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Il viaggio di ritorno fu un supplizio interminabile. Le luci che scorrevano attraverso il finestrino erano troppo lente, le montagne non si avvicinavano abbastanza in fretta, era come se, il palpitare frenetico del suo cuore, lo rendesse ancora più veloce del mezzo. Era riuscito a trattenersi dal piangere sino a quando non si era seduto al proprio posto e la città si era fatta piccola alle sue spalle, tutto merito dell'adrenalina accumulata e del suo autocontrollo. Odiava Richard Lindgren, portare il cognome di un individuo così codardo ed egoista era un'onta di cui non si sarebbe mai potuto liberare, ma almeno, grazie a quel confronto, ne aveva cancellata la presenza dalla propria esistenza definitivamente.
*mi asciugo il viso, ma è tutto inutile* - Non posso credere che mia madre, per tutti questi anni, abbia sopportato la mia presenza quando assomiglio così tanto a lui -
Osservando il proprio riflesso nel finestrino, il corvino si rese conto di quanto gli fossero ricresciuti i capelli e, per una frazione di secondo, rivide sulla propria fronte l'orribile scritta lasciata dai suoi aggressori. Strofinando il punto e distogliendo subito lo sguardo verso terra, sentì sopraggiungere una dolorosa tachicardia e tutta l'aria contenuta nei polmoni sembrò svanire nel nulla. Grattando sempre più intensamente, riuscì a far scivolare poco a poco quell'orribile ricordo nelle parti più oscure della propria memoria e riprese la calma. Da quando lui e Frans avevano iniziato a frequentarsi quegli attacchi d'ansia erano diventati sempre meno frequenti, ma gli ultimi accadimenti non erano stati proprio un bene per la sua salute.
*appoggio la testa allo schienale e chiudo gli occhi* - Meno male che è finita... - *faccio dei bei respiri profondi* - Ora me ne torno a casa, basta avventure per un po' -
Riaperte le palpebre, Leonard vide la meta farsi sempre più vicina, lo intuì non dai pendii delle montagne, ormai un tutt'uno con il cielo scuro e pieno di stelle, ma da un'intensa luce proveniente dal villaggio. Era così brillante ed inaspettata che il ragazzo, come primo impulso, controllò l'orologio, l'ora di dormire era passata da un pezzo nel paese, ma poi si ricordò della sagra in corso e provò un forte disagio. Per poter arrivare a casa propria avrebbe dovuto passare per la piazza principale, a meno di non rischiarsela attraverso il bosco buio e pieno di animali selvatici di ogni tipo. Il pensiero di incrociare il padre di Frans gli fece propendere per gli orsi o i lupi affamati, ma poi, comprendendo quanto sciocco sembrasse quel ragionamento, si alzò in piedi, pronto a scendere. Certo, i suoi compaesani non si erano comportati nel migliore dei modi dopo la sua aggressione, né nei suoi confronti né con sua madre, ma non aveva motivo di sfuggire al confronto. Non aveva commesso alcun crimine, non c'era onta della quale doveva vergognarsi. La piazza era un luogo pubblico, lui non si sarebbe recato lì per restare a festeggiare o passare il suo tempo con un gruppo di bigotti omertosi, si trattava solo di attraversarla per qualche secondo.
*scendo e mi tolgo la cravatta* - Non ho nemmeno avuto il tempo di cambiarmi, spero di non causare alcun equivoco - *per sicurezza mi tolgo anche la giacca e vado verso casa a passo veloce*
Raggiunta la strada principale, Leonard tenne lo sguardo basso in modo da non incrociare quello dei passanti, meno interazioni sociali riusciva ad avere in quel lasso di tempo meglio era. Giunto alla piazza principale però, il ragazzo capì subito che quel piano era destinato a fallire fin dall'inizio. Tutt'intorno alla pista da ballo in legno, posizionata al centro dello spazio brullo, si era radunata la maggior parte degli abitanti, creando così una parete umana invalicabile che gli bloccava il passaggio. L'unico modo per attraversarla era chiedere il permesso ad ognuno di loro. Facendosi coraggio, il giovane Lindgren picchiettò sulle spalle del primo uomo, il quale, appena lo riconobbe, smise di battere le mani a tempo di musica e si scostò disgustato.
La ringrazio! *lo supero e vado oltre senza lasciargli il tempo di dire nulla* Chiedo scusa! *passo alla persona seguente* Permesso! *cercando di tenere lo sguardo dritto davanti a me, ignoro le lamentele e procedo fino a quando non trovo uno spiraglio*
Sicuro di essere arrivato dall'altra parte dell'orda, Leonard tirò un sospiro di sollievo e fu allora che si rese conto di trovarsi non sul lato opposto della strada, ma bensì al limite della pista da ballo. Molte coppie stavano danzando accompagnate dalla musica, concentrando l'attenzione generale. Passando parallelo ad essa, il ragazzo tentò di mantenere un basso profilo il più possibile, ma, ad un tratto, la coppia dietro la quale si stava nascondendo, si scostò permettendogli di vedere quella centrale. Immobilizzandosi, tenne gli occhi puntati sul familiare cavaliere. Frans, sorreggendo la propria dama al fianco, era tirato a lucido, indossava un completo elegante ed i suoi biondi capelli brillavano sotto le luci intermittenti rendendolo una visione quasi surreale. La sua accompagnatrice era un volto nuovo per il corvino, ma, nel vederla volteggiare tra le braccia del proprio amato, nonostante ne ignorasse il carattere o il nome, non riuscì ad evitare di trovarla perfetta. Erano una coppia incantevole e, vederli danzare sui medesimi passi che aveva insegnato all'amato, lo ferì fino alle lacrime paralizzandolo sul posto. Il cuore del giovane fu sul punto di spezzarsi, ma ad un tratto, dalle spalle, qualcuno lo afferrò per il braccio trascinandolo via dalla scena. Lontano dalla ressa, Leonard recuperò un po' di autocontrollo e prese lentamente fiato, fu solo allora che riconobbe la sua salvatrice.
S-Signora Bergman *le sorrido faticosamente asciugandomi il viso* La ringrazio, stavo per soffocare in mezzo a tanta gente *cerco di calmarmi* Q-Quelle luci sono molto forti, mi hanno abbagliato...
Cosa ci fai tu qui? *domando perentoria* Dovresti essere al matrimonio di tuo padre! *mi innervosisco* Questa sera è la sola occasione di Frans! Deve trovare moglie e crearsi una famiglia! Se un braccio ed una gamba rotta non sono stati abbastanza per tenerti lontano da lui, questo lo sarà!
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