12: Be Honest
[12: Essere Onesti]
(Battaglia sulle spalle)
-Era questo ciò che stava mostrando lo schermo olografico: la prova successiva. I 42 classificati del primo turno sarebbero andati avanti e avrebbero partecipato ad una battaglia a squadre, costruita attorno al numero di punti assegnati a ciascuno in base alla posizione in cui si era finiti. Era tutto molto standard, ma non potesti fare a meno di provare pena per Izuku.
Era finito con una taglia di dieci milioni di punti sulla testa.
"C-cosa faccio adesso??" sbottò, portandosi velocemente un palmo sulla fronte. "Tutti mi inseguiranno. Non troverò mai nessuno disposto a far parte della mia squadra...!"
Gli riservasti un sorriso spiacente, ed i suoi occhi si spalancarono leggermente. Un traballante e un po' implorante sorriso si fece strada sulle sue labbra.
"Non penso che tu voglia unirti a me, vero, (Nome)-chan...?"
Onestamente, ti sentivi male per il povero ragazzo. Il fatto che tutti lo avrebbero preso di mira significava che nessuno avrebbe voluto far parte della sua squadra. In realtà, questo non t'importava nemmeno più di tanto. Dovendo scegliere, preferivi di gran lunga fare squadra con i tuoi amici e supportarli, ma la tua mente era concentrata su ben altro in quel momento.
...Vale a dire, sul biondo cenere circondato da un gruppo di studenti che speravano di unirsi alla sua squadra.
Sospirasti.
Beh, immagino abbia senso. Ha un Quirk così potente che praticamente chiunque vorrebbe cogliere l'occasione per unirsi a lui. Ha l'imbarazzo della scelta. In tal caso, dubito che voglia stare con qualcuno come me...
Izuku doveva aver notato il tuo sguardo vagare, perché subito sospirò.
"Lo sapevo già..." mormorò. "Tu... Vuoi andare con Kacchan, giusto?"
"Eh? No, sto-"
"Si vede." sorrise. "Ma non c'è nulla di male in questo. Non so molto su tutta questa faccenda dell'anima gemella, dato che io non possiedo un marchio, ma sono sicuro che sia un legame molto speciale, importante. Quindi è giusto che tu ti unisca alla sua squadra. Lo capisco."
Forzasti un sorriso, sentendoti un po' in colpa per aver deluso il tuo amico. "Beh, sono sicura che Uraraka-chan vorrà fare coppia con te. E poi c'è anche Iida-kun..."
"Lo so." Izuku annuì. "Non preoccuparti. Riuscirò a cavarmela. Tu vai a parlare con Kacchan, ok?"
"...Sì." prendesti fiato. "Ora... Ora vado."
Come spinta a muoverti, ti facesti largo attraverso l'arena, salutando Uraraka di passaggio. Sembrava un po' confusa sul perché ti stessi dirigendo nella direzione opposta a quella di Izuku -diamine, probabilmente aveva immaginato che stareste stati tutti e quattro nella stessa squadra-, ma poi il suo sguardo si ammorbidì quando vide dove stavi andando. Anche se potrebbe sembrare ingiusto, una piccola parte di lei era un po' gelosa di perdere la sua migliore amica per un biondo dalla testa calda.
Pensò che non le sarebbe affatto dispiaciuto se "accidentalmente" qualcuno gli avesse dato una bella botta in testa durante la battaglia. Sì, sarebbe stato perfetto. Sorridendo mestamente, girò sui tacchi per ricongiungersi con il ragazzo dai capelli ricci che era sull'orlo dell'iperventilazione.
Nel mentre, tu stavi avendo qualche difficoltà a farti strada tra la folla personale di Katsuki.
"Oi, Bakugou, unisciti alla mia squadra!" lo chiamò uno studente.
"Ehhh?! No, farai parte della mia squadra, vero, Bakugou??"
