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Leonard fu grato ad Oliver per averlo invitato lì diverse ore prima dall'inizio del matrimonio, così ebbero l'occasione di fare un giretto in città e raccontarsi molte cose prima del confronto con il caro papà. Usciti dalla stazione, i due ragazzi proseguirono verso il centro, così il corvino riuscì a dare un'occhiata alla grande metropoli con un po' più di calma. Normalmente faceva toccata e fuga, vista la durata del viaggio in treno, ma, dato che sarebbe ripartito il giorno seguente, colse l'occasione al volo per prendere dei pensierini. Più osservava attentamente il fratello, i suoi tratti e gesti, più ci riconosceva sé stesso, non seppe decidere se fosse una cosa bella o meno, perché ciò significava che, anche dopo tutti quegli anni, qualcosa del genitore era rimasto in lui. Alla fine raggiunsero una bella piazzetta e Oliver insistette per offrirgli una granita. In attesa dell'altro, Leonard si guardò nei dintorni e la sua attenzione venne subito catturata dal grande orologio sull'altro lato, era davvero particolare, strano che non l'avesse mai notato prima. Il quadrante era blu notte e, lungo tutta la circonferenza, in ordine, c'erano i dodici segni zodiacali, anzi, quasi tutti, infatti ne mancava uno, la bilancia. L'assenza del simbolo della giustizia lo divertì, vi lesse la tragica ironia delle cose, era proprio così che andava il mondo. Un uomo poteva abbandonare moglie e figlio e ricostruirsi una vita felice senza alcuna ripercussione mentre a lui non era nemmeno concesso tenersi mano nella mano con il ragazzo che amava alla luce del giorno.
*gli porgo il suo bicchiere e mi siedo vicino a lui* Quindi stai studiando per una borsa di studio... *prendo un sorso dalla mia bevanda* Sarebbe fantastico se venissi a studiare qui, potremmo vederci più spesso! *sorrido euforico al pensiero* Poi, visto che abiti lontano, per comodità, potresti prendere un appartamento in città!
Se riuscissi ad ottenere la borsa di studio di certo ci incontreremmo più spesso *bevo* Però non posso venire a vivere qui.
*un po' mi rattristo* Oh, giusto... Per tua madre... - Sono così imbarazzato, non avrei dovuto tirare fuori l'argomento! -
Non solo *arrossisco leggermente pensando a Frans* C'è una persona al villaggio senza la quale non riuscirei proprio a vivere e non penso lascerebbe mai le montagne, nemmeno per me, le ama troppo.
Improvvisamente calò il silenzio tra loro, Leonard era stato molto attento a non far intendere il fatto che Frans fosse un uomo, per un istinto di conservazione che aveva sviluppato dopo l'aggressione, ma si pentì subito di averlo fatto. Non c'era nulla di cui vergognarsi, la sua omosessualità non era qualcosa da dover tenere segreto, anche perché, cominciare il rapporto con il fratello con delle bugie, proprio come aveva fatto loro padre per tenerli separati, era una pessima idea. Era sul punto di correggersi spiegando meglio la situazione ad Oliver, quando si rese conto che questi si era fatto più nervoso di poco prima, aveva il viso rosso ed evitava in tutti i modi il suo sguardo mordicchiando la cannuccia in plastica tra i denti.
Ehi, tutto bene? *gli do un colpetto con il gomito*
*sussulto* Sì, sto bene! *mi volto verso di lui e fingo un sorriso* - Wow, c'era da aspettarselo... Un bel ragazzo come Leonard chissà quante ragazze avrà già avuto! Io invece sono proprio un imbranato - *sospiro, ma poi mi viene un'illuminazione* - Ma certo! - Leonard, mi servirebbe un consiglio!
Un consiglio? *lo guardo curioso* Dimmi pure, se posso ti aiuto volentieri!
Vedi... C'è questa ragazza... *distolgo lo sguardo e mi gratto la nuca nervoso* S-Siamo a scuola insieme dalle elementari ed io... I-Io non riesco a...
Il corvino capì all'istante dove fosse il problema. Proprio come lui, Oliver aveva difficoltà a dichiararsi alla persona che gli piaceva. Per la fortuna del suo caro fratellino, aveva davanti il massimo esperto in materia, ripensare a quanti anni aveva gettato via per paura di una risposta negativa da Frans lo fece scoppiare a ridere. La sua situazione era leggermente più complicata e, alla fine dei conti, non è che si fosse proprio dichiarato al biondo, era stata una cosa reciproca, anche se non chiara fin da subito a causa delle convinzioni che il signor Bergman aveva inculcato al figlio. Ciò nonostante, qualcosa dalla propria esperienza Leonard l'aveva sicuramente imparato e, se con essa avrebbe aiutato Oliver a vivere l'amore più serenamente, tanto meglio.
Buttati *sorrido* Se i tuoi sentimenti per questa ragazza sono sinceri, allora vale la pena confessarglieli e fare un tentativo *bevo un sorso di granita*
E... se mi dicesse di non provare lo stesso? *lo guardo triste*
Allora dovrai semplicemente accettarlo *incontro il suo sguardo* Non si devono mai forzare i sentimenti. Se ti rifiutasse potresti restarci male, è vero, ma almeno non sarai più bloccato nell'incertezza e andrai avanti. *gli appoggio una mano sulla spalla* Fa paura, moltissima, lo so, soprattutto se conosci questa persona da molto tempo e temi di distruggere il vostro rapporto, ma restare così finirà solo per corroderti. Credimi, Olli.
Essendo figlio unico, e non particolarmente socievole, Oliver si era sentito molto solo durante la propria vita. I genitori lavoravano sempre, ed il fatto che il padre ci avesse messo tanto tempo prima di chiedere la mano a sua madre, aveva sempre creato un clima spiacevole in casa. Per causare meno discussioni possibili, tendeva a non parlare con loro dei suoi problemi. Era bello, per una volta, avere qualcuno che lo ascoltasse davvero.
- Vorrei averti conosciuto molto prima - *abbasso lo sguardo* Grazie, Leonard... Meno male che tu hai molta esperienza *abbasso la voce* Dimmi la verità, quante storie hai avuto?
Una sola *dico orgoglioso*
U-Una? *un sorso di bibita mi va di traverso* Ma tu sei così bello! Com'è possibile?
Grazie per il complimento, in effetti in passato ho ricevuto qualche dichiarazione, ma ho sempre rifiutato *gli sorrido* Vedi, fin da piccolo ho sempre saputo chi fosse la mia anima gemella. Non potrei amare nessun altro al mondo quanto lui.
Aspetta... lui? *sorpreso, sgrano gli occhi* Sei gay?
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