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Solo quando ebbe finito di sistemare entrambi i sacchetti della spesa, Leonard si rese conto di quello che aveva combinato. Aveva mandato Frans nella propria stanza, lui ora era lì, nello stesso posto in cui lo pensava, sognava e desiderava. Lasciata da parte la curiosità di scoprire che cosa stesse combinando la madre, mistero che avrebbe risolto non appena passato quel piccolo inconveniente, il ragazzo salì in camera. Prima di varcare la soglia provò a ricordare mentalmente se qualcosa di compromettente era rimasto in bella vista, sperò proprio di no.

*entro e trovo Frans a guardare fuori dalla finestra, verso la montagna* Ehm, grazie per aver portato qui i miei libri...

*mi volto verso di lui colto di sorpresa* Oh, scusa, mi ero distratto. Li ho appoggiati lì *indico il comodino*

Perfetto *sospiro* Immagino che ora tu debba tornare a casa, per quello stavi guardando fuori *sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio* Scusa se oggi non ti sono stato d'aiuto con la ricerca della tua futura moglie, domani ti prometto che ci concentreremo al massimo.

Giusto, a proposito di quello... *mi siedo sul letto incupito* - Devo dirglielo, avvisarlo della mia malattia. Avrei già dovuto farlo prima, ma è stata una giornata così bella... - C'è una cosa che ho bisogno di dirti, ma è un problema molto, molto grosso e... e ho paura che tu possa odiarmi.

Leonard gli si mise subito accanto, preoccupato. Frans sapeva di potergli parlare di tutto senza problemi, se aveva addirittura la certezza che avrebbe finito per disprezzarlo, di cosa mai poteva trattarsi? Appoggiata una mano sulla sua per rassicurarlo, il giovane Lindgren lo sentì tremare, fragile, nonostante la sua forza. Forse riguardava suo padre? Aveva combinato un errore talmente grosso da temere per la propria vita? Non aveva importanza di cosa si trattasse, lui non avrebbe mai lasciato il suo fianco, proteggendolo da chiunque avesse cercato di fargli del male. Era lì per lui.

Non ti odierei mai Frans *gli sorrido* Puoi dirmi tutto, non ti abbandonerò mai.

Leonard non capisci, vedi io... *cerco di farmi coraggio stringendo a mia volta le sue mani* Io sono...  *serro le palpebre* Io sono un...

*entro nella stanza interrompendoli* Scusate ragazzi, mi dispiace disturbarvi, ma... *appena vedo che sono insieme sul letto, tenendosi per mano sospiro* - Per una volta che facevano dei progressi in autonomia! Accidenti! - Frans, c'è tua madre - Beh, non importa, qualche giorno e potranno recuperare -  

*guardo mia madre* Mamma! Era un discorso importante... *sospiro e mi alzo mettendomi davanti a Frans* Che ne dici se ne parliamo più tardi? Magari passo da te dopo cena...

Oh no, non importa! *mi alzo di scatto* - Meglio così, mi serve più tempo per capire come dirglielo... - Grazie di tutto, anche a lei signora Lindgren, a presto! *corro fuori dalla stanza e poi dalla baita*

Non c'era alcun dubbio, quello era stato il comportamento più strano che Frans avesse mai manifestato davanti ai suoi occhi, ma Leonard non se ne preoccupò, difficilmente il suo migliore amico gli nascondeva delle cose che considerava davvero importanti. Quando se la sarebbe sentita, il biondo gli avrebbe detto tutto. Quest'ultimo, ricongiuntosi con la propria madre, la pensava allo stesso modo. Quello di poco prima non era il luogo e nemmeno il momento giusto per rivelare all'altro il proprio disgustoso segreto. La madre del corvino avrebbe potuto sentire tutto e, ripugnata dalla sua devianza, ne sarebbe rimasta sicuramente sconvolta per sempre, aizzandogli contro l'intero villaggio per aver rischiato di contagiare il figlio. Camminando in silenzio, il giovane montanaro cercò di pensare al modo giusto per spiegare tutto a Leonard quando venne interrotto dalla propria genitrice.

Frans... C'è qualcosa che vuoi dirmi? *lo guardo preoccupata*

*mi volto verso di lei spaventato all'idea che abbia capito tutto* N-no mamma, tu?

*sospiro a testa bassa* Tu pensi che tuo padre mi lascerà andare con Gioanna? *domando insicura*

Certo mamma, non devi preoccuparti. Posso aiutarti io a convincerlo! *sorrido* L'unico problema penso sarà tenere la casa pulita, ma me ne occuperò io. Lavori con tanto impegno per il paese, permetti a me e Far di vivere a stretto contatto con le montagne, ti meriti di andare in un hotel!

*rido* Non sapevo conoscessi la parola hotel... *scorgo la figura di Borje aspettarci davanti a casa* Sono felice di avere il tuo supporto, Frans, ne avrò bisogno.

Madre e figlio rimasero sorpresi nello scoprire che l'uomo era già stato informato da Gioanna Lindgren. Non solo era d'accordo e felice del viaggio, ma aveva già deciso le modalità in cui Frans avrebbe dovuto compensare l'assenza di Rosalia. Niente lavori domestici, ovviamente l'uomo voleva evitare di averlo tra i piedi durante le sue riunioni segrete con gli altri paesani, quindi aveva ripiegato su un modo che lo costringesse al villaggio tutto il giorno. Del lavoro extra era la scelta migliore.

Un... mercatino? *chiedo confuso*

Ma è un'idea meravigliosa caro! Organizzare un mercatino di prodotti locali attirerà molti turisti! *lo abbraccio e bacio* Inoltre, se iniziasse il giorno della mia partenza, poi non ci sarebbe bisogno di me per supervisionare la cittadina. Il tutto sarà autogestito!

Frans venderà i nostri prodotti, così parteciperà alle spese del matrimonio *lo guardo seriamente* Un marito lavoratore che possa assicurarle un reddito, è questo che vuole una donna. Nei giorni che restano dovrai costruire il banco e selezionare i prodotti *spiego serio* E, visto che hai già appreso qualche lettera, potrai scrivere tu stesso i cartelli espositivi. 

Sì, Far... *vado a rimettere i vestiti da lavoro e poi esco andando nel fienile* - Come se non avessi abbastanza a cui pensare adesso c'è anche questo... -

Stesosi al solito posto, il ragazzo gettò uno sguardo a casa Lindgren e sorrise. L'unica finestra che aveva sempre scorto da lontano era quella della camera di Leonard.. A propria insaputa, giorno dopo giorno, si era addormentato rivolto verso l'amico. Se fossero vissuti più vicini si sarebbero potuti dare la buona notte ogni sera. Dormire uno accanto all'altro, anche se distanti, fu un dolce pensiero col quale sprofondare nel sonno.

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