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La musica alta e coinvolgente, la volta celeste piena di stelle e la possibilità di mettere in pratica gli insegnamenti di Leonard, ebbero l'effetto di intristire ulteriormente Frans. Non avere il proprio amato con sé a condurre il ballo lo fece sentire solo, in trappola come un topo, sull'orlo del pianto, ma poi ricevette un colpetto alla caviglia che lo riportò alla realtà. Margaret gli indicò con lo sguardo il padre sul bordo della pista da ballo, con le braccia incrociate al petto, vigile ed attento ad ogni loro minima mossa. Fingendo rapidamente un sorriso, il giovane guidò la propria dama con più fervore, se il genitore avesse notato il suo umore sarebbe intervenuto all'istante riportandolo tra le braccia della sua altrettanto infelice "futura sposa". Per merito della giovane sconosciuta avevano rinviato il loro primo incontro e l'inizio di un futuro insieme privo d'amore, votato al fornire alle rispettive famiglie una vagonata di eredi destinati ad una pressione altrettanto soffocante. 

Grazie ancora *sorrido a Margaret* Mi dispiace che tu abbia perso il treno per tirarmi fuori da questa brutta situazione... Se non hai un posto in cui restare per questa notte posso aiutarti a trovarne uno!

Accetto, anche perché non posso rientrare fino a domani *sospiro* Da come mi avevi descritto tuo padre ho capito subito che sarebbe finita male per te se avesse scoperto che stavi tentando la fuga. Conosco bene quel tipo di persona... *mi scosto una ciocca di capelli dal viso* Ma non parliamo di gentaglia! Non voglio rovinarmi la serata! *sorrido* Raccontami piuttosto di Leonard, che tipo è?

*la zittisco* N-Non... *mi guardo subito intorno agitato* ... possiamo parlare di lui adesso. Si tratta di una situazione complicata! *dico a denti stretti* A parte sua madre, nessun altro al villaggio sa di noi e deve restare così o potrebbero fargli di nuovo del male!

Oh, capisco *mi fermo per un momento, ma poi scuoto la testa innervosita* No, a dire il vero non capisco per niente! Se mi innamorassi di qualcuno mi sentirei morire nel doverlo tenere nascosto! La fa sembrare una cosa sbagliata! *stringo la presa su Frans* Lo urlerei ai quattro venti e, se gli altri mettessero in pericolo chi amo, farei di tutto per far capire loro che l'amore reciproco non ferisce nessuno, in qualsiasi forma esso si presenti! Nasconderlo come fai tu è da ipocriti e vigliacchi! Il tuo amato si è esposto, dovresti fare altrettanto anche tu!

Margaret non era mai stata una persona delicata o pacata nel parlare, principalmente perché non possedeva una grande empatia, dunque si rivolgeva al prossimo con franchezza, noncurante se ciò avesse rischiato d ferire o contraddire il proprio interlocutore. Era simile ad un acquazzone estivo, cominciava con poche gocce, sempre più grandi, e poi, improvvisamente, si abbatteva. Un atteggiamento che le aveva causato non pochi problemi, allontanandola dalla propria famiglia, bersagli facili del suo carattere testardo e della sua lingua tagliente. Il segreto con lei era restare sempre il quanto più emotivamente separati possibile e, per sfortuna, o fortuna, di Frans, la biondina lo trovava simpatetico e preso la decisione di diventane amica. Stavano ancora volteggiando al centro della pista da ballo quando il giovane Bergman, riflettendo sulle parole dell'altra e guardando i volti sconosciuti intorno a sé, capì che aveva ragione. Tutte quelle persone si aspettavano per lui il medesimo destino a cui erano stati obbligati a propria volta. Sposarsi, lavorare una vita, avere figli, far sì che seguissero le sue orme e poi lasciarsi morire. Fu allora che, con la coda dell'occhio, ebbe l'impressione di scorgere la figura di Leonard scomparire attraverso folla. Fermandosi all'istante, Frans cercò di individuare di nuovo il corvino, ma questi non c'era più, era sparito. 

Frans? *lo guardo confusa* Che succede? Perché ti sei fermato?

Hai ragione... *sento il cuore battere a mille* A-Avrei dovuto farlo prima... *il viso mi si copre di lacrime* Devo andare! *esco dalla pista da ballo di corsa*

*mi volto verso suo padre e, prima che possa andargli dietro, lo prendo per un braccio* Mi scusi se la disturbo di nuovo! *faccio un ampio e dolce sorriso* Visto che Frans è andato un momento al bagno, le dispiacerebbe farmi da guida? Non conosco nessuno e non è bene per una signorina fragile ed indifesa come me vagare per le strade tutta sola.

Libero dalla folla soffocante, il giovane Bergman si guardò intorno alla ricerca di Leonard. Era consapevole che non potesse trattarsi davvero di lui, eppure non riuscì a fermarsi e proseguì la ricerca. Mentre si aggirava tra gli stand di cibo evitando i passanti, l'aria gli arrivava fresca sul viso, colpa del sudore che si premunì di scacciare via con un gesto rapido del braccio. Stremato e deluso, stava per rinunciare e tornare indietro, dandosi mentalmente dell'idiota per essersi sognato tutto, quando andò a sbattere contro un gruppetto di ragazzi. Quello con cui aveva impattato, si voltò arrabbiato pronto a urlargli contro, ma poi si riconobbero reciprocamente e calò un gelo imbarazzante. Era uno del terzetto che aveva atterrato a pugni e calci, anzi, a dire il vero c'erano proprio tutti, e, dal modo in cui il loro atteggiamento mutò, acquietandosi e diventando più mite, Frans capì che, la paura dell'accaduto, ancora li accompagnava. 

E-Ehi ! *fingo un sorriso forzato* F-Frans! *cerco di non tremare* C-Che bello vederti! G-Guarda, stavamo giusto giusto per venire a salutare te e Leonard ! S-Sai per... passare una serata tra amici !

*lo afferro per le spalle e me lo avvicino* Tu hai visto Leonard !? *tengo lo sguardo nel suo* - Allora non lo avevo immaginato, era proprio lui! - Dove!?

*indico spaventato la direzione* D-Di là, m-ma era con tua madre! Per questo pensavo che tu...

Abbandonando la presa, il ragazzo scavalcò uno dei banchetti e si inoltrò tra le abitazioni. Lontano dal chiasso, drizzò le orecchie il più possibile, in modo da cogliere la voce del corvino o della genitrice e, superata l'ennesima cancellata, si ritrovò davanti ad una scena surreale.  

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