Il volto sotto la maschera
Ore 08:00
Esso si connette alla rete e visualizza la richiesta: fattorino del supermercato.
Esso si allunga in altezza, assottiglia il corpo, definisce i tratti facciali, aggiunge anche qualche brufolo, perché dal database risulta statisticamente più probabile che un fattorino abbia un'età giovane e sia alle sue prime esperienze lavorative, allunga i capelli e indossa abiti puliti, ma trasandati.
Esso si reca al supermercato che ha inoltrato la richiesta e parla con il responsabile delle consegne: «Buongiorno, signor Conner.»
«Buongiorno. Tu devi essere il nuovo fattorino. Ecco, prendi queste e portale a questo indirizzo.» L'uomo gli passa due buste di carta, potrebbero essere pesanti, ma esso non saprebbe valutarlo; infila il foglio con le indicazioni in una tasca dei pantaloni ed esce per effettuare la consegna.
Arrivato alla porta della piccola casa di campagna, esso bussa sullo stipite di legno; una vecchietta si affaccia da dietro la retina e gli sorride grata: «Oh, grazie, giovanotto. Prego, entra.»
La vecchietta gli fa strada in cucina, dove esso posa la spesa, e comincia a parlargli: «Per fortuna sei potuto venire tu. Io ormai non riesco più a fare niente. Sono sempre sola, mia figlia vive lontano e la sento raramente.»
Un bip rapido risuona nel condotto uditivo di esso, che si scusa con la signora, la saluta e va via.
Appena volta l'angolo, accede al sistema e visualizza il volto e le informazioni di una donna.
Esso avvia la procedura di mutazione: accorcia le gambe, allarga i fianchi, allunga i capelli; i seni si gonfiano, le labbra anche, le mani diventano affusolate e le unghie si colorano.
Ore 10:30
Esso bussa alla porta della piccola casa di campagna, sullo stipite di legno.
La vecchietta si affaccia da dietro la retina e i suoi occhi si fanno lucidi: «Rosy!»
«Ciao, mamma.»
«Rosy, che ci fai qui?» il tono della vecchietta è spezzato dall'emozione della sorpresa.
«Sono qui vicino per lavoro, ho pensato di venire a salutarti.» Esso entra, seguendo sua madre fino in salotto; trascorrono ore a parlare, finché percepisce il battito del cuore della vecchietta regolare e cataloga l'espressione della donna come "serena".
Ore 15:45
Il sistema allerta esso di una nuova richiesta, che esso visualizza immediatamente: una ragazzina delle superiori ha problemi con la matematica, ma non ha nessuna amica a cui chiedere aiuto.
La mutazione avviene facilmente, come al solito, senza intoppi.
È facile avvicinare la ragazzina fuori dalla scuola: «Ciao! Sei nel mio corso di matematica, vero?»
La ragazzina guarda stranita la fanciulla che le sta davanti: è bella, lei; è sorridente, lei; è simpatica, lei. Come ha fatto a non notarla prima? Annuisce titubante: «Forse...»
«Sì, sicuro! Domani c'è il compito e io sono una frana» le confessa ancora esso. «Ti va di studiare con me?»
La ragazzina mostra meraviglia, è quella l'espressione che viene generata in output dal catalogo. Esso non si chiede neanche perché sia meravigliata, esso non ha dubbi di questo tipo. Esso non ha dubbi.
La ragazzina però accetta e si dirigono in biblioteca.
In realtà studiano poco, perché chiacchierano tanto; la ragazzina infatti si lascia andare a facili confidenze, che esso archivia rapidamente nel proprio hard disk.
«E al ballo ci vai? Ma certo che ci vai! Sei così carina, tu!»
Esso la guarda, facendo sbattere le ciglia lunghe. «Anche tu sei molto carina.»
«Ma nessuno mi ha invitato.»
Un bip rapido ed esso comprende che deve allontanarsi per verificare la nuova richiesta; salutata la sua compagna di studi, scopre che il nuovo incarico riguarda comunque la stessa ragazzina.
Esso riesce a entrare in un bagno isolato, si pone davanti allo specchio e attiva il processo: statura nella media, capelli castani, labbra sottili; sparisce ogni segno della adolescente che era fino a pochi minuti prima e nello specchio si riflette l'immagine di un bel ragazzo affascinante, da rivista, che fa battere il cuore alle ragazze. Ragazze come quella che ritrova in biblioteca e invita al ballo della scuola, e arrossisce, incredula, stupita, meravigliata, felice.
Tutte emozioni che esso riconosce: espressione dell'interlocutore in input, emozione in output, reazione di esso.
Una mano accarezzata, un sorriso regalato, una risata coinvolgente.
Ore 17:02
Esso si connette alla rete per consultare l'incarico successivo: adesso esso è un uomo, sulla quarantina, le rughe sul volto, i capelli ingrigiti, i lineamenti stanchi.
Sta salendo le scalette di un portico, oltre il quale sente la voce di un bambino piagnucolante: «Ma io volevo andare al cinema con papà! Me lo aveva promesso!»
Un'altra voce, di donna, risponde al piccolo: «Papà ha fatto tardi al lavoro, non credo farà in tempo.»
«Sono a casa!» Esso saluta varcando la soglia del salotto.
«Papà!» il bambino corre incontro a esso e gli salta al collo.
«Pronto per il cinema?» Esso è in grado di modulare anche la voce, l'intonazione, quelle sfumature che rendono una semplice domanda la realizzazione di un desiderio.
Il bambino è felice. Esso guarda anche la moglie dell'uomo e aggiunge una nota al rapporto: anche la donna è felice.
Ore 22:30
Esso ha messo a letto il bambino, dopo la cena con lui e sua madre; gli ha letto una favola, gli ha rimboccato le coperte, ha spendo la luce sul comodino e ha lasciato la porta socchiusa.
«Sei stato un tesoro oggi.» La donna si avvicina a esso, mette una mano sulla parte dove si trova la guancia.
Esso non sente il calore di quella mano, non ne sente nemmeno la pressione.
È un gesto che non provoca emozioni a esso, in esso. Provoca reazioni.
Esso si china sulla donna e posa quelle che sono le labbra dell'uomo su quelle di lei.
La donna infila la lingua nella bocca di esso e esso reagisce con quella dell'uomo.
Dal database arriva l'informazione di "bacio", seguita da "carezza" e "sesso".
Esso prende la mano della donna e la conduce in camera da letto, la spoglia, si spoglia; rimane nudo, ma è ancora il marito della donna, il padre del bambino.
Indosserà ancora quell'identità, finché non arriverà una nuova richiesta.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro