11: Look At Me
[11: Guardami]
"(Nome)-chan, ti senti bene?" si accigliò Uraraka. "Sembra quasi che tu abbia la testa tra le nuvole..."
"Huh? Oh, no. Sto... Bene."
Forzasti il tuo sorriso migliore, ma dal lieve sospiro che emise la ragazza, era chiaro che non se la fosse bevuta. Non ti piaceva l'idea di farla preoccupare in quel modo, ma non riuscivi proprio a mantenere la mente sgombera da quando Katsuki ti aveva rivolto quelle parole. Era un comportamento stupido. Il Festival dello Sport era in procinto di iniziare, e la tua testa era piena solo di pensieri riguardanti lui. E la cosa peggiore era che avevi solo te stessa da incolpare.
Non sarei dovuta andare da lui, in primo luogo. Pensavo che ci stessimo avvicinando; dopo quella volta insieme al supermercato pensavo ci stessimo riuscendo, ma evidentemente mi sbagliavo. Anche adesso, lui non vuole avere niente a che fare con me.
Cosa ti aspettavi? Che le cose cambiassero così, da un giorno all'altro? Che lui diventasse improvvisamente piacevole, amichevole e gentile? Non sarebbe stato realistico. Anche se voi due eravate anime gemelle, avevi la sensazione che le cose sarebbero rimaste così per molto tempo.
E questo pensiero ti spaventò.
"Ah, è la pro-hero Midnight! È conosciuta anche come l'eroina vietata ai minori, ma andrà sul serio bene per lei insegnare in un liceo...?"
Più avanti, Midnight era appena salita sul podio per condurre la cerimonia di apertura. Vi schieraste accanto alle altre classi, aspettando con impazienza che eseguissero tutte le formalità, in modo da poter passare finalmente al vero Festival dello Sport.
"Ora!" gridò lei. "È tempo per il giuramento del rappresentante degli studenti: Bakugou Katsuki della 1-A!!"
I tuoi occhi si spalancarono istintivamente, e non riuscisti ad impedire alla tua testa di girarsi in direzione del biondino. Si muoveva passivamente attraverso la folla, con entrambe le mani in tasca. Era come se non gli importasse assolutamente niente del resto del mondo. Le iridi cremisi di Katsuki guizzarono verso di te mentre ti passava vicino, ma immediatamente distogliesti lo sguardo e chinasti il capo. Lo sentisti schioccare la lingua.
"Sembra ancora arrabbiato per prima."
Guardasti di nuovo verso di lui, solo per vederlo fermarsi a metà strada e fissarti con le sopracciglia corrugate. Cercasti di dire qualcosa, qualsiasi cosa, ma le parole sembrarono non voler venir fuori. Katsuki si strinse nelle spalle.
"Comunque," mormorò. "dimentica quella merda di prima. Lo vedo il modo in cui ci stai rimuginando su, idiota. Per ora... Pensa solo a guardarmi."
Se ne andò, prima che potessi chiedergli cosa intendesse dire, e salì i gradini del podio per poi posizionarsi davanti al microfono. Anche se avrebbe dovuto rivolgersi alla folla, in quel momento quegli scuri occhi di colore rosso stavano fissando te, solo te.
Katsuki si mosse sul posto e schiuse le labbra per parlare.
"Arriverò primo."
Si trattò solo di due parole, ma esse furono in grado di gettare lo stadio intero nel disordine più totale. Gli studenti iniziarono a lamentarsi a squarciagola, sputando insulti in direzione del ragazzo e rimproverandolo per essere così arrogante. Sinceramente, ti domandasti se fosse davvero così.
Non riuscendo a muoverti di un solo centimetro, tutto ciò che riuscisti a fare in quel momento fu guardare il ragazzo con una sorta di meraviglia negli occhi, senza fiato. Katsuki iniziò a scendere giù dal palco, senza preoccuparsi minimamente delle grida furiose rivolte contro di lui. Ti passò di nuovo affianco mentre si rimetteva in fila. Ancora, quelle incantevoli iridi rosso sangue si scontrarono con le tue. Questa volta non disse nulla, ma non ce n'era alcun bisogno.
Se aveva voluto che tu lo guardassi, evidentemente era giusto pensare che quella non fosse stata solo una dimostrazione di arroganza. Un'affermazione così audace gli sarebbe pesata di certo di più e gli avrebbe fatto molto male, se solo non fosse stato così intenzionato a rimanere fedele a quella promessa. In sostanza, si era appena messo all'angolo da solo, determinato nel voler far diventare le sue parole realtà.
...Oh.
Non ti eri nemmeno accorta di star sorridendo, ma il calore sulle tue guance te lo fece notare. Non aveva alcun senso! Solo qualche minuto prima eri imbronciata e ti sentivi triste a causa sua, ed invece ora sorridevi come un'idiota, ancora a causa sua. Che strano.
A tua insaputa, quegli intensi occhi rossi continuarono ad osservarti dalla fine della fila. Katsuki serrò i pugni, chiedendosi che diavolo ci fosse di sbagliato in lui se solo vederti sorridere era abbastanza da fargli bruciare le guance.
Cazzo! imprecò. Non mi piace per niente la piega che sta prendendo tutta questa situazione.
___________
Sapevi che il Festival sarebbe stato pieno di colpi di scena, ma sicuramente non avresti mai neppure immaginato di dover affrontare una folla di robot enormi.
Un ragazzo della tua classe, Todoroki... Shouto? Si chiamava così? Beh, in ogni caso, era riuscito a congelare metà dei concorrenti subito dopo la partenza, mentre tutti vi affollavate verso il cancello d'ingresso. La vera prima prova era stata quindi una corsa ad ostacoli, e sembrava proprio che gli studenti non si sarebbero fatti poi così tanti problemi a ricorrere a sporchi trucchetti per assicurarsi la vittoria.
Ricordasti di aver pensato: "merda, merda, merda!" non appena il ghiaccio aveva iniziato ad espandersi sul terreno, ma eri stata abbastanza fortunata da evitare il congelamento sul posto. Le punte delle tue dita emisero un lieve bagliore, producendo piccole ondate di calore mentre brillavano di luce intensa. Non sarebbe mai stata in grado di sciogliere nulla, ma se fossi riuscita ad emettere abbastanza luce e ad una particolare intensità, in teoria avresti anche potuto liberarti dal ghiaccio di Todoroki. Tuttavia, era stato meglio andare sul sicuro. Non eri così forte da poterti permettere di correre certi rischi.
Allontanandoti dalle lastre di ghiaccio, emettesti un piccolo sbuffo.
Voglio dire, l'avevo già capito quando congelò l'edificio durante la simulazione di battaglia, ma questo ragazzo è davvero forte. Forse potrebbe addirittura battere Katsuki-kun in uno scontro?
...Ah, merda. Anche nel bel mezzo di una gara, i tuoi pensieri erano comunque diretti a lui. Cominciasti a sentirti un po' malata d'amore, e non era assolutamente una bella sensazione.
"Merda, ci ha bloccati!"
Fu in quel momento che apparvero i robot giganteschi. Basti dire che erano mille volte più di grandi di quelli in cui ti eri imbattuta durante l'esame d'ammissione. Todoroki fu l'unico che riuscì ad affrontarli frontalmente, e quando lo fece, si assicurò di far cadere i robot e bloccare così il passaggio.
Dannato bastardo intrigante.
Eri davvero a corto di idee, quando sentisti quel grido profondo e roco a cui ormai eri tanto abituata. Non avesti nemmeno bisogno di voltarti -anche se lo facesti- per vedere Katsuki spingersi in avanti sorridendo maliziosamente. Invece di farsi strada tra i robot e cercare di affrontarli, optò per scavalcarli con una serie di esplosioni. Non potesti fare a meno di guardarlo in soggezione. Una parte di te era segretamente orgogliosa del fatto che la tua anima gemella fosse una persona così forte e capace. Era un po' stupido e leggermente imbarazzante pensare a lui come ad un qualcosa di prezioso, ma ti aveva sul serio reso fiera di lui.
D'altra parte, mentre affrontava ostacolo dopo ostacolo, sembrava così... Felice.
In quel momento, quasi dimenticasti di star competendo con una centinaia di altri studenti. Ti fermasti a guardarlo da lontano, come incantata dalla sua figura forte ed implacabile, determinato ad eliminare qualunque cosa si sarebbe messa sul proprio cammino.
Diamine, anche tu stavi cercando di diventare un'eroina professionista, ed era questa l'unica ragione per cui stavi partecipando a quel festival! Ma, per qualche motivo, non sembrò più avere importanza. Se competere e dimostrare il suo valore agli altri era davvero ciò che ci voleva per vederlo sorridere, l'avresti lasciato fare.
Ecco perché volevi che vincesse.
________
Ma non vinse.
Dalla tua posizione in fondo alla folla, riuscisti a vedere l'intera scena. L'incessante lotta tra Katsuki e Todoroki; il modo in cui Izuku si librò sopra di loro con una lastra di metallo; ed infine... Il momento in cui li superò e tolse da sotto il naso la vittoria alla tua anima gemella.
E così, ti ritrovasti in conflitto con te stessa.
Da un lato, volevi affrettarti a congratularti con il tuo amico per la vittoria, ma, dall'altro, non avresti voluto fare altro che correre verso Katsuki e dirgli che sarebbe andato tutto bene. Sfortunatamente, sapevi che molto probabilmente non l'avrebbe presa bene, ma non potevi lasciarlo solo, non in quelle condizioni.
Zoppicasti sul terreno, individuando la sua capigliatura biondo cenere. La sua schiena era rivolta verso di te, ma non appena scorgesti la sua figura, capisti che il ragazzo era stato scosso da quella sconfitta fin dentro le ossa.
"Ancora...?!" grugnì Katsuki, stringendosi contro il suo braccio tremante. "Merda... Porca miseria!!"
Non ti sorprese vederlo reagire in quel modo, soprattutto non ora che sapevi il rapporto che c'era tra lui ed Izuku. Certo, la sua frustrazione in quel momento non era minimamente paragonabile a quella provata durante la simulazione, ma si vedeva comunque che c'era rimasto male. Un conto era perdere, un altro era farlo contro Izuku. E ciò era infinitamente peggio.
Le tue dita si strinsero sui fianchi. Dopo aver preso un bel respiro profondo, cominciasti ad avvicinarti lentamente al biondo che tremava sul posto. Forse era una cattiva idea andare da lui mentre era così scosso. Sapevi che fosse così, ma non riuscisti in alcun modo ad evitare di colmare la distanza che c'era tra voi due. Gli poggiasti gentilmente una mano sulla spalla, facendogli voltare bruscamente la testa.
"Ehi, Katsuki-kun." gli sorridesti, sperando che non prendesse il tuo gesto come una sorta d'insulto. Katsuki ti fissò confuso, gli occhi spalancati come a dire "ma che cazzo c'è di sbagliato in questa ragazza?". Forse era stata davvero una pessima idea avvicinarsi a lui, alla fine. Sembrava quasi che stessi cercando di farti del male da sola.
Ma nonostante ti aspettassi che avrebbe allontanato la tua mano per poi rimproverarti, non lo fece. La sua mascella si irrigidì, ed i suoi penetranti occhi rossi trovarono i tuoi.
"Cosa?" chiese. "Hai qualcosa da dire?"
Mantenesti il sorriso, notando il fatto che non si fosse ancora scrollato di dosso la tua mano. Però, decidesti comunque di toglierla, solo per precauzione. Dopo alcuni secondi di soli sguardi, emettesti un piccolo sospiro.
"Volevo solo che sapessi che ho fatto come mi hai detto. Per tutta la gara, durante tutto il tempo, io ho guardato..." balbettasti. "Ho guardato te. Probabilmente non era questo ciò che intendevi dire durante la cerimonia di apertura, ma io l'ho fatto lo stesso. È solo che... Non voglio che tu ti senta così arrabbiato. Sinceramente, penso che tu sia stato davvero grandioso. So per certo che hai fatto del tuo meglio, ed anche se non hai ottenuto la posizione che volevi, credo che dovresti essere orgoglioso di te stesso." sorridesti leggermente, aggiungendo. "Io lo sono. Sono orgogliosa di te. Probabilmente non ti importa nemmeno, e capisco anche il perché, però..."
"Smetti di parlare per un secondo."
Lo guardasti, bloccando le labbra a metà frase, solo per poi vederlo lasciar andare il suo braccio tremante ed avvicinarsi a te. Una piccola parte di te ebbe l'impulso di fare un passo indietro, ma un'altra ti stava stranamente dicendo di rimanere ferma dov'eri, immobile. E così facesti, e poco dopo ringraziasti di averlo fatto. Questo permise a Katsuki di sporgersi ed appoggiare la testa nell'incavo del tuo collo.
Le tue guance si surriscaldarono immediatamente, ed il tuo cuore minacciò di saltare fuori dal petto. Ti sforzasti a rimanere con i piedi per terra, anche quando le ciocche bionde e spettinate di Katsuki ti solleticarono la pelle. Facesti dei piccoli respiri irregolari, aspettando di essere sicura di poterti muovere. Non sapevi cosa diamine stesse cercando di fare, ma ti rendesti conto che ti sarebbe piaciuto rimanere in quella posizione per sempre.
Dopo un po', riprendesti il controllo di te stessa. Katsuki seppellì di più la testa nel tuo collo e riuscisti a sentire il calore del suo respiro colpirti la nuca. A quel punto, eri già diventata rossa come una barbabietola, ma non t'importava. Da quanto tempo eravate in quella posizione in totale silenzio? Non ne avevi la minima idea. Forse minuti, secondi più probabilmente, ma alla fine si decise a parlare.
"...Grazie."
Disse soltanto, ma era più che abbastanza. Non pensavi di poter diventare più rossa di quanto già non fossi, ma ti eri sbagliata di grosso. Le mani di Katsuki erano ancora pendenti lungo i suoi fianchi, come le tue, e l'unica cosa che avrebbe potuto rendere migliore quel momento sarebbero state proprio le sue braccia avvolte attorno alla tua schiena. Era quasi un'utopia, lo sapevi, ma il sol pensiero ti fece girare la testa.
Decidesti così di mettere alla prova la tua fortuna. Le tue dita tremanti si mossero lentamente sulla schiena di Katsuki, per poi sistemarsi tra le ciocche ruvide ed arruffate dei suoi capelli biondi. Emettesti un sospiro di sollievo, abbassando il palmo ed iniziando ad accarezzargli gentilmente la testa. Lui non disse nulla, anzi, nascose ancora di più la testa nell'incavo del tuo collo. Non potevi vedere la sua espressione, ma le sue guance bruciavano sulla tua pelle, il che significava qualcosa, e così arrossisti ancora di più, prendendo vagamente le sfumature di un pomodoro. Riuscisti solo ad immaginare quanto dovesse risultare strano per gli altri vedervi in quel modo, ed il pensiero ti fece ridere.
Immagino che fare cose strane come questa faccia parte dell'essere anime gemelle.
Sorridesti interiormente. A dir la verità, il fatto che stessi accettando quella condizione che avevi disperatamente cercato di ignorare era bello. Ed anche se non potevi vedere l'espressione di Katsuki, avevi la sensazione che lui stesse provando la stessa identica cosa.
___________
Scusate l'orario discutibile.😂
Comunque, awwww, è così carino!! Mi dà tanto l'impressione di un bambino solo, incompreso e bisognoso d'affetto... 😭❤️
Maaaaa, non è il momento né il luogo in cui poter parlare dei miei film mentali. Credo che il sonno mi stia leggermente dando alla testa. 👌🏻
Anyway, ci sentiamo al prossimo aggiornamento,
Kirara.🖤
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