17: A Shift
[17: Una Svolta]
Ti svegliasti in infermeria.
Recovery Girl era seduta su una sedia in un angolo della stanza, ed anche i tuoi amici si trovavano lì, accanto al tuo lettino. In ordine: Uraraka, Izuku ed Iida. Ricordasti velocemente di essere svenuta per la stanchezza e per il dolore dopo la battaglia con Katsuki, il che significava che il secondo round era stato ufficialmente concluso.
E che... Avevi perso.
Uraraka ti guardò con espressione preoccupata, e non potesti fare a meno di arricciare il naso. Certo, avevi sempre saputo che alla fine avresti perso, ma il fatto che ci fossi andata così vicina... Ora sembrava essere stato tutto inutile. In realtà eri riuscita a combattere contro Katsuki, e la consapevolezza di aver perso dopo essersi creato un barlume di speranza faceva ancora più male. Tuttavia, non potevi dire che si fosse rivelato tutto inutile, dopotutto...
Quindi... Ha detto di essere orgoglioso di me, eh?
Quel singolo pensiero contribuì a placare la tua frustrazione. Forse l'avevi solo immaginato, ma mentre ti stava di fronte, era sembrato quasi preoccupato, agitato mentre provava in ogni modo possibile a farti respirare. Potevi anche aver perso lo scontro, certo, ma sembrava che ti fossi avvicinata a lui, anche se solo un po'.
"Come ti senti?" chiese Uraraka, le sopracciglia corrugate per la preoccupazione. "So che quelle esplosioni fanno molto male, le ho provate anche io..."
"Mhmh. Sto bene, però. Non ti preoccupare." sorridesti. "Sono un po' amareggiata per la sconfitta, ma tutto sommato... Direi di essere contenta di com'è andata."
Izuku ed Iida si guardarono confusi, come se non riuscissero a capire cosa ci fosse di tanto gratificante in una sconfitta. Uraraka, tuttavia, aveva capito che ci fosse qualcos'altro sotto senza nemmeno il bisogno che tu lo spiegassi. I suoi occhi castani si addolcirono, ed il piccolo sorriso che le adornava le labbra ti disse che sapeva stessi parlando di Katsuki.
"Be', va bene così allora." acconsentì. "Se tu sei felice, lo sono anche io."
I tuoi amici mormorarono qualche altra parola di consolazione, poi se ne andarono tutti su richiesta di Recovery Girl. Ti sentivi ancora un po' intontita e con la testa tra le nuvole, ma non soffrivi più. Ti disse che saresti stata libera di andare dopo un ultimo controllo.
"Guarda a sinistra." ti ordinò. Poi, di nuovo. "Ora guarda a destra."
Seguisti le sue direttive mentre ti puntava una luce negli occhi. Premette spesso su alcune zone di pelle, probabilmente per accertarsi che non ci fossero vasi sanguigni danneggiati. Infine, fece un verso d'approvazione.
"Ti dispiace alzare la maglietta, cara?" quando notò la tua espressione accigliata, Recovery Girl ridacchiò. "No, non devi esporti chissà quanto. Voglio solo dare un'occhiata al tuo fianco. Ho visto qualcosa di strano lì prima."
"O-oh, sì certo."
Sollevasti leggermente il bordo della maglia, rivelando il fianco con la scritta scarabocchiata su di esso. Non aveva specificato quale mostrarle, ma immaginasti si riferisse a quello con il marchio.
"È un tatuaggio dell'anima gemella." spiegasti. "Probabilmente è ciò che ha visto mentre mi stava esaminando. Non è niente di speciale, ma ce l'ho da tutta la vita."
L'espressione di Recovery Girl si incupì per un secondo, ma si affrettò a ricomporsi. "Ah, sì." si schiarì la gola. "Dev'essere stato quello che ho visto. Perdonami. Non è niente."
