1. Dance
Avvertimenti vari:
- Ten!Doctor
- SPOILER per la quarta stagione di DW
- Missing moment / AU
- La razza dei Kunsiani sono di mia invenzione e sì, sono ridicoli
- 967 parole
- Ricordami perché lo stiamo facendo!
L'uomo davanti a lei sbuffò e poi le fece fare una piroetta, sperando di cambiare discorso.
- Marziano...
- Dieci! - sbottò, continuando a guidare le danze.
La musica non era neppure lontanamente simile a quella che andava di moda sulla Terra, ma questo era l'ultimo problema di Donna Noble.
- Dieci cosa?
- Dieci volte che me lo chiedi, Donna! E dieci volte che ti rispondo "O questo, o ci rincorrono con i fucili spianati!"
Lei rimase impassibile, senza nemmeno pensare di abbassare gli occhi davanti a lui, palesemente infastidito da quelle domande.
Se aveste chiesto a Donna con chi stesse ballando, su quel pianeta così lontano da casa, unica della sua specie su quella pista antigravità, difficilmente vi avrebbe detto la verità.
La sua risposta, invece, sarebbe stata simile a "Con uno stupido ragazzino che si rifiuta di crescere" e in fondo questa è solo una delle mille descrizioni che si possono fare del Dottore.
- Allora vediamo se questa domanda ti piace di più. Perché siamo qui? - ribattè lei, con il suo solito tono tra l'altezzoso e il "non sai con chi hai a che fare"
Il Dottore sapeva benissimo con chi aveva a che fare. Tanto che era tornato indietro nel tempo, sulla sua stessa linea temporale per rivederla un'ultima volta.
L'aveva fatto decine di volte per Rose, un paio con Jack, quindi perché no, per la sua incredibile e brillante Donna?
Si lasciò sfuggire un sorriso, prima di rispondere.
- Perché sono stato invitato a questo ballo e i Kunsiani non accettano un no ai loro balli
Donna si guardò intorno. C'erano davvero pochi umanoidi oltre a lei e il Dottore.
I Kunsiani erano creature sicuramente eleganti e bellissime.
Erano grandi meduse senzienti e telepatiche che galleggiavano nell'aria con grazia.
- Credo che la regina - e aggiungendo questo indicò con un cenno della testa una medusa poco più grande e colorata delle altre - mi trovi carino
Donna si lasciò a una risata. Quell'uomo la sorprendeva ogni giorno di più o ogni volta in modo diverso.
Non sempre era simpatico e non sempre era freddo come avrebbe dovuto, ma le più delle volte era ingenuamente... ingenuo? Si, ingenuamente ingenuo come sarebbe potuto essere solo un marziano come lui.
- Un'ultima domanda, uomo dello spazio. Se la regina dei Kansansiani...
- Kunsiani
- Quello che ho detto. Se lei ti ha invitato, che ci faccio io qui?
- Avrei dovuto presentarmi da solo?
- Avresti ballato con la regina, no?
- Donna! Mi ci vedi ballare con... - abbassò la voce, preoccupato che qualcuno potesse dargli troppa attenzione - con una medusa?
- Beh, stai pur sempre ballando con me...
Il Dottore alzò un sopracciglio, mentre la musica si faceva più lenta.
- Cosa vuoi dire?
Donna scosse la testa, come per lasciar perdere e decise di cambiare discorso.
- Lo facevi spesso con Rose?
Il Dottore non abbassò lo sguardo. Fino a un solo anno prima della sua lunga e immensa vita, l'avrebbe fatto, se non peggio.
Il Dottore non abbassò lo sguardo. Aveva superato ampiamente quella fase.
- Certo. Diverse volte. Ma anche con Martha. Oh, avresti dovuto vederla! Rubavamo la scena all'imperatore di... - il Dottore si fermò - Non ti interessa
- Da quando ti importa? Di solito parli, parli, parli e...
- Ti va se ci fermiamo?
Ritornarono a terra e si allontanarono dalla pista. Il Dottore fece strada verso la balconata dove erano atterrati con il Tardis. Non le lasciò un secondo la mano.
Donna si era lamentata del ballo, ma non avrebbe mai pensato di tornare indietro così presto.
Infatti il Dottore non calcolò minimamente la sua cabina blu, tirando dritto verso il parapetto.
Alzò lo sguardo verso le stelle, mentre Donna lo fissava confusa.
- Vorrei dirti una cosa, stasera, davvero molto importante
Lei mise le mani avanti, arretrando di un passo.
- Non mi starai chiedendo di sposarti, uomo dello spazio! - scherzò, scoppiando a ridere.
Il Dottore ringraziò le stelle per quella risata, erano eoni che non la sentiva.
- Che gran peccato! - rispose con dispiacere - Avevo già pianificato tutto! Persino la luna di miele, sai?
Lei rise ancora: - Su Marte, immagino!
Il Dottore la guardò e smisero entrambi di ridere.
- In realtà, era una cosa molto meno romantica e decisamente più sincera. Ho voluto invitarti perché ci tenevo a trascorrere questa serata con te. Non avrei voluto invitare nessun'altro. E sai perché, Donna Noble? Perché sei brillante, assolutamente brillante! E, a voler essere del tutto franchi, balli anche meglio di quanto mi aspettassi!
- Ohi mi sottovaluti? Dottore, sono così delusa da te!
- Donna... - il Dottore sospirò.
Era così dannatamente difficile, così tanto.
Lei era lì, a ridere e a prendersi gioco di lui come al solito e lui invece cercava di godersi fino all'ultimo quei pochi momenti.
- Volevo solo dirti che sei davvero importante, Donna, così tanto importante!
***
La cabina blu si fermò davanti a una modesta villetta a due piani di Cheswick, simile a tutte le altre su quella strada.
Donna uscì di fretta, mentre ancora il Dottore controllava lo schermo della sua nave.
Era sera anche sull'Inghilterra e la strada ben illuminata dai lampioni.
Il Dottore la seguì, chiudendosi la porta dietro di sé.
Donna continuava a dirigersi verso casa sua senza calcolarlo neanche. Se ne stava andando un'ultima volta, sempre meglio di come sarebbe finita per lei.
- Donna
- Si? - si voltò sorpresa, come l'ultima volta.
Il Dottore desiderava spesso poter piangere e sfogarsi quando voleva, ma non gli era concesso.
Si limitò a sorridere.
- Mi mancherai
- Allora invitami più spessi a balli con meduse. Ehi, aspetta! Prossima volta cerca dei colibrì enormi, che ne pensi?
Risero ancora, poi si scambiarono la buonanotte e tornarono ciascuno a casa propria.
Donna si addormentò un paio di ore dopo, mentre il Dottore, dopo lo stesso lasso di tempo, ancora piangeva, gridava e prendeva a pugni la console con tutta la forza che aveva in corpo.
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