13: Fleeting
Salve salvino bella gente! 🌸
Poiché oggi è il compleanno della nostra bomba ad orologeria preferita, mi sono presa circa due settimane per tradurre più capitoli possibili e pubblicarli tutti in quest'occasione "speciale".
Spero possiate apprezzare, anche se non sono molti. 🙇🏻♀️✌🏻
Avrei voluto scriverne di più, ma vabbè...😂🤷🏻♀️
Detto ciò, vi lascio alla lettura. 🖤
____________________
[13: Labile]
La battaglia sulle spalle iniziò, ed ovviamente tutti puntarono gli occhi su Izuku.
Inutile dire che anche Katsuki prese di mira il tuo amico dai capelli ricci per vincere, certo, ma c'erano sicuramente dei motivi molto più personali dietro. Volevi sostenere la tua anima gemella, ma provavi anche dei sentimenti contrastanti sul dover buttare giù il povero ragazzo lentigginoso. Ma andava bene così. Dopotutto, avevi scelto di unirti ad una squadra avversaria. Non potevi tirarti indietro adesso.
"Ucciderò quel nerd di merda." mormorò Katsuki, gli occhi colmi di disprezzo. Al momento, c'era un gruppo di studenti che vi bloccava la strada, ma sapevi che difficilmente sarebbero stati in grado di bloccare il biondo ancora per molto. Sembrava che Izuku fosse riuscito a mettere le mani su una specie di jet pack, gentile concessione del dipartimento di supporto: lo stava usando per superare i suoi rivali e mettersi in salvo.
Forzasti un sorriso, anche se sapevi che Katsuki non l'avrebbe visto.
"Cerchiamo di essere pazienti per ora, va bene? Prenderemo quella fascia, di questo ne sono certa. Dobbiamo solo aspettare che gli altri si stanchino ed attaccare al momento giusto."
Lui sghignazzò, ma non disse nulla. Sapevi che non era un idiota, e che in realtà era molto più calcolatore ed analitico di quanto potesse sembrare, ma ogni volta che si trattava di Izuku pareva sempre perdere la calma. Be', più del solito, almeno.
Kirishima ridacchiò. "Dai (Nome)-chan, sappiamo tutti che Bakugou è praticamente incapace di rimanere calmo."
"Che cazzo hai detto, capelli di merda?!"
Sospirasti. Izuku era appena atterrato dopo essersi librato in aria con il jet pack. Il suo sollievo, però, fu di breve durata, poiché un altro gruppo gli arrivò alle calcagna. Di nuovo, spinse il pollice verso il basso su un pulsante che attivò il jet pack. Solo che il ronzio del macchinario, questa volta, venne oscurato da qualcosa di più forte.
"Bakugou, no-!!"
Gridò Kirishima, invano, perché il biondo aveva già scatenato un'esplosione per spingersi in direzione di Izuku. Impallidisti, preoccupata che la tua squadra sarebbe stata squalificata per aver violato le regole, ma ti bastò uno sguardo verso Midnight per capire che non sarebbe stato così. Eravate ancora in gara, dato che lo avevate catturato prima che toccasse il terreno.
"Amico, vieni su!" si lamentò Sero dopo aver recuperato Katsuki con il suo nastro. "Almeno avverti prima di fare cose del genere!"
Katsuki fece una smorfia, senza dubbio frustrato per il suo assalto fallito. La squadra di Izuku aveva Tokoyami dalla sua parte che era facilmente in grado di difendersi dai colpi degli altri. La capacità di manipolare una creatura dell'oscurità... Era quasi l'opposto del tuo potere, sia in natura che in termini di capacità offensive. Sarebbe stato bello avere un potere come quello dalla vostra.
No, non posso essere così pessimista. Mi sono unita alla squadra di Katsuki-kun per aiutarlo e per dimostrare qualcosa a me stessa. Questa vittoria significa molto per entrambi. Devo ottenerla a tutti i costi.
Sospirasti, soffiando via una ciocca di capelli dai tuoi occhi. Katsuki stava urlando qualcosa sul fatto di dover battere quella merda di Izuku, mentre Kirishima e Sero tentavano di tenerlo fermo. Non stava andando molto bene, ma quello, al momento, era davvero l'ultimo dei vostri problemi.
