La mattina seguente Levi e Moblit si svegliarono molto presto, era ancora l'alba. Il ragazzo aveva spiegato al corvino che la dott. Zoe era fissata con le puntualità, non tanto per la sua precisione, ma per far sì che tutti i suoi dipendenti diano il massimo delle energie nelle prime ore. Secondo lei le persone svolgevano i propri compiti meglio rispetto a sera tarda e diminuiva gli orari che andavano oltre le cinque del pomeriggio.
Arrivarono puntuali e percorsero le scale che portavano al penultimo piano «La dott. Zoe ha insistito per spostare il laboratorio nell'aula est dell'edificio»
Levi si guardava attorno incuriosito
«Perché?» era diventata la sua unica domanda ed in effetti Moblit gli aveva sempre dato una risposta. Doveva sapere più cose possibile per la sua missione. Prima di tutto scoprire i movimenti e le abitudini della dottoressa Zoe per sorprenderla alle spalle nel momento in cui meno se lo aspettava.
Arrivarono al corridoio dell'aula est e lo attraversarono tutto fino ad una sala con una targhetta sopra "laboratorio" c'era scritto.
«Il perché lo sa solo lei, è un tipo bizzarro, il solito topo da biblioteca. Ma non farti illusioni, sotto l'apparenza ha una genialità fuori dal comune! Sta attento a ciò che dici, lo userà contro di te! Se farlo sarà a suo vantaggio, certo...»
«Non credevo fosse un tipo così particolare»
«Lo è»
Levi prese la maniglia e fu bloccato. Moblit lo teneva stretto al polso «C'è la chiave, aspetta apro io. La dottoressa dopo la sua scoperta è diventata più furba che mai, tripla mandata e copie su copie di chiavi per cambiarle quando vuole...come ti dicevo un tipo particolare!»
il corvino finse indifferenza. Lasciò la maniglia, allontanandosi. Studiò senza farsi vedere i movimenti della chiave nella serratura e la chiave stessa. No, doveva rubarla. Se ce ne erano altre come aveva detto Moblit doveva scovare il posto in cui la donna le teneva per usarle e far ricadere i sospetti del furto e dell'assassinio su un membro del laboratorio. E la dott. Zoe e Moblit non erano un problema, dopo averli fatti fuori il suo nome sarebbe tornato nell'ombra.
Il biondo la spalancò completamente. Levi entrò in silenzio, era impossibile che a quell'ora la donna fosse lì. O, se c'era, non voleva svegliarla. Moblit rise «Tranquillo! La dott. Zoe non dorme mai più di due ore sai! Soffre di insonnia!»
«In questo siamo simili»
Moblit si grattò il capo «Simile eh? Da quando ti ho visto voi due siete opposti in tutto»
«In tutto?»
«Atteggiamento, gusti, aspetto, altezza...»
«Non andremo molto d'accordo»
«Credo che s- dottoressa Zoe! Buongiorno!»
il corvino confuso si girò, seguendo lo sguardo di Moblit. Vicino alla finestra era seduta sul davanzale una donna in camice. La prima cosa che saltò all'occhio del ragazzo furono i suoi occhi marroni incorniciati da quegli orribili occhiali. Degni davvero di un topo da biblioteca. Perché, si domandò Levi, nascondere degli occhi così belli dietro delle stupide lenti? Notò il suo naso, i suoi capelli spettinati dello stesso colore degli occhi racchiusi in una coda di cavallo disordinata.
«Piacere dottoressa Zoe io mi chiamo Levi, vorrei lavorare come assistente nel suo laboratorio»
La donna si voltò come risvegliata da un sonno magnifico da cui non voleva fare ritorno «Oh! Buongiorno! Spero che non ti abbia fatto fin da subito una cattiva impressione!»
il corvino le strinse la mano. Moblit aveva ragione, la dott, Zoe era alta per una ragazza della sua età. La aveva definita erroneamente donna ma da vicino aveva i tratti ancora di una ragazzina, non aveva le tipiche curve ben definite ma sembrava uno stelo d'erba pronto a piegarsi al vento. La sua stretta di mano così salda e il tono gioviale lo aveva fatto cambiare idea
«No assolutamente, dove posso iniziare?»
la dott. Zoe si strofinò le mani «Perfetto, laborioso eh? Mi serviva uno così! Moblit, dimmi un po' dove lo hai scovato!»
Moblit trasalì arrossendo «I-io?»
«Sì, chi altro? Lo hai trovato tu vero?»
«In realtà dott. Zoe lui ha trovato me ero ehm ehm in un posto»
sorrise «Oh, e allora Levi come hai trovato Moblit?»
«Avevo sentito di lui»
«Ah sì?»
«Sì»
la ragazza  parve studiare il corvino per un secondo, il suo tono di voce si alzò all'improvviso «Un tipo particolare! Di poche parole!»
Levi alzò le spalle. Gli dava sui nervi quella ragazza. Lo metteva spalle al muro, con la sua eccessiva...eccessivo tutto! Esageratamente eccessivo!
«Comunque, il mio assistente qua mi ha detto che sei specializzato in chimica»
«È così»
quella mattina prima che Moblit arrivasse si era letteralmente spalmato sui libri di scienza che aveva negli scaffali. Doveva fare bella figura se voleva entrare nelle sue grazie.
«Interessante.Biochimica?»
«Certo»
«Come sospettavo! Allora sei nel posto giusto giovanotto, sei maggiorenne vero?»
«Dottoressa Zoe ho 28 anni»
«E tu non chiamarmi Dottoressa Zoe, non sono un uomo del paleolitico!»
Levi si accomodò col suo fare strafottente su una seggiola, quella ragazza gli stava cominciando a dare sui nervi «E lei signorina Zoe quanti anni ha?»
la ragazza si avvicinò «Per la precisione?»
«Per la precisione»
«Ne ho 27»
«Dunque è mag-»
«Da compiere il prossimo mese»
Ora dovete sapere che fra le tante cose che Levi non sopportava c'era anche l'essere interrotto. Per di più dopo aver ricevuto un commento gelido, seppur implicito, sulla sua altezza.
Ma lasciò correre, non doveva litigare, non prima di ucciderla «Bene»
«Bene»

ANGOLO AUTRICE

Prima che qualcuno venga con i forconi a chiedere quale parte della mia mente malata abbia sfornato una cosa simile risponderò. Non ne ho la più pallida idea. Dovrei ringraziare la mia prof una volta👍😊😊😊...ma non ne ho voglia.
...
Non so come la prenderebbe"prof io non ho imparato un piffero di algebra ma ho una storia in cambio"
E boh...ascolto i vostri consigli qualsiasi cosa che secondo voi c'è da migliorare è ben accetta.
👂👂👂👂👂👂👂 lancio la palla a voi. Vi è piaciuto questo capitolo?