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Leonard rimase a testa bassa, senza rispondere, raccogliendo uno dopo l'altro tutti i frammenti delle foto del padre nella mano. Sentiva chiaramente lo sguardo della signora Bergman premuto ancora contro la propria nuca. Concentrandosi sul trattenere singhiozzi e lacrime, il ragazzo annuì, risposta sufficiente a far sollevare l'altra. Si sentì un po' più leggero. Ricominciare a respirare però si rivelò più difficile del previsto, i polmoni restavano contratti ed il petto pesava come un macigno, per un secondo ebbe paura di perdere i sensi. Era in trappola. Il loro futuro era nelle mani di quella donna, se si fosse trattato di intaccare solo la propria, già irrimediabilmente incrinata, reputazione, sarebbe stato semplice, non avrebbe mai rinunciato all'amore di Frans, ma, per sua madre, anche dopo il confronto con suo padre, avrebbe fatto qualsiasi cosa. Non poteva farla soffrire ancora. Alzando la testa e guardando la sindaca seriamente, il corvino fu sul punto di gridarle contro tutta la propria rabbia, ma poi vide farsi avanti un'imponente figura in penombra e si accovacciò terrorizzato. 

*tremo* - C-C'è qualcuno... H-Ha portato qualcuno per rompermi braccia e gambe? - *singhiozzo* - F-Forse il signor Bergman? E-E se fossero più persone? - *stringo i denti e chiudo gli occhi paralizzato dal terrore

Di colpo, Leonard venne afferrato per le spalle ed obbligato a sollevare il busto da uno strattone, non ebbe il coraggio di guardare e si preparò a ricevere un pugno in faccia. La stradina in cui si trovavano era buia e la musica proveniente dai festeggiamenti troppo alta, sapeva bene che nessuno sarebbe intervenuto in suo aiuto. Non era accaduto quando era stato aggredito in pieno giorno nel mezzo della piazza, quindi inutile aspettarsi un gesto di bontà quella notte. Per un secondo, il ragazzo tentò di rivolgersi al proprio aggressore per pregarlo di avere un briciolo di pietà, ma non riuscì ad emettere un fiato. Le grandi mani dell'uomo si strinsero contro le sue spalle e, un attimo dopo, venne avvolto in un caloroso abbraccio. Aperte le palpebre di scatto, il corvino si separò di poco dalla stretta e le sue iridi color smeraldo si specchiarono in un paio di occhi azzurri che riconobbe all'istante. 

*gli accarezzo le guance coperte di lacrime* Leonard, stai bene?! Non sei ferito, vero?! *mi volto verso mia madre furioso*

F-Figliolo! *faccio un passo indietro* Cosa ci fai qui!? Dovresti essere alla sagra! Dov'è tuo padre?! E la tua compagna!?

Mettendosi in piedi, il biondo tenne saldamente l'amato per le mani aiutandolo a fare lo stesso, ma Leonard era ancora così nervoso che dovette appoggiarsi al suo petto per non cadere. L'espressione della signora Bergman era più che esaustiva, se non si fosse allontanato subito dal figlio, avrebbe messo in pratica tutte le minacce fatte, ma quando il corvino fece un tentativo, il braccio di Frans si strinse ancora di più intorno alla sua vita impedendoglielo. Per un momento pensò di chiederglielo a parole, ma tornarono ad incrociare gli sguardi e venne intrappolato in quelle magnifiche iridi glaciali. Una spintarella del suo salvatore e le loro labbra si incontrarono. Fu un bacio lungo e dolce che sciolse tutta la tensione del corvino alleggerendo e facendo scivolare via ogni timore. 

Mi sei mancato, Leonard *lo accarezzo* Ti prego, non andartene più! Resta con me per sempre! *lo abbraccio forte* Ti amo!

*abbasso lo sguardo* - Le sue parole... mi rendono così felice... - *appoggio le mani al suo petto e provo di nuovo a farlo staccare* Questo non... è possibile, Frans! - Ma per mia madre, io non posso fare altro - V-Vedi... essere deviati è davvero una m-malattia! T-Te l'ho attaccata, è questo ch-che facciamo noi f-f... *sorrido amaramente* ... froci... *faccio un passo indietro e sento cedere le ginocchia* Sono pentito, scusami. O-Ora me ne andrò via e non mi farò rivedere, promesso! - Le cose per Frans saranno molto più semplici, lo sarebbero state per tutti se fossi... etero - Guarirai, poco a poco, e tutto ciò che è accaduto fra di noi ti sembrerà solo un brutto incubo! Avrai una vita normale e felice, una moglie che ti amerà e tanti bellissima bambini... 

So che non lo pensi *fingo un sorriso* Ho sentito tutto, lo dici per proteggere tua madre... *soffoco un singhiozzo* E finalmente capisco davvero quanto dolore ti ho causato con le mie parole *mi porto una mano al petto* Questi sentimenti che mi premono nel cuore sono così intensi e mi rendono così felice che, sentirli associati ad una malattia, a qualcosa di sbagliato e terribile che può essere guarito e corretto... *mi si riempie il viso di lacrime* È impossibile! 

Uno scatto in avanti e Leonard fu di nuovo al sicuro, tra le braccia di Frans, pieno di commozione. Il suo amato era davvero cresciuto e, ora che aveva chiarito in modo così saldo ciò che provava, non sarebbe più stato in grado di scacciarlo, figurarsi rifiutare la sua dichiarazione. Per poter essere sé stessi avrebbero dovuto affrontare molte difficoltà, confrontandosi con l'ignoranza e l'odio della gente, ma non avevano paura, bastava stare insieme.

F-Frans, sei impazzito?!? *domando sconvolta* Hai idea di ciò che ti farà tuo padre quando saprà che...

Non m'importa! *mi volto furioso verso mia madre* Perché, dopo oggi, io smetterò di essere un Bergman! *guardo Leonard* Non posso più far parte di una famiglia che ha fatto cose tanto orribili alla persona che amo, perciò... *stringo la sua mano nella mia* Non c'è più alcun motivo per me di nascondere chi sono davvero o i miei sentimenti. Io ti amo, Leonard e proteggerò il nostro amore, anche a costo della mia vita!

All'inizio il corvino non capì le parole di Frans, ma poi questi diede le spalle alla propria madre e lo trascinò sulla strada principale, le mani unite saldamente nonostante gli sguardi della gente. Un battito di ciglia e furono alla pista da ballo, dove, con un radioso sorriso, il giovane montanaro mosse in avanti il piede destro e diede inizio alla loro danza.   

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