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Gioanna ringraziò la propria fortuna sfacciata per averle fatto sistemare la camera di Leonard mentre i ragazzi erano fuori. Incredibile, nemmeno avesse previsto tutto. Avere Frans lì a dormire da loro era un'occasione unica e l'avrebbe sfruttata fino in fondo. Le scritte sulle pareti erano state nascoste da dei vecchi poster appartenenti al padre di Leonard, gli oggetti rotti erano stati gettati, l'unico danno evidente era il vetro rotto della finestra, vi aveva attaccato del giornale per fermare l'ingresso degli spifferi. La situazione per il giovane Lindgren si era fatta molto difficile dopo la decisione della madre. Mentre cercava nel proprio armadio qualche vestito un po' più grande da poter dare a Frans, il corvino continuava a pregare che il suo ospite non notasse nulla di strano, fortuna che non era stato lì spesso.
Mi dispiace se non ti staranno giusti... *gli prendo un cambio per la notte, il più grande che trovo* In caso proverò a chiedere a mia madre se sono rimasti dei vestiti di mio... *ho quasi un mancamento vedendo Frans in intimo, a gattoni, sul mio letto* - Oh... mio... - Frans, potevi cambiarti in bagno... *deglutisco*
*lo guardo* C'era tua madre, mi ha detto di spogliarmi qui *indico il disegno appeso alla parete mettendomi seduto* Anch'io ho ancora il tuo, sai?
D-davvero? Mi fa piacere... *gli porgo i vestiti passando sul suo corpo con lo sguardo, mi allontano di scatto sentendo la porta della camera aprirsi*
*entro e scorgo il gesto soddisfatta* - Fase uno completata - *noto i loro visi arrossati* Frans, scusa per l'inconveniente... Puoi andare ora *faccio l'occhiolino a mio figlio uscendo*
*Prendo gli abiti e vado subito* Cercherò di fare in fretta.
*gli sorrido mentre esce* No, tranquillo, goditela tutto il tempo che vuoi *mi siedo sul letto, abbasso lo sguardo fra le mie gambe e mi copro la faccia* - Io ho un problemino da risolvere... -
Entrato nella cabina ed aperto il getto, Frans sentì i muscoli rilassarsi all'istante sotto lo scroscio tiepido. Per qualche secondo rimase in guardia, pronto a riceverne uno ghiacciato da un momento all'altro. Poteva capitare, durante il periodo estivo, che l'acqua, in certi attimi, uscisse più calda a causa dei tubi surriscaldati. Quando l'attesa del freddo si fece stranamente lunga, solo allora, Frans capì che non sarebbe arrivato. Non ci poteva credere, a casa di Leonard anche la doccia era piacevole come i raggi del Sole.
- Come saranno riusciti a farlo succedere? - *sorrido e guardo i comandi della doccia che però mi sembrano del tutto identici a quelli di casa mia* - Non uscirò più... -
Chiudendo le palpebre e lasciando che la carezza del getto gli colpisse il viso, il biondo comprese come mai Leonard gli aveva consigliato di starci tutto il tempo che voleva. All'inizio aveva temuto lo avesse detto a causa del fatto che puzzava. Non aveva delle faccende da fare ad attenderlo, non doveva temere ripercussioni se rimaneva lì troppo a lungo, era stato invitato a farlo, quindi si prese tutto il tempo. E, mentre il giovane Bergman, invogliato dalla dolcezza del calore, passava lento le mani sul proprio corpo, Leonard finì di fare altrettanto, sfogando la frustrazione per la vista di poco prima.
*mi sistemo e vado subito da mia madre* Questo è stato un colpo basso!
Non ho idea di cosa tu stia parlando *sorrido innocente* Sai Leonard, stavo pensando... Perché non dormite in camera mia? C'è il letto matrimoniale, quindi potreste stare più comodi nel caso in cui le cose si facessero... Sai...
No! No! Non succederà niente! *scuoto la testa* Siamo solo amici! Due amici che passano una serata da amici facendo cose da amici! Frans dormirà nel mio letto ed io mi aprirò il sacco a pelo e starò a terra!
*lo fisso seccata* Lui è voluto restare qui per te, mettendosi contro Borje, solo per te. Non permetterà che tu dorma sul pavimento... Ma se proprio ci tieni, va bene *dico tranquillamente* Non vi offrirò più la mia camera.
Nonostante avesse vinto quella discussione senza combattere, la resa troppo rapida di sua madre lasciò al ragazzo una strana sensazione che non riuscì a spiegarsi sino a quando non arrivò il momento di dormire. Entrambi davanti al letto singolo della camera, il piano della subdola donna fu chiaro. Per Leonard era fuori discussione permettere a Frans di dormire sul pavimento, non solo era un ospite, ma meritava la massima comodità possibile. Il biondo, dal canto suo, aveva altrettante buone ragioni per non voler togliere all'altro il posto, primo fra tutti, il suo corpo, ancora debole per le ferite. La discussione era andata avanti per diverso tempo, sino ad arrivare alla situazione attuale, forse un po' intima, ma l'unica possibile. Entrambi sul letto, i corpi uniti in un abbraccio, avvolti dalle coperte.
*tengo il viso appoggiato al petto di Frans, posso percepire il suo battito attraverso la maglietta* - Ecco perché mia madre ha desistito così in fretta... - *chiudo gli occhi, mi sento in fiamme* - Sono così felice, lui è qui... per me -
*cerco di respirare lentamente* - Devo stare calmo. Se Leonard si accorgesse di come mi sento... Mi caccerebbe - *lo guardo imbarazzato, il cuore mi batte più forte* - No, non lo farebbe mai -
*porto i miei occhi nei suoi* Frans, non dormi?
Attraverso la finestra accanto al letto, la notte limpida illuminò i loro volti permettendo ai due amici di vedersi velati dai raggi argentei. La realtà era svanita, rimanevano solo loro, insieme, in quell'incantesimo. Allungare una mano al volto dell'amato, ed accarezzarla con dolcezza, accrebbe quell'alone portandoli quasi a sfiorarsi in un contatto impensabile, proibito. Nel disperato tentativo di recuperare la razionalità, Leonard si portò indietro, Frans fece lo stesso voltandosi verso l'interno della camera. Era impossibile fuggire da quei sentimenti, erano diventati troppo forti e, in particolare, dopo essere stati separati.
Ti prego, non odiarmi per questo *pronuncio in un sussurro facendolo voltare verso di me* Domani, se vorrai, rimarrà solo un sogno.
Le parole sparirono nel buio. Rimase solo la Luna, lo specchio del loro primo bacio.
FINE SECONDA PARTE
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