Wild Men
«Buon giorno, Omkarnath.»
«Buon giorno, dottoressa.» L'anziano sorrise alla donna che si era appena seduta accanto a lui.
Quella panchina nel parco era diventato il loro ritrovo da qualche settimana.
Si erano conosciuti in clinica, quando si era recato nell'ufficio amministrativo per far richiesta di installare contenitori per la raccolta di farmaci, in cui tutti potessero donare medicinali che non usavano più.
La mattinata di Omkarnath si era appena conclusa e, come da abitudine ormai, era andato al parco per fare il punto della situazione.
A settantanove anni, già pensionato, ogni giorno percorreva chilometri per bussare porta a porta e raccogliere farmaci che le persone pensavano di buttar via; lui li prendeva, e poi, seduto su quella panchina nel parco, li controllava, escludendo quelli scaduti o aperti, e quindi inutilizzabili.
I ricchi di Nova Delhi si permettevano il lusso di gettare nel cestino i farmaci che non utilizzavano più, mentre i poveri, spesso purtroppo, non avevano la possibilità di comprarli.
Una triste realtà che esisteva in tutto il mondo, ma che in India era sempre più marcata.
Omkarnath quindi, un uomo che nella sua vita aveva fatto solo il tecnico in una banca del sangue, aveva pensato bene di prendere ai ricchi per donare ai poveri, proprio come un moderno Robin Hood.
"Baba delle medicine" lo chiamavano, cioè "padre" o "persona rispettabile", perché quell'uomo meritava tutto il rispetto della gente che aveva la fortuna di incontrarlo sul suo cammino.
Quell'attività era diventata così proficua che era stato costretto ad affittare una stanza vicino casa, un posto in cui trovavano asilo farmaci per l'influenza, iniezioni di insulina, ma anche bombole di ossigeno, nebulizzatori e sedie a rotelle.
Sapeva di non essere abilitato a distribuire farmaci, non era un farmacista, perciò si premurava di dare il giusto medicinale solo a chi gli si presentava con una regolare ricetta del medico.
Inoltre poteva contare su uomini e donne, come la dottoressa seduta al suo fianco, che lo aiutavano a svolgere al meglio quel lavoro non retribuito, senza aspettarsi nessun profitto, niente in cambio, se non un grazie, o una benedizione.
«Come è andata oggi?» gli chiese la donna.
«Guardi qui» la incitò, mostrandole il sacchetto: «Se ho fatto bene i conti, questi farmaci dovrebbero ammontare a circa cinquecento euro!» Lo sguardo del vecchio brillava di commozione e gratitudine.
«Ma è fantastico, Baba!» Anche la dottoressa si lasciò prendere dall'entusiasmo: «Se continuiamo così, questo mese potremmo arrivare a novemila euro!»
Omkarnath annuì, chinando il capo. Era stanco, ma soddisfatto.
Niente gli avrebbe dato più gioia al mondo di sapere che era riuscito ad aiutare qualcuno in difficoltà.
Perciò finché il suo corpo l'avesse sostenuto, lui sarebbe andato avanti, chilometro dopo chilometro, porta dopo porta, clinica dopo clinica, a recuperare i farmaci dei ricchi per poterli donare ai poveri della sua città.
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