"...Come prendere le caramelle ad un bambino, classe 1-A."
Non sapevi esattamente come o quando la squadra avversaria si fosse avvicinata alla tua, ma Katsuki si rese presto conto che la sua fascia era stata strappata via. Guardasti con occhi spalancati mentre la sua espressione si riduceva prima in una di sorpresa, poi in una di pura e semplice rabbia.
"Che cazzo?!" gridò. "Fottuto pezzo di merda...! Ridammela!!"
Il biondo nel cui tranello eravate caduti -uno stronzo egocentrico, da come si atteggiava- guardò verso di voi con un rozzo sorriso. Anche se Katsuki gli aveva chiesto di restituirgli la fascia, non c'era modo che questo succedesse. Piuttosto, quella piccola merda sembrava starsi divertendo un mondo a guardare la vostra squadra cadere a pezzi.
I suoi pallidi occhi blu caddero poi sulla tua figura, ed il sorriso che aveva sulle labbra non fece che allargarsi.
"(Nome)." ti rimproverò il ragazzo. "Ancora non mi hai riconosciuto?"
Sbattesti le palpebre sorpresa, guadagnandoti qualche sguardo dubbioso dai tuoi compagni di classe. Ti ci vollero alcuni istanti, ma alla fine sussultasti leggermente capendo chi era veramente quel ragazzo.
"Monoma-kun? Sei tu?"
Lui ridacchiò. "Ti ci è voluto un po'. Ed io che invece credevo che avresti capito subito. Io ti ho riconosciuta all'istante, sai?"
C'era un po' di distanza tra le vostre squadre. Evidentemente diffidavano del fatto che poteste essere ancora dei potenziali rivali. Kirishima lanciò una breve occhiata nella tua direzione, le sopracciglia corrugate.
"Conosci questo ragazzo?" chiese.
"Uh, sì. Abbiamo frequentato la stessa scuola elementare." spiegasti. "Ma ad un certo punto si è allontanato per andare a studiare all'estero in Francia, o qualcosa del genere."
"Ti sembra che me ne freghi un cazzo della storia di questo stronzo?!" sputò Katsuki. "Fatemi battere questa merda, adesso!"
Monoma rise divertito. Non eri contraria a riconciliarti con qualche vecchia conoscenza, ma di certo quello non era il momento. E probabilmente questo lo sapeva anche lui, ma stava cercando di fare conversazione solo per fare un dispetto al biondo cenere appoggiato sulle tue spalle.
"Non c'è fretta." riflettè. "Tanto voi, ragazzi, non andrete da nessuna parte per un po'." i suoi occhi si spostarono sul terreno, e solo in quel momento ti accorgesti del fatto che esso si era fuso e che i tuoi piedi erano stati solidificati sul posto. Un gruppo di squadre avversarie prese a circondare la tua, intrappolandovi.
Quando hanno-?
"Prendetevi una pausa, per il momento." Monoma sorrise mestamente, spostando lo sguardo di nuovo verso di te. "A proposito, (Nome). Alla fine hai scoperto chi è la tua anima gemella? Da quello che ricordo, hai qualcosa di veramente disgustoso tatuato sul tuo corpo. Spero per te che la storia dell'anima gemella sia una bufala. Chiunque sia, deve essere davvero una persona orribile, e sai cosa dice la gente di queste relazioni fallite. Non vorrei che ti succedesse qualcosa di brutto."
Rimanesti a bocca aperta, incapace di parlare. Ora stava fissando direttamente Katsuki, e sapevi di non starlo solo immaginando. Era sempre stato stranamente perspicace, e non sapevi esattamente da quanto tempo ti stesse osservando, ma doveva aver capito qualcosa. Forse era perché avevi passato troppo al fianco di Katsuki, oppure aveva semplicemente fatto due più due e si era reso conto che lui era probabilmente l'unica persona in grado di dire una cosa così orribile. In ogni caso-
Lui sa.
