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Capitolo 14: La Prima Regola del Fight Club

Liam si svegliò con l'odore di abete che gli riempiva i polmoni e del calore che si irradiava sul suo petto, spingendosi nella sua pelle. Tenne gli occhi chiusi, nascondendo la testa più a fondo nel cuscino, il suo naso si contrasse quando sentì dei capelli che lo solleticavano. A parte il solletichio dei capelli contro il naso che gli diceva che era probabilmente venuto il momento di tagliarseli, non riusciva a capire perché si fosse svegliato. Era ancora troppo stanco e non doveva aprire gli occhi per sapere che il sole era ancora alto nel cielo, le palpebre che si illuminavano di rosso per i luminosi raggi che filtravano nella camera dell'hotel. Un ronzio metallico risuonò dalla sua tasca facendogli vibrare spiacevolmente la gamba e risolvendo il mistero dell'essersi svegliato. Rilasciò un leggero sbuffo.

Per una volta avrebbe voluto svegliarsi senza qualcheforza esterna a farlo. Il suo telefono gli tremò ancora contro lagamba. Liam rilasciò un altro piccolo sbuffo, la mano a stringersi nella coperta di Theo per tirarla sopra la testa nel tentativo di ignorare il telefono. Il suo piano fallì quando le nocche si scontrarono contro della pelle e fu obbligato a rendersi conto che il suo braccio non era stretto attorno alla coperta come pensava. Liam prese un respiro lentamente.

Stava sognando. Un sogno molto strano, era solo questo.

Liam aprì ancora lentamente un occhio solo per ritrovarsi davanti un mucchio di capelli. Inghiottì il groppo che aveva in gola prima di aprire l'altro occhio. Sbirciò dietro ai capelli in cui il suo naso era al momento infilato. Le dita si contrassero da dove erano ancora arpionate nella maglietta. Liam alzò la testa, il necessario per vedere che stava senz'ombra di dubbio abbracciando Theo.

Liam aprì la bocca per rilasciare quello che sarebbe stato sicuramente un urlo abbastanza alto da raggiungere i livelli di quelli di Lydia, solo per ritrovarsi a respirare un mucchio dei capelli di Theo, il che fece diventare il suo grido uno sputacchio mentre si levava i capelli di bocca resistendo all'impulso di vomitare come un gatto con una palla di pelo. Si allontanò velocemente, slacciando il braccio dalla vita di Theo e cadendo rovinosamente dal letto, colpendo il pavimento con un tonfo sordo.

Theo rilasciò un leggero grugnito nel sonno. Liam schivò a stento uno schiaffo in faccia quando Theo si girò come se cercasse Liam. Liam guardò con fiato sospeso come Theo si calmò di nuovo, il suo respiro ancora regolare e placido. Le proprie spalle si rilassarono quando rilasciò un respiro silenzioso. Theo stava dormendo. Theo non ne aveva idea. Andava tutto a meraviglia.

Non è che gliene fregasse davvero qualcosa di condividere un letto con un ragazzo, aveva fatto un sacco di pigiama party con Mason in cui si erano ritrovati ad addormentarsi stremati nel letto di Liam. Non era nemmeno il fatto che fosse Theo perché, beh, aveva dormito nel pickup di Theo a neanche trenta centimetri da lui abbastanza volte negli ultimi giorni da non farlo sembrare tutta questa gran cosa.

Il problema era che Liam sapeva, senz'ombra di dubbio, che se Theo si fosse svegliato e avesse trovato Liam abbracciatogli come un dannato polpo, completamente ignaro del concetto dello spazio personale, non glielo avrebbe mai fatto dimenticare, soprattutto non dopo la figura del giorno prima con la coperta.

Liam rabbrividì al pensiero di Theo che si svegliava per primo, avrebbe probabilmente scattato una foto da usare per prendere meglio in giro Liam, e dopo, beh dopo Liam avrebbe dovuto prenderlo in giro per essere quello che si è lasciato abbracciare il che li avrebbe portati ad una vera litigata nella quale Theo gli avrebbe detto di chiudere il becco burberamente.

Crisi scampata, pensò Liam guardando contento il viso rilassato di Theo. Il telefono di Liam vibrò di nuovo facendo eco per la stanza. Liam si alzò immediatamente da terra, acchiappando il telefono dalla tasca e chiudendo la chiamata velocemente prima che potessero essere fatti altri suoni.

Cosa sarebbe successo se Theo si fosse svegliato e avesse potuto ancora sentire l'odore di Liam sul letto e se ne fosse accorto? O se la parte di letto di Liam fosse ancora abbastanza calda da svelare il segreto, imbarazzante... strangolamento. Perché non erano coccole. Non coccolerebbe mai Theo. Era un combattimento nel sonno.

Liam scrisse un veloce messaggio a Mason dicendogli che l'avrebbe chiamato tra un minuto prima di prendere quello che rimaneva dei soldi che Theo aveva lasciato la notte prima dal tavolo e sgusciare fuori dalla camera, vergognosamente grato di essersi addormentato completamente vestito così da non doversi preoccupare di girare in punta di piedi per cambiarsi. Tutto quello che aveva dovuto fare era prendere le sue scarpe da vicino la porta prima di uscire.

Si affrettò attraverso il parcheggio e lontano dal motel, il telefono stretto tra le mani aspettando che Theo saltasse fuori e ridesse di lui. Quando fu abbastanza lontano da far affievolire il battito di Theo tra il baccano della città, e l'ansia di Theo che si svegliava e che capiva con un solo sguardo alla faccia colpevole di Liam fu leggermente diminuita, chiamò Mason.

<Hey fra, scusa stavo-> Iniziò Liam.

<Sei un migliore amico terribile.> Disse Mason rigidamente. I passi di Liam si fermarono improvvisamente, le ultime tracce di sonno svanite.

<Cosa?>

<Voglio dire amico, vai a Las Vegas con Theo, Theo?> Liam si rilassò nuovamente, ascoltando il tono di voce scherzoso di Mason. Quello che diceva "sì sono incazzato ma più della serie 'hai mangiato l'ultimo bastoncino alla mozzarella' che non 'cancella il mio numero'" che Liam si era aspettato. <E poi! Fai scoppiare la bomba di Theo e non mi chiami neanche, o messaggi, per dirmi che cazzo sta succedendo. Ho dovuto saperlo da Scott. Voglio dire, amico, mi hai ferito. Theo mi sta rimpiazzando? È questo ciò che sta succedendo?> Chiese Mason, Liam iniziò a camminare di nuovo scuotendo la testa con una leggera risata.

<Yep, Theo è il mio migliore amico ora.> Disse Liam senza inflessioni. <Ci facciamo le treccine e lottiamo con i cuscini. Ci piace anche sparlare su quanto sei patetico.>

<So che stai scherzando ma serio, hai abbastanza capelli per farne treccine e penso che li abbia anche Theo e ora me lo sto immaginando benissimo.>

<Beh, smettila.> Grugnì Liam. <Nessuno sta facendo le treccine a nessuno.>

<Allora perché ci hai messo così tanto a rispondere al telefono?>

<Stavo dormendo.> Disse Liam, ignorando la bolla di imbarazzo a quelle parole. <Theo sta ancora dormendo e sono dovuto uscire per non svegliarlo-> altrimenti gli sarebbe bastato un unico sguardo alla mia faccia colpevole da 'potrei aver cercato di strangolarti nel sonno' e mi avrebbe condannato ad una vita di prese in giro, pensò Liam.

<Ti sei appena svegliato?> Chiese Mason. <Amico sono tipo le cinque del pomeriggio.>

<Abbiamo avuto una lunga notte.>

<A fare cosa?>

<Sai, robe.> Si strinse nelle spalle Liam, lo sguardo che si spostava intorno a lui cercando di capire da che parte dovesse andare per trovare un posto dove poter comprare del cibo.

<Robe?>

<Mmh-mmh.> Mormorò Liam, lasciò perdere il cercare e prese invece un respiro profondo sperando che il profumo lo portasse da qualche parte vicino a del cibo.

<Okay amico. Sai che 'Robe' a Las Vegas di solito vuol dire tipo, una di quattro cose. Bere, giocare d'azzardo, sposarsi o fare sesso. A volte tutt'e quante e io so che tu non puoi bere quindi per favore dimmi che hai una nuova dipendenza per il gioco d'azzardo.>

<Non ho una dipendenza per l'azzardo.> Sbuffò Liam. <Non posso entrare in nessun casinò se non sono maggiorenne.>

<Okay... bene... Allora dimmi che hai sposato una spogliarellista perché non voglio neanche pensare all'altra->

<Non mi sono sposato.> Disse velocemente Liam, sentì il respiro di Mason fermarsi. <O fatto sesso! Amico svegliati, è Theo.>

<Sì, che è tipo... tremendamente attraente se ignori la sua personalità.> Disse Mason. Liam si trattenne dal bisogno di replicare che la personalità di Theo era in realtà una delle cose migliori di lui quando non era un gran stronzo, e anche allora era divertente fintantoché non era un gran stronzo psicopatico.

<Farò finta che tu non abbia appena detto Theo e attraente nella stessa frase perché questo è decisamente troppo disturbante persino da pensare.> Disse Liam, decidendo finalmente di andare a sinistra. Cominciò a camminare di nuovo, vagando per la strada e schivando ubriachi. <E abbiamo guardato Star Wars, va bene.>

<Star Wars?> Ripeté Mason.

<Star Wars.> Disse di nuovo Liam. <Li abbiamo visti tutti... è stata una cosa lunga.>

<Quindi... invece di richiamarmi e spiegarmi la situazione con Theo, tu stavi facendo una maratona di una serie di film che io e Stiles abbiamo cercato di farti vedere per tipo un anno e mezzo?> Chiese Mason. <Penso che mi sentirei meno insultato se tu ti fossi fatto->

<Ti avrei chiamato.> Disse Liam rapidamente, facendo morire la fine della frase di Mason. <Ma ho tipo... ieri notte è stata strana, va bene? Ho dato di matto quando ho visto i messaggi di tutti e poi ho detto delle cose e Theo se n'è andato. Io stavo solo->

<Stavo scherzando amico.> Sospirò Mason. <Ma avresti comunque dovuto dirmelo.>

<Già, me lo hanno detto in molti.>

<Sono il tuo migliore amico. Okay, se stai facendo cose stupide dovresti dirmelo così posso darti il mio appoggio e non è che avrei detto a qualcuno che eri con Theo se tu non avessi voluto che io lo facessi.>

<Lo so.>

<Allora perché non me lo hai detto?>

<Non lo so.> Disse Liam in tutta onestà. <Solo... non volevo andare a casa e non volevo che nessuno mi desse una ragione per farlo.> Mason rimase in silenzio per un momento, Liam calciò il marciapiede mentre camminava. <Sei vicino al tuo computer?>

<Yep, perché?>

<Se ti dico dove sono puoi cercare un posto dove posso prendere del cibo? Questa città puzza.>

<Di cosa?>

<Di peccato.> Borbottò Liam. Mason rilasciò una leggera risata.

<Okay fra, sto accendendo il computer, dammi solo un minuto.>

<Perfetto, devo comunque trovare il nome della strada... quindi... come stai? Com'è la vita a Beacon Hills?>

<Fra, che si fotta Beacon Hills.> Disse Mason, la voce attutita. Liam era abbastanza sicuro che il telefono fosse stato messo tra la sua guancia e la spalla mentre armeggiava con il computer. <Voglio sapere com'è la vita sulla strada. Tu e Theo vi siete già picchiati?>

<Non proprio.> Rispose Liam. <Voglio dire, ci siamo colpiti alcune volte, e c'è stata la cosa degli assorbenti ma->

<La cosa degli assorbenti?>

<Oh... noi mmh... Potremmo essere stati cacciati da Walmart dopo aver fatto a botte nella ehm... corsia dell'igiene femminile.>

<Okay devi raccontarmi tutta la storia di questa cosa ma prima, dove sei e che tipo di cibo stai cercando?>

<Sono in ehm Via Marion.> Liam sentì Mason scrivere sulla tastiera.

<Bene... quindi... c'è un diner anni '50 lì vicino. Ti darò le indicazioni se mi racconti della lotta degli assorbenti.>

<Affare fatto.>

*

Liam finì la chiamata con Mason con borse da portar via piene di pancakes sotto il braccio e la promessa di mandare a Mason il video di lui e Theo sulla zip line. Il resto aveva promesso di condividerlo quando fosse tornato a casa.