Scrollasti le spalle, tirando giù la maglietta. Forse avere un'anima gemella era davvero tanto raro. La gente sembrava sempre mostrare una sorta di timore reverenziale con certe cose. Avevi sentito in giro che prima avere un marchio era molto più frequente, ma quando i Quirk cominciarono ad apparire, il numero di persone a possedere un'anima gemella diminuì. Non sapevi esattamente come funzionassero certe cose -aveva qualcosa a che fare con i geni delle persone, probabilmente-, ma in ogni caso, era chiaro che individui come te e Katsuki fossero ormai rari. Quindi, non era così strano il fatto che gli altri lo trovassero interessante.
"Bene, grazie per l'aiuto, Recovery Girl." sorridesti e scivolasti lentamente giù dal lettino. Avvertivi ancora un po' di stanchezza, ma eri abbastanza in forze da poter camminare. "Adesso mi sento molto meglio. Fai davvero un lavoro straordinario. In realtà, sei un po' il mio modello da seguire." arrossisti. "Se possibile, vorrei aiutare le persone come fai tu..."
Lei ricambiò il sorriso. "Non c'è bisogno di ringraziarmi, cara. Prenditi cura di te, va bene?"
Annuisti frettolosamente, desiderosa di tornare indietro per assistere alle semifinali. Assicurandoti di rivolgere un ultimo sorriso all'eroina, uscisti di corsa dalla stanza e ti dirigesti verso lo stadio. L'espressione di Recovery Girl si spense nell'esatto momento in cui chiudesti la porta.
"Quella povera, dolce ragazza... Il suo legame di anima gemella sta iniziando a svanire."
________
Eri preoccupata di esserti persa il primo round delle semifinali, ma sembrava non fossi rimasta svenuta per tanto tempo e che si trovassero ancora tutti in pausa. Se ricordavi bene, Todoroki avrebbe dovuto affrontare Iida, mentre Katsuki Tokoyami. Canticchiasti, soddisfatta. Anche se non avrebbe potuto vederti, volevi essere lì per fare il tifo per lui.
"Sei la perdente più felice che io abbia mai visto."
I tuoi piedi si congelarono sul posto. Voltasti il capo, per poi ritrovarti davanti Katsuki appoggiato contro il muro. Incrociò le braccia e si allontanò da lì con un lieve cipiglio.
"Oh." sbattesti le palpebre. "Katsuki-kun. Che ci fai qui? Non dovresti prepararti per le semifinali?"
"E per cosa dovrei prepararmi? Prenderò comunque a calci in culo quella faccia da corvo."
"Uhh, se lo dici tu. Però, cosa ci fai qui se..."
Oh.
Le tue guance iniziarono a riscaldarsi.
Stava aspettando che uscissi dall'infermeria...?
Katsuki probabilmente si fece un'idea di quali pensieri ti stessero passando per la testa, e non ci volle molto perché le sue stesse guance si surriscaldassero.
"Smetti di guardarmi con quell'espressione stupida." sbuffò. "Non ero qui per te. Non avevo un posto migliore in cui andare, chiaro?"
Sorridesti. "Certo."
"Ti sto dicendo che ti sbagli!"
"Va bene, Katsuki-kun. Ti credo."
Il biondo inarcò le sopracciglia. Ti diede una rapida occhiata con quei suoi splendidi occhi cremisi, probabilmente cercando di accertarsi che stessi bene.
"Come ti senti?" chiese. "Adesso riesci a respirare normalmente, vero?"
"Sì." sorridesti. "Sto bene, grazie per la preoccupazione."
Sbuffò. "E chi ha detto che ero preoccupato?"
"Mi hai appena chiesto come mi sento."
"...Sta' zitta."
Ridesti. In un modo o nell'altro, tutta la tensione tra di voi era completamente scomparsa. Era stata una giornata davvero molto difficile con tutti quegli alti e bassi, ma in quel momento... Sembrava andasse tutto bene. Che fosse tutto stabile. Forse, quello scontro era stato proprio ciò di cui entrambi avevate bisogno: affrontarvi onestamente e portare tutte le vostre emozioni al limite. Sembrava sul serio che vi foste tolti un peso.
"Ehi... Katsuki-kun?" alzasti lo sguardo su di lui, stringendo le labbra tra di loro. "Posso fare una cosa? Senza che ti arrabbi?"
Lui ridusse gli occhi a due fessure. "Cos'è esattamente questa 'cosa'...?"
"Non posso dirtelo. Se lo facessi, probabilmente ti arrabbieresti."
"Che cazzo...? Allora come faccio a sapere se mi sta bene o no?!"
Ti agitasti imbarazzata, chinandoti con le spalle in avanti. Probabilmente era stato davvero stupido chiedere l'autorizzazione per qualcosa del genere in primo luogo, ma riuscivi solo ad immaginare la faccia che avrebbe fatto se non fosse stato d'accordo. No, ok, siamo realisti. In realtà stavi solo cercando delle scuse. Se lo volevi davvero... Allora dovevi solo provarci.
O la va o la spacca...
Inspirando bruscamente, ti poggiasti sulle punte dei piedi e ti chinasti in avanti per dare un veloce bacio sulla guancia a Katsuki. Fu così rapido che a malapena ebbe il tempo di elaborare cosa stesse succedendo, infatti lo capì solo dopo che le tue labbra si staccarono dalla sua pelle arrossata.
Ma cavolo, cavolo se reagì.
"TU-!" gridò Katsuki, puntandoti con il dito indice come se fossi stata una sorta di spettro. "Hai appena... Tu... COSA?!"
Il tuo stomaco andò sottosopra. Ti aspettavi sarebbe stato sorpreso, ma non così sorpreso. La carnagione di Katsuki era ormai completamente scarlatta, quasi la stessa tonalità dei suoi occhi brillanti che intanto si erano spalancati oltre ogni limite. Era imbarazzato, ed era facilmente notabile. Ma... Era solo quello.
Imbarazzato, nemmeno un piccolo segno del fatto che gli fosse piaciuto. Sollevasti le mani con espressione mortificata. Come avevi potuto essere così stupida?
"Io... Mi dispiace così tanto!" gracchiasti. "Non pensavo ti avrebbe turbato in questo modo. Per favore, dimenticalo...!"
"(Nome), aspetta-!"
Non gli desti nemmeno il tempo di finire. Eri già scappata via nel tentativo di allontanarti il più possibile da lui. Katsuki guardò i tuoi goffi passi. Continuasti a sbandare di qua e di là, fino a quando non svoltasti l'angolo. Una volta sicuro che te ne fossi andata, alzò una mano, toccandosi la zona che avevi appena baciato.
La sua faccia arrossì ancora di più.
"...Idiota." sospirò. "Non ho mai detto che non mi è piaciuto."
_________
[POV di Katsuki]
Katsuki non ti vide più da quel momento in poi, e forse era stato meglio così. Aveva passato le semifinali con facilità, e adesso stava aspettando la finale. Avrebbe dovuto affrontare quel pezzo di merda a metà. E dopo quello che era successo, imbattersi di nuovo in te sarebbe stata solo una distrazione.
Anche adesso, riusciva a sentire le tue calde labbra sfiorargli la tempia. Katsuki rabbrividì involontariamente, un rossore gli attraversò tutto il corpo.
Concentrati, coglione. L'unica cosa che conta in questo momento è VINCERE.
Non era di cattivo umore. Piuttosto, quello che era successo prima era stato fottutamente fantastico, anche se non l'avrebbe mai ammesso. Ma gli dava fastidio il fatto che la sua mente stesse vagando dove non avrebbe dovuto, specialmente ora che si sarebbe dovuto battere contro quel bastardo dai capelli bicolore.