Ovunque guardassi, sembrava che ci fosse qualcuno che cercava disperatamente di fare amicizia con il biondo arrabbiato, solo per vincere la battaglia sulle spalle. Era molto richiesto, questo era sicuro, ma l'espressione rigida sul viso di Katsuki diceva praticamente tutto.
"Di nuovo, quali cazzo sono i vostri Quirk di merda?!"
Beh, non potesti dire di essere sorpresa. Aveva dimostrato poco interesse o addirittura nessuno per gli altri. Dannazione, saresti stata sorpresa se si fosse ricordato anche solo i tuoi poteri. Ma passò tutto in secondo piano. Con la tua timida figura vicino alla fine della folla, non pensavi di avere grandi possibilità per farti notare. Aveva sicuramente opzioni migliori tra cui scegliere. Studenti con poteri più offensivi sarebbero stati probabilmente più adatti alla sua squadra. Forse, semplicemente non era la tua giornata e...
"(Nome)."
Deglutisti al suono della voce di Katsuki. Sbirciando attraverso le spalle degli studenti che ti tagliavano la strada, potesti vedere le sue iridi cremisi brillanti che ti fissavano. Fece un passo avanti, allontanando gli altri.
"Sei solo in piedi, o sei qui per unirti alla mia squadra?" chiese, anche se era sicuro di sapere già la risposta. Un sorriso traballante si formò sulle tue labbra.
"Emh, sì. Se mi vuoi, allora... Sì, mi piacerebbe."
"Hmph." ti derise. "Non sembri tanto sicura di te stessa. Te lo dico adesso, non voglio che dei deboli mi rallentino, quindi è meglio che tu sia pronta a sforzarti se vuoi stare con me. Quindi, te lo richiedo: sei qui per unirti alla mia squadra?"
Gli occhi di Katsuki non si spostarono mai dai tuoi, e ti sentisti irrigidire sotto il suo sguardo. Era serio. Lui voleva vincere, ed era chiaro che non avrebbe accettato una risposta a metà.
"S-sì!" balbettasti, corrugando le sopracciglia. "Voglio unirmi alla tua squadra e prometto che farò del mio meglio!"
Gli altri stavano fissando entrambi, senza parole per l'apparente nonnismo che stava avvenendo. Non ti dispiaceva, però. Se c'era una cosa che avevi imparato di Katsuki, era che non era per niente il tipo di persona da fare le cose a metà. La fragilità che in precedenza avevi visto in lui, quando Izuku lo aveva superato arrivando primo... Ora era determinato a rimediare e ad uscirne vittorioso. Ed anche se ti saresti ritrovata in competizione con i tuoi amici più cari, volevi aiurarlo a farlo.
"...Bene." mormorò Katsuki, apparentemente convinto dalla tua posizione risoluta. "Sei dentro, quindi non è possibile tirarsi indietro adesso."
"Non lo farò."
"Neanche se questa merda diventa dura."
Sorridesti, ripetendo le sue esatte parole. "Neanche se questa merda diventa dura."
"Ehh??"
"Bakugou, sul serio non lascerai che io mi unisca??"
"Non è giusto!"
Tutti gli studenti iniziarono a protestare a gran voce, inutilmente: Katsuki aveva già iniziato a trascinarti per la manica della divisa, lontanto dal ronzio e dal rumore. Fu in quel momento che l'amichevole rosso, Kirishima, si avvicinò, seguito da un altro ragazzo con i capelli scuri: Sero. Tra tutta la classe, Kirishima era sicuramente quello ad avere il rapporto migliore con il biondo, ed era probabilmente la cosa più vicina ad un amico che aveva. Fu quindi abbastanza facile convincere Katsuki a lasciarli unire a voi. Dunque, la squadra da quattro persone era stata completata.
"Oh, grande!" Kirishima sorrise. "Abbiamo (Nome)-chan in squadra con noi! Ragazzi, state lavorando insieme perché siete anime gemelle?"
Arrossisti alle sue parole, ricordando vagamente che lo aveva scoperto all'USJ. Per Sero, tuttavia, quella era una novità, e Katsuki non sembrò molto contento della rivelazione.
"Eh? Ragazzi, siete anime gemelle?" Chiese Sero. "Davvero? Wow. Sapevo foste abbastanza legati, ma non avevo idea..."
"Non sono affari tuoi." scattò Katsuki. Non ti sfuggì il modo in cui si voltò verso Kirishima con uno sguardo omicida, come a dire "sei morto, coglione".
"N-non importa." intervenisti, sperando di risparmiare Kirishima. "Dovremmo iniziare a studiare una strategia, giusto?"
Il rosso annuì d'accordo, nascondendosi dietro la tua schiena. Se solo la battaglia sulle spalle non fosse stata per iniziare, eri certa che sarebbero volati alcuni pugni (ovviamente da parte di Katsuki).
Katsuki lo derise, osservando poi i suoi compagni di squadra. "Va bene, teste di merda, ma spiegherò solo una volta, quindi è meglio che ascoltiate."
Immagino che si sia imposto come nostro "leader". Beh, non posso dire di esserne sorpresa. Di nuovo.
Tuttavia, non potesti negare di essere felice di poter far parte della squadra, ascoltando con un placido sorriso e con occhi attenti mentre Katsuki spiegava il suo piano. Lui, ovviamente, avrebbe fatto da "cavaliere".
Kirishima poteva indurirsi grazie al suo Quirk, quindi sarebbe stato posizionato nella parte anteriore, sia per contrattaccare gli altri, sia perché era il più resistente al potere esplosivo di Katsuki. Sero poteva usare il suo nastro di cellophane per tirare indietro Katsuki nel caso decidesse di staccarsi (il che era quasi una certezza), e poi... C'eri tu.
Qual è il mio ruolo in tutto questo?
"Yo, (Nome)." ti chiamò Katsuki, puntando il mento in tua direzione. "In realtà non ho pensato a come inserirti nella formazione, quindi è meglio che tu abbia qualcosa da proporre. Il tuo Quirk è quella roba di luce, vero? Quella che può guarire?"
Ti irrigidisti alla menzione del tuo nome, annuendo in fretta con il capo. "Ah, beh, sì. Ma la guarigione è solo una componente di essa, e nemmeno questa è particolarmente forte."
"Quindi?" chiese impaziente. "Sbrigati e dicci cosa puoi fare, allora."
Kirishima e Sero spostarono gli occhi su di te, guardandoti seriamente. Sorridesti in modo timido, schiarendoti la gola.
"Beh... Essenzialmente posso piegare o manipolare la luce" iniziasti. "Non è come se la creassi io stessa, anzi, sono in grado di guidare i raggi su punti specifici del mio corpo, assorbirli, ed infine utilizzarli a mio piacimento. Più luce c'è a disposizione, più forte è il mio potere. Quindi, se stessimo facendo questa battaglia sulle spalle di notte, nella buia e pesta oscurità, i miei poteri sarebbero quasi inutili. Posso assorbirne una certa quantità ed immagazzinarla nelle mie cellule, se necessario, ma è di certo più intensa quando ce n'è molta che posso utilizzare. Fortunatamente oggi è abbastanza soleggiato, quindi non dovrebbero esserci problemi."
Sentisti Kirishima borbottare senza fiato un "figo", ma Katsuki sembrava ancora irritato ed impaziente come prima, se non di più.
"Non ho bisogno di tutto il dannato retroscena." scattò. "Sto chiedendo che tipo di merda puoi fare per noi, adesso. Se venissimo attaccati da quegli stronzi, saresti in grado di fare qualcosa? Contrattaccare?"
Facesti per aprira la bocca e rispondere, ma ti fermasti. Dal modo in cui parlava, non c'era praticamente nulla che lui sapesse dei tuoi poteri, a parte il fatto che lo avevano guarito, una volta. Ma se era davvero così, allora perché ti aveva permesso di unirti alla sua squadra, senza nemmeno sapere se saresti stata utile o meno?
Mi ha lasciato entrare... Solo perché sono la sua anima gemella? Mi avrebbe comunque voluta con sè altrimenti, indipendentemente dal fatto che sarei stata in grado di adattarmi o meno al suo piano...?
Scuotesti la testa. No, era impossibile. Katsuki era sempre concentrato solo su una cosa, e quella cosa era la vittoria. E se c'era qualche minima possibilità che tu ostacolassi la sua strada per raggiungere la vetta, eri sicura che ti avrebbe messa da parte senza nemmeno pensarci due volte.
O almeno, così credevi.
L'avrebbe fatto, no?
O forse c'era la possibilità che volesse stare con te, proprio come tu volevi stare con lui...?
"...(Nome). Ho detto (Nome)!" tuonò Katsuki, riportandoti alla realtà. Sbattesti le palpebre, essendoti persa nei tuoi pensieri, completamente ignara del fatto che le tue guance stessero bruciando di un rosso brillante.
"S-scusa." ti scusasti. "Mi sono persa un attimo." ti lanciò un'occhiataccia, ed era probabilmente pronto con un'altra frase pungente, quando ti raddrizzasti e ti ricomponesti. "Non ho una grande abilità offensiva," ammettesti. "ma ci sono altre cose che posso fare. Ad esempio, se i nemici arrivano da un angolo specifico, posso piegare la luce intorno a noi e far vedere loro le proiezioni di noi stessi, un'illusione in poche parole, che potrebbe farci guadagnare tempo ed evitare che loro ci colpiscano con un attacco, oppure portarli nella direzione sbagliata se si avvicinano troppo. Posso anche muovermi ad una velocità incredibilmente alta, ma per un intervallo di tempo molto breve, anche se..." aggrottasti le sopracciglia. "...non sono sicura di poterlo fare con tutti noi. Ma se ci troviamo a distanza molto ravvicinata, forse potrei esserne in grado, e sono sicura che potrebbe tornare utile per scappare se ci troveremo mai messi all'angolo. Per quanto riguarda la difesa, potrei anche aiutare creando una sorta di scudo. Non posso garantirne l'efficacia però."
Kirishima e Sero emisero entrambi un fischio nello stesso momento. "Accidenti." disse il rosso. "Sapevo già che il tuo Quirk fosse fantastico, ma ci sono davvero un sacco di modi in cui poter usarlo, eh? È impressionante, (Nome)!"
Ridacchiò allegramente, poggiando una mano sulla tua spalla. Un gesto amichevole, niente di più, ma il modo esagerato in cui ti stava lodando fu abbastanza per farti arrossire.
"Grazie." sorridesti. "Apprezzo che tu abbia detto..."
"Santo cazzo, smetti di toccarla."
In un attimo, la mano che giaceva sulla tua spalla venne schiacciata. Kirishima emise un piccolo gemito, massaggiandosi la parte posteriore del polso dove Katsuki l'aveva appena schiaffeggiato. Il suo cipiglio si accentuò, ma a differenza del pizzico di irritazione di prima, ora sembrava davvero arrabbiato.
Kirishima impallidì. "Ah... Scusa, amico. Ho dimenticato che voi due siete... Beh, lo sai..."
"Sta' zitto."
"Ma stavo solo..."
"STA'. ZITTO."
Era meglio per lui che smettesse di parlare, se non voleva che Katsuki lo uccidesse. Ti sentisti un po' male per Kirishima, ma momenti come questi erano rari e ti facevano sorridere. Sentisti quasi l'impulso di dare un grande abbraccio al rosso, solo per vedere la reazione di Katsuki. Meglio lasciarlo ad un'altra volta, però.
