labbra si schiantano sulle mie. È un bacio selvaggio e feroce, quasi vorace. Si prende tutto. Il mio respiro, il mio sapore, la mia eccitazione senza fermarsi. È come se una bestia letale si fosse liberata dalla sua gabbia. Mentre le sue mani sospingono il mio viso verso di lui, mi aggrappo alla sua giacca per sostenere questo assalto senza freni, mordendo il suo labbro inferiore. Ci uniamo, ci scontriamo finché i nostri corpi ce lo permettono e poi lentamente ci scostiamo l'uno dall'altra per riprendere fiato.

Due magnifiche pozze verdi - vitree e completamente offuscate dalla lussuria - mi osservano, mentre boccheggio in cerca di aria. I suoi palmi caldi e grandi circondano il mio viso, accarezzando con il pollice le mie labbra, prima di riunire le nostre bocche in un nuovo bacio ricolmo di passione inespressa.

"Questo sarà il mio dolce preferito d'ora in avanti" dice, allineando le nostre fronti e accarezzandomi la guancia.

Le sue mani scivolano giù dal mio viso, accarezzando le mie esili spalle, sino ad arrivare ai miei fianchi. Mi sospinge verso di lui con una certa irruenza, cercando un nuovo contatto. Siamo corpo contro corpo, petto contro viso e respiro contro respiro. Qualcosa preme contro la mia pancia, provocandomi un fremito nel basso ventre.

È proprio in questi momenti che mi sento un essere umano deviato e contorto. È come  se esistessero due me, totalmente diverse: una che grida di riprendere il controllo e mettere un po' di sale in zucca e l'altra che mi spinge a provare, a godere di questa felicità - anche se temporanea. 

Sono un essere umano e come tutti gli esseri umani sono attratto dal lato oscuro della vita, ma con una differenza. Sono in grado di distinguere il lato cruento e violento dell'oscurità da quello con più sfumature e complessità. Perché come si sà, non esistesse solo bene e male, ma un miscuglio. Bisogna solo trovare un equilibrio tra le due, come lo Yin e lo Yang.

"Dobbiamo andare via di qui, prima di combinare qualche disastro" afferma lui, scandendo ogni singola parola.

"Concordo."

Entrambi con il fiato corto ci scostiamo l'uno dall'altro, poco prima del ritorno del povero signor Piotr con due vassoi ricolmi dei dolci, che Polly ha ordinato.

"È stata un'impresa, ma alla fine è andato tutto bene. Grazie per essere venuti e alla prossima."

"Certamente" replica Jason, afferrando i due pacchi.

Saluta l'uomo e si dirige in tutta fretta verso l'uscita.

"Arrivederci, signor Bachinsky" aggiungo io, seguendolo.

"A lei."

"Manca poco" annuncio, svoltando l'angolo.

"Bene" dice Jason alle mie spalle, provocandomi un brivido lungo la schiena.

Da quando siamo usciti dalla pasticceria, non faccio altro che pensare a un modo per scacciare dalla mia mente il bacio, vorace e senza freni, che ci siamo scambiati. È stato così improvviso e inaspettato che temo un nuovo attacco da parte sua. Così per evitare un nuovo contatto, aumento il passo senza guardarmi alle spalle. Anche se ho come la sensazione che sia del tutto inutile.

Finalmente arriviamo alla nostra ultima destinazione, il Glaz Nikoly, per ritirare l'ultimo ordine della giornata. Poso la mano sulla maniglia e sospingo la porta verso l'interno, restando abbagliata dalle migliaia di bottiglie di vetro di ogni dimensione. Quest'ultime sono sistemate all'interno di scaffali con ripiani trasparenti per dare un effetto particolare. Creare una sorta di gioco di luci.

"Zdravstvuite. Come posso aiutarla?" domanda una donnona sulla trentina e con un caschetto rosso fuoco.

"Devo ritirare due casse di vodka Moskovskaya a nome Jackson" rispondo, mostrandole la ricevuta di pagamento.

Lei estraendo dal taschino i suoi piccoli occhiali dalla montatura di metallo, li posa sulla sommità del suo naso per leggere il contenuto. Data la sua importante altezza, è costretta ad abbassarsi per decriptare il testo.

"Bene. - afferma, puntandomi due occhi color miele frizzante addosso - Arrivo subito."

La sua importante corporatura rotondetta scompare nel retrobottega. Questa volta Jason preferisce restare fuori ad aspettare, forse per sbollire la crescente tensione fra noi. La donna ritorna con le casse di vodka, lo chiamo per aiutarmi a trasportarle sino alla macchina. Il tragitto di ritorno lo trascorriamo nel silenzio più assoluto. Sono passate solo poche ore dall'inizio di questa giornata impegnativa e ho già sperimentato tante, troppe emozioni contrastanti, mi chiedo cos'altro avrà inserbo per me.


Ciao cara lettrice e caro lettore!!!

Se ti è piaciuto il capitolo, fammelo sapere nei commenti!!!

A presto e alla prossima con un nuovo capitolo!!!

✌️✌✌

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Grazie a tutti per aver raggiunto e superato le 50k view di 100days!!!

Senza voi, lettrici e lettori, non sarei mai arrivata a questo risultato!!!

Grazie, grazie e mille volte grazie!!!

😁😁😁


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