"Ah, merda!" gemette Katsuki, trovandosi davanti nientemeno che Todoroki quando spalancò la porta. "Perché sei qui?!" si affrettò a guardare verso la porta, rendendosi conto solo in quel momento di aver sbagliato stanza. "Cazzo, questa è la sala d'attesa numero due? Ah, dannazione!"
Todoroki si limitò a guardarlo, prima di voltarsi nuovamente.
Ma vedi a questo stronzo.
"Oi, oi." Katsuki fece una smorfia. "È così che ci si comporta con il tuo avversario in finale, eh? Sto parlando con te, mezzo coglione!"
Sbattè un pugno sul tavolo, scatenando un'esplosione tra le dita. Todoroki non battè ciglio, e quell'atteggiamento strafottente fece incazzare Katsuki ancora di più.
Poi, finalmente-
"Come sta (Nome)?"
Katsuki sbattè le palpebre. "Huh?"
"Era ferita." disse Todoroki con espressione vuota. "Durante il vostro scontro è svenuta, vero? Mi stavo chiedendo se dopo fossi andato a vedere come stava."
Il biondino non aveva parole. Odiava quello stronzo dalla prima volta in cui l'aveva visto, soprattutto dopo aver ascoltato la sua storia ed aver realizzato il fatto che si stesse trattenendo. Quale idiota si sarebbe mai limitato intenzionalmente? Katsuki non riusciva proprio a capirlo. E già solo per questo, era chiaro che Todoroki non gli stesse molto simpatico, ma adesso, sentirlo chiedere di te...
Glielo fece odiare.
Di nuovo, si ricordò del timido bacio che gli avevi donato poco prima. Questa volta, però, non cercò di ricacciarlo nei meandri della sua mente. Lo stava ricordando perché voleva ricordare, e sentire il tuo nome pronunciato da Todoroki lo fece incazzare così tanto che non si può esprimere a parole. Una strana sensazione cominciò a ribollirgli nel petto, e quando Katsuki si rese conto della sua frustrazione, strinse i pugni.
Eri la sua anima gemella. Aveva cercato in tutti i modi di comportarsi come se non gli importasse, come se tutto ciò fosse solo un fastidio, davvero. Ma ora aveva bisogno di rivendicarti come sua. Non voleva che nessun ragazzo -specialmente non quello stronzo- parlasse di te come se fosse un tuo caro amico.
"Vaffanculo." sputò Katsuki. "Chi diavolo ti ha dato il permesso di farmi domande? Te lo dico adesso, a me non frega un cazzo della tua situazione familiare. Farai meglio ad affrontarmi con tutto quello che hai nel prossimo scontro. Se ti vedo trattenerti giuro che ti ammazzo."
Katsuki non si voltò nemmeno per vedere le sopracciglia di Todoroki inarcarsi per la sorpresa. Era già uscito dalla stanza con una brutta espressione imbronciata. Non era stupido, sapeva di essersi comportato in modo infantile, ma non poteva fregargliene di meno. Per la prima volta, questo legame tra di voi stava cominciando ad avere un senso, e per questo non riuscì a trattenere un sorrisetto spuntargli sulle labbra.
Ormai tu eri sua, solo sua. Todoroki e tutti gli altri potevano solo sognare di stare con te, perché non ne avrebbero mai avuta la possibilità. Era tutto già stato deciso dal cosmo. Tu eri sua, e lui...
Lui ormai era tuo.
_____________
Badabum! 💥
Un finale col botto, eh? Finalmente questo testone l'ha ammesso. Alla buon'ora. 😂
E cosa mai significheranno le parole di Recovery Girl? Chissà, chissà... 👀
Comunque, si vede che ormai non ho più nulla da fare? Terzo giorno di fila che aggiorno... Wow. Mi meraviglio di me stessa.
Il prossimo capitolo è uno dei miei preferiti, non vedo l'ora di iniziare a tradurlo! *-*
Come al solito, noi ci sentiamo al prossimo aggiornamento.
Kirara. 🖤
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