"...Comunque," mormorò Katsuki. "mettetevi in posizione, idioti. Non abbiamo tutto il giorno."
I tre ragazzi iniziarono a farsi strada nell'arena, con te al seguito. Conoscevi il tuo ruolo ed eri pienamente consapevole delle tue responsabilità e di ciò che esse avrebbero comportato. Katsuki voleva vincere, e tu eri determinata ad aiutarlo.
"Ehi... Katsuki-kun?"
Il ragazzo si fermò e si guardò alle spalle. "Sì?"
"Non è niente." borbottasti. "Sono solo contenta che tu mi abbia dato il permesso di far parte della tua squadra. Quindi... Grazie."
Katsuki ti fissò in silenzio, come se non sapesse esattamente come rispondere. Forse era stato sciocco ringraziarlo con un'espressione così seria, ma gli eri davvero grata. Comunque... Voleva decidersi a dire qualcosa? Più a lungo restava in silenzio, più tu ti autocommiseravi.
"Ah, scusa..." ridacchiasti, forzando uno stanco sorriso. "Immagino che io stia solo perdendo tempo. Non era nulla di importante, in effetti. Mettiamoci in posizione prima che..."
"Quando smetterai di farlo?"
Sbattesti le palpebre. "Smettere... Di fare cosa?"
"Questo." ti lanciò un'occhiataccia, mostrandoti i denti. "Guardarmi con quel sorriso finto e scusarti senza motivo, cazzo. Non capisco. Stai cercando di farmi incazzare?"
"Sorriso falso...?" mormorasti. "Ma io non-"
"Sì invece. Non sono un fottuto idiota. Sai, riesco a vederlo il modo in cui mi giri attorno non abbassando mai la guardia. Cosa c'è?" sogghignò. "Non dirmi che hai paura di me? Dopo che mi hai detto tutta quella merda sul voler 'conoscerci meglio' e stronzate varie."
Non sapevi cosa dire. Eri decisamente confusa. Da dove veniva tutto quell'astio?
Katsuki si accigliò. "Ed ora mi guardi come se fossi strano. Non capisco cosa ci sia di così difficile da capire. Hai bisogno che te lo spieghi?"
"Uhm... Forse?"
Eri tentata di ridacchiare, quando Katsuki ti tirò per il colletto dell'uniforme. Stava letteralmente respirando sul tuo collo, adesso. I suoi occhi cremisi lo erano ancora di più da vicino. Ti sentisti il respiro in gola, non sapevi se per eccitazione o paura.
Katsuki fece un respiro secco ed irregolare.
"Ascoltami bene, (Nome). Quando stai con me, non voglio che tu faccia nessuna di quelle belle cazzate finte che fai con quegli altri coglioni. Se vuoi davvero che la situazione si risolva tra di noi, è meglio che tu inizi ad essere sincera e a dirmi quello che vuoi. Io non sono qui per giocare."
Arrossisti. C'era poca, o quasi nessuna distanza tra voi due, e ti stava facendo girare la testa. Non avevi ancora capito cosa volesse chiaramente, ma sembrava...
"Vuoi che ti parli di più?"
"Niente stronzate." ti lanciò un'occhiata. "Se sono la tua anima gemella, perché mai dovrei ricevere lo stesso trattamento di tutti gli altri? Ti vedo mentre prendi aria e ti comporti come se non fossi incazzata, anche quando dovresti esserlo. Pure quando stavi cercando di unirti alla mia squadra, se non mi fossi deciso a chiamarti io stesso probabilmente ti saresti arresa e te ne saresti andata via. E perché? Che senso ha avere una fottuta bocca se non puoi dire quello che vuoi quando vuoi?"
Ha davvero prestato così tanta attenzione a me...?
"Non lo so." ammettesti. "Credo semplicemente di essere il tipo di persona che preferisce tenere le cose per sé, piuttosto che confrontarsi con gli altri. E anche se qualcuno mi fa arrabbiare, non penso valga la pena di farmi sentire. Evito il problema. È meglio tenersi le cose per sé invece di iniziare una rissa, no?"
