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Era ormai calata la notte ed il canto delle cicale aveva lasciato il posto al frinire dei grilli. L'aria attraverso la finestra soffiava fresca, scivolando lungo la pelle sudata dei due giovani, nudi, tra le coperte stropicciate. Avvinti in un abbraccio, scambiandosi lunghi baci, erano entrambi arrivati al proprio limite, sarebbe stato impossibile attendere un minuto di più. Frans sentì la stoffa del materasso appiccicarsi alla schiena e fece per sollevarsi e liberarsi da quella sensazione spiacevole, ma Leonard anticipò i suoi movimenti e gli si portò sopra, usando il proprio peso per tenerlo fermo. Per il prestante montanaro, sarebbe stato fisicamente molto semplice scostare il compagno, ma la sua sola vista fu sufficiente per incatenarlo sul posto, carico d'eccitazione. Una mano del corvino si posò sul suo petto mentre spostava l'altra alle proprie spalle direttamente sulla sua semierezione. Tenendo gli occhi puntati in quelle meravigliose, iridi verdi, Frans dovette fare ricorso ad ogni briciolo di autocontrollo per non iniziare a gemere di piacere quando le lunghe dita del compagno cominciarono a massaggiarlo lungo l'asta del membro. Stringendo il tessuto delle lenzuola, si lasciò sfuggire un paio di colpi di bacino, alla ricerca di un contatto più intenso e veloce, gesto a cui Leonard rispose con un sorriso divertito. Sollevandosi sulle ginocchia, quest'ultimo avvicinò l'asta inturgidita fra le proprie natiche e poi, preso un bel respiro, centimetro dopo centimetro, vi si calò. I brividi di entrambi si scontrarono attraverso i punti di contatto tra le loro carni investendoli di spasmi di piacere.
F-Frans... *appoggio saldamente i palmi delle mani sul suo petto*
Do-Dovevamo... *allungo il braccio e glielo appoggio sul fianco* Prepararti ancora un po'... S-sei così stretto...
Abbiamo già... aspettato troppo *muovo i fianchi facendolo uscire quel che basta per allungarmi in avanti e baciarlo* Ti voglio, adesso.
A quelle parole, Frans perse anche quel minimo di autocontrollo che gli era rimasto. La sensazione del corpo di Leonard contro il proprio, la consapevolezza e l'eccitazione crescente causata da ciò che stavano facendo, la gioia della proposta di matrimonio ricevuta. La sua mente ne uscì ubriacata e così si lasciò andare al cieco istinto. L'odore salato della pelle, il sapore dei baci, dei morsi, uno dopo l'altro, in un banchetto insaziabile. I gemiti ed i sospiri che soffocano nei polmoni e riempiono la mente, come una cantilena irregolare, diventano la sirena che tenta i corpi e comanda loro il giusto tempo da seguire, il momento in cui colpire. Ancora poco, ricorrendo alle energie rimaste, fletterono i muscoli e finalmente, avvolti in quel vortice inebriante, i due amanti si liberarono. Abbandonandosi in quell'attimo sfocato, sporchi, stanchi, ma estremamente divertiti, si concessero diversi secondi di silenzio durante i quali non si mossero nel tentativo di prolungare il ricordo dell'accaduto.
- Così bello... - *uscendo poco a poco, mi stendo aggrappandomi al suo fianco, senza energie*
Quindi... *mi giro e gli faccio un ampio sorriso* Quando ci sposiamo?
Leonard fu molto felice di sapere che Frans gli fosse praticamente saltato addosso perché preso dall'euforia della sua proposta, ma non lo era altrettanto di dover rispondere a quella domanda. In verità, aveva promesso a sé stesso di non parlare mai al compagno della questione matrimonio, c'erano troppi punti oscuri nell'argomento con cui non voleva tediarlo, ma non era riuscito a resistere. Aveva fatto la proposta a Frans perché emozionato per il ritrovamento del certificato di nascita, dopotutto, grazie ad esso, avrebbero potuto risolvere le questioni burocratiche in sospeso riguardo l'allontanamento definitivo del biondo dai Bergman ed il cambio di cognome e residenza, ma il suo cuore era stato più veloce della logica. Nonostante le fitte, il corvino si mise a sedere e cercò le parole migliori per esprimersi senza ferire Frans.
Che succede? *mi metto al suo fianco* Non vuoi... *mugolo intristito* più?
*lo abbraccio* Certo che lo voglio! *lo bacio* Frans, niente mi renderebbe più felice di diventare tuo marito, ma... Vedi... Purtroppo, non è possibile per due uomini sposarsi legalmente...
Beh, qui no *sospiro*
Forse in città, in municipio... Non so se è già permesso *gli accarezzo il viso* Non preoccuparti, anche se adesso non lo fosse, un giorno lo sarà. Dobbiamo solo aspettare!
*lo guardo con sicurezza* Però... *mi volto e apro il cassetto del comodino vicino al letto, recuperando dal fondo una scatolina* Per te *la apro*
Quando Leonard scorse il pacchettino e vide al suo interno la coppia di anelli in argento, il cuore gli mancò un battito.
Basta aspettare *recupero la sua fede* Tu sei tutto ciò di cui ho bisogno *avvicinandomi la sua mano sinistra, glielo metto all'anulare* Non mi serve che un prete o altri ci diano il permesso di essere sposati *sorrido* Con la tua proposta, mi hai fatto capire che lo vuoi quando me e, con questi... In ogni momento, sempre e per sempre, sarai mio marito ed io sarò il tuo... *arrossisco, sono al limite del pianto* Ti amo, Leonard.
*ho gli occhi lucidi* F-Frans... N-Non posso crederci... *prendo l'altro anello e, anche tremando, alla fine riesco a metterglielo* T-Ti amo ... T-tanto... D-davvero io...
Frans aveva lavorato molto per riuscire ad acquistare quelle fedi, la sola idea che, a causa delle proibizione decise da altri, sarebbero potute restare chiuse nella custodia a prendere polvere, piuttosto che alla luce del giorno, a dimostrazione del loro amore, lo aveva fatto scattare. Non avrebbe più permesso a nessuno di mettersi tra lui e Leonard privandoli della felicità, nemmeno alle retrograde leggi di un mondo che ancora non sa divincolarsi da un passato di odio e pregiudizi. I festeggiamenti della loro notte di nozze si prolungarono fino alle prime luci dell'alba, quando crollarono entrambi, i corpi sfiniti per lo sforzo, ma i cuori ancora palpitanti. Fu Leonard il primo a riaprire gli occhi, attirato da un odore familiare proveniente dalla cucina. Osservando il proprio anello, sorrise al pensiero che Frans gli stesse preparando la colazione, ma poi si sentì stringere per la vita. Il marito, ancora addormentato, era accanto a lui.
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