Non sapevi come rispondere, e nemmeno se era giusto farlo in quel momento, ma alla fine non sorse il problema: ora Katsuki tremava sopra di te e riuscivi a sentire il modo in cui i suoi denti digrignavano gli uni contro gli altri. In qualunque modo Monoma lo avesse scoperto, era chiaro che stava cercando di infastidire il suo avversario in ogni modo possibile, anche dopo essersi assicurato i punti. Era sempre stato un po' stronzo in quel senso, ed era ovvio che la sua provocazione aveva avuto effetto.
"Amico, per favore, non di nuovo!" Kirishima gridò, ma Katsuki era già saltato via dalle vostre spalle. Puntò dritto verso Monoma, che ordinò ad uno dei suoi compagni di squadra di occuparsi della difesa creando un muro invisibile, in cui Katsuki andò a sbattere a mezz'aria. I tuoi compagni di squadra si lamentarono, il biondo era già sul punto di essere tirato indietro. Urlò a pieni polmoni, non mostrando alcuna intenzione di voler tornare indietro fino a quando non riuscì a riprendersi la fascia.
Sero lo recuperò il più velocemente possibile e, nonostante la situazione critica, era riuscito a prendere non una, ma ben due fasce. Eppure, non essendo ancora soddisfatto, gridò come quello non fosse "abbastanza" e che aveva bisogno di dare una lezione a quel bastardo. Avresti dovuto reagire subito ed illuminare di calda luce le punte delle tue dita per cercare di sciogliere il duro materiale intorno ai vostri piedi. In quel momento, l'unica cosa su cui avresti dovuto concentrarti era la gara, ma non riuscivi a non pensare alle parole di Monoma.
"Sai cosa dice la gente di queste relazioni fallite."
No, non lo sapevi.
Cosa diceva?
___________
Per la seconda volta quel giorno, fosti costretta ad assistere ad un Katsuki su tutte le furie.
Dato che Monoma vi aveva tenuti occupati per la maggior parte del tempo, non eravate stati in grado di accaparrarvi la fascia da un milione di punti, che prima era stata di Izuku, ma poi, ad un certo punto della gara, era stata rubata dalla squadra di Todoroki. Per fortuna furono comunque in grado di posizionarsi tra i primi quattro, e questo significava che loro ed Uraraka sarebbero passati alla fase finale.
Ora, però, il problema più urgente...
Katsuki sbattè il pugno a terra, continuando ad imprecare per aver perso, di nuovo. Ti mordesti il labbro inferiore. Eri frustrata, certo, ma avevate perso solo perché non eravate riusciti a prendere la fascia di Todoroki in tempo. Eri ancora sbalordita dalla determinazione che aveva mostrato Katsuki liberandosi per recuperare la fascia della vostra squadra. Era stato incredibile, o almeno, questo era ciò che pensavi tu. Perché si stava comportando come se il secondo posto fosse un fallimento totale?
Il resto dei tuoi compagni di squadra si allontanò da Katsuki, e come biasimarli, ma tu sentisti di nuovo il bisogno di parlargli. Sapevi che la vostra relazione fosse ancora impacciata ed agli inizi, ma se qualcuno doveva provare a tirarlo su di morale, quella eri tu, la sua anima gemella.
Kirishima ti vide mentre ti avviavi al fianco di Katsuki, e le sue sopracciglia si sollevarono immediatamente.
"(N-Nome)-chan." balbettò. "Penso che sia meglio lasciarlo in pace per il momento..."
"Starò bene, non preoccuparti."
Il rosso non sembrò molto convinto dal modo in cui sospirò pesantemente, ma tu avevi già colmato la distanza tra te e il biondo furioso che era accasciato a terra. Katsuki stava grattando le dita nel terreno, le spalle che tremavano. Prendesti un respiro profondo.
"Katsuki-kun."
Sapevi di averlo detto con un tono di voce abbastanza alto da poter essere sentito, ma non si prese nemmeno la briga di guardare verso di te. Se non fosse stato per il torrente di imprecazioni che lasciavano la sua bocca, probabilmente avrebbe ridotto a pezzi il terreno.
So che è arrabbiato, ma...