Il suo telefono vibrò ancora per un messaggio di Theo che chiedeva dove fosse. Liam rispose velocemente, irrazionalmente preoccupato che Theo avrebbe usato la scusa che lui non fosse lì per scappare dallo Stato. Liam alzò un sopracciglio al suo telefono quando Theo rispose, nessun grazie per esserti avventurato a cercare la colazione alle cinque del pomeriggio, nessun so cos'hai fatto nel sonno, solo un semplice "prendi del caffè" che fece aggrottare le sopracciglia a Liam.

Si fermò comunque in uno Starbucks sulla strada, sorridendo smagliante attraverso la rabbia che gli ribolliva per il prezzo esagerato e mormorando aspramente grazie prima di tornare alla stanza del motel.

Liam rientrò nella stanza del motel e ci trovò Theo a fare le valige, buttava le loro cose nel borsone senza un minimo di delicatezza e l'odore del terrore circondava la stanza soffocandola. Sussultò sentendo l'odore, lasciando la porta aperta mentre avanzava dentro, gli occhi che si spostarono sul letto, il piumone arrotolato ai suoi piedi come se fosse stato lanciato via. I capelli di Theo erano ancora arruffati dal sonno. Le spalle rigide mentre cercava di chiudere la borsa strapiena.

<Ho preso la colazione... e il caffè.> Disse Liam tentennando. Theo grugnì in risposta, continuando a tirare la zip. <Theo stai->

<Va' a metterli in macchina.> Disse Theo, la voce solo un goccio troppo alta. <Le chiavi sono nella tasca sul lato.>

<Dove stiamo andando?>

<Volevi andare a cercare un posto per dormire no.> Disse Theo, apparentemente arrendendosi alla zip. Si mise la borsa in spalla e prese i pacchetti ancora interi di cibo e l'acqua che avevano precedentemente comprato, prima di girarsi a guardare Liam.

Ad un primo sguardo sembrava stesse bene, sembrava tutto normale ma Liam non poteva fare a meno di notare la tensione delle spalle e il modo in cui la sua mascella si muoveva appena.

<Andiamo.> Scattò Theo.

<Posso prima fare pipì?> Chiese Liam. Theo rilasciò un sospiro esagerato prima di oltrepassare Liam con una spallata, nonostante i suoi sensi potenziati Liam riuscì a malapena a prendere la loro colazione prima che si schiantasse al suolo.

<Muoviti.> Borbottò Theo. Liam si affrettò per la stanza, lasciando il cibo e il caffè di Theo sul tavolo prima di entrare in bagno. Il suo naso si arricciò al lieve odore di vomito.

*

Liam si riempì le guance di aria, muovendo la sua lingua tra il palato e il fondo della sua bocca mentre Theo guidava in silenzio, senza contare il tamburellare, irradiando aria da "togliti dal cazzo". Spostò lentamente lo sguardo tra il dito che Theo non faceva altro che muovere e il suo viso, lasciò uscire piano l'aria dalle guance facendola tornare nella macchina con un suono soffocato che sembrò riecheggiare nel pickup. Il dito di Theo picchiettò più forte, Liam si chiese se potesse rompere il volante con un solo dito.

<Avremmo dovuto prendere uno fidget spinner o qualcosa quando siamo andati a fare spese.> Disse Liam pensieroso. Theo non replicò. Liam si sistemò sul sedile, la gamba che cominciava a muoversi senza pace. Il loro cibo giaceva abbandonato sul cruscotto, la scatola di pancake che lentamente diventava molliccia. Liam aprì la bocca, pronto a provare ancora, ma la mano di Theo si spostò dal volante, il tamburellare che si fermava mentre prendeva la sua tazza di caffè dal porta bevande.

Liam non poté fare a meno di notare il modo in cui il labbro di Theo si arricciava dopo ogni sorso, storcendo il naso per il disgusto. Aveva pensato, all'inizio quando avevano lasciato Beacon Hills, che a Theo piacesse il caffè. Lo ordinava lungo e senza zucchero, scolandoselo come se gli potesse far capire il senso della vita. Ma ora Liam era fin troppo cosciente delle smorfie. Del gioioso "fanculo al caffè" di Theo quando avevano vinto al casinò. Di come era Theo quando si godeva davvero una bevanda.

<Sai, la caffeina non fa bene per gli incubi.>

<Liam->

<Cosa che so perché ne ho avuto un mucchio all'inizio quando sono diventato un lupo mannaro.> Liam continuò velocemente, stringendo i lembi della sua t-shirt, gli occhi che si spostavano fuori dal finestrino mentre Theo stringeva la mascella. <C'erano queste cose, i Beserker, sono tipo->

<So cosa sono i Beserker.> Scattò Theo.

<Certo... ovviamente. Beh, voglio dire, era la mia prima vera battaglia sovrannaturale. In realtà, sono stato pugnalato con dello strozzalupo giallo prima ma quello era un cacciatore e ora non mi piacciono più i pozzi, ma i Beserker davvero... non lo so. Mi hanno fatto effetto e continuavo a vederli, anche quando ero sveglio. Continuavo a svegliami urlando e->

<Liam. Non mi interessano i tuoi incubi.> Sospirò Theo.

<Non è dei miei incubi che stiamo parlando.> Disse Liam rigidamente, girandosi finalmente verso Theo, i quali occhi erano ancora sulla strada, la mandibola serrata e le mani strette sul volante tanto da far diventare le nocche bianche. <Stiamo parlando dei tuoi di->

<Io non->

<Riuscivo a sentire l'odore della paura.> Disse Liam. Il volante scricchiolò sotto la presa di Theo. <E dato che anch'io ho un sacco di incubi ne so qualcosa, va bene. Ho fatto ricerche, ho chiesto a papà, che è un medico specializzato a proposito, sull'argomento, e la caffeina non è una buona idea.>

<Non parleremo di questa cosa.>

<Con me puoi parlarne.>

<Mi farai anche un braccialetto dell'amicizia e le treccine?> Chiese Theo. A Liam si presentò l'immagine che era certo Mason avesse avuto precedentemente quel giorno. Di lui e Theo seduti a terra, le dita di Liam tra i capelli di Theo mentre li stringeva in piccole lisce treccine.

<Dico sul serio.> Disse Liam scuotendo la testa, cacciando il Theo con le treccine dalla sua mente. <Io non ne ho parlato perché ero... non lo so... mi vergognavo? Immagino?> Liam si strinse nelle spalle senza convinzione. <Ma credo che mi avrebbe aiutato un po', parlarne.>

<Cosa, così puoi dirmi di nuovo che me lo sono meritato?> Chiese Theo con una risata amara. Liam fu improvvisamente estremamente felice che Theo avesse cominciato a guidare verso l'Utah, era abbastanza sicuro che se non fossero stati bloccati su una strada a senso unico Theo avrebbe girato la macchina e guidato a tutta velocità verso Beacon Hills. Inghiottì il senso di colpa.

<Non volevo->

<No. Vuoi parlarne? Bene.> Ringhiò Theo. <Grazie, per avermi ricordato che me lo sono meritato. Grazie per avermi rovinato quello che probabilmente era stato il giorno più bello della mia cazzo di vita ricordandomi che stronzo che sono.> Liam si strinse contro il proprio sedile. Theo non si degnò nemmeno di guardarlo mentre gli urlava contro. <Grazie per aver riportato a galla tutta la roba che pensavo fossimo qui per dimenticare.>

<Mi->

<No.> Sibilò Theo. <Non provare a scusarti perché non dovresti farlo e se dici che ti dispiace e non menti dovrò buttarti fuori da questa auto per essere un deficiente. Non voglio parlarne, non ho bisogno di parlarne.> Liam fece una smorfia quando sentì un'ondata dell'odore piccante dell'imbarazzo contro il naso. Il dito di Theo picchiettò di nuovo sul volante; una volta, due. <Solo... trova solo dove andare.> Finì Theo, la voce sommessa.

Liam si morse il labbro.

<Non sono stato al bowling da un po'> Propose Liam. Le spalle di Theo caddero, Liam poteva praticamente vedere il peso che si alzava da esse mentre si rilassava per il cambiamento di argomento.

