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Capitolo 3: Las Vegas Baby!

Liam si svegliò di soprassalto. Di nuovo. Questa volta in qualunque caso il pugno non fu semplicemente contro il finestrino, ma contro il suo braccio.

<Ahi!> Si lamentò Liam risistemandosi sul sedile, il collo dolorante a causa della strana posizione.

<Giuro su dio Liam, se continui a russare ti farò dormire fuori.> Minacciò Theo, la voce roca e assonnata.

<Non russo!> Disse Liam mezzo gridando.

<Sì invece.> Controbatté Theo all'istante. <Non ho dormito per niente ieri notte perché non la smettevi. Sai che sono andato al McDonald's solo per sfuggirne un secondo? Stavi facendo muovere i finestrini.>

<Io non russo.>

<Davvero? Okay. Allora cos'è questo?> Disse Theo. Liam si ritrasse quando lo schermo fin troppo luminoso di un telefono gli fu quasi spiaccicato in faccia, il braccio di Theo spuntava dalla spaccatura tra i sedili anteriori. Liam guardò il video; c'era lui, la sua faccia chiazzata di sangue e i vestititi il casino di stracci che erano stati precedentemente quel giorno. La sua testa era abbandonata all'indietro sul sedile in modo imbarazzante, la sua bocca aperta mentre russava rumorosamente.

<Mi hai fatto un video mentre dormivo?!> Strillò Liam. <Ma che cazzo! Cancellalo immediatamente, è così inquie->

<Immaginavo avresti provato a mentire sul fatto di non russare.> Disse Theo.

<Sì beh... tu ti sei preso la coperta.> Disse debolmente Liam.

<C'è una sola coperta.>

<E non me l'hai neanche offerta.> Disse Liam. Theo alzò un sopracciglio.

<Mi stai trascinando al Grand Canyon, senza soldi, o cibo, o neanche dei vestiti, e credi che ti darò la mia coperta?>

<Beh io->

<Dio, non volevo instaurare una conversazione, Liam. Volevo soltanto che tu la smettessi di russare.> Si lamentò Theo.

<Non sapevo neanche di farlo, come dovrei smettere?> Borbottò Liam.

<Girati su un fianco.>Ordinò Theo.

<Siamo in una macchina, non posso girarmi chissà dove.>

<È un pickup, e forse ci avresti dovuto pensare prima di obbligarmi a venire con te in una gita senza alcun soldo.>

<Oh mio dio, ti ho detto che mi dispiace!>

<No, non lo hai fatto. Hai detto "Possiamo vivere senza soldi, andrà tutto bene." e da quel momento non hai fatto che lamentarti.> Disse Theo. Liam ignorò il modo in cui Theo aumentò di diverse ottave la voce quando lo imitò.

<Non è colpa mia se ho fame.>

<Sarà colpa tua quando ti picchierò a sangue per avermi tenuto sveglio.> Mugugnò Theo.<Stai zitto e girati così->

<Non posso girarmi, non posso piegare le anche.> Scattò Liam. Theo tirò fuori una mano, sbattendola sul lato del sedile e facendo strillare Liam quando questo cadde all'indietro all'istante, arrivando per poco a sbattere contro le gambe di Theo reclinandosi quasi del tutto.

<Potevi semplicemente dirmi che il sedile è reclinabile.>

<Pensavo non fossi così stupido come sembri. Almeno la prossima volta ora lo saprò.>

<Sei davvero uno stronzo.> Sospirò Liam.

<Almeno io non russo.>Disse piano Theo. Liam alzò la testa per lanciare un'occhiataccia a Theo, ma questo fece un sorriso storto e portò su il ginocchio, sbattendolo contro il poggiatesta di Liam. <Non guardarmi male solo perché sai che ho ragione.>

<Hayden non si è mai lamentata del mio russare.>

<Beh, se tu mi facessi orgasmare credo che neanch'io mi lamenterei del russare.>

*

Theo non russava, ma in compenso sbavava. O almeno lo fece quella notte, Liam non era sicuro se fosse una cosa ricorrente o se il suo corpo fosse crollato totalmente dopo: non aver dormito, una battaglia e un centinaio di miglia di guida con qualcuno che a quanto pare russava, cosa di cui Liam sarebbe stato dispiaciuto se Theo non gli avesse fatto quello stupido video.

Ma lo aveva fatto e, davvero, era giusto che Liam avesse la sua rivincita. L'occasione arrivò quando levò lo sguardo dal suo telefono per la prima volta in quattro ore e vide che Theo era ancora rannicchiato sul sedile posteriore, dormendo pesantemente, un piccolo lago di bava sul braccio che usava come cuscino. Liam davvero non poteva non fare una foto.

Theo si svegliò al suono dello scatto. Liam si girò supino rapidamente, nascondendo il telefono contro il suo petto mentre ascoltava Theo svegliarsi, sentì la veloce spazzolata per togliersi la saliva dal braccio.

<Perché fai finta di dormire?> Chiese Theo, la voce rauca.

<Ehm.> Mormorò Liam, girandosi di nuovo sul sedile lentamente. Theo si era destato, la coperta ancora attorno ai fianchi mentre stiracchiava le gambe sui sedili posteriori e faceva scrocchiare il collo.<Non sapevo che altro fare?>

<Di solito dire buongiorno è un buon inizio.> Borbottò Theo mentre si passava le mani sulla faccia. Stava cominciando a comparirgli la barba.

<Devi rasarti.> Disse Liam. Theo batté le palpebre, facendo ricadere le mani.

<Beh, buongiorno anche a te.> Disse Theo sottovoce.

<Voglio dire, devo farlo anch'io.> Si corresse Liam, passandosi la mano sulla mandibola e sentendo la barba stoppia sporgere. <Ho solo realizzato che sai, dobbiamo rasarci e non abbiamo dei rasoi.>

<Potrebbe essere perché mi hai trascinato in un viaggio nel mezzo della notte totalmente impre->

<Sì, ho capito che pensi io sia un idiota perché non ho programmato nulla ma sai, quello è il punto di fare qualcosa all'improvviso e sono stato sveglio tutta la notte per trovare un modo per avere dei soldi.> Disse Liam.

<E lo hai trovato?> Chiese scettico Theo. Liam sogghignò, saltellando sul suo sedile. Era un gran piano.

<Mmh-mmh, andiamo a Las Vegas.>

<Las Vegas?> Ripeté Theo. <Tua madre non ha specificato di non andare a-> Liam agitò una mano per farlo smettere di parlare.

<C'è un'audizione per comparse! Ci daranno tipo ottanta dollari a testa. Ho già chiamato e hanno detto che dobbiamo solo presentarci e->

<Liam. Se ci hai fatti assumere per un porno, giuro che io->

<Okay, disgustoso.> Disse Liam. <Senti, è solo un giorno. Praticamente è sulla strada verso->

<Non è sulla strada.>

<E poi avremo dei soldi. Mamma ha detto di non andare a Las Vegas perché non vuole che beviamo o giochiamo d'azzardo, e non lo faremo. Reciteremo.>

<Sai recitare?> Domandò Theo.

<Tu sai recitare?> Replicò Liam.

<Sono entrato nel tuo branco e l'ho smantellato. Sì, Liam, so recitare... E le foto che dobbiamo mandare a tua madre? Sai, le tre al giorno per sapere dove siamo?>

<Ho già sistemato.> Affermò Liam tirando fuori il telefono e mostrandolo a Theo.

<Quella è... una foto photoshoppata di te al Grand Canyon?>

<Già, ho trovato questa app che->

<Sei un idiota.> Disse Theo tagliente. <Credi che non capirà che quella foto è chiaramente presa da Google immagini?>

<Mia madre non sa nemmeno cosa sia Google immagini. Andrà tutto bene.> Assicurò Liam. Theo rilasciò uno sbuffo. <Senti, tutti i siti dicono che vedere il Grand Canyon all'alba è tipo... il miglior momento per farlo, perciò andiamo a Las Vegas, facciamo un po' di soldi, e poi partiamo per l'Arizona!> Le dita di Theo tamburellarono sul volante prima che annuisse una sola volta.