"Katsuki-kun." parlasti di nuovo, facendo del tuo meglio per mantenere la voce bassa. "Per favore, posso parlarti un momento?"
Ancora una volta, non rispose. Katsuki era sempre così sfacciato e rumoroso, e tu non avevi nemmeno idea di quanto gli stesse costando ignorarti.
Era deluso per la sconfitta, giustamente, ma non era andata poi così male. Avrebbe compensato durante il turno successivo, di questo ne eri certa.
Stringesti le labbra tra loro in una linea sottile. "Katsuki-kun, puoi semplicemente-"
"Cazzo, vuoi stare zitta?" gridò Katsuki. Sbattè di nuovo il pugno sul terreno, facendoti tremare sul posto. "È ovvio che non voglio parlare, quindi perché non cogli il suggerimento e mi lasci stare?! Smetti di seguirmi costantemente ovunque e di aggrapparti a me come una fottuta disperata, cazzo!"
Non ci volle molto perché la tua espressione si incupisse. Sapevi che era frustrato ed irritato, ma non pensavi avrebbe reagito in quel modo. Poco prima ti aveva lasciata abbracciarlo, e quando lo avevi consolato dopo la corsa ad ostacoli ti aveva persino ringraziata. Quindi, che diamine stava succedendo ora? Seriamente, era così dannatamente imprevedibile e lunatico, troppo per qualcuno sensibile come te.
Ripensandoci, mi ha detto di levarmi dalle palle prima che il Festival dello Sport iniziasse... Ed ora mi sta urlando di nuovo contro.
Ti accigliasti.
Mi urla contro, poi si scusa. Un momento dà di matto e l'altro dice a me di esprimere la mia opinione e di essere onesta nei suoi confronti. Ma che cazzo...?
Di solito eri abbastanza brava a rimanere calma ed a controllare le tue emozioni, ma questa volta no. E la parte peggiore, era che riuscivi a vedere come la vostra relazione stesse tornando gradualmente a com'era inizialmente, cancellando tutti i progressi fatti. Volevi convincerti del fatto che lui non fosse sul serio una persona di merda, ma ora non ne eri più così sicura. La situazione era instabile, e realizzasti che in realtà tu avevi dato in cambio più di quanto avevi ricevuto indietro.
"Va bene allora." dicesti seccamente. "Non ti parlerò più. Se hai qualcosa da dire, mi cerchi."
Non ti servì guardare indietro per sapere che non aveva nemmeno alzato la testa. Ti si strinse il petto. Ti sentivi a disagio, ma non potevi permetterti questo tipo di sentimenti tossici al momento. Nonostante non fossi forte quanto lui, e nonostante le tue probabilità di vittoria non fossero molte, anche tu stavi gareggiando per vincere.
"S-stai bene...?" ti pungolò Kirishima, doveva senza dubbio aver assistito a tutta la scena. Sero, invece, era in piedi con la mascella rigida, gli occhi colmi di preoccupazione. Annuisti distrattamente, oltrepassandoli.
"Sto bene. Ti ho detto che sarei stata bene. Ho solo deciso che un po' di spazio potrebbe essere una buona idea."
"Se lo dici tu..."
A seguito della conclusione della battaglia sulle spalle, vi diedero un'ora per la pausa pranzo. Prima, avresti provato a sederti vicino a Katsuki, ma ora, sicuro come la morte, non l'avresti più fatto. Ma andava bene così. Volevi incontrarti con Uraraka, comunque.
Ti allontanasti dal campo e ti dirigesti verso la mensa, quando non riuscisti ad ignorare un dolore atroce al fianco. Le tue dita sollevarono con cautela il bordo della maglia, permettendoti così di vedere le parole scarabocchiate. Non sembravano diverse dal solito, ma, per qualche motivo, facevano male da morire.
E pensare che ad un certo punto l'avevo persino accettato, ma adesso non ne posso più di nuovo. Mi chiedo se-
"Quello è un marchio dell'anima gemella, giusto?"
