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Due anni erano passati e, con il benestare del signor Bergman, l'amicizia fra Leonard e Frans si era ormai radicata. Passavano ogni pomeriggio insieme, ed avrebbero voluto vedersi di più, ma il padre del biondo era stato categorico, suo figlio doveva riservare del tempo ai propri doveri senza distrazioni.
Presto però le cose sarebbero cambiate.
Quella mattina era speciale, il piccolo Lindgren l'aveva aspettata con ansia da quando sua madre gliene aveva parlato per la prima volta. Finalmente lui e Frans non si sarebbero più incontrati solamente al pomeriggio, tutto grazie ad una forza maggiore che il signor Bergman non poteva controllare: il primo giorno di scuola.
In piedi davanti allo specchio del bagno, Leonard sorrideva radioso mentre la madre lo aiutava a sistemarsi. Un'ultima aggiustatina ai capelli e Gioanna ritenne il risultato più che soddisfacente, era commossa all'idea che il suo piccolo fosse cresciuto così tanto. Andarono insieme in salotto e la donna ricontrollò il contenuto dello zainetto del figlio aiutandolo a sollevarlo sulle spalle minute.
Pesa troppo ? *chiedo abbassandomi e guardandolo orgogliosa* Vuoi una mano ?
No mamma, ormai sono grande ! Lo porto da solo lo zaino ! *sorrido
stringendo le bretelle* Andiamo adesso ?
Sì, andiamo *mi alzo prendendolo per mano ed usciamo di casa diretti
alla chiesa* - Dovrei proporre a Rosalia di far costruire una vera e propria scuola ... Ma immagino che, con tutte le generazioni di bambini e ragazzi che hanno studiato lì, non si vogliano perdere le consuete abitudini -
La meta non era molto distante, Gioanna era certa che presto Leonard le avrebbe chiesto di poter andare e venire da solo, sperava solo che quel momento tardasse il più possibile. Nonostante il villaggio fosse modesto, il pensiero del suo bambino, così indipendente da fare quel tragitto tutto solo, le fece venire un groppo al cuore. Il figlio, ignaro delle preoccupazioni della genitrice, osservava attento la baita in cima al pendio. Poco dopo, la figura di Frans fu a portata di sguardo, sempre più chiara. La donna rimase piuttosto sorpresa alla vista del piccolo Bergman. Era ben vestito, non nei consueti abiti da lavoro e, inoltre, stava arrivando accompagnato dal padre. Inutile descrivere quanto Leonard fu felice di vedere l'amico.
Ciao Frans *corro da lui e lo abbraccio*
*arrossisco e guardo Far aspettando il suo cenno prima di prendere Leonard per manina e seguirlo verso la scuola*
*affianco il signor Bergman* Mi aspettavo venisse Rosalia, è raro
vederla scendere in paese signor Borje.
Rosalia doveva lavorare *mi guardo intorno seccato* Ho cercato di
convincerla che ormai Frans è grande abbastanza per venire da solo, ma
ha insistito - Sto restando indietro con il lavoro e da oggi Frans perderà mezza giornata a bighellonare ... Come se gli servisse a qualcosa diventare una testa d'uovo -
Gioanna non commentò nemmeno, tentare di ribattere o di fargli cambiare idea sarebbe stato come sbattere la testa contro un muro di mattoni. Fu un tragitto breve e silenzioso, ma pieno degli sguardi indiscreti degli altri paesani. Gli occhi di tutti erano su Borje Bergman, il misterioso marito del sindaco, il montanaro schivo, freddo e burbero con il quale nessuno teneva ad avere a che fare. Capitò un paio di volte che, incrociando altri bambini, la signora Lindgren sentisse i loro genitori bisbigliare loro avvertimenti sull'uomo e, soprattutto, su suo figlio.
- Comincio a capire come mai non gli
piaccia scendere al villaggio - *sospiro* - Mi sento come se stessi girando con un appestato - *guardo Leonard ridere felice parlando a macchinetta con un Frans sorridente* - Almeno a loro non importa -
Arrivati all'"aula", Gioanna diede un ultimo saluto a Leonard, un abbraccio amorevole e un dolce bacio per ogni guancia, il momento era arrivato . Il primo giorno di scuola di suo figlio stava iniziando e sperò fortemente che sarebbe stato fantastico. Avrebbe solo voluto esserne certa.
Spariti i genitori e rimasti soli, gli scolari ne approfittarono per chiacchierare fra loro quando, dalla porta sul fondo, fece il suo ingresso una nuova figura. Era un uomo distinto, in abiti formali color marrone chiaro, una cravatta a righe oblique sopra una camicia bianca. Sul naso lungo gli scivolavano un paio di occhiali da lettura argentati, gli occhietti, piccoli ed incavati, sembravano più grandi visti attraverso quelle lenti spesse. Aveva i capelli brizzolato, molto corti, la fronte ampia e le labbra strette in un'espressione severa. Ancora prima di pronunciare una sola parola, la grande mano dell'uomo si piegò recuperando qualcosa dal cassetto del tavolo delle funzioni. Il colpo della stecca provocò un sonoro schiocco di frusta che fece calare il silenzio e mise sull'attenti un piccolo bambino biondo, abituato fin troppo bene a quel rumore.
Io sono il vostro maestro *annuncio serio* Ora fate silenzio ! Se dovete
chiedere qualcosa alzate la mano e solo io vi concederò la parola. Adesso, dato che non vi conosco, ma mi auguro che tutti alla vostra età abbiate almeno una minima capacità di scrittura ... *distribuisco un foglio ciascuno* Voglio che scriviate il vostro nome qui. Resterà sul vostro posto in modo che io possa chiamarvi.
Frans stette a guardare la carta bianca, non aveva niente con cui scrivere, Far non gli aveva preso nulla, ma, per fortuna, Leonard colse il suo sguardo e gli passò una matita delle proprie. Felice, il piccolo Bergman scrisse una grande "X" e poi appoggiò il foglio all'angolo della panca. Quando il maestro passò per assicurarsi che il compito fosse stato eseguito e vide il risultato però, non parve soddisfatto.
Cosa dovrebbe essere questo ? *guardo severo il bambino*
I-il mio nome ... Far lo scrive così il suo *deglutisco* - ... è come quando sbaglio a casa -
Allora questo "Far" è un analfabeta *guardo il foglio e strappo la matita dalle mani del bambino* Come ti chiami ragazzino ?
Frans ... Frans Bergman
Ah, adesso capisco *Scrivo il suo nome a lettere cubitali e poi glielo mostro* Per domani dovrai scrivere il tuo nome e cognome sul quaderno fino a quando non li saprai a memoria *torno verso la cattedra* E spero non ci siano altri asini in questa classe, uno basta e avanza.
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