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Fin dalla prima volta in cui Leonard aveva concesso il proprio corpo a Frans aveva già messo in conto che, difficilmente avrebbe mai ottenuto dall'altro il permesso di fare altrettanto. Il suo compagno non aveva alcun tipo di esperienza sessuale, certo, aveva allevato e visto nascere i cuccioli di molti animali fin da bambino, quindi sapeva meccanicamente come avveniva la riproduzione, ma l'aveva sempre considerata una funzione meramente riproduttiva e istintiva tra il maschio e la femmina di una specie. Tra umani le cose erano un tantino più complicate, sesso non significava per forza fare bambini, ma dare ed avere piacere attraverso il contatto e la relazione con un'altra persona, in questo caso, un altro uomo. Quindi, nonostante il corvino guidasse i giochi sotto le lenzuola, aveva ormai accettato che, a causa degli insegnamenti del padre, il biondo si sarebbe sempre visto come "dominante", il "maschio" della coppia e, di conseguenza, gli avrebbe assegnato il ruolo di "sottomesso", della "femmina da ingravidare". Quando giorni prima Frans gli aveva promesso che, per festeggiare la sua ammissione all'università, gli avrebbe permesso di prendere la sua verginità, non gli aveva creduto, ma ora, vedendolo piegato sotto di sé, gemendo il suo nome tra gli spasmi di piacere, si ripromise di non dubitare mai più del biondo. Aveva dato la sua parola e l'aveva mantenuta, se non l'avesse voluto fare, nemmeno avrebbe tirato in ballo l'argomento. Era la prova che lo vedeva come un compagno paritario e non come un buco in cui riversare le proprie necessità

*sorrido* Ti amo.

T-Ti amo anch'io... *lo bacio*

Stringendo tra le dita le spalle del corvino, Frans sentì sopraggiungere un'emozione nuova. Scosse elettriche gli attraversavano la spina dorsale ogni volta che il membro di Leonard lo colpiva in profondità, privandolo di qualsiasi coscienza e spingendolo a liberarsi innumerevoli volte tra i loro corpi. Le gambe gli tremavano, era come se tutte le energie gli fossero state prosciugate, riusciva solo a mettere a fuoco il compagno incurvato sopra di sé e, per qualche ragione, i suoi capelli erano l'elemento che più attirava la sua attenzione. Le ciocche scure, ormai lunghe fino alle spalle, si erano attaccate alla fronte e alle guance, una in particolare, vicino alle labbra, gli sembrò una scaglia di tenebra pronta ad inghiottire ogni respiro del suo amato in un bacio silenzioso. Un ultimo colpo di bacino ed anche Leonard si liberò, fu come una ventata d'afa in una giornata estiva, lo lasciò senza fiato, soffocandolo con il suo calore, avvolgendolo senza lasciargli via di fuga. Era paralizzato, non ebbe la forza di muoversi, o forse gli mancò il coraggio, per fortuna, nonostante traballasse a propria volta, il corvino ne ebbe abbastanza per uscire in sicurezza e stenderglisi sul petto. Nel silenzio della casa, i respiri dei due giovani si intervallarono diventando più lunghi e profondi, la pioggia fuori era ormai scemata, picchiettando dolce sulle tegole delle case e i fili d'erba, così anche i loro baci, prima colmi di lussuria, si erano attenuati ed inteneriti in una tenue coccola. 

Come... sono andato? *passo lentamente con le dita lungo la sua schiena*

*sorrido e gli accarezzo il petto, riesco a sentire i battiti del suo cuore risuonargli nella cassa toracica* Frans, dovrei essere io a chiederlo a te... Comunque, per essere stata la tua prima volta, sei stato bravo *mi stiracchio e mi sposto abbracciandolo di lato* Con il tempo e l'esperienza impareremo a conoscere i nostri corpi, l'ansia e la paura spariranno e resterà solo il piacere *incrocio il suo sguardo* Però, se non vuoi più farlo, basta che me lo dici. Voglio che tu sia felice. 

*arrossisco* Io lo sono! Tanto! Mi... Mi è piaciuto... tanto... *lo stringo* Ho avuto paura all'inizio, ma, sei tu, quindi, qualsiasi cosa mi avessi fatto, sapevo sarebbe stato meraviglioso. E lo è stato!      

Leonard sentì il cuore sfarfallare a quelle parole. Dovette ricorrere ad ogni briciolo del proprio autocontrollo per trattenere l'impulso di saltare di nuovo addosso a Frans. Fece un bel respiro e si godette l'abbraccio ancora un po' prima di scioglierlo e mettersi seduto. Aveva ancora i muscoli un po' irrigiditi, ma non poteva correre il rischio di addormentarsi e lasciare che il biondo facesse altrettanto prima di essersi ripuliti per bene. Con quel tempaccio dormire nudi era fuori discussione, a meno di non rischiare di ammalarsi seriamente, inoltre era sua responsabilità aiutare il proprio compagno a ripulire il macello che aveva combinato tra le sue scultoree natiche ed evitare così un brutto mal di pancia. 

Prova a sederti piano piano, Frans *mi alzo in piedi* Prenditi tutto il tempo che ti occorre, io vado ad accendere la doccia *vado nel bagno*

*lo guardo confuso* - Perché devo sedermi piano? Non sono così stanco - *mi alzo di scatto e, dal sedere, parte una fitta che mi percorre dolorosamente tutta la schiena lasciandomi senza fiato* Ah ~ *mi tappo la bocca* - Spero non mi abbia sentito... -

Abbassando lo sguardo, il giovane montanaro osservò il seme del compagno scivolare lungo le proprie cosce bagnando il divano e, quando si sollevò per evitare di ingrandire la macchia, venne attraversato da una seconda stoccata. Da un lato fu doloroso, ma, dall'altro, percepì il riflesso istintivo con cui il suo interno si contrasse in cerca del contatto perso con il membro di Leonard. Si sentiva vuoto, gli mancava quella sensazione di completezza. Fu il ritorno del compagno a riportarlo alla realtà, il calore della sua mano sulla propria, la gentilezza con cui lo aiutò a mettersi in piedi per poi guidarlo fin sotto la doccia dove si strinsero e baciarono ancora. Appoggiando la fronte ed i palmi alla parete, Frans si poté godere un ultimo assaggio delle dita dell'amato ripulirlo con cura in ogni punto sensibile.

*gemo* - Se avessi saputo che sarebbe stato così glielo avrei lasciato fare prima... - *guardo il mio membro di nuovo semieretto*

Finito *lo faccio girare* Ed ora, prima di andare a dormire... *sorrido e mi scosto all'indietro i capelli bagnati* ... meglio risolvere questo problemino *mi inginocchio*

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