<A che ora dobbiamo essere lì?>

<Nove e mezza, quindi abbiamo solo due ore per-> Theo partì lasciando Liam a gridargli di aspettare che si mettesse la cintura.

*

<È chiassosa.> Dichiarò Theo mentre guidavano per le strade di Las Vegas in cerca dell'indirizzo che Liam gli aveva dato. <Perché è tutto così grande? E rumoroso.>

<Davvero? Non ti piace Las Vegas?> Chiese Liam sporgendo la testa fuori dal finestrino come un cane per guardare gli imponenti edifici e le luci abbaglianti.

<Perché sei così sorpreso?>

<È la città dei peccati, pensavo ti saresti sentito a casa.>

<Sei esilarante.> Derise Theo. <Quindi cosa dobbiamo recitare?>

<Non ne ho idea.> Rispose Liam senza giri di parole. Poté sentire gli occhi di Theo su di sé immediatamente. <L'annuncio non diceva molto, era su Craiglist*.>

<E pagano ottanta dollari delle comparse? Non sembra affatto finto.>

<Andrà bene.>

<Verremo assaliti.> DisseTheo.

*

Non furono assaliti. Liam quasi desiderò che lo fossero stati perché anche se non era un porno era stato davvero strano.

Un tizio chiamato Rocket era il "regista", un tipo che dopo aver dato uno sguardo a Theo decise che, nonostante fosse la scena di un matrimonio, il ragazzo doveva togliersi la maglia. La scena fu esilarante; a Theo fu detto di spogliarsi in una cappella da un tizio che puzzava di erba e di andare a farsi "trucco e parrucco" dove era stato coperto di olio così da luccicare, una delle cose più divertenti che Liam avesse mai visto. In particolare quando Theo concordò ed ebbe immediatamente altri venti dollari extra.

Fu divertente fino a quando a Theo, seduto e scintillante mentre Rocket sfregava il suo petto, non vennero offerti altri cento dollari da quest'ultimo se fosse andato nella stanza sul retro per qualche minuto e Liam non suggerì di andare. Theo assestò al più piccolo un colpo sulla mascella abbastanza forte da romperla, per poi strattonarlo fuori dalla cappella. Spiegandogli, urlando sulla strada verso l'uscita, che non sarebbe andato a letto con nessuno per soldi.

<Ho detto che mi dispiace.> Si scusò ancora Liam mentre Theo si lasciava scappare un'altra sfilza di bestemmie dal bagno. La buona notizia era che avevano avuto i soldi prima, la cattiva che a quanto pare l'olio non era facile da sciacquar via neanche con una doccia. Non che fossero chissà quanti soldi, centoottanta dollari andavano bene, ma non erano comunque tanti. Theo uscì furioso dal bagno, i capelli bagnati, un asciugamano attorno al collo e il petto ancora luccicante, uno strano mix di olio e acqua.

<Hai del detersivo?>

<Sì, sai, ho dimenticato vestiti, spazzolino e soldi ma mi sono ricordato di portare il mio detersivo per i piatti dietro.> Disse Liam. Theo socchiuse gli occhi pericolosamente e Liam provò con un debole sorriso. <Andiamo, non è che sia così male.>

<Mi hai quasi venduto come puttana!> Gridò Theo.

<Non mi sono reso conto che era quello che intendeva con 'andare nella stanza sul retro'.> Insisté Liam. <Pensavo ti volesse solo far vedere qualcosa! Non volevo intendere che fossi una prostituta.>

<Perché pensi mi stesse massaggiando?!>

<Mi dispiace! Okay! Ti prometto che non ti quasi venderò più accidentalmente per prestazioni sessuali. Sei felice ora?> Urlò Liam.

<Estasiato.> Rispose secco Theo cadendo pesantemente sul suo letto, le sue dita che sfregavano l'olio sulla sua pelle con cipiglio. Liam lo guardò mentre si domandava quanto dolorosa sarebbe stata la sua morte se avesse raccontato a Mason di questa cosa. Si morse le unghie, cercando di pensare a qualcosa che non fossero solo deboli scuse.

<Sai.> Esordì piano Liam. Lo sguardo di Theo si alzò per incontrare il suo. <Sto iniziando a capire perché mamma non voleva che andassi a Las Vegas.> Le labbra di Theo si contrassero, uno spiffero di risata fuoriuscì, il suo viso acceso e le spalle scosse.

<Sei un idiota.> Disse Theo, e Liam non poté non notare con quanto affetto lo disse.

<Credo che dovremmo fare un armistizio.>

<Un armistizio?> Chiese Theo.

<Da ora in poi niente zuffe, niente insultarsi a vicenda. E anche niente tirar fuori il passato. Siamo solo... due ragazzi in viaggio.>

<Five feet apart coz they're not gay.>

<Cosa?>

<Scusa. Mi ha fatto venire inmente un Vine.>

<Sai cos'è Vine?

<Ho diciotto anni, Liam.> Replicò Theo con fare seccato. <Ovvio che so cos'è Vine. Ora, vai a prendermi del dannato detersivo così posso ripulirmi.> Disse Theo tornando lentamente in bagno.

<Quello è un sì per l'armistizio?>

<Io non ti insulto mai in qualunque caso!> Gridò Theo dal bagno. Liam sbuffò.

<Bugiardo!>

<Sei riuscito a non insultarmi per meno di un minuto, ben fatto Dunbar!> Chiamò Theo. <Adesso vai a prendermi->

<Sì sto andando!>

Se qualche mese prima qualcuno avesse chiesto a Liam cosa avrebbe fatto se mai fosse stato a Las Vegas con Theo Raeken, probabilmente avrebbe risposto "lo ucciderei". Non avrebbe mai immaginato che sarebbe stato seduto, le risate trattenute, ad ascoltare Theo che borbottava profanità mentre si sciacquava dell'olio dal petto a pochi metri da lui, il profumo di agrumi che si levava dal bagno mentre Theo si ricopriva di detersivo per i piatti.

Certamente Liam non si sarebbe immaginato che una volta asciutto e vestito avrebbe lottato con lui fino ad essere buttati fuori dalla stanza di un motel perché aveva mandato a Theo due messaggi, una foto di lui che sbavava quella mattina e un'altra di Theo con il volto assente mentre gli veniva sfregato l'olio sugli addominali, un poster del ministro Elvis** visibile dietro di lui, e Theo aveva cercato di fargliele cancellare.

Theo non era riuscito a cancellare nessuna delle due, ma aveva ancora il video di Liam mentre russava, perciò quest'ultimo non era sicuro di chi avesse vinto quel round.

Se ne dimenticarono entrambi quando si ritrovarono fuori dal motel, il proprietario che se ne andò furioso subito dopo averli rimproverati come se fossero bambini per "aver svegliato gli ospiti".

<Sono le tre del pomeriggio!> Urlò Theo dietro al manager. <Chi starebbe dormendo?>

<È Las Vegas! Chiunque sia in un motel è svenuto per i postumi, testa di cazzo!> Gridò di rimando il proprietario. Liam spalancò la bocca.

<Sì beh! La vostra pressione dell'acqua fa schifo!> Scattò Theo.

<È così che rispondi? La pressione dell'acqua?> Chiese Liam. Theo lo spinse via.

<Zitto.> Disse Theo con la punta di un sorriso. <Dove andiamo ora? E se dici che hai trovato un lavoro come attori, io->

<Potremmo visitare la città, o andare a mangiare. Sto morendo di fame.>

<Hai appena sprecato quaranta dollari per la stanza di un motel che abbiamo usato per sole due ore. Credi che possiamo permetterci del cibo?>

<Ho visto un McDonald's sulla strada.>

<Va bene.>

*

Mangiare con Theo fu strano, certo non era un pasto raffinato, ma era comunque più... intimo dei muffin freddi e dei sacchetti di patatine che avevano consumato fino ad allora. Soprattutto perché erano seduti ad un tavolo e Theo non stava cercando di mangiare mentre guidava.

Stando di fronte a lui, Liam non poté fare a meno di notare che Theo mangiava in modo strano. Come prima cosa, mangiava prima la punta finale delle patatine, dandone un morso per poi girarle al contrario e mordere l'altra parte, e mangiare quel che ne rimaneva in un sol boccone. Toglieva poi dall'hamburger le fettine di sottaceti, come faceva anche Mason, ma al contrario di Mason non le lasciava nel piatto per poi buttarle, le mangiava separatamente. In più mangiò solo meta dell'hamburger, re-incartando l'altra metà "per dopo". Liam non era sicuro del perché qualcuno avrebbe dovuto tenere da parte metà di un hamburger del McDonald's, ma non aveva intenzione di chiedere, mangiò invece il proprio cibo, ignorando la faccia disgustata di Theo mentre affondava le sue patatine nella salsa barbecue.

<E ora?> Chiese Theo facendo il giro del tavolo, pieno di sale versato e olio, quando Liam ebbe spazzolato le sue patatine

<Voglio un McFlurry.> Disse Liam.

<Intendevo dove andiamo.>

<Potremmo andare sulla Strip***. Fare un giro a Las Vegas.>

<Sei troppo piccolo per andare nella maggior parte dei posti.> Disse Theo con un sorrisetto compiaciuto.

<Non dicevo andare a giocare d'azzardo, solo... sai, visitare la città.>

<Stai facendo il turista con me? Devo prenderti uno zainetto e pantaloni lun->

<Vuol dire che non hai voglia di fare un giro?>

<Possiamo guardare in giro per un po'.>

<Okay.>

<Vai a prendere il tuo gelato, Liam.>

Venti minuti dopo, Liam si stava già annoiando. Non è che Las Vegas non fosse bella, perché lo era, c'erano luci e palazzi e... sapete... altre luci e palazzi, ma fatta eccezione per le fontane che sparavano acqua che si illuminava come fuoco, era come essere un bambino che non aveva un soldo in un negozio di caramelle. Qualsiasi cosa figa che vedessero o era troppo costosa perché andassero entrambi o era semplicemente troppo costosa da essere giustificata.

Theo dovette comunque portare via Liam da una bancarella dove facevano tatuaggi temporanei e spiegargli questa cosa. Liam finì il McFlurry e fu costretto ad ascoltare Theo che aspirava rumorosamente dalla cannuccia del milshake che aveva comprato. A Liam fu anche proibito di fare foto dopo che fece quasi cadere il suo telefono in una fontana.

<Facciamo qualcosa.> Si lamentò Liam.

<Siamo ancora poveri.> Gli ricordò Theo.

<Deve esserci qualcosa di abbastanza economico che possiamo->

<Sei bravo a hockey da tavolo?>

<Cosa?> Chiese Liam, Theo indicò con la testa nella direzione di una sala giochi. <Davvero? Vuoi giocare a hockey da tavolo?> Theo fece spallucce.

<Se ti farà stare zitto per cinque minuti.>

<Non è "troppo costoso"?>

<Vuoi giocare o no?>

<Ovvio che voglio giocare.> Borbottò Liam andando a passi pesanti verso la porta.

Theo era cruento a hockey da tavolo. Liam era sicuro che sarebbero stati presto cacciati grazie alle imprecazioni che Theo sputava in continuazione. Theo colpiva forte e con tanta energia che più di una volta il disco cadde dal tavolo quando Liam cercò di rispondere al colpo.

Anche quando Liam riusciva a prendere la giusta mira, Theo parava il colpo. Liam non era mai stato così scazzato dal giocare contro qualcun altro con poteri da lupo mannaro, non solo perché ci volle fin troppo tempo perché uno dei due facesse punto, ma anche perché quando finalmente accadde, fu punto per Theo. Liam aveva persino provato a barare per avere un punto. Mentre Theo era occupato a bere un drink, Liam aveva raccolto il disco con il quale Theo aveva fatto il suo terzo punto e provato a lanciarlo dall'altra parte del tavolo nella porta di Theo mentre lui era distratto. Non aveva funzionato. Theo l'aveva ricacciato dall'altra parte senza neanche smettere di succhiare dalla sua cannuccia e il disco era andato dritto nella porta di Liam con un secco "ping".

Quando la partita finì, mentre il disco rimbalzava ancora una volta nella porta di Liam, le mani di questo stavano tremando, ma non di rabbia, che era un cambiamento sorprendente, bensì per l'adrenalina, e non il tipo di adrenalina "sto per morire" ma la normale adrenalina da competizione che Liam amava. Theo sorrideva a trentadue denti, compiaciuto come non mai e a Liam non poteva importare di meno che il punteggio fosse di sette punti di differenza perché era stata la miglior partita che avesse giocato da anni, anche se era finita con lui che falliva miseramente.

<Come cazzo hai fatto?> Chiese Liam scioccato, spostando lo sguardo dal tavolo. <È stato incredibile.>

<Le porte sono larghe dieci centimetri, non è molto difficile fare la guardia.> Disse Theo.

<Sì ma->

<Pensavo tu fossi bravo negli sport.>

<È hockey da tavolo. Non è uno sport.>

<Così parla un perdente.> Mormorò Theo, andandosene dal tavolo. Liam odiò la risatina che gli scappò.

<Sei un vincitore spaccone, vero?> Chiese Liam, seguendo Theo attraverso la sala giochi mentre guardava gli altri giochi.

<Qual'è lo scopo di giocare se non vinci e non puoi vantarti.>

<Credo che lo scopo di giocare sia partecipare.> Disse Liam.

<Sei il tipo di ragazzino che era davvero felice di avere il suo premio di consolazione nelle giornate sportive, vero?>

<No, solitamente vincevo. Ti avrei certamente battuto a quei tempi. Sono sempre stato bravo negli sport, non mi serviva essere un lupo mannaro per esserlo.>

<Cosa ti fa pensare che io non fossi bravo negli sport anche prima?>

<Avevi l'asma ed eri amico di Scott e Stiles.> Disse Liam con semplicità. Theo rise.

<Buona osservazione. Su, andiamo. Abbiamo speso abbastanza soldi qui dentro.>

<Abbiamo speso un dollaro, Theo.> Disse Liam, ma questo non lo fermò dal seguire Theo verso la porta. Appena uscì, sentì un urlo da sopra la sua testa. Alzò lo sguardo e vide come alcune persone volavano sopra di loro, gridando forte mentre scivolavano sulle zip-line; i due guardarono come tutti sparivano in piccoli puntini.

<Wow.> Disse Liam rilasciando un sospiro, cercando il posto dal quale partivano le persone, seguendo con lo sguardo la corda che si estendeva sulla strada che stavano percorrendo.

<Sembra fantastico.> Disse Liam senza fiato, andò a cercare con lo sguardo Theo che stava ancora osservando la volta celeste e la zip-line sopra le loro teste. L'uomo sulla zip-line diede un segno di approvazione. <Fra. So che non abbiamo molti soldi ma-> Un ghigno apparve sul volto di Theo.

<Andiamo.> Disse Theo, la voce sbrigativa mentre partiva seguendo la corda giù per la strada.

<Serio?> Chiese Liam. Theo non replicò, continuò semplicemente a farsi largo tra le persone, scomparendo nella folla. <Wow. Okay, sei serio.> Disse piano Liam, un'altra persona passò sopra la sua testa urlando. <Theo! Aspettami!> Liam si mise a correre verso di lui, la folla gli lasciò spazio mentre si sbrigava lungo la via.

*

<Non riesco a credere che hai sprecato $5 per uno selfie stick.> Si lamentò Theo. Liam lo guardò male, lo selfie stick in mano.

<Se faccio questa cosa, la filmerò.> Disse Liam in tono serio. Theo rise. Liam si dimenava nella sua imbracatura, una mano poggiata sul tappetino sotto di lui mentre l'addetto controllava la sua imbracatura un'altra volta.

<Se lo fai cadere, sarai tu quello che verrà denunciato.> Mormorò l'addetto.

<Se rompi il tuo telefono e passi l'intero viaggio del ritorno a piangerlo, chiamerò tua madre e le dirò che mi hai trascinato a Las Vegas.> Disse Theo.

<Se dici a mia madre che siamo andati a Las Vegas, dirò a tutti che sei stato riempito di olio per un film.>

<Spero che la tua imbracatura si rompa.> Disse Theo allegramente. Liam spalancò gli occhi quando la porta iniziò ad aprirsi, rivelando una caduta di dodici piani.

<Allora... questo potrebbe non essere il miglior momento per dirlo ma non sono un granché con le altezze.> Disse Liam.

<Hai ragione. Non è il miglior momento per dirlo.> Disse Theo. Le loro zip-line si mossero in avanti. Liam guardò giù mentre superavano il bordo.

<Oh MERDAAA> Urlò Liam.

<SÌ CAZZOO!> Esclamò Theo.

Il vento trapassò le orecchie di Liam mentre scivolavano giù per la zip-line, abbastanza velocemente da far lacrimare gli occhi di Liam e strappare grida dalla sua gola, per poi esplodere in risate isteriche mentre guardava giù verso la caduta. La gente passeggiava per le strade.

La corda li portò attraverso il centro di Las Vegas, luci abbaglianti tutte intorno a loro che provenivano da giganteschi tabelloni e casinò. I ragazzi erano legati a pancia in giù così da sembrare Superman, gli urli concitati di Theo facevano eco mentre scivolavano, molto meno terrorizzati di quelli di Liam.

Anche se il corpo di Liam si riempiva di terrore ogni secondo che passava, le sue risate diventarono più forti. Non era la stessa paura che portava       l'anuk-ite. Non svegliava il lupo di Liam e il suo stomaco non si stringeva per il disagio. Era... adrenalina, pura e divertente e che portava il tipo di paura che in qualche modo ti fa sentire senza paura. Liam spostava lo selfie stick da una parte all'altra, sperando che avrebbe mostrato la vista, Theo portò le braccia all'infuori, come un uccello in picchiata.

*

Liam si lasciò cadere quando l'imbracatura gli fu tolta. Theo era già in piedi, senza imbracatura e aspettando contro la barriera. Liam incespicò verso di lui, il cuore gli batteva veloce e le gambe tremavano facendolo camminare come Bambi sul ghiaccio. Si aggrappò alla barriera, usandola per tenersi su mentre alzava di nuovo lo selfie stick. Theo stava a guardarlo, visibile nell'angolo dell'inquadratura, le braccia incrociate, i capelli diversamente dal solito scombussolati dal vento e le guance rosse per la corsa mentre sogghignava sfacciatamente.

<Siamo sopravvissuti.> Ansimò Liam. <È stato... magnifico. E terrificante.>

<Aww, povero piccolo cipollino. Te la sei fatta sotto?> Tubò Theo.

<E Theo è il solito coglione rompipalle di sempre anche dopo un'esperienza vicino alla morte.> Disse Liam prima di spegnere la telecamera del telefono.

*Craiglist: sito americano in cui si trovano offerte di lavoro e vari annunci

**Il ministro Elvis: famoso ministro americano della flora e fauna (credo sia collegato al matrimonio di cui stavano riproducendo la scena)

***Strip: strada principale di Las Vegas

Riferimento di Theo al vine:

Questo è uno dei miei capitoli preferiti personalmente ^-^

Capitolo originale:
https://archiveofourown.org/works/12165924/chapters/27654609

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