La tua testa si alzò quasi immediatamente. Non ti aspettavi alcuna compagnia, e non avevi notato il ragazzo dai capelli bicolore in piedi poco distante che ti stava guardando con sguardo vitreo. Todoroki... Shouto, pensasti, ricordando il suo nome. Il ragazzo che era arrivato primo nella battaglia sulle spalle.
"In realtà non è nulla." rispondesti, abbassando in fretta la maglietta. "Avrei dovuto assicurarmi di essere sola prima di controllare. Mi dispiace."
Si strinse nelle spalle. "Niente di cui scusarsi. Sono solo rimasto sorpreso nel vedere che ne hai uno. Non credo di aver mai contrato nessuno con uno di quelli finora."
Forzasti un sorriso. "Non è esattamente ciò che ci si aspetterebbe, a dir la verità."
Gli occhi di Todoroki sfiorarono la tua figura. Non avevi mai prestato molta attenzione a lui prima. Era attraente, poco ma sicuro. Evidentemente eri stata troppo presa da un certo biondino per preoccuparti di analizzare gli altri tuoi compagni di classe. Aveva l'eterocromia, una condizione che porta gli occhi ad assumere colori differenti. Non avevi mai incontrato qualcuno del genere prima d'ora, ma era stranamente bello vedere il mondo in cui le sue iridi viaggiavano da sfumature grigie a turchesi.
"Allora, sai chi è la tua anima gemella?"
Ti irrigidisti, presa alla sprovvista dalla domanda improvvisa. "Come scusa?"
"Hai detto che non è esattamente ciò che ci si aspetterebbe." ripeté. "Quindi questo significa che hai già incontrato la tua anima gemella? Non ti piace?"
"No, in realtà non so chi sia la mia anima gemella."
Dicesti quelle parole senza nemmeno rendertene conto, ma ti era sembrato giusto dirle. Ti ricordasti poi del tuo incontro con Monoma e del modo in cui aveva fissato il biondo cenere. Prima avresti cercato di tenerlo segreto per amor di Katsuki, ma adesso non volevi proprio riconoscere il fatto che si trattasse di lui. Forse eri crudele, o forse semplicemente ti vergognavi.
"Volevo solo dire che attira molte attenzioni indesiderate." continuasti. "Le persone, quando vedono il mio segno, parlano sempre di quanto sia fantastico... Ma non so se pensarla allo stesso modo. E poi, sinceramente le parole che ho incise sono un po' spaventose."
Todoroki scosse la testa senza emozioni. "Capisco. Scusami per averlo chiesto. Adesso mi rendo conto che è una domanda un po' personale."
"Non c'è problema." sorridesti. Poi pensasti, "Ehi... Todoroki-kun?" cominciasti. "Ti andrebbe di pranzare insieme?"
Non sapevi esattamente cosa stessi cercando di fare. Non conoscevi quel ragazzo e sicuramente sarebbe stato meglio sedersi con Uraraka e gli altri tuoi amici. Ma quella sensazione spiacevole nel tuo petto ancora non era svanita. E ti rendesti conto, nella tua infantilità, che una parte di te sperava di far ingelosire Katsuki.
"Oh." Todoroki inarcò leggermente le sopracciglia, quando scosse lentamente la testa. "In realtà stavo per... Fare una cosa. Scusa." si voltò, prima che tu potessi rispondergli, ma si girò nuovamente verso di te mentre si allontanava. "Magari potremmo mangiare insieme un'altra volta, se ti va ancora."
"Ah... Certo. Sarebbe bello."
I tuoi occhi si spensero nonostante tutto. Sinceramente, non sapevi cosa ti stessi aspettando.
Sono proprio una stupida.
Con uno stanco sospiro, iniziasti ad avanzare verso la mensa, alla ricerca di amici e conforto. Il segno sul tuo fianco continuava a pulsare, ma facesti del tuo meglio per ignorarlo.
Non sapevi, però, che il marchio di Katsuki stava facendo altrettanto male. E quando ti vide rivolgere a Todoroki uno dei tuoi gentili sorrisi, il dolore peggiorò, e lui poté solo digrignare i denti per il fastidio.
Quanto odiava questa cazzo di stronzata dell'anima gemella.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro