La lettera
Non era stato uno sbaglio, e non si sarebbe mai pentita di averlo fatto anche se in futuro lo sarebbe stato. Del resto lo aveva giurato. Basta recitare una parte, basta nascondersi sotto delle maschere, se anche Mayer si sarebbe messo in mezzo non avevano paura. Erano passati giorni dall'ultima volta in cui aveva provato a ballare con Levi. L'ordine della consegna dei suoi esperimenti era arrivato in anticipo con grande stupore di tutto il laboratorio, compresa Hanji che era stata messa in contatto soltanto pochi mesi prima da Smith. Il giovane entrò di soppiatto quasi per non farsi vedere o sentire, si grattò la testa imbarazzato appena si rese conto di essere aspettato da molto tempo. In effetti il telegramma era stato mandato dalla segretaria del signor Smith.
«Ragazzo!»
il giovane si bloccò dinnanzi alla ragazza, Hanji gli strappò di mano la lettera «Grazie mille...come ti chiami?»
«Connie signorina, Connie Springer messaggero del s-»
«Sì perfetto, grazie ancora Connie ora puoi andare! Anzi! Sasha potresti gentilmente accompagnarlo all'uscita? E offrirgli un rinfresco, mi sembra esausto»
una ragazza uscì dalla folla e a grandi falcate gli fece segno di seguirla giù per le scale. Borbottò qualcosa a proposito del rinfresco ma Hanji non ci fece tanto caso, eccitata com'era dal tanto atteso arrivo della busta.
Finalmente, ne era certa, avrebbe potuto mostrare la sua nuova scoperta al mondo intero e sarebbe diventata famosa!
Levi che fino a quel momento era rimasto di fianco a Moblit la osservava di sottecchi preoccupato. Non aveva ancora preparato un piano per sviare l'attenzione di Mayer e fare in modo che la Quattrocchi rimanesse illesa. Per colpa sua era in grande pericolo, da lì in poi avrebbe dovuto proteggerla a tutti costi pur di non rischiare di perderla. Avrebbe dato la sua vita per lei.
Gli occhi di Hanji erano luminosi dalla gioia e come una bambina scarta il suo regalo di Natale impaziente, lei ugualmente strappava la busta.
«Hanji allora?»
Moblit si sporse per vedere ed la ragazza lo prese per mano facendo l'occhiolino al corvino di nascosto. Levi annuì e li seguì fino all'ufficio della mora, sinceramente curioso di sapere chi era quel Smith tanto temuto e tanto celebre in tutta Berlino. E soprattutto voleva sapere cosa facevano e qual' era il vero scopo di quella ricerca sulla rigenerazione dei neuroni. Si chiuse la porta alle spalle per non attirare qualcuno di indiscreto, probabilmente anche gli altri volevano sapere i fini di tutto questo tempo e di tutti questi esperimenti. Ma sarebbe stato troppo pericoloso sia per loro sia per Hanji, purtroppo lei era già a conoscenza di fin troppi segreti su quei giganti da non poter rappresentare lei un pericolo per Mayer e i suoi collaboratori. Già, i suoi collaboratori. Chissà se lo aspettavano davanti a casa pronti a sparargli contro? O peggio. Il suo sguardo si perse nel vuoto, vitreo. Potevano uccidere Hanji. Ma in quel momento la mora era troppo euforica per avere dubbi e aprì la lettera.
«Leggila»
«Egregia Dottoressa Zoe Hanji, abbiamo l'onore di comunicarle che lei ,e ovviamente il suo nuovo esperimento a cui sta lavorando, potrà partecipare ad un incontro diretto con il capo del vostro dipartimento Erwin Smith. Lui stesso ci tiene ad invitarla ad una presentazione delle sue frontiere nella Scienza per accertarsi che siano degne di nota. Cosa che sicuramente lei capirà, prenda le giuste precauzioni.
Cordiali saluti,
Segretaria Rico Brzenska"
Per un attimo le sue lenti parvero illuminarsi di un luccichio inquietante, quasi a voler nascondere un segreto celato nella stessa lettera che teneva fra le mani in quell'istante. Le sue pupille si spostarono di angolo in angolo del foglio bianco fino a fermarsi in punto preciso. Rimase ferma per un secondo ed un sorriso smagliante le si dipinse in faccia, capace di arrivare da un orecchio all'altro. Puntò un dito contro la carta stendendola sul legno mogano della scrivania, Levi si avvicinò. Moblit spalancò gli occhi. Il corvino rimase impassibile, ma si rese conto fin troppo bene di ciò che significava avere un messaggio nascosto in una lettera. Erano in grave pericolo.
«Furbo Smith veramente niente male» sussurrò Hanji senza distogliere lo sguardo da quel punto preciso. Quasi assorta nei propri pensieri a tal punto da non riuscire a distinguere realtà e fantasia.
Levi aveva capito fin troppo bene ma il biondo dietro di lui era molto confuso.
«Amore non capisco»
quella parola bloccò Levi per un nano secondo e gli rivolse lo sguardo più gelido che fosse capace di creare. La aveva chiamata Amore in sua presenza, grosso sbaglio. Moblit impallidì ed indietreggiò dal corvino che pareva capace di saltargli addosso e divorarlo vivo senza pietà.
«Moblit ora ti spiego» disse Hanji «Abbiamo molta gente che vorrebbe mettere le mani sui nostri lavori e che nostre scoperte, la più importante quella che abbiamo fatto sotto richiesta si Erwin Smith. Forse tu non lo hai mai visto, quell'uomo è capace di mandarci in pasto ai leoni affamati pur di raggiungere il proprio obbiettivo. E in questo caso ci ha lasciati alla mercé di alcuni grandi uomini di Berlino, non contenti di quello che facciamo qui. Guarda il messaggio sarebbe stato impossibile per lui o per Rico metterci in allerta con una lettera, potevano rubarla e scoprire che eravamo al corrente di tutto. Proviamo a mettere il foglio contro luce e dovrebbe se non sbaglio...»
lo alzò verso la luce della finestra e comparve in basso una scritta in piccolo, Hanji si sistemò gli occhiali sul naso «State in guardia. Mayer sa tutto, all'evento non presentarti sola. Massima attenzione"
finì di leggere. Si sentivano fuori dei bisbigli e dei sussurri di alcuni ragazzi che avevano deciso di rimanere con gli altri dopo l'arrivo della lettera. Di sicuro qualcuno origliava e Levi udì chiaramente quella oca di Petra vantarsi di come era cresciuto il suo rapporto con lui e che ora si fidavano l'un l'altro. Alzò gli occhi al cielo. Alcune persone, nonostante fossero gentili e dolci, lo mostravano raramente e in alcuni casi insopportabili. Vide Hanji stiracchiarsi e sbadigliare, era così disordinata! Anche l'ufficio! Accennò ad un sorriso e troppo tardi si accorse di aver sorriso dopo molto tempo. Aveva descritto il se stesso di qualche tempo fa, insensibile e dolce solo all'interno della sua corazza.
«Allora seguirò il suo consiglio!»
esclamò Hanji. Si avviò verso la porta ma prima si avvicinò all'orecchio di Levi «Avrò bisogno di una guardia del corpo, in effetti»
il ragazzo sobbalzò e arrossì, provò a controbattere ma uscirono solo dei versi o sillabe di parole. Abbassò lo sguardo «Maledizione»
Hanji ridacchiò e uscì dall'ufficio assieme a Moblit.
ANGOLO AUTRICE
Spero vi piaccia, ho già in mente qualche capitolo per il continuo della storia🙆❤
Vi volevo ringraziare con tutto il cuore per l'appoggio, per i commenti, per le stelline🌌
In particolare qualcuno, non voglio fare i nomi ma credo che lo sappiate già da soli❤💕
Grazie davvero tanto!
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