<L'intero Utah e tu vuoi andare al bowling?> Sogghignò Theo, la voce senza l'usuale provocazione, ma il tentativo era lì.

<Beh, dopo che mi hai battuto ad hockey da tavolo immagino sia solo giusto che io ti faccia il culo a qualcos'altro.> Disse Liam. L'angolo della bocca di Theo si alzò un attimo in un sorriso esitante.

<Possiamo andare al bowling se non piangerai quando perderai.> Disse Theo.

<Ti sei perso la parte di io che ti batto?>

<Ti sei perso la parte di io che sono incredibile?> Disse Theo con sarcasmo.

*

<Possiamo fermarci tra poco?> Chiese Liam, gli occhi che osservavano la scura autostrada fuori dal finestrino prima di far tornare lo sguardo su Theo. Nonostante sembrasse più calmo di quella mattina, le spalle meno rigide, Liam poteva comunque intravedere le occhiaie che si stavano di nuovo formando sotto i suoi occhi. <Stiamo guidando da ore.>

<Deve essere molto stancante per te stare nel sedile del passeggero a non fare nulla.> Disse piano Theo.

noioso.> Si lamentò Liam.

<Devi prenderti la patente.>

<Non posso, i miei genitori non vogliono che io guidi.> Ammise Liam, guardandosi le unghie.

<Perché no?>

<Per l'IED.> Mormorò Liam. <Pensano che sarebbe troppo pericoloso avermi dietro ad un volante.>

<La tua rabbia al volante sarebbe una cosa epica.> Disse Theo annuendo piano. Liam sbuffò, gli occhi che si spostavano fuori dal finestrino mentre si schiacciava contro il sedile.

<Grazie.> Theo fu silenzioso per un momento, il suo dito tamburellò di nuovo contro il volante. Gli occhi di Liam tornarono in tempo su Theo per vederlo girarsi a guardarlo, le sopracciglia corrugate.

<Vuoi imparare?>

<Cosa?>

<A guidare. Vuoi imparare? Non hai bisogno del permesso dei tuoi genitori per fare pratica.>

<Mi servirebbero i loro soldi per comprare una macchina.>

<Non so se lo hai notato. Ma io ho una macchina.>

<Pensavo fosse un pickup.> Mormorò Liam. Theo girò gli occhi al cielo e fermò la macchina in mezzo alla strada per la seconda volta in altrettanti giorni.

<Se vuoi iniziare ad imparare, avanti, puoi provare.> Disse Theo, gesticolando verso il volante. Gli occhi di Liam si spostarono tra questo e Theo.

<Sei serio? Mi lasceresti guidare?>

<Mi siederei nel sedile del passeggero a fare nulla mentre tu devi concentrarti per un po'? Sì. Decisamente.>

<Ma io non dovrei->

<Ti sembro tua madre?> Sbuffò Theo. Liam scosse la testa, nonostante sapesse dovesse essere probabilmente una domanda retorica. <Siamo su una strada dritta senza altre auto intorno. Cos'è il peggio che potresti fare?>

<Vuoi davvero sfidare la sorte così?>

<Vuoi una lezione di guida o no?>

<Sei davvero serio?> Chiese Liam con esitazione. Theo mugolò ma non si prese la briga di rispondere, saltò semplicemente fuori dalla macchina e ne fece il giro verso il lato del passeggero. Liam sentì l'eccitazione sfrecciare per il suo petto, un'onda di calore che cozzò contro il suo cuore. La portiera si aprì.

<Lezione numero uno.> Disse Theo, allungandosi sopra Liam per slacciargli la cintura di sicurezza, alzò lo sguardo su di lui, un sorriso storto sulle labbra. <Devi stare nel sedile del guidatore per guidare.> Theo finì la frase con una brusca spinta sulla spalla di Liam. Liam si affrettò a superare lo spazio tra i due sedili, sedendosi al posto del guidatore, le mani appoggiate leggere come una piuma sul volante mentre osservava fuori dal parabrezza.

*

<Senti se solo tu-> Iniziò Theo.

<So come farlo!> Disse Liam, la voce acuta.

<Beh, chiaramente no perché altrimenti ci staremmo muovendo.>

<Ne sarei capace se solo tu stessi zitto per un minuto.> Scattò Liam. Theo soffiò una risata dal naso. <Okay quindi, giro la chiave e spingo sul pedale e->

<E hai bloccato il motore. Di nuovo.> Disse Theo. <Incredibile, cos'è questa la diciottesima volta di fila o->

<Sta' zitto, Theo!> Urlò Liam, un ringhio basso e profondo in gola. Le labbra di Theo si piegarono in un sorriso contento.

<Ed ecco la rabbia al volante che i tuoi genitori temevano.> Mormorò Theo.

<Ti lancio giù dalla macchina.>

<Sai, potrebbe essere una minaccia spaventosa se ci stessimo muovendo.> Disse Theo.

<Vaffanculo, è difficile.> Borbottò Liam.

<Aww, povero piccolo beta. Vuoi sederti sulle mie gambe così io posso schiacciare i pedali mentre tu impari a prendere le curve?> Tubò Theo. Liam era tentato di dire di sì, solo per vedere la faccia di Theo. Ma era certo che il ragazzo avrebbe capito il bluff e o avrebbe dovuto sedersi sulle gambe di Theo per la sua "lezione di guida" o accettare una sconfitta contro Theo e Liam non era particolarmente entusiasta all'idea di nessuno dei due scenari. Era stato accoccolato a Theo più che abbastanza per un solo giorno.

<Voglio che tu faccia silenzio così posso davvero pensare.> Disse Liam.

<Stai schiacciando dei pedali, Liam. Non è ingegneria aerospaziale.>

*

Liam si vergognava abbastanza di dire che gli servirono altri dieci minuti a far partire la macchina, ma quando riuscì ad accenderla se la cavò abbastanza bene... beh, Theo dovette prendergli il volante di mano una volta, quindi se la stava cavando leggermente meglio di quanto era certo entrambi avevano pensato dopo le centinaia di false partenze. Theo si era girato sul suo sedile, appoggiando la schiena contro la portiera, e aveva portato le gambe in grembo a Liam, i talloni che gli scavavano nella coscia. Aveva detto che così avrebbe potuto scacciare Liam dalla leva del cambio se ce ne fosse stato bisogno, Liam era abbastanza sicuro che fosse solo uno stronzo invasore dello spazio personale.

Theo mordicchiò una patatina, la testa che sbatteva contro il finestrino con un piccolo tonfo. Lo stomaco di Liam brontolò sonoramente. Theo non disse nulla, si mosse di nuovo, i talloni che scavavano dolorosamente nella gamba di Liam mentre si spostava in avanti e gli porgeva il pacchetto con un fruscio. Gli occhi di Liam si spostarono sul pacchetto, lo sguardo pieno di desiderio prima di tornare di scatto a guardare la strada, le mani che si stringevano ancor di più sul volante.

<Sono a posto così.> Mentì Liam. Il suo stomaco lo contraddisse, brontolando nuovamente.

<Condividiamo i boxer. Possiamo condividere un pacchetto di patatine.> Si lamentò Theo, muovendo di nuovo il pacchetto. <Prendi solo una pa->

<Non toglierò le mani dal volante.> Disse Liam rapidamente. <È pericoloso.> Theo tornò ad appoggiarsi alla portiera, le sopracciglia alzate.

<Serio?> Disse.

<Serio. Non hai nemmeno la cintura di sicurezza, se mi schiantassi tu potresti volare dal parabrezza e->

<Liam, stiamo andando a quindici chilometri orari e io ho riflessi superiori agli umani, anche se volassi fuori dal parabrezza, sono certo che finirei in piedi.> Disse Theo con un filo di divertimento.

<Forse, ma mi prenderesti a calci in culo per aver distrutto il tuo pickup.>

<Prendi solo una cazzo di patatina->

<No. Te l'ho detto, non sposterò le mani dal volan-> Theo sbuffò, riportandosi il pacchetto vicino, infilandoci le dita per tirare fuori un'altra patatina. Stava tornando avanti un momento dopo.

<Apri.> Ordinò Theo, la patatina contro il lato della bocca di Liam. Egli si spostò fuori dalla sua portata.

<Seriamente?> Scattò Liam, resistendo a malapena al bisogno di togliere la mano dal volante per schiaffeggiare quella di Theo, e la patatina, via.

<Il prossimo diner è a un'ora da qui. Cinque se continuiamo ad andare a questa velocità.> Le labbra di Liam si assottigliarono, non era colpa sua se Theo non lo lasciava cambiare marcia e andare più velocemente. Non che non capisse perché Theo aveva messo il divieto. Quando Theo lo aveva lasciato andare al limite di velocità, Liam era finito con l'urlare che stavano andando troppo veloci nell'istante in cui avevano raggiunto i trenta chilometri orari e li aveva quasi fatti sbandare per il panico. Probabilmente sarebbe successo se Theo non gli si fosse avvicinato e avesse preso il volante, stabilizzando la macchina fino a che Liam aveva schiacciato il freno. <Non me ne starò qua seduto ad ascoltarti mentre ti lamenti di avere fame per tutto quel tempo quando sei tu quello che ci ha fatto comprare sta roba per momenti come questo. Quindi apri e prendi il fottuto cibo.> La patatina si scontrò di nuovo contro la sua faccia. La testa di Liam sbatté contro il finestrino mentre cercava di allontanarsi. <Non ho problemi a fare la cosa dell'aeroplanino che si fa con i bambini se è quello che ci vuole.> Liam... beh Liam non ne dubitava in realtà, il bastardo avrebbe anche ripreso un video come prova. Liam alzò il collo, facendo tornare la testa alla portata di Theo. I suoi occhi si spostarono su Theo le cui sopracciglia continuavano a salire mentre aspettava impazientemente. Liam aprì la bocca, Theo infilò la patatina tra le sue labbra prima di prenderne una per sé. Liam masticò in fretta la sua patatina e quando inghiottì Theo ne aveva preparata un'altra per lui.

<È ridicolo.> Sbuffò Liam anche mentre apriva obbediente la bocca e lasciava che Theo gli mettesse una patatina sulla lingua.

<Sei tu quello che si rifiuta di mangiare come una persona normale.> Disse Theo.

<Mi rifiuto di mettere a repentaglio le nostre vite mentre-> Theo lo zittì infilandogli altro cibo in bocca. Liam masticò a malincuore.

<Sai.> Mormorò Theo cinque minuti dopo mentre metteva l'ultima patatina in bocca a Liam. <Ora mi aspetto che tu mi nutra quando sto guidando.>

<Continua a sognare, stronzo.> Rise Liam.

<Sto pensando a dei grappoli d'uva.>

<Non succederà mai.>

<E se ti battessi a bowling e tu devi cibarmi quando guido?>

<E cosa ci guadagno io quando vincerò?> Chiese Liam.

<Ti parlerò degli incubi.> Disse piano Theo. La testa di Liam scattò verso di lui, gli occhi spalancati.

<Davvero?>

<Liam, la strada.>

<Me ne parlerai quando vincerò?>

<Se> Corresse Theo petulante. Un sorriso si aprì sul viso di Liam. <Liam, guarda la strada!> Gridò Theo, allungandosi ancora una volta per prendere il volante. Liam tornò alla strada, aggiustando rapidamente il volante prima che potesse guidarli in una bella piccola curva fuori strada.

<Abbiamo un patto.>

<Fantastico. Sei pronto a provare la terza di nuovo?>

<Urlerai di nuovo?> Chiese Liam.

<Cercherai di ucciderci di nuovo?>

<Dipende da quanto sei rompicoglioni.> Disse Liam. Theo rise, finto e beffardo.

<Sei così divertente.> Rise Theo, secco ed annoiato. <Accelera così posso cambiare marcia. Se siamo fortunati arriveremo al diner tra quattro ore.> Liam accelerò come gli era stato richiesto.

<Ti odio.> Borbottò Liam. Theo abbassò la testa. Liam era certo che avrebbe dovuto essere più attento alla strada che a guardare Theo fallire a nascondere le pieghe agli occhi e il modo in cui le sue labbra erano alzate dolcemente mentre cambiava marcia. Liam deglutì, cercando di scacciare il sorriso apparso sulla propria faccia mentre tornava alla strada.

L'unica scusa che ho per il ritardo è che mi sono sinceramente dimenticata di aggiornare. Perdonatemi♡

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