Ah, ma-
Ti rendesti conto di esserti appena descritra come il suo completo opposto. Sapevi delle vostre differenze, fin dall'inizio, ma stavano pian piano diventando sempre più evidenti. Sicuramente non ti saresti mai aspettata di discutere con lui sulla tua parola, o meglio, sulla tua mancanza di parola.
"...La battaglia sulle spalle sta per iniziare." dichiarò Katsuki, lanciando una breve occhiata dietro di lui solo per vedere che molte squadre si erano già messe in posizione. Tornò a guardarti. "Quindi questo significa che non abbiamo molto tempo. Dimmi cosa vuoi, proprio qui, proprio ora. Il primo pensiero che ti passa per la testa, dillo. Nessun sorriso forzato, nessuna risata nervosa. Dimmi a cosa stai pensando, sinceramente."
"Dirti... Cosa sto pensando in questo momento?"
"Sì, e faresti meglio a dirlo velocemente."
Deglutisti forte, leggermente angosciata per essere stata messa all'angolo in quel modo. Dirgli cosa stavi pensando? Diamine, la tua mente stava viaggiando talmente veloce in quel momento che quasi non sapevi nemmeno tu cosa ti stesse passando per la testa, per non parlare della capacità di poterti esprimere a parole.
Ma lui era vicino. Troppo vicino. Il suo respiro colpiva la tua pelle e si vedevano tutte le sue rughe di espressione quando aggrottava le sopracciglia. Poi lo sentisti, un profumo fresco, come di pino, con varie sfumature di spezie. E all'improvviso, la tua mente non sembrò più sopraffatta dai pensieri.
Ne era rimasto solo uno, adesso.
"Voglio abbracciarti..."
Non era proprio un sussurro, ma riuscisti a capire che Katsuki ti aveva sentita dal fatto che le sue sopracciglia si inarcarono. Le sue labbra formarono una 'O' sul punto di iniziare una frase, ma tu fosti molto più veloce. In realtà non sapevi cosa ti stesse succedendo. Forse era perché non potevi diventare più rossa di così, oppure era la tua onestà che ti aveva spinta ad essere un po' più audace. In ogni caso, non importava. In breve tempo, ti ritrovasti schiacciata contro il petto di Katsuki, le tue fragili braccia strette forte intorno al suo busto.
Katsuki riuscì a mala pena a gracchiare. "Che cosa stai-?"
"Sto solo facendo ciò che mi hai detto!" dicesti in fretta. Seppellisti la testa nel suo petto per la vergogna, stringendolo più forte. "Questa sono solo io..."
Lui non disse più nulla, mentre tu ti allontanasti quasi immediatamente, incapace di bloccare il calore sulle tue tempie. Non ricordavi di essere mai arrossita così tanto in vita tua, e questo pensiero contribuì solo a peggiorare la situazione. Dovevi assolutamente fare qualcosa, qualsiasi cosa, per scampare al suo sguardo indiscreto. Ma non potevi. Perché di lì a poco avresti dovuto letteralmente portarlo sulle tue spalle.
Oh, e Kirishima e Sero avevano visto tutto, semplicemente fantastico.
____________
2:20 di notte. Nuovo record. 😂
No, non fate domande sul perché di questi orari improbabili. Fidatevi, è meglio così. 👀
Comunque, tra un po', finalmente, inizieremo ad entrare nel vivo della storia. Lo so che è colpa mia perché aggiorno una volta ogni morte di Papa se stiamo ancora al capitolo 12, ma... Niente, vabbè. Mi metto in ridicolo da sola. 👌🏻
Lasciamo perdere.
Detto questo, dopo avervi fatto assistere ad uno dei miei soliti scleri notturni, vi lascio.
Ci si becca al prossimo aggiornamento,
Kirara. 🖤
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